Paura di diventare lesbica
Salve, sono una ragazza di 29 anni. Vi scrivo perchè vorrei domandare a voi psicologi: è possibile diventare lesbica da un giorno all'altro? Mi spiego meglio: ho sempre provato attrazione per i ragazzi, ho avuto diverse storie (2 importanti e altre storielle) da quando ho 15 anni ad oggi. Mi sono innamorata 3 volte fino ad ora e mi piace stare in intimità con i ragazzi.
Sono un tipo ansioso, ho sofferto di DAP in passato (diagnosticato dallo psicoterapeuta) e ho fatto psicoterapia per quello. Dopo 2 anni, sto bene nel senso che non ho + attacchi di panico o paura che mi tornino, esco faccio la mia vita come prima di stare male. Però, ogni tanto in periodi di stress mi vengono ciclicamente questi pensieri, che durano 2 o 3 gg e poi spariscono per settimane o mesi, in cui penso "e se dovessi diventare lesbica?" .. e mi terrorizza. Non perchè abbia qualcosa in contrario, xo' io non mi immagino in un futuro con una donna al mio fianco, io voglio il mio attuale ragazzo (che amo tanto e con cui sto bene e sto vivendo una bella storia). E allora xche questi pensieri? Dopo mi viene da fare "le prove" e guardo le ragazze e non capisco + se mi piacciono...cioè, non mi fanno schifo, non è che penso che baciare una ragazza mi farebbe schifo perchè comunque il corpo femminile esteticamente è bello da vedere.. e questi ragionamenti mi fanno pensare che allora, forse, non sono etero al 100% e mi fanno provare paura di perdere il mio ragazzo (nella mia testa il ragionamento è: se divento lesbica, lo perddo...e ne ho il terrore xche' è una storia felice, rispetto alle altre che ho avuto prima che mi hanno ferita).
Insomma, vi chiedo: c'è la concreta possibilità che una persona si svegli un bel giorno e si trovi con un orientamento sessuale cambiato o è l'espressione di un disturbo d'ansia come poteva essere la paura di avere una malattia grave che avevo una volta?
Grazie per l'attenzione
Sono un tipo ansioso, ho sofferto di DAP in passato (diagnosticato dallo psicoterapeuta) e ho fatto psicoterapia per quello. Dopo 2 anni, sto bene nel senso che non ho + attacchi di panico o paura che mi tornino, esco faccio la mia vita come prima di stare male. Però, ogni tanto in periodi di stress mi vengono ciclicamente questi pensieri, che durano 2 o 3 gg e poi spariscono per settimane o mesi, in cui penso "e se dovessi diventare lesbica?" .. e mi terrorizza. Non perchè abbia qualcosa in contrario, xo' io non mi immagino in un futuro con una donna al mio fianco, io voglio il mio attuale ragazzo (che amo tanto e con cui sto bene e sto vivendo una bella storia). E allora xche questi pensieri? Dopo mi viene da fare "le prove" e guardo le ragazze e non capisco + se mi piacciono...cioè, non mi fanno schifo, non è che penso che baciare una ragazza mi farebbe schifo perchè comunque il corpo femminile esteticamente è bello da vedere.. e questi ragionamenti mi fanno pensare che allora, forse, non sono etero al 100% e mi fanno provare paura di perdere il mio ragazzo (nella mia testa il ragionamento è: se divento lesbica, lo perddo...e ne ho il terrore xche' è una storia felice, rispetto alle altre che ho avuto prima che mi hanno ferita).
Insomma, vi chiedo: c'è la concreta possibilità che una persona si svegli un bel giorno e si trovi con un orientamento sessuale cambiato o è l'espressione di un disturbo d'ansia come poteva essere la paura di avere una malattia grave che avevo una volta?
Grazie per l'attenzione
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<Sono un tipo ansioso, ho sofferto di DAP in passato (diagnosticato dallo psicoterapeuta)...è l'espressione di un disturbo d'ansia come poteva essere la paura di avere una malattia grave che avevo una vo>
Gentile ragazza,
dato che ha sofferto di un disturbo d'ansia in passato, è probabile che ora, tanto più che è in un periodo stressante, l'ansia si manifesti nel modo che ha esposto.
Le suggerisco di rivolgersi nuovamente a uno psicologo/psicoterapeuta, meglio se esperto in disturbi d'ansia per diagnosi ed eventuale trattamento.
Che tipo di psicoterapia ha seguito in precedenza?
