SITUAZIONE GRAVE DA CUI NON RIESCO AD USCIRE
Salve,sono uno studente al 3° anno fuori corso ormai. Proverò a spiegare al meglio la mia storia. Il 7 marzo prendo coscienza di non aver aperto libri e ne frequentato corsi all'università da Ottobre, apro il manuale del mio penultimo esame e mi rendo conto di non essere capace o comunque di trovare non poche difficoltà nello studio(mancancanza di metodo,svogliatezza generale,complessità del contenuto).Da lì in poi attacchi di panico,insonnia,tspossatezza,tachicardia,maggior percezione dei rumori,fame compulsiva,pensieri di suicidio....fino al punto di aver deciso in preda al panico di fare un trasloco e ritornare a casa di amici,ma in doppia.Dopo vari tentativi di soluzione,cercando aiuto nello studio con qualche amico ma senza ottenere molto.Sono sceso anche a casa dei miei che mi pagano le spese da sempre(affitto e univ)e sono stato anche sfortunato con i muratori di fianco e altri problemi che ci sono in famiglia andando ancor di più nell'angoscia. La sfortuna ha voluto che di fianco a questa nuova casa ci fossero lavori di ristrutturazione che già da 2 mesi continuano a disturbarmi con vibrazioni assurde. Il punto è che non esco più di casa da 2 mesi,rimugino continuamente sugli errori passati come il fatto di aver lasciato una singola dove avrei potuto studiare se mi fossi dato una calmata e nel frattempo non studio. Ed ora mi ritrovo a star male ed in più sono + di 2 mesi che sono seduto su una sedia creandomi così dolori anche fisici alla schiena e all'anca. Sono entrato in un loop depressivo dovuto alla mia procrastinazione nello studio,scelte sbagliate in preda al panico, ed ecco che mi ritrovo con 1000 problemi psicosomatici. Cosa fare a questo punto?Non credo di poter permettermi una terapia psicologica, sono ancora lucido e consapevole di ciò che mi sta succedendo,ma il fatto che stia andando all'aria tutto mi fa stare in questo stato di continuo malessere e passività.Cordialmente saluto tutti coloro che vorranno propormi una strategia possibile per poter uscire da tutto ciò.
[#1]
"apro il manuale del mio penultimo esame e mi rendo conto di non essere capace o comunque di trovare non poche difficoltà nello studio"
Caro Utente,
se lei è arrivato ad aprire il libro del penultimo esame significa che ha dato tutti gli esami precedenti e che quindi si sta avvicinando il momento della laurea.
Questo pensiero come la fa sentire?
"Sono entrato in un loop depressivo dovuto alla mia procrastinazione nello studio,scelte sbagliate in preda al panico"
Penso che quello che le sta creando angoscia sia l'idea di ciò che la aspetta dopo aver terminato l'università, perchè oggettivamente non credo proprio che siano gli ultimi 2 esami in quanto tali a causarle tutto questo: se ha già sostenuto tutti gli altri è ovvio che è in grado di sostenere anche questi, per quanto il suo metodo di studio possa non essere dei più efficaci.
Può dirci che corso di laurea sta frequentando?
L'ha scelto lei?
Se sì, con quali aspettative?
Caro Utente,
se lei è arrivato ad aprire il libro del penultimo esame significa che ha dato tutti gli esami precedenti e che quindi si sta avvicinando il momento della laurea.
Questo pensiero come la fa sentire?
"Sono entrato in un loop depressivo dovuto alla mia procrastinazione nello studio,scelte sbagliate in preda al panico"
Penso che quello che le sta creando angoscia sia l'idea di ciò che la aspetta dopo aver terminato l'università, perchè oggettivamente non credo proprio che siano gli ultimi 2 esami in quanto tali a causarle tutto questo: se ha già sostenuto tutti gli altri è ovvio che è in grado di sostenere anche questi, per quanto il suo metodo di studio possa non essere dei più efficaci.
Può dirci che corso di laurea sta frequentando?
L'ha scelto lei?
Se sì, con quali aspettative?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
La terapia psicologica, da valutare solo a diagnosi effettuata, la puo' effettuare anche in convenzione.
Il suo corpo le sta chiaramente dicendo, che qualcosa non va, andrebbe ascoltato.
Il suo corpo le sta chiaramente dicendo, che qualcosa non va, andrebbe ascoltato.
