Paura morte
Spett.Le Dr.
7 Mesi fa è nata la mia prima figlia e da quel momento ho cominciato ad avere paura di una morte improvvisa e di lasciare sola mia figlia.
Ho fatto diversi accertamenti medici (esame del sangue, visita cardiologica, ECG ecodoppler) e tutto risultava nella norma.
Nonostante tutto continuo ad avere paura e non mi era mai capitato una sensazione così.
Ogni giorno leggo continuamente su internet casi di giovani morti improvvisamente e non riesco a smettere. Mi sento così stano e non vorrei far pesare questi problemi alla mia famiglia.
Che cosa mi consigliate di fare per risolvere il problema?
Grazie mille per la risposta
7 Mesi fa è nata la mia prima figlia e da quel momento ho cominciato ad avere paura di una morte improvvisa e di lasciare sola mia figlia.
Ho fatto diversi accertamenti medici (esame del sangue, visita cardiologica, ECG ecodoppler) e tutto risultava nella norma.
Nonostante tutto continuo ad avere paura e non mi era mai capitato una sensazione così.
Ogni giorno leggo continuamente su internet casi di giovani morti improvvisamente e non riesco a smettere. Mi sento così stano e non vorrei far pesare questi problemi alla mia famiglia.
Che cosa mi consigliate di fare per risolvere il problema?
Grazie mille per la risposta
[#1]
Gentile signore,
congratulazioni per la sua recente paternità!
La nascita di un figlio rappresenta un cambiamento non da poco, che sicuramente ha messo in moto in lei una serie di pensieri che nascono dall'idea di avere ora anche la responsabilità di un'altra vita, oltre che della propria.
In passato ha mai sofferto d'ansia o di sintomi fisici di natura psicosomatica?
Le è mai successo prima d'ora di impressionarsi/preoccuparsi dopo aver appreso notizie circa malattie o eventi funesti riguardanti altre persone?
congratulazioni per la sua recente paternità!
La nascita di un figlio rappresenta un cambiamento non da poco, che sicuramente ha messo in moto in lei una serie di pensieri che nascono dall'idea di avere ora anche la responsabilità di un'altra vita, oltre che della propria.
In passato ha mai sofferto d'ansia o di sintomi fisici di natura psicosomatica?
Le è mai successo prima d'ora di impressionarsi/preoccuparsi dopo aver appreso notizie circa malattie o eventi funesti riguardanti altre persone?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Utente
Spett.Le Dottoressa Massaro,
La ringrazio per la celere risposta.
No, non ho mai avuto nulla di tutto ciò, ho lavorato anche nei vigili del fuoco e come volontario in croce rossa per alcuni anni e non sono mai rimasto impressionato e traumatizzato da quello che mi è capitato.
Ora però tutto è cambiato ed è questo che mi spaventa, non riesco a tranquilizzarmi nonostante abbia un buon lavoro e una famiglia stupenda.
Non posso ovviamente andare avanti così e vorrei risolvere il problema in tempi brevi.
Grazie mille
Saluti
La ringrazio per la celere risposta.
No, non ho mai avuto nulla di tutto ciò, ho lavorato anche nei vigili del fuoco e come volontario in croce rossa per alcuni anni e non sono mai rimasto impressionato e traumatizzato da quello che mi è capitato.
Ora però tutto è cambiato ed è questo che mi spaventa, non riesco a tranquilizzarmi nonostante abbia un buon lavoro e una famiglia stupenda.
Non posso ovviamente andare avanti così e vorrei risolvere il problema in tempi brevi.
Grazie mille
Saluti
[#3]
Gent.le utente,
ne ha parlato con la sua compagna? Le consiglio di non cercare in rete questo tipo di notizie perché contribuirebbe solo ad alimentare l'ansia.
Se la situazione non dovesse rientrare spontaneamente può prendere in considerazione la possibilità di rivolgersi ad uno Psicologo per un intervento di training autogeno.
ne ha parlato con la sua compagna? Le consiglio di non cercare in rete questo tipo di notizie perché contribuirebbe solo ad alimentare l'ansia.
Se la situazione non dovesse rientrare spontaneamente può prendere in considerazione la possibilità di rivolgersi ad uno Psicologo per un intervento di training autogeno.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#4]
Gentile utente,
l' arrivo di un bimbo, è un punto nodale della nostra vita.
Diventare genitori è un nuovo ruolo da affrontare che comporta l'assunzione di nuove responsabilità, compiti da svolgere e da condividere con il partner, nuovi accordi da trovare per una buona crescita dei figli.
