Mamma ipergelosa e iperprotettiva, in modo quasi morboso.
Premetto che i 3000caratteri a disposizione saranno pochi, e quindi cercherò di essere il meno prolisso possibile magari evitando alcuni dettagli, che sarò lieto di fornire in qualsiasi momento.
Parto dall'inizio per potermi spiegare meglio:
Tre anni fa mio padre (separato) ha conosciuto una donna (separata anch'essa) con un figlio e una figlia (che attualmente hanno 15 e 17 anni), dopo una lunga relazione con i normali alti e bassi di tutte le relazioni il settembre scorso hanno deciso di iniziare una convivenza, sicché di è creata una famiglia di 5 persone. Io (24enne) ho avuto da subito splendidi rapporti sia con la donna che coi figli, io e il ragazzo siamo come fratelli veri, però con la ragazza ho sviluppato un'altra intesa, un altro sentimento e lei anche. Sino gennaio nessuno dei due si è mai dichiarato all'altro, a gennaio appunto è successo l'inevitabile: Lei è andata via per due mesi per uno stage professionale e io preso da un malessere indicibile dettato dalla mancanza di lei sono andato a trovarla, di nascosto, e mi sono dichiarato. Per farvi capire ho fatto 700km in macchina la sera dopo lavoro, solo per vederla 10minuti circa, e se questo non è voler bene a qualcuno ditemi voi cos'è.
Dopo di ché avevamo deciso entrambi di non far protrarre la cosa per non creare disagi alla famiglia.
Mentre si cercava di tenere le cose normali la madre ha deciso, arbitrariamente, di controllare il mio telefono che avevo dimenticato in casa, scoprendo la situazione e facendo un macello assurdo. Che, è anche comprensibile volendo, non discuto su questo, ma i veri problemi arrivano dopo.
Dopo qualche giorno la madre sembra aver accettato la cosa e viene da me e dalla figlia a darci la sua "benedizione", al che decidiamo di stare effettivamente insieme.
La cosa dura un paio di giorni poi la madre sclera nuovamente litigando con tutto e tutti, insultando me, mio padre, la figlia e via dicendo.
La donna non è nuova a certi episodi, infatti ha la tendenza a dare in escandescenza per ogni minima cosa per poi cambiare idea più volte nel giro anche di poche ore: Una volta ha litigato perché voleva mettere un tappeto in salotto e gli altri no.
Tornando alla questione comunque, ora che ci ha dato il permesso e abbiamo iniziato la nostra relazione pretende che smettiamo. Tutto perché vede sua figlia come una 12enne, difatti non la lascia uscire e non la lascia vivere, tutto per una sua gelosia morbosa. È gelosa anche del fatto che i suoi figli considerano mio padre come un padre a loro volta, anzi a detta loro è meglio di un padre, e la cosa l'ha fatta alterare più volte.
Sempre in merito ai nostri sentimenti ha dovuto mettere in mezzo persone estranee alla situazione, non trovando comunque nessun consenso alla sua tesi.
Spesso si inventa fatti o modifica i commenti delle persone a suo favore, arrabbiandosi quando gli interessati la smentiscono.
Ad oggi continua a cambiare continuamente opinione.
Secondo voi è un comportamento normale o va curato?
Grazie.
Parto dall'inizio per potermi spiegare meglio:
Tre anni fa mio padre (separato) ha conosciuto una donna (separata anch'essa) con un figlio e una figlia (che attualmente hanno 15 e 17 anni), dopo una lunga relazione con i normali alti e bassi di tutte le relazioni il settembre scorso hanno deciso di iniziare una convivenza, sicché di è creata una famiglia di 5 persone. Io (24enne) ho avuto da subito splendidi rapporti sia con la donna che coi figli, io e il ragazzo siamo come fratelli veri, però con la ragazza ho sviluppato un'altra intesa, un altro sentimento e lei anche. Sino gennaio nessuno dei due si è mai dichiarato all'altro, a gennaio appunto è successo l'inevitabile: Lei è andata via per due mesi per uno stage professionale e io preso da un malessere indicibile dettato dalla mancanza di lei sono andato a trovarla, di nascosto, e mi sono dichiarato. Per farvi capire ho fatto 700km in macchina la sera dopo lavoro, solo per vederla 10minuti circa, e se questo non è voler bene a qualcuno ditemi voi cos'è.