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#3]
Ex utente
Ok, ci tengo a dirle che sono emozionatissimo che abbia risposto. Cerco di darle + dati possibili. Ho scelto l'università credo più per fuggire da una realtà di un piccolo paese di 3000 abitanti e sapere che vuoi per un discorso familiare,vuoi per la realtà dei fatti non avrei potuto fare altro che il cameriere 4 mesi l'anno come fanno alcuni miei coetanei.
Scelsi 5-6 anni fa Sociologia ma senza grandi motivazioni,semplicemente perchè non sapevo cosa scegliere e sapendo che alcune materie mi interessavano. Credo che i miei genitori non si siano interessati più di tanto,loro dicono che è fiducia, ma probabilmente per il carattere che ho,dovevo essere seguito in modo da non ritrovarmi così tanto fuori corso. La cosa che credo mi abbia fregato è il non essere convinto della mia scelta,ma constatando che quasi tutti gli esami riuscivo a prepararli nel giro di una o 2 settimane senza un metodo decente mi ha fatto andare avanti comunque per inerzia.Credo di essermi rilassato anche troppo in questo percorso accademico,considerando che non ho mai avuto il giusto ritmo nel frequentare le lezioni,lavorando pochissimo e raramente . La cosa che mi fa star malissimo è che non riesco a togliere dalla mente che in preda al panico di dover affrontare un esame tra i più difficili (metodologia delle scienze sociali) sono arrivato al punto di autopunirmi senza uscire dalla mia stanza singola per un mese per poi autoconvincermi che in un ambiente + familiare(la casa in cui mi trovo adesso,con amici;ma sono in doppia ora -_- ) sarei riuscito a studiare. Poi lo scoprire che le distrazioni quì sono ancor di più rispetto all'altra casa mi ha fatto crollare pesantemente per altri 2 mesi.Quindi alterno momenti di studio,con momenti di nullafacenza,ma restando comunque chiuso in casa.Continuo a pensare che se solo avessi avuto la calma di capire che l'ennesimo trasloco non sarebbe servito a nulla,anzi mi avrebbe complicato la vita,probabilmente avrei dato l'esame un mese fà.Qundi mi ritrovo as essere consapevole della situazione,ma ho paura di non poter uscirne più.Perchè penso che sia assurdo arrivare a tale punto da complicarsi la vita in questo modo;ripeto sono arrivato a non curare la mia persona,a mangiare dal nervoso,a non uscire perchè mi sento in difetto.Sono andato anche al consulto psicologico della mia università,ma sinceramente ripassare la teoria dell'attaccamento non mi ha risolto il problema.Mi rendo conto di dover risolvere questa situazione e prendermi la laurea,ma ho paura di non riuscire,ripeto a me stesso che questa volta l'ho fatta grossa a tal punto che sono fregato.Se scendessi giù a casa non servirebbe a molto,ho già provato una settimana e sono stato solo peggio.Il medico di famiglia ha addirittura consigliatomi di fare un' esperienza all'estero,che comunque avrei voluto fare,ma mollare adesso a 2 esami dalla tesi,per come sono fatto credo proprio che non riuscirò + a finire gli studi e soprattutto solo il pensiero di aver buttato questi anni all'aria e tanti soldi dei miei genitori,desintegrerebbe la mia dignità.Quindi mi ritrovo a stare in una situazione di conflitto costante,dove mi ripeto:cosa hai fatto e cosa stai facendo!?Ora come ne esci?Prima avevi una singola comoda,ora stai in doppia con i muratori dall'altra parte già da 2 mesi!Sono ancora cosciente di ciò che mi sta accadendo,ma il livello di stress è abbastanza elevato da scoraggiarmi.Non penso di avere nessuna ansia da esame ovviamente,ma il non riuscire ad andare avanti col programma è reale..quindi il tempo passa e imiei genitori ormai preoccupatissimi non sanno più cosa fare oltre che incoraggiarmi.Ringrazio tutti coloro che risponderanno a seguire.
