Incapacità di fare una scelta in amore
ho avuto una relazione di 8 anni e mezzo. La convivenza è iniziata fin da subito... come fin da subito sono iniziati i problemi. Con determinazione e volontà ho sempre cercato di superarli, trascinando a volte, me ne rendo conto, di peso l'altro.
L'altro, perchè è di un uomo che si tratta, alcuni anni fa si innamorò di un'altra persona e abbandonò il talamo per poi ritornarvi dopo un anno. In quel periodo, sofferenza a parte, cercai di capire con lui le cause dell'accaduto.
Ottobre 2010.. spunta dal nulla un amico di cui mai avevo sentito parlare, che, di passsaggio per motivi lavorativi, passò a trovarlo e di conseguenza.. trovarci!
Bella persona, solare, intelligente, colta e sorridente.
Una cena insieme. Ospite a casa nostra una notte.
Dicembre 2010... un mio problema lavorativo venne risolto chiedendo aiuto a questo nuovo amico, che si trovava ancora in zona.
Lavorai con lui tutto il mese di dicembre. Ospite a casa nostra, uscivamo di casa la mattina, per ritornarvi la sera dove, tuuti e tre insieme, serenamente, cenavamo.
Passarono i giorni...e poco prima di Natale mi accorsi che... mi stavo legando emotivamente a lui oltre misura.
Ne parlai con il mio compagno che, in cerca di aiuto, ma ricevetti una risposta talmente deludente, che dubitai veranìmente molto del mio rapporto ufficiale.
Secondo lui, se stava accadendo, era giusto lasciassi accadesse!
Prima di capodanno... colpo di scena! L'amico a cena confessa "pubblicamente" di essersi innamorato di me, sucitando le risate del mio compagno che, pochi giorni dopo invece, sempre "pubblicamente" pretende io faccia una scelta.
Che scelta feci?? Iniziai la mia nuova storia con grande entusiasmo è vero, ma con grandi sensi di colpa!
Ora mi ritrovo, dopo varie vicissitudini, a vivere con il nuovo fidanzato nell'appartamento dove vivevo con il mio ex, al primo piano di una palazzina di proprietà, con l'ex che vive al terzo in mansarda!!
Soluzioni abitative a parte, il problema è che pur avendo ormai coscienza del fatto che si tratti di sentimenti diversi non paragonabili, con sono in grado di decidere.
Questa situazione si trascina ormai da troppo tempo, e i miei più gravi problemi di salute non mi consentono di andare oltre!
L'ex è presente nei miei pensieri come se fosse un fratello al quale non posso rinunciare. Non ne sono più innamorato da tempo è vero... ma è la mia famiglia. Gli voglio molto bene è vero, e mi tormento per non essere stato capace di amarlo al punto tale da rinunciare alle illusioni dell'innamoramento.
Vero è anche però che la nuova storia, non mi coinvolge più al punto tale da viverla serenamente, anche se con , lo potrei sopportare, un pizzico di nostalgia per il passato. Il mio attuale fidanzato sembra riccattarmi quotidianamente... mi impone una scelta... o me o lui! Lo fa con lunghi silenzi e giornate intere di mutismo assoluto. Lo fa negandosi sessualmente sul più bello.
Il mio ex aspetta... qualunque cosa arrivi!
L'altro, perchè è di un uomo che si tratta, alcuni anni fa si innamorò di un'altra persona e abbandonò il talamo per poi ritornarvi dopo un anno. In quel periodo, sofferenza a parte, cercai di capire con lui le cause dell'accaduto.
Ottobre 2010.. spunta dal nulla un amico di cui mai avevo sentito parlare, che, di passsaggio per motivi lavorativi, passò a trovarlo e di conseguenza.. trovarci!
Bella persona, solare, intelligente, colta e sorridente.
Una cena insieme. Ospite a casa nostra una notte.
Dicembre 2010... un mio problema lavorativo venne risolto chiedendo aiuto a questo nuovo amico, che si trovava ancora in zona.
