Attività sessuale in luoghi e modalità non "convenzionali"

Salve,
premetto che le mie prime esperienze sessuali le ho avute a 13 anni e non hanno interessato il classico letto e la classica posizione da sdraiati.

In verità si è trattato di esperienze avute in luoghi come bagni, garage, spazzi molto piccoli e comunque considerati "nascosti".

Il tutto fatto la maggiorparte delle volte in piedi, per terra o al massimo su di un divano comportando orgasmi molto veloci in quanto ovviamente si viveva sempre col terrore di essere scoperti da genitori, insegnati e quant'altro. Aggiungo che non ci si spogliava mai del tutto.

Tuttavia questo terrore allo stesso tempo voleva dire proibito. E questa sensazione di proibito non mi ha più abbandonato.

Difatti non sono più riuscito a raggiungere l'orgasmo tipico di quei momenti, di quelle situazioni.

In pratica la comoda vita sessuale da camera da letto, completamente denudati lontano da tutto e tutti non riesce a travolgermi appieno. Anzi, alcune volte svilisce il tutto.

Ho paura che questa particolare e continua ricerca del proibito mi perseguiti per il resto della vita.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Sembra un po' poco, come "causa" per una parafilia, ma potrebbe essere.

Potrebbe piuttosto essere il contrario, ovvero che lei abbia sempre avuto questa tendenza alla trasgressione e che sia stata pertanto questa a portarla a fare esperienze "non convenzionali".

Lei si definirebbe come una persona che ama in generale le situazioni poco ortodosse, che implichino magari una certa quota di rischio?

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Signore,
Il rischio, la proibizione, la paura di esse visti amplifica ogni forma di desiderio e, spesso eccitazione.
Ma desiderei farla riflettere su altro insito nel suo consulto.
La sessualita' diciamo ortodossa, potrebbe non piacerle perche' le consentirebbe un accesso maggiore alle sue sensazioni , alla sua eccitazione, al suo desiderio, senza essere distratto dal proibito e dal rischio.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
Cercherò di spiegarmi meglio.

E' come se avessi due vite sentimentali/sessuali parallele.

La prima, quella convenzionale, in cui si dimostra un grande sentimento di natura affettiva/romantica con il proprio partner (baci sulla guancia,baci in bocca senza lingua, carezze, abbracci, sguardi);

La seconda in cui si da sfogo al lato banalmente inteso "animale" senza guardarsi in faccia e in luoghi o modalità intesi dalla morale comune come proibiti o comunque trasgressivi.

O c'è l'esclusivo sentimento senza l'atto sessuale o c'è l'atto libidico senza l'aspetto c.d. "romantico".

E io ho paura che questa situazione (che sento dentro di me dall'età di tre anni) abbia condizionato anche il seguente aspetto:

Il mio desiderio sessuale si è sempre indistintamente rivolto verso ambedue i sessi.

Fin da piccolo ho provato grandi attrazioni sia per i maschi sia per le femmine riuscendo sempre in tutti e due casi ad avere grandi soddisfazioni sia per quanto riguarda la sfera affettiva sia per quanto riguarda la sfera sessuale.

Insomma, per me c'è l'individuo al di là del suo sesso.Quando provavo a decidere di buttarmi su di una parte sola ecco che l'altra rispuntava in cima ai miei desideri (e viceversa).
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Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32
Caro Utente,

c'è qualcosa che mi sfugge nel suo racconto. Prima dice che <<In pratica la comoda vita sessuale da camera da letto, completamente denudati lontano da tutto e tutti non riesce a travolgermi appieno>>

ed io mi faccio un'idea di una persona (parzialmente insoddisfatta) con un/a compagno/a stabile che vive una "tradizionale" vita sessuale "da camera da letto".

Poi però dice: <<La seconda in cui si da sfogo al lato banalmente inteso "animale" senza guardarsi in faccia e in luoghi o modalità intesi dalla morale comune come proibiti o comunque trasgressivi.>>

quindi immagino che in una delle sue "due vite" ci sia quell'espressione della sessualità che nel primo post mi pareva che definisse mancante; ma, mi ricordo di una sua precedente frase e leggo: <<Difatti non sono più riuscito a raggiungere l'orgasmo tipico di quei momenti, di quelle situazioni.>>

A questo punto mi chiedo quale sia il suo disagio. Mi sembra di capire, ma mi corregga se sbaglio, che riesce a conciliare, seppur in vite parallele, le due modalità di espressione sessuale.
Il suo malessere dunque da cosa nasce? Dal dover vivere due vite parallele? Dal fatto che si sente attratto sia da uomini che da donne?

Da altro?

Un altro punto che non mi è chiaro è questo:
<<che sento dentro di me dall'età di tre anni>>

A cosa si riferisce? A tre anni sentiva di dover distinguere tra atto sessuale "animale" e atto sessuale c.d. romantico?

Un caro saluto

Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Il sentirsi attratto dai due sessi non ha nulla a che vedere con la trasgressione. O almeno, non direttamente. Per questo non concordo quando dice:

>>> ho paura che questa situazione (che sento dentro di me dall'età di tre anni) abbia condizionato anche il seguente aspetto (bisessualità)
>>>

Chiunque, anche l'eterosessuale può provare un amore a volte più affettuoso e a volte più "animalesco", senza che questo dica nulla rispetto all'autenticità di tali sentimenti, né riguardo al sesso della persona oggetto di tali sentimenti.