Scelsi 5-6 anni fa Sociologia ma senza grandi motivazioni,semplicemente perchè non sapevo cosa scegliere e sapendo che alcune materie mi interessavano. Credo che i miei genitori non si siano interessati più di tanto,loro dicono che è fiducia, ma probabilmente per il carattere che ho,dovevo essere seguito in modo da non ritrovarmi così tanto fuori corso. La cosa che credo mi abbia fregato è il non essere convinto della mia scelta,ma constatando che quasi tutti gli esami riuscivo a prepararli nel giro di una o 2 settimane senza un metodo decente mi ha fatto andare avanti comunque per inerzia.Credo di essermi rilassato anche troppo in questo percorso accademico,considerando che non ho mai avuto il giusto ritmo nel frequentare le lezioni,lavorando pochissimo e raramente . La cosa che mi fa star malissimo è che non riesco a togliere dalla mente che in preda al panico di dover affrontare un esame tra i più difficili (metodologia delle scienze sociali) sono arrivato al punto di autopunirmi senza uscire dalla mia stanza singola per un mese per poi autoconvincermi che in un ambiente + familiare(la casa in cui mi trovo adesso,con amici;ma sono in doppia ora -_- ) sarei riuscito a studiare. Poi lo scoprire che le distrazioni quì sono ancor di più rispetto all'altra casa mi ha fatto crollare pesantemente per altri 2 mesi.Quindi alterno momenti di studio,con momenti di nullafacenza,ma restando comunque chiuso in casa.Continuo a pensare che se solo avessi avuto la calma di capire che l'ennesimo trasloco non sarebbe servito a nulla,anzi mi avrebbe complicato la vita,probabilmente avrei dato l'esame un mese fà.Qundi mi ritrovo as essere consapevole della situazione,ma ho paura di non poter uscirne più.Perchè penso che sia assurdo arrivare a tale punto da complicarsi la vita in questo modo;ripeto sono arrivato a non curare la mia persona,a mangiare dal nervoso,a non uscire perchè mi sento in difetto.Sono andato anche al consulto psicologico della mia università,ma sinceramente ripassare la teoria dell'attaccamento non mi ha risolto il problema.Mi rendo conto di dover risolvere questa situazione e prendermi la laurea,ma ho paura di non riuscire,ripeto a me stesso che questa volta l'ho fatta grossa a tal punto che sono fregato.Se scendessi giù a casa non servirebbe a molto,ho già provato una settimana e sono stato solo peggio.Il medico di famiglia ha addirittura consigliatomi di fare un' esperienza all'estero,che comunque avrei voluto fare,ma mollare adesso a 2 esami dalla tesi,per come sono fatto credo proprio che non riuscirò + a finire gli studi e soprattutto solo il pensiero di aver buttato questi anni all'aria e tanti soldi dei miei genitori,desintegrerebbe la mia dignità.Quindi mi ritrovo a stare in una situazione di conflitto costante,dove mi ripeto:cosa hai fatto e cosa stai facendo!?Ora come ne esci?Prima avevi una singola comoda,ora stai in doppia con i muratori dall'altra parte già da 2 mesi!Sono ancora cosciente di ciò che mi sta accadendo,ma il livello di stress è abbastanza elevato da scoraggiarmi.Non penso di avere nessuna ansia da esame ovviamente,ma il non riuscire ad andare avanti col programma è reale..quindi il tempo passa e imiei genitori ormai preoccupatissimi non sanno più cosa fare oltre che incoraggiarmi.Ringrazio tutti coloro che risponderanno a seguire.
[#4]
Gentile Utente,
concordo con la Collega. A quanto riferisce, lei si è arenato a un passo dalla laurea.
Il suo conseguimento segnerebbe una tappa della sua esistenza, il termine del suo ruolo di studente e dopo?
Terminare il suo ciclo di studi, la porrebbe nelle condizione di non essere più studente e di passare ad una nuova fase della sua vita. Segnerebbe dunque un passaggio importante e, come ogni cambiamento di una certa portata, può spaventare e comportare criticità.
Finora, come dice, ha messo in atto tentativi di soluzione alle sue difficoltà che non si sono rivelati funzionali e si è avvitato in un loop di rimuginazioni e di malessere che la allontanano dal trovare la soluzione al suo problema .
Si tratta comunque di ipotesi, l’incontro diretto con uno psicologo può rilevare gli elementi utili a decodificare correttamente la specificità della sua situazione, aiutarla ad affrontarla e gestirla in modo idoneo e attivare le sue risorse.
Può rivolgersi al servizio pubblico, come il Consultorio Familiare della sua ASL di appartenenza.
Cari auguri
concordo con la Collega. A quanto riferisce, lei si è arenato a un passo dalla laurea.
Il suo conseguimento segnerebbe una tappa della sua esistenza, il termine del suo ruolo di studente e dopo?
Terminare il suo ciclo di studi, la porrebbe nelle condizione di non essere più studente e di passare ad una nuova fase della sua vita. Segnerebbe dunque un passaggio importante e, come ogni cambiamento di una certa portata, può spaventare e comportare criticità.