Lavorai con lui tutto il mese di dicembre. Ospite a casa nostra, uscivamo di casa la mattina, per ritornarvi la sera dove, tuuti e tre insieme, serenamente, cenavamo.
Passarono i giorni...e poco prima di Natale mi accorsi che... mi stavo legando emotivamente a lui oltre misura.
Ne parlai con il mio compagno che, in cerca di aiuto, ma ricevetti una risposta talmente deludente, che dubitai veranìmente molto del mio rapporto ufficiale.
Secondo lui, se stava accadendo, era giusto lasciassi accadesse!
Prima di capodanno... colpo di scena! L'amico a cena confessa "pubblicamente" di essersi innamorato di me, sucitando le risate del mio compagno che, pochi giorni dopo invece, sempre "pubblicamente" pretende io faccia una scelta.
Che scelta feci?? Iniziai la mia nuova storia con grande entusiasmo è vero, ma con grandi sensi di colpa!
Ora mi ritrovo, dopo varie vicissitudini, a vivere con il nuovo fidanzato nell'appartamento dove vivevo con il mio ex, al primo piano di una palazzina di proprietà, con l'ex che vive al terzo in mansarda!!
Soluzioni abitative a parte, il problema è che pur avendo ormai coscienza del fatto che si tratti di sentimenti diversi non paragonabili, con sono in grado di decidere.
Questa situazione si trascina ormai da troppo tempo, e i miei più gravi problemi di salute non mi consentono di andare oltre!
L'ex è presente nei miei pensieri come se fosse un fratello al quale non posso rinunciare. Non ne sono più innamorato da tempo è vero... ma è la mia famiglia. Gli voglio molto bene è vero, e mi tormento per non essere stato capace di amarlo al punto tale da rinunciare alle illusioni dell'innamoramento.
Vero è anche però che la nuova storia, non mi coinvolge più al punto tale da viverla serenamente, anche se con , lo potrei sopportare, un pizzico di nostalgia per il passato. Il mio attuale fidanzato sembra riccattarmi quotidianamente... mi impone una scelta... o me o lui! Lo fa con lunghi silenzi e giornate intere di mutismo assoluto. Lo fa negandosi sessualmente sul più bello.
Il mio ex aspetta... qualunque cosa arrivi!
[#1]
Gentile utente,
Ho letto la sua storia con incredibile piacere, quel piacere che se ne trae dalla lettura di un bel romanzo.
In realtà dalla sue parole sembra che lei non abbia troppi problemi a vivere nel modo in cui sta facendo, viceversa sembra che il problema lo abbiano gli altri due uomini della sua vita.
Mi sembra che lei non sapendo rinunciare a tutti i suoi desideri abbia creato una situazione adatta alle sue esigenze, anche logisticamente. Ora sembra trovarsi in difficoltà perche' si affaccia alla possibilità di fare una scelta, ma in realtà sembra che la motivazione non parta da lei bensì dal suo compagno.
Mentre lei continua a non poter fare a meno dell' ex che considera come un fratello e della ricerca del sesso con il suo compagno, che negandosi gli reca fastidio.
Sarebbe interessante capire se con l' ex intrattiene un rapporto di intimità basato sul dialogo e se con l' altro e' più vivo il fattore passionale e sessuale.
Ho letto la sua storia con incredibile piacere, quel piacere che se ne trae dalla lettura di un bel romanzo.
In realtà dalla sue parole sembra che lei non abbia troppi problemi a vivere nel modo in cui sta facendo, viceversa sembra che il problema lo abbiano gli altri due uomini della sua vita.
Mi sembra che lei non sapendo rinunciare a tutti i suoi desideri abbia creato una situazione adatta alle sue esigenze, anche logisticamente. Ora sembra trovarsi in difficoltà perche' si affaccia alla possibilità di fare una scelta, ma in realtà sembra che la motivazione non parta da lei bensì dal suo compagno.
Mentre lei continua a non poter fare a meno dell' ex che considera come un fratello e della ricerca del sesso con il suo compagno, che negandosi gli reca fastidio.