Perciò la raccomandazione è di non fare confusione e mantenere distinte le varie questioni.

Dal punto di vista psicologico-clinico l'unica cosa rilevante nel suo racconto, mi pare, è una certa ansia che potrebbe star interferendo con la capacità di provare piacere.

Andrebbe, pertanto, indagato se tale ansia non sia da riferire, ad esempio: 1) a una non completa accettazione della sua bisessualità; 2) a una difficoltà nel tollerare di poter avere a volte sentimenti più affettuosi e a volte più animaleschi; 3) altre questioni eventuali.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Nella sua ulteriore risposta emergono alcune incongruenze.

La bisessualità , non correla con l'aspetto poco rispettoso della sua sessualità, che sia vissuta dentro un letto o in un angolo di strada.
Da quanto scritto in precedenza lei lamentava un desiderio scarsamente appagante in situazioni di normalità, ed uno presente ed appagante in situazioni di trasgressione.

Inoltre non obbligatoriamente sessualità primitiva ed animalesca, deve essere scevra dal sentimento e dal coinvolgimento, così come l'amore non obbliga all'assenza di spregiudicatezza.

Ci può fornire ulteriori spiegazioni.

Le allego, questo mio articolo, che tratta proprio della difficoltà a fare coabitare desiderio sessuale ed amore.


https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2278-uomini-desiderio-sessuale-ed-orgasmo.html
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Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
Scusate, non mi sono spiegato bene.

"...........c'è qualcosa che mi sfugge nel suo racconto. Prima dice che <<In pratica la comoda vita sessuale da camera da letto, completamente denudati lontano da tutto e tutti non riesce a travolgermi appieno>>

ed io mi faccio un'idea di una persona (parzialmente insoddisfatta) con un/a compagno/a stabile che vive una "tradizionale" vita sessuale "da camera da letto"..............."



Ho una vita sess. che per essere abbastanza soddisfacente mi costringe a situazioni trasgressive (sesso in bagno,in garage, sesso in piedi vestiti etcetera).Mentre il classico sesso in un letto mi appaga in maniera del tutto esigua.



"........quindi immagino che in una delle sue "due vite" ci sia quell'espressione della sessualità che nel primo post mi pareva che definisse mancante; ma, mi ricordo di una sua precedente frase e leggo: <<Difatti non sono più riuscito a raggiungere l'orgasmo tipico di quei momenti, di quelle situazioni.>>......"



Si cerca la trasgressione, certo. Tuttavia il desiderio non è paragonabile a quello che si provava in condizioni di effettivo terrore per il fatto di avere in casa i parenti oppure per il fatto di avere a scuola compagni e insegnanti.



"..........A questo punto mi chiedo quale sia il suo disagio. Mi sembra di capire, ma mi corregga se sbaglio, che riesce a conciliare, seppur in vite parallele, le due modalità di espressione sessuale.
Il suo malessere dunque da cosa nasce? Dal dover vivere due vite parallele? Dal fatto che si sente attratto sia da uomini che da donne?......."




Il mio disagio sta appunto nel capire la causa di questa difficoltà di conciliazione tra le due modalità di espressione sessuale.
Cerco di rendere l'idea. In condizioni convenzionali riesco a esprimermi con carezze, con affetto e con estrema dolcezza (ripeto.Baci sulla guancia, senza lingua, carezze, coccole eccc....) mentre riesco a sfogare la mia libido (effettivo rapporto sessuale) maggiormente in situazioni di trasgressione.
La bisessualità l'ho dovuta accettare ma non è stato facile perchè si vive addirittura peggio di quanto possa vivere un monosessuale.
Vieni considerato un deviato, uno a cui piace solo la promiscuità perchè vai sia con uomini sia con donne e roba del genere.
In pratica vieni considerato peggio di un omosessuale, come un tossicodipendente.



".........Un altro punto che non mi è chiaro è questo:
<<che sento dentro di me dall'età di tre anni>>

A cosa si riferisce? A tre anni sentiva di dover distinguere tra atto sessuale "animale" e atto sessuale c.d. romantico?..........."


Si, qualcosa del genere.E l'ho ancora bene presente nella mente per quanto possa essere assurdo.Ovviamente non avevo una esatta consapevolezza. Ma la sensazione era assolutamente quella.





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Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32
Caro Utente,

grazie per le ricche precisazioni. Ora mi è tutto più chiaro.
Che dirle quindi?

<<Il mio disagio sta appunto nel capire la causa di questa difficoltà di conciliazione tra le due modalità di espressione sessuale.>>

Cominciamo dal fatto che le due modalità espressive potrebbero essere integrate in una relazione con un/una partner che consenta la condivisione nella sua medesima ottica.
La trasgressione può essere ricercata anche nell'ambito della coppia e, senza arrivare a comportamenti al di fuori delle norme sociali e giudiziarie, direi che è possibile anche individuare situazioni che possano richiamare, seppur in maniera diversa, le emozioni di "effettivo terrore" che ha vissuto nel corso della sua adolescenza.

Il punto però, a questo punto, mi sembra un altro: dove si posiziona la sua affettività in tutto questo?
Se dovesse immaginare una relazione ideale come la immaginerebbe?

Affettività e sessualità dovrebbero andare a braccetto.

Credo che un consulto de visu con un professionista potrebbe aiutarla ad elaborare le sue emozioni, le sue sensazioni, il suo vissuto e a rivederlo sotto una prospettiva più "adattiva":

Un caro saluto