Finora, come dice, ha messo in atto tentativi di soluzione alle sue difficoltà che non si sono rivelati funzionali e si è avvitato in un loop di rimuginazioni e di malessere che la allontanano dal trovare la soluzione al suo problema .
Si tratta comunque di ipotesi, l’incontro diretto con uno psicologo può rilevare gli elementi utili a decodificare correttamente la specificità della sua situazione, aiutarla ad affrontarla e gestirla in modo idoneo e attivare le sue risorse.
Può rivolgersi al servizio pubblico, come il Consultorio Familiare della sua ASL di appartenenza.
Cari auguri
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#5]
"quasi tutti gli esami riuscivo a prepararli nel giro di una o 2 settimane senza un metodo decente"
Lei dà per scontato che questo sia avvenuto perchè ha scelto un corso di laurea non impegnatrivo/difficile, ma magari il motivo risiede nelle sue capacità personali (intelligenza, memoria, ...).
Questo "non metodo" è forse il metodo che fa per lei, visto che ha portato a dei risultati anche se la sua motivazione era sicuramente scarsa e carente, dal momento che ha scelto l'università non per raggiungeere un certo risultato, ma per evitare di fare una fine che riteneva inevitabile rimanenedo nel suo paese d'origine.
Non ha però risposto alla mia domanda su cosa pensa che farà dopo la laurea: cosa si immagina di fare?
Lei dà per scontato che questo sia avvenuto perchè ha scelto un corso di laurea non impegnatrivo/difficile, ma magari il motivo risiede nelle sue capacità personali (intelligenza, memoria, ...).
Questo "non metodo" è forse il metodo che fa per lei, visto che ha portato a dei risultati anche se la sua motivazione era sicuramente scarsa e carente, dal momento che ha scelto l'università non per raggiungeere un certo risultato, ma per evitare di fare una fine che riteneva inevitabile rimanenedo nel suo paese d'origine.
Non ha però risposto alla mia domanda su cosa pensa che farà dopo la laurea: cosa si immagina di fare?
[#6]
Uno psicologo, e' la figura di riferimento per fugare ogni perplessita' , apparenti rallentamenti e trovare con e per lei, nuove e piu' funzionali strategie adattive al suo disagio.
Anche presso una struttura pubblica trovera' professionisti validi che in convenzione, potranno aiutarla.
Anche presso una struttura pubblica trovera' professionisti validi che in convenzione, potranno aiutarla.
[#7]
Ex utente
Ringrazio tutti per l'intervento.
Gentile Dr.Flavia Massaro,
purtroppo alla base penso ci sia proprio questo,il fatto che non ho mai pensato realmente al mio futuro,cullarmi sugli allori,il non pianificare a lungo termine gli esami da sostenere credo
sia dovuto anche al non tenerci particolarmente. Non credo di aver mai saputo cosa fare in futuro,o comunque quando alcune volte mi è capitato di pensarci non mi sembrava un'alternativa valida da proporre ai miei..es. il primo anno avrei tanto avuto il coraggio di proporre a mio padre di fare scienze motorie, ma non lo feci credendo che sarebbe stata rifiutata una scelta simile. Riguardo il mio "non metodo" nello studio,sono assolutamente certo che non sia adatto davanti ad un esame esclusivamente di logica. E' come se avessi una demotivazione cronica,acquisita con il tempo dal non crederci e dalla mancanza di esercizio(studio),per non pensare alla mia carenza nel riassumere un testo...in effetti sono sempre riuscito a cavarmela con riassunti prendendo anche ottime valutazioni. La cosa che mi intimorisce è lo studiare costantemente per un mese e più(forse sapendo che sono cose che non mi interessano particolarmente). Inoltre,pensandoci bene,i primi giorni in cui andai nel panico e totale pessimismo,ci andai come se avessi capito che gli esami fattibili erano ormai finiti e soprattutto che non sarei mai riuscito a laurearmi a luglio.La paura o il pensiero di cosa fare nel fututro c'era l'anno scorso,ma poi sono riuscito a metabolizzarla, fino a quando non mi sono ritrovato a sbattere la testa su questo esame tra i più diffcili ed ora la paura è proprio quella di non riuscire ad avere la volontà nel risolvere tale problema.Un'altra cosa che continuo a notare è il fatto di lamentarmi continuamente con i miei genitori,sapendo che non possono di certo risolvere il mio problema, e soprattutto il fatto che non si siano resi conto di quando sono andato nel panico così da agire irrazionalmente a tal punto da traslocare complicandomi la situazione.