Sarebbe interessante capire se con l' ex intrattiene un rapporto di intimità basato sul dialogo e se con l' altro e' più vivo il fattore passionale e sessuale.
Cordialmente Dr.ssa Silvia Rotondi
www.silviarotondi.it
338-26 72 692
[#2]
Gentile Utente,
Soluzioni abitative a parte, mi sembra che ci siano tante altre questioni emozionali ancora irrisolte.
Tra l' ex e l' attuale, mi viene da chiederle dove si trova Lei, Il Suo sentire, il Suo volere, la Sua passione?
Una relazione di coppia, improntata sil mutismo e sul silenzio sessuale, fantasma dell' ex a parte, non mi sembra candidata a lunga vita.
Una consulenza di coppia, sarebbe indicata.
Soluzioni abitative a parte, mi sembra che ci siano tante altre questioni emozionali ancora irrisolte.
Tra l' ex e l' attuale, mi viene da chiederle dove si trova Lei, Il Suo sentire, il Suo volere, la Sua passione?
Una relazione di coppia, improntata sil mutismo e sul silenzio sessuale, fantasma dell' ex a parte, non mi sembra candidata a lunga vita.
Una consulenza di coppia, sarebbe indicata.
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#3]
Utente
Gentilissime Dottorese,
vi ringrazio innanzitutto per avermi prestato attenzione e offerto supporto.
Prendendo spunto dalle vostre risposte, voglio tentare di spiegare meglio la situazione.
La necessità di fare una scelta è mia soprattuto, più che delle persone coinvolte. Sono io a sentirmi dilaniato da questa ambivalenza.
L'ex non si aspetta nulla... ha il piacere di vedermi e di sentirmi quando questo è possibile; perchè questo possa accadere più spesso a proposto un sereno rapporto di amicizia all'attuale fidanzato. Lui la scelta l'ha fatta... amico di entrambi!
L'attuale fidanzato lo rifiuta in toto, così come rifiuta di ascoltare le mie emozioni e i miei pensieri a riguardo. Questa mancanza di "complicità" che dovrebbe esserci mi "disturba"... mi angoscia quanto la pressione che, negandosi sessualmente, tenta di esercitare perchè io faccia scelte del tipo non vederlo e sentirlo più o mandarlo via di casa. Anche lui la scelta l'ha fatta... o me o lui!
A non sentirlo e non vederlo ci ho anche provato, e a volte ci sono anche riuscito. Ma la questione abitativa non può al momento essere risolta; è vero, nessun vincolo legale mi obbliga ad accordare alla parte debole il mio sostegno... ma è una questione di coscienza. Inizialmente la soluzione trovata era diversa... ma nel tempo si è modificata per questioni economiche.
Nella relazione attuale non manca di certo l'atrazione e la passione... manca il dialogo, che invece ho con l'ex.
Ho fatto un percorso con una psicologa per più di un anno per giugere poi a conclusione che il passato è passato; e così è stato per più di un mese! Poi mi sono ritrovato solo, emotivamente, e sono crollato!
Altra psicologa, altra strategia! In terapia con lex!! Scontate, e a parer mio più che giuste, le reazioni dell'attuale fidanzato!
Io non ho mai lasciato nessuno. Sono sempre stato lasciato. Ho alle spalle una famiglia dilaniata da conflitti di eredità. Ne ho sempre sognata una tutta mia... perfetta!... o quasi! Ho difficoltà a lasciare andare le cose... a separarmene. Conservo tutto... o quasi: il filtro della prima sigaretta fumata, foto e cartoline di amici ormai perduti, quaderni di scuola e ingialliti bigliettini fra compagni ormai dimenticati.
Se solo il mio attuale compagno si sforzasse di capirmi!... se solo mi lasciasse spiegare!! o dovrei prima io capire lui?? Le sue paure? la sua gelosia?
vi ringrazio innanzitutto per avermi prestato attenzione e offerto supporto.
Prendendo spunto dalle vostre risposte, voglio tentare di spiegare meglio la situazione.