Pur essendo un evento gioioso, è' un passaggio delicato non solo per la donna, ma anche per l'uomo che porta con sé criticità da superare in merito ai ruoli madre e padre
che tra l'altro, conduce anche a confronti da parte di entrambi i partner tra loro e con i propri e altrui genitori.
Rintraccia qualche motivo di preoccupazione in questo?
Quanto condividete i vostri bisogni, emozioni, aspettative, timori ?
Come vede la sua partner calata nel ruolo di madre?
l' arrivo di un bimbo, è un punto nodale della nostra vita.
Diventare genitori è un nuovo ruolo da affrontare che comporta l'assunzione di nuove responsabilità, compiti da svolgere e da condividere con il partner, nuovi accordi da trovare per una buona crescita dei figli.
Pur essendo un evento gioioso, è' un passaggio delicato non solo per la donna, ma anche per l'uomo che porta con sé criticità da superare in merito ai ruoli madre e padre
che tra l'altro, conduce anche a confronti da parte di entrambi i partner tra loro e con i propri e altrui genitori.
Rintraccia qualche motivo di preoccupazione in questo?
Quanto condividete i vostri bisogni, emozioni, aspettative, timori ?
Come vede la sua partner calata nel ruolo di madre?
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#5]
Utente
Con la mia partner ultimamente faccio fatica a condividere i nostri bisogni perchè tutte le attenzioni sono rivolte alla figlia.
Lei dedica tutto se stesso alla figlia e io uguale quando sono a casa dal lavoro.
Avrei sicuramnte più bisogno di dialogare con la mia partner ma al momento è difficile perchè quando la bimba dorme lei è molto stanca e non voglio farla preoccupare con i miei problemi, lo so che forse è sbagliato ma non voglio farla preoccupare per delle mie paranoie.
Sicuramente la prima cosa che farò è smetterla di guardare notizie di giovani morti improvvisamente e come seconda cercherò di concentrarmi di più su altre cose che non siano pensieri angoscianti.
Credo che con la nascita della figlia siano rinate in me paure di abbandono. Vorrei aggiungere che sono stato adottato e ho sofferto da piccolo l'abbandono dei genitori dunque la paura di morire e di abbandonare mia figlia potrebbe provenire dalla storia del mio passato.
Che cosa ne pensate?
Grazie mille
Lei dedica tutto se stesso alla figlia e io uguale quando sono a casa dal lavoro.
Avrei sicuramnte più bisogno di dialogare con la mia partner ma al momento è difficile perchè quando la bimba dorme lei è molto stanca e non voglio farla preoccupare con i miei problemi, lo so che forse è sbagliato ma non voglio farla preoccupare per delle mie paranoie.
Sicuramente la prima cosa che farò è smetterla di guardare notizie di giovani morti improvvisamente e come seconda cercherò di concentrarmi di più su altre cose che non siano pensieri angoscianti.
Credo che con la nascita della figlia siano rinate in me paure di abbandono. Vorrei aggiungere che sono stato adottato e ho sofferto da piccolo l'abbandono dei genitori dunque la paura di morire e di abbandonare mia figlia potrebbe provenire dalla storia del mio passato.
Che cosa ne pensate?
Grazie mille
[#6]
Gent.le utente,
è possibile che la paternità abbia contribuito a "risvegliare" le paure di abbandono che ha vissuto durante la sua infanzia, ora però le sta vivendo con un ruolo diverso quello di padre anziché di figlio.
La consapevolezza dell'origine di questa paura può essere il primo passo per avviare un processo di elaborazione che non trascuri il "qui ed ora" del suo vissuto.
Un altro aspetto da non sottovalutare è la relazione di coppia che non dovrebbe essere "schiacciata" dalla genitorialità dal momento che la condivisione reciproca tra lei e sua moglie attualmente si sta ridimensionando,
è possibile che la paternità abbia contribuito a "risvegliare" le paure di abbandono che ha vissuto durante la sua infanzia, ora però le sta vivendo con un ruolo diverso quello di padre anziché di figlio.
La consapevolezza dell'origine di questa paura può essere il primo passo per avviare un processo di elaborazione che non trascuri il "qui ed ora" del suo vissuto.