Gentile Dr.Flavia Massaro,
purtroppo alla base penso ci sia proprio questo,il fatto che non ho mai pensato realmente al mio futuro,cullarmi sugli allori,il non pianificare a lungo termine gli esami da sostenere credo
sia dovuto anche al non tenerci particolarmente. Non credo di aver mai saputo cosa fare in futuro,o comunque quando alcune volte mi è capitato di pensarci non mi sembrava un'alternativa valida da proporre ai miei..es. il primo anno avrei tanto avuto il coraggio di proporre a mio padre di fare scienze motorie, ma non lo feci credendo che sarebbe stata rifiutata una scelta simile. Riguardo il mio "non metodo" nello studio,sono assolutamente certo che non sia adatto davanti ad un esame esclusivamente di logica. E' come se avessi una demotivazione cronica,acquisita con il tempo dal non crederci e dalla mancanza di esercizio(studio),per non pensare alla mia carenza nel riassumere un testo...in effetti sono sempre riuscito a cavarmela con riassunti prendendo anche ottime valutazioni. La cosa che mi intimorisce è lo studiare costantemente per un mese e più(forse sapendo che sono cose che non mi interessano particolarmente). Inoltre,pensandoci bene,i primi giorni in cui andai nel panico e totale pessimismo,ci andai come se avessi capito che gli esami fattibili erano ormai finiti e soprattutto che non sarei mai riuscito a laurearmi a luglio.La paura o il pensiero di cosa fare nel fututro c'era l'anno scorso,ma poi sono riuscito a metabolizzarla, fino a quando non mi sono ritrovato a sbattere la testa su questo esame tra i più diffcili ed ora la paura è proprio quella di non riuscire ad avere la volontà nel risolvere tale problema.Un'altra cosa che continuo a notare è il fatto di lamentarmi continuamente con i miei genitori,sapendo che non possono di certo risolvere il mio problema, e soprattutto il fatto che non si siano resi conto di quando sono andato nel panico così da agire irrazionalmente a tal punto da traslocare complicandomi la situazione.
[#8]
Le sue lunghe descrizioni del problema fanno sospettare, invece, che di un lavoro psicologico ne avrebbe proprio bisogno (o voglia). Purtroppo da qui non potrà giungerle la soluzione, solo un ascolto e un orientazione di base.
Se ritiene di aver bisogno di un aiuto psicologico è di persona che deve cercarlo. Segua le indicazioni già ricevute dalle colleghe.
Informarsi presso lo sportello di ascolto psicologico della sua facoltà potrebbe essere un buon inizio.
Se ritiene di aver bisogno di un aiuto psicologico è di persona che deve cercarlo. Segua le indicazioni già ricevute dalle colleghe.
Informarsi presso lo sportello di ascolto psicologico della sua facoltà potrebbe essere un buon inizio.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#9]
Ex utente
Grazie ancora a tutti coloro che hanno risposto.
Per il Dr.Santonocito:Si sono stato già a 3 appuntamenti offerti dallo sportello psicologico in facoltà, ma mi è parso inutile ripassare la teoria dell'attaccamento di Jhon Bowlby :). Probabilmente 3 appuntamenti da 40 minuti non sono sufficienti ne per l'analista nè per il paziente,non saprei.Proverò ad informarmi presso strutture pubbliche.
Per il Dr.Santonocito:Si sono stato già a 3 appuntamenti offerti dallo sportello psicologico in facoltà, ma mi è parso inutile ripassare la teoria dell'attaccamento di Jhon Bowlby :). Probabilmente 3 appuntamenti da 40 minuti non sono sufficienti ne per l'analista nè per il paziente,non saprei.Proverò ad informarmi presso strutture pubbliche.
[#10]
Anche se presso lo sportello non ha trovato quello che cercava penso che un aiuto psicologico le sarà davvero utile per uscire da questa situazione d'impasse.
E' necessario che lei inizi ad immaginare il suo futuro per poterlo poi realizzare, e se non ci riesce da solo sarà opportuno che si lasci aiutare a fare un po' di chiarezza e a trovare la sua strada.
E' necessario che lei inizi ad immaginare il suo futuro per poterlo poi realizzare, e se non ci riesce da solo sarà opportuno che si lasci aiutare a fare un po' di chiarezza e a trovare la sua strada.
[#12]
Sì, è esattamente questo.
Se finora lei non ha focalizzato quale possa essere il suo obiettivo ci sono stati sicuramente dei motivi che vanno individuati e per così dire disinnescati, in modo tale che lei possa riprendere il filo interrotto della sua esistenza.