Inoltre provi a leggere questo articolo
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/790-e-se-fossi-omosessuale.html
Cordialmente
Gentile ragazza,
dato che ha sofferto di un disturbo d'ansia in passato, è probabile che ora, tanto più che è in un periodo stressante, l'ansia si manifesti nel modo che ha esposto.
Le suggerisco di rivolgersi nuovamente a uno psicologo/psicoterapeuta, meglio se esperto in disturbi d'ansia per diagnosi ed eventuale trattamento.
Che tipo di psicoterapia ha seguito in precedenza?
Inoltre provi a leggere questo articolo
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/790-e-se-fossi-omosessuale.html
Cordialmente
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
La risposta è no, non si può diventare omosessuale di punto in bianco o dalla sera al mattino, affatto.
E' invece possibile, che l'ansia non sia stata curata del tutto ed adesso abbia spostato il focus del suo disagio.
E' invece possibile, che l'ansia non sia stata curata del tutto ed adesso abbia spostato il focus del suo disagio.
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#3]
Ex utente
Per rispondere alla dott.ssa Rinella: la psicoterapia che ho fatto era di tipo psicodinamico. Attacchi di panico spariti, ipocondria sparita. Forse, come ha detto la dott.ssa Randone, si è spostato il focus del mio disagio.
Ho ricontattato la psicoterapeuta stamattina, telefonicamente: ha detto che -a volte- in condizioni di stress molto forte (come me in questo momento) possono ripresentarsi pensieri disfunzionali. Lei mi consiglia di fare molto sport per scaricare la tensione e di non prestare attenzione al contenuto dei miei pensieri. Di non "discuterne" il contenuto xchè li riconosco come pensieri disfunzionali.
Mi ha detto che, siccome è una cosa che si presenta così di rado, secondo lei posso ancora aspettare a riprendere una psicoterapia.
Mi ha anche parlato di altri tipi di psicoterapia, ad orientamento cognitivo comportamentale, che nel caso dei disturbi d'ansia possono esser molto efficaci, xo' mi ha detto che al momento lei aspetterebbe e vedrebbe con quanta frequenza eventualmente si ripresentano questi pensieri.
Secondo lei, insomma, potrebbe essere una cosa momentanea o comunque sporadica.
P.s. anche lei mi ha detto che non si diventa omosessuali dal giorno alla notte e che avendomi avuta in terapia per tanto tempo, lo avrebbe capito se lo fossi stata.
Voi siete d'accordo con quanto detto?
Grazie dell'attenzione
buon weekend
Ho ricontattato la psicoterapeuta stamattina, telefonicamente: ha detto che -a volte- in condizioni di stress molto forte (come me in questo momento) possono ripresentarsi pensieri disfunzionali. Lei mi consiglia di fare molto sport per scaricare la tensione e di non prestare attenzione al contenuto dei miei pensieri. Di non "discuterne" il contenuto xchè li riconosco come pensieri disfunzionali.
Mi ha detto che, siccome è una cosa che si presenta così di rado, secondo lei posso ancora aspettare a riprendere una psicoterapia.
Mi ha anche parlato di altri tipi di psicoterapia, ad orientamento cognitivo comportamentale, che nel caso dei disturbi d'ansia possono esser molto efficaci, xo' mi ha detto che al momento lei aspetterebbe e vedrebbe con quanta frequenza eventualmente si ripresentano questi pensieri.
Secondo lei, insomma, potrebbe essere una cosa momentanea o comunque sporadica.
P.s. anche lei mi ha detto che non si diventa omosessuali dal giorno alla notte e che avendomi avuta in terapia per tanto tempo, lo avrebbe capito se lo fossi stata.
Voi siete d'accordo con quanto detto?
Grazie dell'attenzione
buon weekend
[#4]
Cara ragazza,
personalmente concordo con il parere della collega, sempre che il suo disagio non vada a compromettere sensibilmente il corso della sua vita quotidiana cosa che, da quanto scrive, al momento non sembrerebbe.
Credo anche che, onde evitare di innescare trappole ossessive, sia il caso che, oltre a non prestare attenzione al contenuto dei suoi pensieri, dovrebbe evitare di cercare conferme/disconferme su internet e/o mettendosi alla prova guardando le ragazze.
Lei non si può essere svegliata una mattina ed essersi accorta di essere omosessuale a meno che lei non sia la protagonista di una qualche commedia americana. ;-)
Un caro saluto
personalmente concordo con il parere della collega, sempre che il suo disagio non vada a compromettere sensibilmente il corso della sua vita quotidiana cosa che, da quanto scrive, al momento non sembrerebbe.
