Il mio ragazzo ha 24 anni, ha subito un grave lutto 3 mesi fa
Buongiorno,
vorrei porre un problema che riguarda il mio ragazzo, che ultimamente ha dei comportamenti che mi preoccupano e vorrei capire se è affetto o meno da qualche disturbo dell'umore o da depressione.
Il mio ragazzo ha 24 anni, ha subito un grave lutto 3 mesi fa (ha perso il padre al quale era molto legato, dopo una lunga malattia durata più di 2 anni), i suoi genitori erano separati da anni e lui viveva con il padre. La madre è molto assente e da quanto è venuto a mancare il padre non ho visto molta vicinanza nei confronti dei figli (ha un fratello più grande che lavora e vede poco), la madre vive in un altra città e va a trovarli circa una volta a settimana.
Il mio ragazzo lo vedo cambiato, piange spesso, è sempre triste e negativo, mi dice che non sente la vicinanza dei suoi amici che lo hanno abbandonato, non sta più studiando per gli esami all'università perchè dice che non riesce proprio a concentrarsi, ho notato che ha spesso problemi intestinali (diarrea e difficoltà nella digestione), ha cambiamenti repentini d'umore e spesso litighiamo e si arrabbia con me per cose che prima non sarebbero minimamente state un problema per lui, ha spesso difficoltà ad addormentarsi, ma la cosa che mi sta preoccupando di più è che ho notato che ha un po' di tremore alle mani, lieve e non sempre presente, l'ho notato ad esempio quando ha qualcosa in mano, ad esempio quando mangia.
Io in tutto questo sto cercando di stargli vicino il più possibile perchè si è ritrovato praticamente solo a 24 anni, ma io sono solamente la sua ragazza e più di così non posso fare.
Vorrei il parere di un esperto per capire se (dati i sintomi) è necessario rivolgersi a uno specialista oppure si tratta semplicemente di una normale reazione post-lutto.
Grazie
vorrei porre un problema che riguarda il mio ragazzo, che ultimamente ha dei comportamenti che mi preoccupano e vorrei capire se è affetto o meno da qualche disturbo dell'umore o da depressione.
Il mio ragazzo ha 24 anni, ha subito un grave lutto 3 mesi fa (ha perso il padre al quale era molto legato, dopo una lunga malattia durata più di 2 anni), i suoi genitori erano separati da anni e lui viveva con il padre. La madre è molto assente e da quanto è venuto a mancare il padre non ho visto molta vicinanza nei confronti dei figli (ha un fratello più grande che lavora e vede poco), la madre vive in un altra città e va a trovarli circa una volta a settimana.
Il mio ragazzo lo vedo cambiato, piange spesso, è sempre triste e negativo, mi dice che non sente la vicinanza dei suoi amici che lo hanno abbandonato, non sta più studiando per gli esami all'università perchè dice che non riesce proprio a concentrarsi, ho notato che ha spesso problemi intestinali (diarrea e difficoltà nella digestione), ha cambiamenti repentini d'umore e spesso litighiamo e si arrabbia con me per cose che prima non sarebbero minimamente state un problema per lui, ha spesso difficoltà ad addormentarsi, ma la cosa che mi sta preoccupando di più è che ho notato che ha un po' di tremore alle mani, lieve e non sempre presente, l'ho notato ad esempio quando ha qualcosa in mano, ad esempio quando mangia.
Io in tutto questo sto cercando di stargli vicino il più possibile perchè si è ritrovato praticamente solo a 24 anni, ma io sono solamente la sua ragazza e più di così non posso fare.
Vorrei il parere di un esperto per capire se (dati i sintomi) è necessario rivolgersi a uno specialista oppure si tratta semplicemente di una normale reazione post-lutto.
Grazie
[#1]
Gentilissima,
non conoscendo di persona il diretto interessato non possiamo fornire una diagnosi, ma solo degli spunti di riflessione sul caso che ci sta sottoponendo.
Se non ho capito male lei ha riscontrato i cambiamenti che ci descrive solo in seguito alla morte del padre del suo ragazzo: è così?
I comportamenti e i sintomi che ci riferisce possono far parte della normale reazione al grave lutto subito, considerando oltretutto che la perdita del papà è stata preceduta da un lungo periodo di malattia che sicuramente il suo ragazzo non ha vissuto serenamente.
Quello che lui dice circa i propri amici è vero o sta affermando cose che non hanno riscontro nella realtà?
non conoscendo di persona il diretto interessato non possiamo fornire una diagnosi, ma solo degli spunti di riflessione sul caso che ci sta sottoponendo.
Se non ho capito male lei ha riscontrato i cambiamenti che ci descrive solo in seguito alla morte del padre del suo ragazzo: è così?
I comportamenti e i sintomi che ci riferisce possono far parte della normale reazione al grave lutto subito, considerando oltretutto che la perdita del papà è stata preceduta da un lungo periodo di malattia che sicuramente il suo ragazzo non ha vissuto serenamente.
Quello che lui dice circa i propri amici è vero o sta affermando cose che non hanno riscontro nella realtà?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Cara ragazza,
l'elaborazione di un lutto importante ha tempi differenti da persona a persona ma 3 mesi possono essere, in effetti, pochi perché il suo ragazzo abbia metabolizzato questa grande perdita preceduta, tra l'altro, da 2 anni di malattia del padre che lo avranno, immagino, molto provato.