In quest'ottica la consulenza di uno psicologo le potrà essere di grande utilità.
Se finora lei non ha focalizzato quale possa essere il suo obiettivo ci sono stati sicuramente dei motivi che vanno individuati e per così dire disinnescati, in modo tale che lei possa riprendere il filo interrotto della sua esistenza.
In quest'ottica la consulenza di uno psicologo le potrà essere di grande utilità.
[#15]
Gent.le ragazzo,
se a casa non riesci a studiare potresti andare in biblioteca, a volte cambiare contesto può aiutare.
Se allo sportello psicologico dell'Università non ti sei trovato bene puoi rivolgerti al Consultorio familiare ASL per fare un primo colloquio con uno Psicologo e valutare quale intervento sia più idoneo.
Ci sono una serie di convinzioni che ti sei costruito che ti hanno indotto a punirti come se ti fossi bruciato l'ultima possibilità, attraverso un percorso terapeutico potrai metterle in discussione e individuare strategie funzionali al raggiungimento dei tuoi obiettivi.
se a casa non riesci a studiare potresti andare in biblioteca, a volte cambiare contesto può aiutare.
Se allo sportello psicologico dell'Università non ti sei trovato bene puoi rivolgerti al Consultorio familiare ASL per fare un primo colloquio con uno Psicologo e valutare quale intervento sia più idoneo.
Ci sono una serie di convinzioni che ti sei costruito che ti hanno indotto a punirti come se ti fossi bruciato l'ultima possibilità, attraverso un percorso terapeutico potrai metterle in discussione e individuare strategie funzionali al raggiungimento dei tuoi obiettivi.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#16]
Ex utente
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE.
Come ho già scritto nel primo post, in preda al panico sono arrivato al punto di fare un trasloco caricandomi ulteriormente di emozioni.
In preda al panico ero convinto che spostandomi in un ambiente più familiare,sarei uscito da questo loop.Il fatto più grave è che avendoci già vissuto, avrei dovuto sapere che stavo mollando una situazione comoda per ritornare in una scomoda(maggiori rumori e distrazioni,scarsa luminosità,camera doppia).
Come ho già scritto nel primo post, in preda al panico sono arrivato al punto di fare un trasloco caricandomi ulteriormente di emozioni.
In preda al panico ero convinto che spostandomi in un ambiente più familiare,sarei uscito da questo loop.Il fatto più grave è che avendoci già vissuto, avrei dovuto sapere che stavo mollando una situazione comoda per ritornare in una scomoda(maggiori rumori e distrazioni,scarsa luminosità,camera doppia).
[#17]
Gent.le ragazzo,
a volte possiamo commettere degli errori sopratutto se pendiamo una decisione spinti solo dalla paura, ma sembra che tu non ti dia il permesso di farne e questo ti intrappola.
E come se tu dicessi "non doveva succedere" ma di fatto è successo, ora non puoi che ripartire dalla situazione attuale e sopratutto da te.
Il suggerimento della biblioteca non è certo la soluzione ma può rappresentare un'alternativa che ti consente di ritrovare la concentrazione in un ambiente facilitante, se non lo è sarai tu a cercare un altro.
La situazione è recuperabile se assumi un atteggiamento più flessibile e tollerante nei tuoi confronti, ma da solo è più difficile che tu possa farne esperienza, per questo ti è stato consigliato di rivolgerti ad uno Psicologo.
a volte possiamo commettere degli errori sopratutto se pendiamo una decisione spinti solo dalla paura, ma sembra che tu non ti dia il permesso di farne e questo ti intrappola.
E come se tu dicessi "non doveva succedere" ma di fatto è successo, ora non puoi che ripartire dalla situazione attuale e sopratutto da te.
Il suggerimento della biblioteca non è certo la soluzione ma può rappresentare un'alternativa che ti consente di ritrovare la concentrazione in un ambiente facilitante, se non lo è sarai tu a cercare un altro.
La situazione è recuperabile se assumi un atteggiamento più flessibile e tollerante nei tuoi confronti, ma da solo è più difficile che tu possa farne esperienza, per questo ti è stato consigliato di rivolgerti ad uno Psicologo.
Questo consulto ha ricevuto 17 risposte e 3.5k visite dal 29/05/2012.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Suicidio
I dati del suicidio in Italia e nel mondo, i soggetti a rischio, i fattori che spingono a comportamenti suicidari, cosa fare e come prevenire il gesto estremo.