La necessità di fare una scelta è mia soprattuto, più che delle persone coinvolte. Sono io a sentirmi dilaniato da questa ambivalenza.
L'ex non si aspetta nulla... ha il piacere di vedermi e di sentirmi quando questo è possibile; perchè questo possa accadere più spesso a proposto un sereno rapporto di amicizia all'attuale fidanzato. Lui la scelta l'ha fatta... amico di entrambi!
L'attuale fidanzato lo rifiuta in toto, così come rifiuta di ascoltare le mie emozioni e i miei pensieri a riguardo. Questa mancanza di "complicità" che dovrebbe esserci mi "disturba"... mi angoscia quanto la pressione che, negandosi sessualmente, tenta di esercitare perchè io faccia scelte del tipo non vederlo e sentirlo più o mandarlo via di casa. Anche lui la scelta l'ha fatta... o me o lui!
A non sentirlo e non vederlo ci ho anche provato, e a volte ci sono anche riuscito. Ma la questione abitativa non può al momento essere risolta; è vero, nessun vincolo legale mi obbliga ad accordare alla parte debole il mio sostegno... ma è una questione di coscienza. Inizialmente la soluzione trovata era diversa... ma nel tempo si è modificata per questioni economiche.
Nella relazione attuale non manca di certo l'atrazione e la passione... manca il dialogo, che invece ho con l'ex.
Ho fatto un percorso con una psicologa per più di un anno per giugere poi a conclusione che il passato è passato; e così è stato per più di un mese! Poi mi sono ritrovato solo, emotivamente, e sono crollato!
Altra psicologa, altra strategia! In terapia con lex!! Scontate, e a parer mio più che giuste, le reazioni dell'attuale fidanzato!
Io non ho mai lasciato nessuno. Sono sempre stato lasciato. Ho alle spalle una famiglia dilaniata da conflitti di eredità. Ne ho sempre sognata una tutta mia... perfetta!... o quasi! Ho difficoltà a lasciare andare le cose... a separarmene. Conservo tutto... o quasi: il filtro della prima sigaretta fumata, foto e cartoline di amici ormai perduti, quaderni di scuola e ingialliti bigliettini fra compagni ormai dimenticati.
Se solo il mio attuale compagno si sforzasse di capirmi!... se solo mi lasciasse spiegare!! o dovrei prima io capire lui?? Le sue paure? la sua gelosia?
[#4]
ci sono vari aspetti degni di nota che meritano di essere approfonditi inn un contesto adeguato e secondo me sono :
Il mito di una famiglia perfetta
Il rapporto con i suoi genitoro o chi per loro si e' preso cura di lei
La sua sofferenza dovuta alle lotte per l' eredita'
La sua incapacità di scegliere ( sono sempre stato lasciato)
Di queste cose ne ha mai provato a parlare con il suo compagno?
Il mito di una famiglia perfetta
Il rapporto con i suoi genitoro o chi per loro si e' preso cura di lei
La sua sofferenza dovuta alle lotte per l' eredita'
La sua incapacità di scegliere ( sono sempre stato lasciato)
Di queste cose ne ha mai provato a parlare con il suo compagno?
[#5]
Caro Utente,
la sua è una storia abbastanza frequente e, se posso azzardare vista la mia esperienza clinica in questo ambito, lo è ancor di più quando si tratta di coppie omosessuali.
Questo accade, a mio parere, perché mentre è difficile immaginare che una storia d'amore tra un uomo e una donna possa trasformarsi in amicizia, rientra nel corso naturale delle cose che ciò accada quando si tratta di una storia d'amore tra due persone dello stesso sesso.
Credo che sia legittimo, e anche giusto, che lei riesca a conservare l'amicizia, l'affetto, l'appoggio del suo ex compagno; ciò che sembra difficile è far comprendere al suo nuovo compagno (che se non capisco male è arrivato nella sua vita come amico del suo ex) quanto sia importante per lei mantenere questo legame che nulla ha a che vedere con l'amore romantico/erotico che la sua (di lui) gelosia forse gli fa immaginare tanto da imporre a lei una scelta.
