Una famiglia, che non avrà mai figli, ecc

Buongiorno, vorrei chiedervi un consulto per una persona a cui tengo.
Cerco di sintetizzare il più possibile. Due anni fa è arrivata una nuova collega la quale dopo pochi mesi si è lasciata con il ragazzo con cui conviveva da 9 anni ed è iniziato per lei un brutto periodo di tristezza e tensione che si è protratto per i mesi sucessivi. Circa sei mesi fa, nato come uno scherzo chattando tra di noi, abbiamo iniziato una relazione che è andata avanti per circa 4 mesi sino a fine marzo e lei era quasi cambiata totalmente, era più serena e felice dei mesi passati, il problema è che io sono già impegnato e gli avevo sempre detto che non avrei mai lasciato mia moglie, così che lei ha avuto la forza di smettere questa relazione (il tutto in concomitanza alla morte di un suo amico che l'ha scossa parecchio) e l'ha fatto alla sua maniera con iniziale cinismo e durezza. Io pur sapendo che era la cosa giusta ci sono rimasto molto male e per qualche giorno non ci siamo parlati tanto meno chattati. Alla fine però lei mi ha chiesto scusa sempre per chat di come mi aveva trattato anche se non voleva più riprendere la relazione con me. Le chat sono continuate e lei ha iniziato a essere sempre più pessimista su tutto e tutti, ormai nelle ultime settimane le chat si sono trasformate in sue autocommiserazioni.
Mi continua a scrivere che lei non è capace a fare nulla, non è una donna che ormai a 34 anni (io ne ho 44) non potrà più trovare nessuno di interessante con cui fare una famiglia, che non avrà mai figli, ecc. ecc. e spesso dice che spera di morire. Io cerco di consolarla di dirle che è ancora giovane e carina e che troverà qualcuno per vivere una nuova storia ma lei no, sempre negativa in tutto. Ogni tanto poi si "scaglia" su di me scrivendomi cose che sa che mi danno fastidio finchè io gli dico che queste chattate sono ormai inutili e che dobbiamo smetterle perchè lei continua ad autodenigrarsi e io non so come aiutarla, a quel punto lei mi accusa che non mi interessa nulla di lei e che l'ho usata solo per il sesso. Ma poi ogni volta ritorna a cercarmi a scusarsi per poi però riprendere la solita solfa. Ogni tanto poi dopo il lavoro mi telefona dicendomi di non preoccuparmi di lei ma in realtà queste chiamate poi si trasformano in uno sfogo sulla sua situazione (in ufficio non riusciamo a parlarne). Lei mi ha detto che la sua vita è stata costellata di difficoltà dal divorzio dei suoi quando aveva 6 anni, alle botte che sua mamma prendeva con il nuovo compagno che si ubriacava, alle botte che lei a preso con il suo primo fidanzato con cui addirittura doveva sposarsi anni fa, alla quasi anoressia, sino alla separazione dopo 9 anni con il suo ultimo ragazzo. Io la voglio aiutare ma non so come fare le ho consigliato di andare dallo psicologo ma non vuole. Non so se è corretto continuare ad ascoltarla e leggere le sue chat pessimiste, cercando di capirla e consolarla oppure è meglio cambiare strategia. Scusate la lunghezza del testo. Grazie cordiali saluti
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Signore,
per quanto armato di buona volontà e di sentimento, l'ascolto che lei può offrire, non sarà mai un ascolto terapeutico.
Uno psicologo, Psicoterapeuta, all'interno di un setting riservato e protetto, in totale assenza di giudizio, sarà in grado di asoltarla, sostenerla e lavorare con e per lei, al fine di restituirle la qualità di vita smarrita.
Da quelllo che leggo di voi, sembra che si sia instautìrato un circolo vizioso, di chat, lamentele, ascolto e di nuovo depressione e chat catastrofiche.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#2]
Utente
Utente
Gentile Dott.ssa la ringrazio per la cortese risposta.
Io nelle ultime settimane vedendo che appunto era un circolo vizioso gli ho consigliato più volte di rivolgersi ad uno psicologo che tra l'altro aveva già frequentato qualche anno fa, ma lei non è convinta e dice che alla fine non risolve nulla neanche con loro, anche se ieri ritornando sul discorso psciologo, mi ha anche detto che poi la portano ad affrontare dei discorsi che la fanno star male e quindi non vuole andarci.Ho cercato anche più volte di troncare tutto o almeno chiudere le chattate deprimenti e restare solo buoni amici ma non vuole e velatamente mi ha pure minacciato di spifferare tutto a mia moglie se lo faccio (non l'aveva mai fatto) per poi dirmi che stava scherzando, comunque sta il fatto che non vuole interrompere.
Lei cosa mi consiglia di prendere io la decisione di interrompere e lasciarla sola?
Non so a che livello di depressione è e soprattutto se si può parlare di depressione perchè magari con me esagera però l'altra settimana era arrivata a scrivermi che voleva farla finita dicendomi che tornata a casa se trovava il coraggio avrebbe preso il tubetto di tranquillanti. Molto probabilmente era solo un'enesima provocazione ma chi mi dice che non lo faccia prima o poi?
Non so veramente come comportarmi e ovviamente non posso obbligarla ad andare dallo psicologo, forse anzichè dirle che la capisco sarebbe meglio che la scuotessi un po' a costo di litigarci e dirle che molte volte si autocommisera senza alcun senso.
Cordiali saluti
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Non so cosa suggerirle, dovrebbe decidere lei facendo un bilancio tra costi e benefici di questa relazione.
Dovrebbe chiedersi, invece cosa rappresenta per lei questo ascolto.
Certo cosi' facendo, rinforza il suo sentire e malesse.
[#4]
Utente
Utente
Uufff........ che casino :)
Grazie comunque per la gentile consulenza
Cordiali saluti
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