Ansia,depressione

Salve, sono una ragazza che ogni giorno cerca di trovare la forza di andare avanti. Apparentemente sembro agli occhi degli altri una persona solare e felice ma dentro nascondo mille paure e fantasmi del passato che purtroppo mi tormentano in continuazione.Per farla breve, ho sofferto fin da piccola di attacchi di panico, paura dei luoghi chiusi e fobia sociale.Ho avuto gravi problemi alimentari:sono ingrassata molto fino arrivare ad oltre 80 chili, questo dovuto a una fame nervosa che mi faceva ingurgitare di tutto . Dopo di che ho iniziato ad avere un'insensata paura di deglutire, che solo ultimamente ho scoperto avesse il nome di anginofobia.Questa paura si è protratta per oltre 1 anno, riducendo i cibi da me ingeriti a solo latte e biscotti.Questo disturbo ha causato una grave emarginazione sociale e mi ha creato una nuova fobia: la paura di essere alergica a tutti i cibi che non avevo mangiato durante il periodo della fobia di ingoiare.Insomma...avevo ripreso a mangiare ma avevo paura di mangiare. Le due cose sommate insieme mi portano ad un dimagrimento repentino, da 85 chili a 55 chili.Solo da pochi anni ho ripreso a mangiare tutto, questo grazie ad una mia grande forza di volontà e tanta sofferenza.Il fatto è che, a tutt'oggi, segnata dalla mia vita perennemente ansiosa, vivo nel terrore delle malattie.Mi sono sempre rifiutata di prendere ansiolitici e antidepressivi e sinceramente di questo ne vado orgogliosa, perchì mi sono sempre rialzata con le mie forze. Però..ogni giorno ad ogni minimo sintomo, sento di poter avere qualcosa di grave. Ora ad esempio ho l'enorme paura che il primo rapporto sessuale, avevo all'età di 14 anni con un ragazzo di 18 che conoscevo poco, mi abbia trasmesso l'immunodeficenza(penso sia infondata perchè non ho motivi certi per pensarlo, l'unica cosa che mi lascia con la paura è il fatto che lui non era più vergine quindi aveva avuto altri rapporti a differenza di tutti gli altri ragazzi che ho avuto, tutti ancora vergini)Oltre a questo mi pesa aver donato la mia verginità così presto. Dopo di lui ho avuto altre storie serie e la paura di aver trasmesso agli altri ragazzi e ovviamente alle loro ragazze attuali la malattia mi distrugge e vorrei morire. A volte mi dico che sono solo paure infondate, dato che obbiettivamente sto bene e dopo 10 anni dovevo pur presentare dei sintomi. Insomma, mi logoro la vita e forse insensatamente. Ora ho un ragazzo spendido e sono estremamente innamorata ma dentro mi sento morta. Cerco sempre di mostrarmi felice e sorridente, ma so solo io quanto sono straziata dentro. In famiglia, se può essere utile saperlo, ho una madre ansiosa, in cura con ansiolitici da anni e anni, ma che controlla perfettamente tali disturbi e quindi agli occhi degli altri appare una donna normale e pacata. Mio padre è un uomo equilibrato. Mia sorella, più piccola di me, è molto timida e un pò ansiosa, soprattutto per quanto rigurda la scuola.Grazie per la comprensione, arrivederci e grazie
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile ragazza,
si è mai rivolta a uno specialista per i suoi malesseri?

Come ha reagito la sua famiglia dinanzi a questi e ai problemi alimentari?

<Mi sono sempre rifiutata di prendere ansiolitici e antidepressivi e sinceramente di questo ne vado orgogliosa, perchì mi sono sempre rialzata con le mie forze. Però..>

E' giunto il momento di prendersi cura di sé in modo adeguato, dei suoi disagi inascoltati da troppo tempo.
La sofferenza che abita in lei, espressa con differenti manifestazioni sintomatologiche pregresse e attuali, ha bisogno di essere decodificata, compresa, trattata in ambito specialistico.

Non attenda altro tempo, si può rivolgere ad uno psicologo/psicoterapeuta per una valutazione in presenza e un eventuale trattamento terapeutico.