Credo anche che, onde evitare di innescare trappole ossessive, sia il caso che, oltre a non prestare attenzione al contenuto dei suoi pensieri, dovrebbe evitare di cercare conferme/disconferme su internet e/o mettendosi alla prova guardando le ragazze.
Lei non si può essere svegliata una mattina ed essersi accorta di essere omosessuale a meno che lei non sia la protagonista di una qualche commedia americana. ;-)
Un caro saluto
Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com
[#5]
Ex utente
Salve, vi rispondo solo ora perchè sono stata in vacanza una settimana.
Che dire..ho notato che nei momenti in cui avverto un po' di ansia (ad esempio, in questa vacanza sono stata molto bene, xo' ero solo con i miei genitori ed il mio ragazzo era rimasto a casa e non l'ho visto per una settimana e mi è mancato...) a volte mi vengono quei pensieri.
Non direi che sono disturbanti o troppo intrusivi, xo' sto meglio nei periodi in cui non ci sono affatto!
So che è un errore il fatto di cercare una conferma su internet... è una piccola compulsione anche questa probabilmente :)
Io non ho mai avuto altri tipi di compulsioni, solo ossessioni "pure" nei periodi di stress o di separazioni appunto (ho sempre sofferto molto x la distanza dalle persone a me care).
Quando ho un'ossessione ho un pensiero che mi torna in mente anche se ne riconosco l'infondatezza e si ripresenta sempre con lo stesso schema:
Pensiero assurdo (es. "non è che sono diventata lesbica dall'oggi al domani?")--> mi metto alla prova (es. guardo le donne x vedere come le vedo, cosa ne penso e cosa eventualmente sento a riguardo)--> confusione (non capisco + bene cosa penso o provo..xche magari una ragazza è oggettivamente attraente e, se prima lo pensavo e basta come fan tutti, ora ci ricamo 1po su).
E poi la cosa strana è che SO benissimo che non ci si sveglia dall'oggi al domani lesbiche e so che è assurdo. Se ripenso al passato (fino a poche settimane fa) so con chiarezza che non ho mai avuto pensieri o attrazione o curiosità sessuale per le donne...ma nei momenti in cui ho l'ossessione mi viene il dubbio e dico anche: " e se lo negavo a me stessa e in realtà lo ero?"... Insomma, un meccanismo ossessivo in piena regola.
Il bello è che io studio psicologia e sono anche piuttosto brava quindi diciamo che le basi teoriche non mi mancano affatto.
Però ovviamente nessuno puo' essere lo psicologo di se stesso e con noi stessi non siamo mai obiettivi, x cui non posso pensare che x me sarebbe diverso. Non basta sapere la teoria, la pratica è tutt'altra cosa.
Vi chiedo se -secondo voi- una psicoterapia ad orientamento dinamico, seppur non sia ad oggi considerata d'elezione per i disturbi d'ansia possa essere valida nell'eradicarli o se sarebbe meglio eventualmente -in futuro- orientami e sottopormi se necessario ad una psicoterapia cognitivo comportamentale.
Un'ultima domanda (ve la chiedo + per curiosità per ciò che studio che per altro): premesso che conoscere la diagnosi serve + al curante che al curato, come mai non mi è mai stata fatta la diagnosi di Disturbo ossessivo compulsivo ma sempre e solo di ipocondria e DAP (prima diagnosi) e DAP (ultima diagnosi di 2 anni fa)? Lo psichiatra e la psicoterapeuta che mi avevano in cura erano concordi nel dire che non ci fossero i criteri per il DOC.
Ma quindi le ossessioni che descrivo sono tipiche del DAP?
Che dire..ho notato che nei momenti in cui avverto un po' di ansia (ad esempio, in questa vacanza sono stata molto bene, xo' ero solo con i miei genitori ed il mio ragazzo era rimasto a casa e non l'ho visto per una settimana e mi è mancato...) a volte mi vengono quei pensieri.
Non direi che sono disturbanti o troppo intrusivi, xo' sto meglio nei periodi in cui non ci sono affatto!
So che è un errore il fatto di cercare una conferma su internet... è una piccola compulsione anche questa probabilmente :)
Io non ho mai avuto altri tipi di compulsioni, solo ossessioni "pure" nei periodi di stress o di separazioni appunto (ho sempre sofferto molto x la distanza dalle persone a me care).