Quello che sembrerebbe poco chiaro dalla sua storia è quanto però conta questo nuovo amore per lei. Quando scrive <<non mi coinvolge più al punto tale da viverla serenamente>> non capisco se il coinvolgimento è sedato a causa della gelosia del suo compagno o se il suo sentimento nei suoi confronti è mutato. In buona sostanza la prima domanda a cui dovrebbe dare una risposta è se si sente ancora innamorato del suo attuale compagno.
Se così è la strada migliore sembrerebbe essere quella del dialogo. Provare a fargli comprendere la natura del suo sentimento per il suo ex (ossia affetto fraterno, stima, amicizia...) diventa allora la priorità su cui lavorare.
In questo caso, più che una terapia di coppia con il suo ex (che sinceramente non so chi le abbia potuto consigliare e per quale ragione) vedrei utile un consulto di coppia con il suo attuale compagno... sempre che nel suo cuore ci sia il "sentire" di voler investire in questa storia... ma questo solo lei potrà saperlo.
Un caro saluto
la sua è una storia abbastanza frequente e, se posso azzardare vista la mia esperienza clinica in questo ambito, lo è ancor di più quando si tratta di coppie omosessuali.
Questo accade, a mio parere, perché mentre è difficile immaginare che una storia d'amore tra un uomo e una donna possa trasformarsi in amicizia, rientra nel corso naturale delle cose che ciò accada quando si tratta di una storia d'amore tra due persone dello stesso sesso.
Credo che sia legittimo, e anche giusto, che lei riesca a conservare l'amicizia, l'affetto, l'appoggio del suo ex compagno; ciò che sembra difficile è far comprendere al suo nuovo compagno (che se non capisco male è arrivato nella sua vita come amico del suo ex) quanto sia importante per lei mantenere questo legame che nulla ha a che vedere con l'amore romantico/erotico che la sua (di lui) gelosia forse gli fa immaginare tanto da imporre a lei una scelta.
Quello che sembrerebbe poco chiaro dalla sua storia è quanto però conta questo nuovo amore per lei. Quando scrive <<non mi coinvolge più al punto tale da viverla serenamente>> non capisco se il coinvolgimento è sedato a causa della gelosia del suo compagno o se il suo sentimento nei suoi confronti è mutato. In buona sostanza la prima domanda a cui dovrebbe dare una risposta è se si sente ancora innamorato del suo attuale compagno.
Se così è la strada migliore sembrerebbe essere quella del dialogo. Provare a fargli comprendere la natura del suo sentimento per il suo ex (ossia affetto fraterno, stima, amicizia...) diventa allora la priorità su cui lavorare.
In questo caso, più che una terapia di coppia con il suo ex (che sinceramente non so chi le abbia potuto consigliare e per quale ragione) vedrei utile un consulto di coppia con il suo attuale compagno... sempre che nel suo cuore ci sia il "sentire" di voler investire in questa storia... ma questo solo lei potrà saperlo.
Un caro saluto
Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com
[#6]
Utente
Nella nuova storia il coinvolgimento è indubbiamente venuto meno poichè la situazione ha logorato entrambi: lui dalla gelosia... io dalla mancanza di dialogo!
Il problema non è solo la gelosia... ma come la manifesta! Vere e proprie estorsioni!
La frase fatta che utilizza sempre è:" Non ce nulla di cui parlare. Tu sei malato. O me o lui" Figuriamoci convincerlo a fare una terapia di coppia!
Sarà vero che sono "malato?" Che non è normale quello che provo? Che sono io a sbagliare avanzando certre "pretese"?
Sono ancora innamorato... attratto da lui fisicamente e eroticamente.
Ma altra cosa è l'amore... e non mi sebra vi siano buone basi per progettare insieme!
Il problema non è solo la gelosia... ma come la manifesta! Vere e proprie estorsioni!
La frase fatta che utilizza sempre è:" Non ce nulla di cui parlare. Tu sei malato. O me o lui" Figuriamoci convincerlo a fare una terapia di coppia!