Cari auguri






Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Utente
Utente
La ringrazio dottoressa per la celere risposta. Per quanto riguarda la mia famiglia, sono stati sempre molto presenti,hanno sofferto con me, hanno sempre cercato di essermi vicino e mi hanno spinto a regiare. Ho omesso di dire che ho fatto in passato alcune sedute psicoterapeute ma non hanno inciso sul migliorare delle mie sintomatologie passate. Come le ripeto, mi sono sempre rialzata da sola. Da tempo cerco di non pesare sulla mia famiglia, cerco di sorridere e non far vedere che magari sto sto soffredo, non voglio essere un peso. Loro vedono che sono migliorata rispetto al passato e non mi va di far trasparire il mio malessere interno.Il fatto è che io mi definisco come un recipiente che le mie ansie, paure e tristezze vanno a riempire fin quando il recipiente diventa colmo...e li ho il crollo. Obbiettivamente dottoressa mi posso reputare fortunata perchè nonostante l'averne passate tante, ho superato molteplici difficoltà, con tanta forza interna.E' il "rimuginare" che mi frega. E la paura di non essere all'altezza di fronte alla vita.Mentre la paura delle malattie la vedo un pò come la paura di non poter vivere abbastanza per recuperare tutto il tempo che ho perso in passato... Grazie mille della comprensione
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
<Obbiettivamente dottoressa mi posso reputare fortunata perchè nonostante l'averne passate tante, ho superato molteplici difficoltà, con tanta forza interna.E' il "rimuginare" che mi frega.>

Certamente, ma il suo malessere come dice lei stessa, si manifesta con altre modalità e andrebbe affrontato in modo efficace.

Se bastasse la sola forza di volontà a risolvere i nostri disagi, non esisterebbero nemmeno gli specialisti competenti in materia.

Che tipo di percorso terapeutico ha fatto in precedenza? Parla di alcune sedute, di certo non sufficienti a trattare adeguatamente i suoi disagi. Quanto è durato? Come si è interrotto?

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Utente
Utente
Ho fatto circa un 5-6 sedute con uno psicoterapeuta che più che altro passava il tempo a farmi domande e tecniche di rilassamento che non mi sono mai servite. Non mi ha mai proposto una cura con psicofarmaci perchè io ho sempre messo le mani avanti nel non volerli prendere. Ho interrotto il rapporto perchè vedevo che non si risolvela nulla, che le tecniche di rilassamento, che secondo lui dovevo attuare ogni qualvolta sentivo l'ansia assalirmi, non serviva ad un bel niente (come se fosse semplice trovarsi in un ufficio postale, sentirsi mancare l'aria e cercare di contrarre i muscoli e rilassarli pensando ad un'immagine che mi rassereni....).Ha perfettamente ragione dottoressa, ho estremo bisogno di essere aiutata, sono stufa di sorridere quando dentro mi sento vuota, faccio una fatica enorme. Ma sinceramente mi frena il fatto che il precedente rapporto terapeutico non abbia avuto successo e l'annesso lato economico, con questi tempi. La seduta era di un'ora esatta, con lo psicoterapeuta che guardava l'orologio dietro di me continuamente non appena stava per scattare l'ora, facendomi intendere molto candidamente che non vedeva l'ora di finire la sessione. Mi liquidava con un: "il tempo a disposizione è terminato, ci vediamo la prossima volta, ora riprendiamo l'appuntamento". Per questo dottoressa, non sento la voglia di rivolgermi ad un professionista. Sbaglierò, ma dati i precedenti, mi sembra uno spreco di tempo e denaro, che non posso permettermi. Grazie mille
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile ragazza,
comprendo lo scoraggiamento e il senso di sfiducia che lei prova data l' esperienza che ha vissuto con lo specialista al quale si era rivolta.

Ma le suggerisco di non fermarsi davanti a questo, provi a bussare a un'altra porta, può trovare certamente uno psicoterapeuta che la ascolti in modo adeguato ai suoi bisogni e alle sua difficoltà facendola sentire accolta, compresa e che possa valutare attentamente i suoi disagi, stabilendo diagnosi e obiettivi terapeutici condivisi.

La qualità della relazione terapeutica è molto importante per la prosecuzione e la riuscita del trattamento.
L'alleanza terapeutica, ovvero quel clima di mutua fiducia che si instaura tra terapeuta e paziente, è un elemento imprescindibile di ogni percorso.

Le suggerisco di leggere questi articoli per un approfondimento:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html

Cordialmente
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Utente
Utente
La ringrazio infinitamente dottoressa per aver preso a cuore la mia situazione. Cercherò di seguire il suo consiglio, nel frattempo la ringrazio per avermi ascoltata e di avermi risposto in modo così gentile e rassicurante. La saluto, buona giornata, grazie ancora.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Grazie anche a lei per il cortese riscontro e i miei migliori auguri per un futuro sereno.
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