Quando ho un'ossessione ho un pensiero che mi torna in mente anche se ne riconosco l'infondatezza e si ripresenta sempre con lo stesso schema:
Pensiero assurdo (es. "non è che sono diventata lesbica dall'oggi al domani?")--> mi metto alla prova (es. guardo le donne x vedere come le vedo, cosa ne penso e cosa eventualmente sento a riguardo)--> confusione (non capisco + bene cosa penso o provo..xche magari una ragazza è oggettivamente attraente e, se prima lo pensavo e basta come fan tutti, ora ci ricamo 1po su).
E poi la cosa strana è che SO benissimo che non ci si sveglia dall'oggi al domani lesbiche e so che è assurdo. Se ripenso al passato (fino a poche settimane fa) so con chiarezza che non ho mai avuto pensieri o attrazione o curiosità sessuale per le donne...ma nei momenti in cui ho l'ossessione mi viene il dubbio e dico anche: " e se lo negavo a me stessa e in realtà lo ero?"... Insomma, un meccanismo ossessivo in piena regola.
Il bello è che io studio psicologia e sono anche piuttosto brava quindi diciamo che le basi teoriche non mi mancano affatto.
Però ovviamente nessuno puo' essere lo psicologo di se stesso e con noi stessi non siamo mai obiettivi, x cui non posso pensare che x me sarebbe diverso. Non basta sapere la teoria, la pratica è tutt'altra cosa.
Vi chiedo se -secondo voi- una psicoterapia ad orientamento dinamico, seppur non sia ad oggi considerata d'elezione per i disturbi d'ansia possa essere valida nell'eradicarli o se sarebbe meglio eventualmente -in futuro- orientami e sottopormi se necessario ad una psicoterapia cognitivo comportamentale.
Un'ultima domanda (ve la chiedo + per curiosità per ciò che studio che per altro): premesso che conoscere la diagnosi serve + al curante che al curato, come mai non mi è mai stata fatta la diagnosi di Disturbo ossessivo compulsivo ma sempre e solo di ipocondria e DAP (prima diagnosi) e DAP (ultima diagnosi di 2 anni fa)? Lo psichiatra e la psicoterapeuta che mi avevano in cura erano concordi nel dire che non ci fossero i criteri per il DOC.
Ma quindi le ossessioni che descrivo sono tipiche del DAP?
[#6]
Cara ragazza,
come lei scrive, le diagnosi servono più al curante che al paziente.
Personalmente non sono un amante delle etichette diagnostiche pur, ovviamente, conoscendole ed usandole nel il confronto con i colleghi.
Se le avessero detto che si trattava di DOC sarebbe cambiato qualcosa?
Può essere che, al momento della diagnosi, la sua psicoterapeuta abbia riscontrato tutti gli elementi per formulare una diagnosi DAP.
Come lei saprà, essendo studente di psicologia. entrambi i disturbi rientrano nell'area dei disturbi di natura ansiosa.
Essendo lei una persona ansiosa, da brava studente in psicologia, non "vuole farsi mancare nulla" (mi passi la battuta ma ci siamo passati tutti a fare il "celo-manca" dei disturbi nel corso degli studi).
Battute a parte, l'ansia si manifesta in modalità differenti e, a volte, mutevoli nel tempo.
Personalmente, a rischio di apparire di parte, ritengo che con una psicoterapia dinamica si possano raggiungere buoni risultati durevoli nel tempo; i tempi di "rimozione" del sintomo possono essere, tuttavia, meno rapidi in quanto il focus d'attenzione della terapia riguarda le dinamiche individuali e relazionali dell'individuo con l'obiettivo di una ristrutturazione del sè.
Le terapie di elezione per i disturbi di natura ansiosa sono, in effetti, altre. Ad es. la cognitivo comportamentale, come suggerito dalla sua terapeuta, o quella breve strategica. Si tratta di terapie più direttive che lavorano principalmente sull'apprendimento, da parte del paziente, di strategie per la gestione dell'ansia.
Il mio personale parere è che, soprattutto se la sua intenzione è quella di esercitare la professione in ambito clinico, potrebbe trarre vantaggio dall'eseguire una buona analisi personale (psicodinamica) in vista anche della sua futura professione.
Un caro saluto
come lei scrive, le diagnosi servono più al curante che al paziente.
Personalmente non sono un amante delle etichette diagnostiche pur, ovviamente, conoscendole ed usandole nel il confronto con i colleghi.