Un altro aspetto da non sottovalutare è la relazione di coppia che non dovrebbe essere "schiacciata" dalla genitorialità dal momento che la condivisione reciproca tra lei e sua moglie attualmente si sta ridimensionando,
[#7]
Gentile Genitore,
Il corpo e la psiche hanno memoria dei precedenti amori, dolori ed abbandoni e le emozioni forti ed importanti, come la nascita di un figlio tendono a farli riemergere prepotentemente.
Un possibile percorso psicoterapico, credo che potrebbe esserle d' aiuto sia nell' eleborazione di quanto vissuto, che nel percorso verso la genitorialita' .
Le allego un mio articolo, sulla figura paterna e le faccio cai auguri per la piccola.
http://www.valeriarandone.it/home/articoli/102-ilpadre
Il corpo e la psiche hanno memoria dei precedenti amori, dolori ed abbandoni e le emozioni forti ed importanti, come la nascita di un figlio tendono a farli riemergere prepotentemente.
Un possibile percorso psicoterapico, credo che potrebbe esserle d' aiuto sia nell' eleborazione di quanto vissuto, che nel percorso verso la genitorialita' .
Le allego un mio articolo, sulla figura paterna e le faccio cai auguri per la piccola.
http://www.valeriarandone.it/home/articoli/102-ilpadre
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#8]
<Con la mia partner ultimamente faccio fatica a condividere i nostri bisogni perchè tutte le attenzioni sono rivolte alla figlia.>
In effetti l'accudimento di un bimbo comporta molti compiti da svolgere, mille attenzioni da avere e può succedere dunque che la coppia trovi pochi spazi per sé e lo stesso il singolo partner.
Trovare spazi personali e per la coppia in questo senso è utile per rilassarsi, svagarsi, condividere.
Avete qualche piccolo aiuto che vi sgravi un po' dalle fatiche del periodo?
<Credo che con la nascita della figlia siano rinate in me paure di abbandono. Vorrei aggiungere che sono stato adottato....> , un elemento importante, unitamente agli altri aspetti considerati, da non sottovalutare e sul quale poter riflettere e lavorare insieme a uno specialista che possa accompagnarla in modo efficace in questo delicato periodo di transizione alla genitorialità.
Molti auguri
In effetti l'accudimento di un bimbo comporta molti compiti da svolgere, mille attenzioni da avere e può succedere dunque che la coppia trovi pochi spazi per sé e lo stesso il singolo partner.
Trovare spazi personali e per la coppia in questo senso è utile per rilassarsi, svagarsi, condividere.
Avete qualche piccolo aiuto che vi sgravi un po' dalle fatiche del periodo?
<Credo che con la nascita della figlia siano rinate in me paure di abbandono. Vorrei aggiungere che sono stato adottato....> , un elemento importante, unitamente agli altri aspetti considerati, da non sottovalutare e sul quale poter riflettere e lavorare insieme a uno specialista che possa accompagnarla in modo efficace in questo delicato periodo di transizione alla genitorialità.
Molti auguri
[#9]
Utente
Grazie per i consigli,
cercherò di ritagliarmi maggiori spazi con la mia partner.
Prima di rivolgermi a uno specialista volevo chiederVi se esistono rimedi naturali che possono aiutare a superare queste ansie e nel caso non funzionassero sarà mia premura rivolgermi a uno specialista per affrontare il problema.
grazie ancora
saluti
cercherò di ritagliarmi maggiori spazi con la mia partner.
Prima di rivolgermi a uno specialista volevo chiederVi se esistono rimedi naturali che possono aiutare a superare queste ansie e nel caso non funzionassero sarà mia premura rivolgermi a uno specialista per affrontare il problema.
grazie ancora
saluti
[#12]
Gentile Utente,
concordo con le risposte delle Colleghe.
L'incontro diretto con uno psicologo/psicoterapeuta le potrà fornire l'occasione per superare le sue difficoltà e attivare al meglio le sue risorse.
Cordiali saluti e i migliori auguri per un futuro sereno.
concordo con le risposte delle Colleghe.
L'incontro diretto con uno psicologo/psicoterapeuta le potrà fornire l'occasione per superare le sue difficoltà e attivare al meglio le sue risorse.
Cordiali saluti e i migliori auguri per un futuro sereno.
[#13]
Utente
Grazie per i consigli,
Spero che passi alla svelta questa situazione.
Ne parlerò con la mia partner e nel caso cercherò un bravo psicologo che mi possa supportare e ad aiutare ad affrontare questo periodo difficile.
Lascerò perdere internet e cercherò di convincermi che sono in buona salute come mi ha detto il cardiologo.
Grazie veramente per i consigli
Cordialmente
Spero che passi alla svelta questa situazione.