Non è facile poterle dire, senza una conoscenza diretta della persona, se si tratta di una normale reazione o se si tratta di una sintomatologia che meriterebbe maggiore attenzione clinica.
Quello che possiamo dirle è che un consulto di persona con uno psicologo, se la motivazione arriva dal diretto interessato, può favorire il superamento di questa condizione di dolore anche qualora si tratti di una normale reazione.
Dal canto suo, l'unico aiuto che può dargli è di appoggiarlo emotivamente, di avere pazienza, di essere presente, di cercare di non farlo sentire solo, rispettando anche i suoi pianti e le sue eventuali necessità di "isolarsi": essere sua "amica" e "complice" ma con una giusta distanza.
Se riuscisse, ma senza forzature, gli faccia capire che forse un aiuto diretto di uno specialista potrebbe aiutarlo.
Un caro saluto
l'elaborazione di un lutto importante ha tempi differenti da persona a persona ma 3 mesi possono essere, in effetti, pochi perché il suo ragazzo abbia metabolizzato questa grande perdita preceduta, tra l'altro, da 2 anni di malattia del padre che lo avranno, immagino, molto provato.
Non è facile poterle dire, senza una conoscenza diretta della persona, se si tratta di una normale reazione o se si tratta di una sintomatologia che meriterebbe maggiore attenzione clinica.
Quello che possiamo dirle è che un consulto di persona con uno psicologo, se la motivazione arriva dal diretto interessato, può favorire il superamento di questa condizione di dolore anche qualora si tratti di una normale reazione.
Dal canto suo, l'unico aiuto che può dargli è di appoggiarlo emotivamente, di avere pazienza, di essere presente, di cercare di non farlo sentire solo, rispettando anche i suoi pianti e le sue eventuali necessità di "isolarsi": essere sua "amica" e "complice" ma con una giusta distanza.
Se riuscisse, ma senza forzature, gli faccia capire che forse un aiuto diretto di uno specialista potrebbe aiutarlo.
Un caro saluto
Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com
[#3]
Gentile Ragazza,
i consulti online contengono in sè limiti e difficoltà, per interposta persona ne contengono ancor di più.
Un lutto importante, necessita tempo, pazienza ed a volte aiuti specialistici, per essere adeguatamente elaborato.
Suggerisca al suo fidanzato, nel caso lo volesse, di chiedere una consultazione psicologica, poi si stabilirà il da farsi.
i consulti online contengono in sè limiti e difficoltà, per interposta persona ne contengono ancor di più.
Un lutto importante, necessita tempo, pazienza ed a volte aiuti specialistici, per essere adeguatamente elaborato.
Suggerisca al suo fidanzato, nel caso lo volesse, di chiedere una consultazione psicologica, poi si stabilirà il da farsi.
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#4]
Ex utente
Voglio Ringraziare tutti voi per la gentilezza delle vostre risposte e il tempo dedicatomi.
Mi avete in parte tranquillizzata, effettivamente l'elaborazione di un lutto richiede tempo e pazienza.
Proverò più avanti, come da voi consigliato, a parlare con il mio fidanzato suggerendogli un colloquio con uno psicologo, qualora lui fosse d'accordo. Sperando che questo possa aiutarlo.
Grazie ancora.
Mi avete in parte tranquillizzata, effettivamente l'elaborazione di un lutto richiede tempo e pazienza.
Proverò più avanti, come da voi consigliato, a parlare con il mio fidanzato suggerendogli un colloquio con uno psicologo, qualora lui fosse d'accordo. Sperando che questo possa aiutarlo.
Grazie ancora.
[#7]
Se la situazione proseguisse tale e quale per ancora altro tempo significherebbe che quello che sta manifestando il suo ragazzo non è semplicemente il lutto per la perdita del padre, ma che il quadro si sta complicando e sta esitando in una vera e propria forma depressiva, che richiede una psicoterapia ed eventualmente un supporto farmacologico.
Essendo trascorso ancora relativamente pocodall'evento non si possono tirare conclusioni, ma se lei si rendesse conto che il ragazzo non migliora minimamente gli consigli già nelle prossime settimane di chiedere almeno un consulto psicologico.
Stargli vicino è sicuramente difficile e pesante per lei, tanto più se ha l'idea di essere l'unica presenza confortante e amichevole sulla quale lui possa contare.
Se ha modo di sollecitare amici ed eventuali parenti perchè si occupino e preoccupino anche loro della situazione lo faccia senza esitare.
Essendo trascorso ancora relativamente pocodall'evento non si possono tirare conclusioni, ma se lei si rendesse conto che il ragazzo non migliora minimamente gli consigli già nelle prossime settimane di chiedere almeno un consulto psicologico.
Stargli vicino è sicuramente difficile e pesante per lei, tanto più se ha l'idea di essere l'unica presenza confortante e amichevole sulla quale lui possa contare.
Se ha modo di sollecitare amici ed eventuali parenti perchè si occupino e preoccupino anche loro della situazione lo faccia senza esitare.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 2.1k visite dal 22/05/2012.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Parkinson
Il Morbo di Parkinson è una malattia neurodegenerativa che colpisce il sistema nervoso centrale. Scopri cause, sintomi, cura e terapia farmacologica.