Se le avessero detto che si trattava di DOC sarebbe cambiato qualcosa?
Può essere che, al momento della diagnosi, la sua psicoterapeuta abbia riscontrato tutti gli elementi per formulare una diagnosi DAP.
Come lei saprà, essendo studente di psicologia. entrambi i disturbi rientrano nell'area dei disturbi di natura ansiosa.
Essendo lei una persona ansiosa, da brava studente in psicologia, non "vuole farsi mancare nulla" (mi passi la battuta ma ci siamo passati tutti a fare il "celo-manca" dei disturbi nel corso degli studi).
Battute a parte, l'ansia si manifesta in modalità differenti e, a volte, mutevoli nel tempo.
Personalmente, a rischio di apparire di parte, ritengo che con una psicoterapia dinamica si possano raggiungere buoni risultati durevoli nel tempo; i tempi di "rimozione" del sintomo possono essere, tuttavia, meno rapidi in quanto il focus d'attenzione della terapia riguarda le dinamiche individuali e relazionali dell'individuo con l'obiettivo di una ristrutturazione del sè.
Le terapie di elezione per i disturbi di natura ansiosa sono, in effetti, altre. Ad es. la cognitivo comportamentale, come suggerito dalla sua terapeuta, o quella breve strategica. Si tratta di terapie più direttive che lavorano principalmente sull'apprendimento, da parte del paziente, di strategie per la gestione dell'ansia.
Il mio personale parere è che, soprattutto se la sua intenzione è quella di esercitare la professione in ambito clinico, potrebbe trarre vantaggio dall'eseguire una buona analisi personale (psicodinamica) in vista anche della sua futura professione.
Un caro saluto
[#7]
Ex utente
Caro dottor Callina, lei mi chiede:
"Se le avessero detto che si trattava di DOC sarebbe cambiato qualcosa?" --> a me no, in realtà. Sarebbe sicuramente cambiata la durata della cura farmacologica xo'...anche se questo non sta a me deciderlo! Credo che lo psichiatra avrebbe preso in considrazione questo elemento e non mi avrebbe proposto di sospendere la cura dopo l'estate (come invece ha fatto), dopo 2anni di terapia con Cipralex...giusto? :)
"ritengo che con una psicoterapia dinamica si possano raggiungere buoni risultati durevoli nel tempo; i tempi di "rimozione" del sintomo possono essere, tuttavia, meno rapidi in quanto il focus d'attenzione della terapia riguarda le dinamiche individuali e relazionali dell'individuo con l'obiettivo di una ristrutturazione del sè"--> io mi sono trovata benissimo con la mia terapeuta (a orientamento psicodinamico); mi ha veramente cambiato la vita!! Lei, xo', ora la vedo solo una volta ogni mese e mezzo-due mesi. Le ho anche chiesto, telefonicamente, se non fosse il caso di riprendere a fare psicoterapia e non solo colloqui "di sostegno". Lei mi ha detto che, secondo lei, non è il caso xchè comunque io sto bene. Mi ha ripetuto che mi conosce e che sa quali sono i miei "punti deboli": ha detto che è normale, x me, che in momenti di stress possano ripresentarsi questi pensieri e che ora ho gli struenti x gestirli, che sono + forte.
Ha anche detto che è d'accordo con lo psichiatra nel sospendere del tutto il farmaco (cipralex) dopo l'estate.
Grazie a tutti per l'attenzione.
"Se le avessero detto che si trattava di DOC sarebbe cambiato qualcosa?" --> a me no, in realtà. Sarebbe sicuramente cambiata la durata della cura farmacologica xo'...anche se questo non sta a me deciderlo! Credo che lo psichiatra avrebbe preso in considrazione questo elemento e non mi avrebbe proposto di sospendere la cura dopo l'estate (come invece ha fatto), dopo 2anni di terapia con Cipralex...giusto? :)
"ritengo che con una psicoterapia dinamica si possano raggiungere buoni risultati durevoli nel tempo; i tempi di "rimozione" del sintomo possono essere, tuttavia, meno rapidi in quanto il focus d'attenzione della terapia riguarda le dinamiche individuali e relazionali dell'individuo con l'obiettivo di una ristrutturazione del sè"--> io mi sono trovata benissimo con la mia terapeuta (a orientamento psicodinamico); mi ha veramente cambiato la vita!! Lei, xo', ora la vedo solo una volta ogni mese e mezzo-due mesi. Le ho anche chiesto, telefonicamente, se non fosse il caso di riprendere a fare psicoterapia e non solo colloqui "di sostegno". Lei mi ha detto che, secondo lei, non è il caso xchè comunque io sto bene. Mi ha ripetuto che mi conosce e che sa quali sono i miei "punti deboli": ha detto che è normale, x me, che in momenti di stress possano ripresentarsi questi pensieri e che ora ho gli struenti x gestirli, che sono + forte.