Dopo di ché avevamo deciso entrambi di non far protrarre la cosa per non creare disagi alla famiglia.
Mentre si cercava di tenere le cose normali la madre ha deciso, arbitrariamente, di controllare il mio telefono che avevo dimenticato in casa, scoprendo la situazione e facendo un macello assurdo. Che, è anche comprensibile volendo, non discuto su questo, ma i veri problemi arrivano dopo.
Dopo qualche giorno la madre sembra aver accettato la cosa e viene da me e dalla figlia a darci la sua "benedizione", al che decidiamo di stare effettivamente insieme.
La cosa dura un paio di giorni poi la madre sclera nuovamente litigando con tutto e tutti, insultando me, mio padre, la figlia e via dicendo.
La donna non è nuova a certi episodi, infatti ha la tendenza a dare in escandescenza per ogni minima cosa per poi cambiare idea più volte nel giro anche di poche ore: Una volta ha litigato perché voleva mettere un tappeto in salotto e gli altri no.
Tornando alla questione comunque, ora che ci ha dato il permesso e abbiamo iniziato la nostra relazione pretende che smettiamo. Tutto perché vede sua figlia come una 12enne, difatti non la lascia uscire e non la lascia vivere, tutto per una sua gelosia morbosa. È gelosa anche del fatto che i suoi figli considerano mio padre come un padre a loro volta, anzi a detta loro è meglio di un padre, e la cosa l'ha fatta alterare più volte.
Sempre in merito ai nostri sentimenti ha dovuto mettere in mezzo persone estranee alla situazione, non trovando comunque nessun consenso alla sua tesi.
Spesso si inventa fatti o modifica i commenti delle persone a suo favore, arrabbiandosi quando gli interessati la smentiscono.
Ad oggi continua a cambiare continuamente opinione.
Secondo voi è un comportamento normale o va curato?
Grazie.
[#1]
Gentile ragazzo,
la situazione appare complessa sotto vari aspetti, quelli che riguardano le relazioni in una famiglia ricostituita che a quanto parrebbe, fino a prima della convivenza e di questo sentimento nato tra lei e la figlia della compagna di suo padre erano buone,un altro quello di questa ragazza che è ancora minorenne e ancora il rapporto tra lei e la madre che lei definisce "ipergelosa e iperprotettiva".
Cosa ne pensa la ragazza?
Qual'è la posizione di suo padre in questa vicenda?
Ha la stessa sua percezione nei confronti della sua compagna?
E quello della ragazza?
E del fratello?
Avete provato anziché scontrarvi ad aprire un dialogo con la madre di lei?
Anche all'inizio della convivenza questa donna era così irritabile o da quando ha scoperto il vostro rapporto?
la situazione appare complessa sotto vari aspetti, quelli che riguardano le relazioni in una famiglia ricostituita che a quanto parrebbe, fino a prima della convivenza e di questo sentimento nato tra lei e la figlia della compagna di suo padre erano buone,un altro quello di questa ragazza che è ancora minorenne e ancora il rapporto tra lei e la madre che lei definisce "ipergelosa e iperprotettiva".
Cosa ne pensa la ragazza?
Qual'è la posizione di suo padre in questa vicenda?
Ha la stessa sua percezione nei confronti della sua compagna?
E quello della ragazza?
E del fratello?
Avete provato anziché scontrarvi ad aprire un dialogo con la madre di lei?
Anche all'inizio della convivenza questa donna era così irritabile o da quando ha scoperto il vostro rapporto?
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Utente
Bene, avevo finito i caratteri a disposizione e non ho potuto scrivere prima i dettagli che Lei ora mi chiede, e che ora scriverò più che volentieri.
