E' invidia?

Gentili dottori,
sono una ragazza di 28 anni, che in questi giorni si sta arrovellando un po' il cervello con dei rimuginìi.
Al lavoro ho conosciuto una ragazza, mia coetanea.All'inizio non potevo sopportarla.Mi metteva timore, la vedevo come autoritaria, giudicante, ipercritica,gretta.Maleducata. Dopo alcuni mesi di congelamento mio, volto " a studiarla", al primo approccio simpatico e dolce suo, sono capitolata, ritrovandomi affascinata dalla bulla.
Ha un menefreghismo che non ho mai visto prima in altri ragazzi/e. Nessuna voglia di piacere agli altri,nessun sorriso di circostanza, modi bruschi. Be', essendo io una che dipende parecchio dal giudizio altrui, sono rimasta basita nel vedere che una persona così riesce comunque a farsi voler bene dalle altre colleghe.(Io faccio i doppi carpiati per essere amata sul lavoro.Lo sono, ma mi costa.)
Allora non ci ho capito più nulla. Prima me ne sono pseudo invaghita, poi ho sofferto perché, dopo avermi ricambiato per un periodo (ovviamente di nascosto), ha deciso e mi ha comunicato (sempre senza orpelli) che il suo era stato uno stupido momento di debolezza.(Quattro mesi..)
Be', in tutta questa situazione delle cose non mi sono chiare..
Se lei rappresenta un po' quello che io non posso permettermi di essere, allora il mio non era un innamoramento, era più voglia di capire le dinamiche mentali e psicologiche di questa persona, di comprenderne "il segreto".

Possiamo infatuarci di qualcuno che non stimiamo, che è la nostra antitesi, ma , che in fondo ,un po' invidiamo?
Se sì, vuol dire allora che siamo immaturi ?
Siccome non si comprende qualcosa, proprio non la si capisce, la si vuole possedere, per analizzarla.Mi rendo conto mentre scrive che un pensiero si fa avanti: qualora la cosa fosse durata, penso , che una volta avute le risposte, avrei abbandonato il giocattolo.Non mi avrebbe più incuriosito.
Cosa vuol dire? Non so amare?
Ok, ho scritto un poema, basta che mi diate due dritte, a mo' di faro.Sono confusa e appesantita dalle domande.Mi sento incapace di un amore maturo.Amo ciò che non sono, perché non so bilanciarmi da sola.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Cara Ragazza,
rispondere alle sue domande è veramente complesso, anche perchè senza conoscerla bene si correrebbe il rischio di dire solo stupidaggini.

Esiste un fenomeno detto "ecolalia sociale", mediante il quale si cerca di copiare , attraverso un processo di identificazione con l'altro, il comportamento altrui.

Questo avviene o perchè nell'altro ci sono delle cose o parti psichiche, che noi non abbiamo o che vorremmo avere.
Consideri, che nell'innamoramento , ci si innamora sempre di parti di sè, che l'altro fa nascere e contiene in sè; è un gioco di seduttive proiezioni.

Una consulenza psicologica de visu, credo che potrebbe aiutarla a fugare ogni dubbio e perplessità.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Ma la parola ecolalia non ha a che fare con la schizofrenia?
Almeno, così leggo,non l'avevo mai sentita prima.
Oppure c'è da distinguere tra il termine "ecolalia sociale" e altro?

La consulenza psicologica volevo saltarla, ho già fatto dei consulti psicologici per circa 8 anni, dai 18 ai 26. Non una psicoterapia vera e propria, ma dei consulti ogni due settimane, e la diagnosi era che soffrivo di fobia sociale che portava all'evitamento.Ho imparato a riconoscere parecchi miei schemi mentali, ma ora, dopo due anni di stand-by, pare che io sia ricaduta in questi rimuginìi.

Ritornare dallo psicologo sarebbe, per me, una pseudo sconfitta.Vorrebbe dire che 8 anni (non 2 o 3, ma 8) non sono serviti a nulla.


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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
"Se lei rappresenta un po' quello che io non posso permettermi di essere"

Gent.le ragazza,
ognuno di noi può permettersi di essere sé stesso, ma a volte ci costruiamo dei modelli ideali ai quali ci sforziamo di assomigliare ma che in realtà non ci appartengono.
Una psicoterapia solitamente migliora in primo luogo l'autoconsapevolezza del proprio modo di essere e in particolare degli aspetti "scomodi" di noi.
Io credo che il suo disagio dall'imporsi un modo di essere che non è il suo, solo per ottenere considerazione e approvazione da parte degli altri.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Non obbligatoriamente.
Rivolgersi allo psicologo, non è affatto una sconfitta, ma una strategia possibile per comprendere a fondo quello che ancora non la fa stare bene.
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Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Di certo prenderò in considerazione il fatto di richiamare , anche se dopo parecchio tempo il mio psicologo.
Posso però chiederle,prima di chiudere questo consulto, di darmi qualche delucidazione su cosa intendesse con il termine " ecolalia sociale"? Perché da buona "ossessiva" ho fatto un po' di ricerche, e da buona ipocondriaca, mi sono spaventata.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Lasci perdere le ricerche e la necessita' di rassicurazione, ma vada a monte del suo problema.
E' comunque la tendenza ad imitare il comportamento altrui, che si ritiene valido o socialmente utile.