Ha anche detto che è d'accordo con lo psichiatra nel sospendere del tutto il farmaco (cipralex) dopo l'estate.
Grazie a tutti per l'attenzione.
[#8]
<<Sarebbe sicuramente cambiata la durata della cura farmacologica xo'...anche se questo non sta a me deciderlo! Credo che lo psichiatra avrebbe preso in considrazione questo elemento e non mi avrebbe proposto di sospendere la cura dopo l'estate (come invece ha fatto), dopo 2anni di terapia con Cipralex...giusto? :)>>
Forse mi sfugge qualcosa?
Lei non è stata curata per DAP, cosa che le fa oggi dire: <<Attacchi di panico spariti, ipocondria sparita.>>?
Ergo... forse la diagnosi era corretta e la cura farmacologica adeguata.
Se <<Lo psichiatra e la psicoterapeuta che mi avevano in cura erano concordi nel dire che non ci fossero i criteri per il DOC.>> forse avevano le loro buone ragioni, visto il risultato che lei riporta: <<Dopo 2 anni, sto bene nel senso che non ho + attacchi di panico o paura che mi tornino>>.
Non crede?
Mi sembra che ora stia entrando in un circolo vizioso ossessivo in cui voler trovare risposte a domande che non hanno molto senso... ma questo è un problema che ha oggi... non quando le è stata fatta la diagnosi.
Del resto questo sembrerebbe confermato dal motivo del suo consulto.
Si affidi ai consigli della sua terapeuta che la conosce di persona.
Un caro saluto
Forse mi sfugge qualcosa?
Lei non è stata curata per DAP, cosa che le fa oggi dire: <<Attacchi di panico spariti, ipocondria sparita.>>?
Ergo... forse la diagnosi era corretta e la cura farmacologica adeguata.
Se <<Lo psichiatra e la psicoterapeuta che mi avevano in cura erano concordi nel dire che non ci fossero i criteri per il DOC.>> forse avevano le loro buone ragioni, visto il risultato che lei riporta: <<Dopo 2 anni, sto bene nel senso che non ho + attacchi di panico o paura che mi tornino>>.
Non crede?
Mi sembra che ora stia entrando in un circolo vizioso ossessivo in cui voler trovare risposte a domande che non hanno molto senso... ma questo è un problema che ha oggi... non quando le è stata fatta la diagnosi.
Del resto questo sembrerebbe confermato dal motivo del suo consulto.
Si affidi ai consigli della sua terapeuta che la conosce di persona.
Un caro saluto
[#10]
Gent.ma ragazza,
la bisessualità è alla base di qualsiasi essere umano...Solo che poi sviluppiamo più una propensione rispetto ad un'altra...
Essere omosessuali non significa "avere una malattia"... significa solo che il nostro gusto sessuale è più orientato da un lato che non da un altro...
A farle scaturire l'ansia, io penso sia questo pensiero piuttosto che il contrario...
Provi a vedere cosa la preoccupa di più, se il fatto stesso di un suo eventuale timore di stigmatizzazione sociale nel qual caso dovesse apprezzare più le donne, oppure il fatto che lei non accetti questa sua propensione...
A disposizione per ulteriori chiarimenti.
Buona giornata
Dott.ssa Ferrari
la bisessualità è alla base di qualsiasi essere umano...Solo che poi sviluppiamo più una propensione rispetto ad un'altra...
Essere omosessuali non significa "avere una malattia"... significa solo che il nostro gusto sessuale è più orientato da un lato che non da un altro...
A farle scaturire l'ansia, io penso sia questo pensiero piuttosto che il contrario...
Provi a vedere cosa la preoccupa di più, se il fatto stesso di un suo eventuale timore di stigmatizzazione sociale nel qual caso dovesse apprezzare più le donne, oppure il fatto che lei non accetti questa sua propensione...
A disposizione per ulteriori chiarimenti.
Buona giornata
Dott.ssa Ferrari
Dr.ssa federica ferrari
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 11.1k visite dal 31/05/2012.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.