Ad esempio nei due giorni di "consenso" eravamo anche più felici di quanto potevamo essere prima.
Comunque, rispondo per punti:
La ragazza ad oggi ha intenzione di stare con me, con o senza il consenso materno. Hanno un rapporto un po' particolare e non proprio sereno, e non lo hanno mai avuto, anzi lei ha detto "ora che mia mamma ha accettato la cosa, spero finalmente di avere un rapporto più sereno con lei", testuali parole.
Dopo l'ho vista più volte in lacrime per gli sbalzi d'umore e le reazioni della madre, due giorni fa nella mattinata l'ha costretta a chiudersi in camere per paura delle azioni della madre, che gridava e picchiava sulla porta in maniera inumana addirittura insultandola pesantemente, l'ha figlia ha registrato i colpi e le urla, quando ho ascoltato sinceramente mi sono davvero preoccupato, così come il fratello e mio padre si sono mostrati letteralmente increduli.
Comunque, nella serata, la madre si è scusata in lacrime con la figlia chiedendo scusa e perdono dicendo che non pensava nulla di quanto detto e che non si sarebbe più ripetuta una cosa del genere, salvo che la mattina dopo ha ripreso prima a dirle che le voleva bene e che era solo gelosa, per poi riempirla di sms con contenuti opposti quali minacce (ad esempio minacciandola di non farla più uscire di casa, non che ora esca eh...), ed insulti vari.
Mio padre, benché pensi che non è proprio la cosa più bella del mondo, non è contrario, anzi ha invitato più volte la compagna a rifarsi alla filosofia del "vivi e lascia vivere".
E, sì, dopo certi comportamenti anche lui pensa che ha bisogno di un aiuto, cosa che è impensabile dirle o farle capire.
Il fratello quando ha appreso dei nostri reciproci sentimenti si è mostrato tutt'altro che turbato, anzi ha affermato che già lo sospettava, e che è felice che ci vogliamo così tanto bene. Oltre al resto mi ha detto anche questo, cito testualmente: " Nonostante tutto, e qualsiasi cosa accadrà, ricorda che tu sarai sempre mio fratello e che ci vedremo e sentiremo in ogni caso".
Un dialogo è impossibile quasi, con la donna perché quando vede che nessuno ha le sue stesse idee o reazioni inizia a dare in escandescenza e non ascolta minimamente quello che si dice. Le si dice ad esempio "A" e lei risponde, non "B" ma direttamente "Z", cioè risponde con cose che non c'entrano col discorso, eventi passati o che non hanno nemmeno a che vedere con la situazione.
E, sì, ha avuto sempre questa indole irritabile. Effettivamente era anche in cura con degli ansiolitici (o almeno credo fossero degli ansiolitici) che poi ha smesso di prendere.
Spero di aver risposto a tutto in maniera completa, nel caso qualcosa non sia chiaro sono disposto a spiegarmi nuovamente.
Ad esempio nei due giorni di "consenso" eravamo anche più felici di quanto potevamo essere prima.
Comunque, rispondo per punti:
La ragazza ad oggi ha intenzione di stare con me, con o senza il consenso materno. Hanno un rapporto un po' particolare e non proprio sereno, e non lo hanno mai avuto, anzi lei ha detto "ora che mia mamma ha accettato la cosa, spero finalmente di avere un rapporto più sereno con lei", testuali parole.
Dopo l'ho vista più volte in lacrime per gli sbalzi d'umore e le reazioni della madre, due giorni fa nella mattinata l'ha costretta a chiudersi in camere per paura delle azioni della madre, che gridava e picchiava sulla porta in maniera inumana addirittura insultandola pesantemente, l'ha figlia ha registrato i colpi e le urla, quando ho ascoltato sinceramente mi sono davvero preoccupato, così come il fratello e mio padre si sono mostrati letteralmente increduli.