Ne parlerò con la mia partner e nel caso cercherò un bravo psicologo che mi possa supportare e ad aiutare ad affrontare questo periodo difficile.
Lascerò perdere internet e cercherò di convincermi che sono in buona salute come mi ha detto il cardiologo.
Grazie veramente per i consigli
Cordialmente
[#15]
Caro utente,
concordo con i colleghi sul fatto di condividere le sue paure con la sua compagna. Probabilmente non è tanto la paternità che ha insediato in lei tali paure, ma magari il contorno. Mi spiego meglio. Quando nasce un figlio si è inevitabilmente schiacciati dagli eventi; madre e padre si devono prima abituare al nuovo ruolo, cioè quello genitoriale. Finchè non fanno i conti con se stessi è più difficile ascoltare l'altro. Per la donna poi tutto è più complicato in quanto sopraggiunge anche il cambiamento ormonale. L'uomo si sente per cui tagliato fuori, mentre vorrebbe essere assolutamente coinvolto nella nuova famiglia. Non si preoccupi però, dura qualche mese, il tempo dell'abitudine. Ci passano un pò tutte le coppie. Purtroppo non tutti reagiscono nella tessa maniera. Magari lei è più vulnerabile per qualche ragione, magari anche per ciò che ha vissuto nell'infanzia. Magari si aspettava un idillio alla nascita del figlio, per non far vivere a suo figlio le angosce vissute da lei da bambino, e magari ora è rimasto deluso e ha riversato tale delusione in questi pensiero irrazionali di morte.
Non si preoccupi, il tempo aiuterà sicuramente. Lei cerchi di parlare con la sua compagna e di recuperare piano piano la vostra intimità.
Inoltre potrebbe iniziare un percorso di sostegno psicologico per alleviare i suoi pensieri. Il trattamento psicoterapeutico cognitivo-comportamnetale sarebbe idoneo per ristrutturare il suo pensiero.
Restiamo in attesa di sapere come procede.
Un caro saluto
concordo con i colleghi sul fatto di condividere le sue paure con la sua compagna. Probabilmente non è tanto la paternità che ha insediato in lei tali paure, ma magari il contorno. Mi spiego meglio. Quando nasce un figlio si è inevitabilmente schiacciati dagli eventi; madre e padre si devono prima abituare al nuovo ruolo, cioè quello genitoriale. Finchè non fanno i conti con se stessi è più difficile ascoltare l'altro. Per la donna poi tutto è più complicato in quanto sopraggiunge anche il cambiamento ormonale. L'uomo si sente per cui tagliato fuori, mentre vorrebbe essere assolutamente coinvolto nella nuova famiglia. Non si preoccupi però, dura qualche mese, il tempo dell'abitudine. Ci passano un pò tutte le coppie. Purtroppo non tutti reagiscono nella tessa maniera. Magari lei è più vulnerabile per qualche ragione, magari anche per ciò che ha vissuto nell'infanzia. Magari si aspettava un idillio alla nascita del figlio, per non far vivere a suo figlio le angosce vissute da lei da bambino, e magari ora è rimasto deluso e ha riversato tale delusione in questi pensiero irrazionali di morte.
Non si preoccupi, il tempo aiuterà sicuramente. Lei cerchi di parlare con la sua compagna e di recuperare piano piano la vostra intimità.
Inoltre potrebbe iniziare un percorso di sostegno psicologico per alleviare i suoi pensieri. Il trattamento psicoterapeutico cognitivo-comportamnetale sarebbe idoneo per ristrutturare il suo pensiero.
Restiamo in attesa di sapere come procede.
Un caro saluto
Dr.ssa Laura Mirona
dottoressa@lauramirona.it
www.lauramirona.it
[#19]
Può rivolgersi tranquillamente ad uno psicologo già in prima battuta.
Se il collega rileverà la presenza di una situazione che merita un approfondimento anche medico le suggerirà sicuramente di richiedere una consulenza psichiatrica.
L'importante è che abbia deciso di intervenire, è sicuramente la scelta migliore che può compiere.
Le faccio tanti auguri,
Se il collega rileverà la presenza di una situazione che merita un approfondimento anche medico le suggerirà sicuramente di richiedere una consulenza psichiatrica.
L'importante è che abbia deciso di intervenire, è sicuramente la scelta migliore che può compiere.
Le faccio tanti auguri,
Questo consulto ha ricevuto 19 risposte e 2.1k visite dal 30/05/2012.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.