Comunque, nella serata, la madre si è scusata in lacrime con la figlia chiedendo scusa e perdono dicendo che non pensava nulla di quanto detto e che non si sarebbe più ripetuta una cosa del genere, salvo che la mattina dopo ha ripreso prima a dirle che le voleva bene e che era solo gelosa, per poi riempirla di sms con contenuti opposti quali minacce (ad esempio minacciandola di non farla più uscire di casa, non che ora esca eh...), ed insulti vari.
Mio padre, benché pensi che non è proprio la cosa più bella del mondo, non è contrario, anzi ha invitato più volte la compagna a rifarsi alla filosofia del "vivi e lascia vivere".
E, sì, dopo certi comportamenti anche lui pensa che ha bisogno di un aiuto, cosa che è impensabile dirle o farle capire.
Il fratello quando ha appreso dei nostri reciproci sentimenti si è mostrato tutt'altro che turbato, anzi ha affermato che già lo sospettava, e che è felice che ci vogliamo così tanto bene. Oltre al resto mi ha detto anche questo, cito testualmente: " Nonostante tutto, e qualsiasi cosa accadrà, ricorda che tu sarai sempre mio fratello e che ci vedremo e sentiremo in ogni caso".
Un dialogo è impossibile quasi, con la donna perché quando vede che nessuno ha le sue stesse idee o reazioni inizia a dare in escandescenza e non ascolta minimamente quello che si dice. Le si dice ad esempio "A" e lei risponde, non "B" ma direttamente "Z", cioè risponde con cose che non c'entrano col discorso, eventi passati o che non hanno nemmeno a che vedere con la situazione.
E, sì, ha avuto sempre questa indole irritabile. Effettivamente era anche in cura con degli ansiolitici (o almeno credo fossero degli ansiolitici) che poi ha smesso di prendere.
Spero di aver risposto a tutto in maniera completa, nel caso qualcosa non sia chiaro sono disposto a spiegarmi nuovamente.
[#3]
Gentile ragazzo,
da quanto espone la situazione sembrerebbe critica, sucettibile di turbare la convivenza e di minare i presupposti necessari per una buona integrazione del nucleo familiare ricostituito.
<E, sì, dopo certi comportamenti anche lui pensa che ha bisogno di un aiuto, cosa che è impensabile dirle o farle capire.>
Infatti è difficile convincere chi non ne vuole sapere a farsi aiutare
La questione andrebbe comunque approfondita e affrontata, provi a parlarne con suo padre per capire di più e sentire come ha intenzione di regolarsi.
Se ha frequentato la sua compagna per tre anni prima di iniziare la convivenza, saprà forse qualcosa di più in merito alla sua storia personale ed eventuali disagi e trattamenti (ansiolitici? per cosa ? era in cura da chi? autoprescrizione?), eventuali specialisti ai quali si è riferita, eventuali particolari dei suoi rapporti con i figli in precedenza.
Se comunque la situazione è questa sarebbe il caso di affrontarla in sede specialistica.
Può comunque tenerci aggiornati se crede.
Cordialmente
da quanto espone la situazione sembrerebbe critica, sucettibile di turbare la convivenza e di minare i presupposti necessari per una buona integrazione del nucleo familiare ricostituito.
<E, sì, dopo certi comportamenti anche lui pensa che ha bisogno di un aiuto, cosa che è impensabile dirle o farle capire.>
Infatti è difficile convincere chi non ne vuole sapere a farsi aiutare
La questione andrebbe comunque approfondita e affrontata, provi a parlarne con suo padre per capire di più e sentire come ha intenzione di regolarsi.
Se ha frequentato la sua compagna per tre anni prima di iniziare la convivenza, saprà forse qualcosa di più in merito alla sua storia personale ed eventuali disagi e trattamenti (ansiolitici? per cosa ? era in cura da chi? autoprescrizione?), eventuali specialisti ai quali si è riferita, eventuali particolari dei suoi rapporti con i figli in precedenza.
Se comunque la situazione è questa sarebbe il caso di affrontarla in sede specialistica.
Può comunque tenerci aggiornati se crede.
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.9k visite dal 02/06/2012.
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