Sarà vero che sono "malato?" Che non è normale quello che provo? Che sono io a sbagliare avanzando certre "pretese"?
Sono ancora innamorato... attratto da lui fisicamente e eroticamente.
Ma altra cosa è l'amore... e non mi sebra vi siano buone basi per progettare insieme!
[#7]
<<Sarà vero che sono "malato?" Che non è normale quello che provo? Che sono io a sbagliare avanzando certre "pretese"?>>
a queste domande credo di aver già risposto.
Se però sente che non ci siano solide basi per progettare insieme, credo che dovrebbe valutare attentamente il destino di questa storia e in questo, se la sua sofferenza non riesce a darle una giusta lucidità emotiva, può essere aiutato da un professionista di persona; a questo punto il consulto potrà essere individuale. Magari potrà avere nuovi spunti anche per investire in maniera più costruttiva all'interno del suo rapporto.
La comunicazione è un atto che coinvolge due persone in questo caso; a volte quando uno dei membri della coppia modifica il suo modo di comunicare l'altro, in maniera complementare, è costretto ad adattarsi alla nuova modalità comunicativa.
Chissà che l'aiuto di uno psicologo di persona non possa "insegnarle" un nuovo modo di comunicare che possa essere foriero di cambiamento nella diade, apportando stimoli nuovi che potrebbero far rivalutare ad entrambi le ragioni di questo vostro rapporto.
Un caro saluto
a queste domande credo di aver già risposto.
Se però sente che non ci siano solide basi per progettare insieme, credo che dovrebbe valutare attentamente il destino di questa storia e in questo, se la sua sofferenza non riesce a darle una giusta lucidità emotiva, può essere aiutato da un professionista di persona; a questo punto il consulto potrà essere individuale. Magari potrà avere nuovi spunti anche per investire in maniera più costruttiva all'interno del suo rapporto.
La comunicazione è un atto che coinvolge due persone in questo caso; a volte quando uno dei membri della coppia modifica il suo modo di comunicare l'altro, in maniera complementare, è costretto ad adattarsi alla nuova modalità comunicativa.
Chissà che l'aiuto di uno psicologo di persona non possa "insegnarle" un nuovo modo di comunicare che possa essere foriero di cambiamento nella diade, apportando stimoli nuovi che potrebbero far rivalutare ad entrambi le ragioni di questo vostro rapporto.
Un caro saluto
[#8]
Amore, desiderio, passionalità ed attrazione fisica ed erotica, credo siano elementi di fondamentale importanza, boe di galleggiamento per le possibili e frequenti mareggiate della coppia.
Se la terapia di coppia, non può essere attuabile, una consulenza personale, potrebbe essere vautata.
A volte anche un lavoro su uno dei membri della coppia, apporta linfa nuova e nuove e più funzionali modalità adattive, sia comunicative che comportamentali , alla coppia.
Se la terapia di coppia, non può essere attuabile, una consulenza personale, potrebbe essere vautata.
A volte anche un lavoro su uno dei membri della coppia, apporta linfa nuova e nuove e più funzionali modalità adattive, sia comunicative che comportamentali , alla coppia.
[#9]
Utente
Carissimi... Egregi... Dottori,
sono passati alcuni mesi, e sento il dovere di raccontarvi gli sviluppi!
Il mio ex continua a vivere in mansarda...
L' "ufficiale" sta cercando casa!
Non siamo riusciti a trovare un compromesso; non sono riuscito a spiegare le mie posizioni, intenzioni o emozioni.
In verità non mi ha dato modo di farlo. La porola, ogni volta, mi veniva sottratta alle prime battute, perchè lui potesse ribadire con forza le sue condizioni. Ogni tentativo di trovare soluzioni nullo in partenza.
A volte, supplicando quasi, chiedevo "spazio". E se mi veniva concesso, al monologo, rispondeva come al solito: "o me o lui"
L' "ufficiale" cerca casa... un senso di liberazione... perchè finiremo di soffrire.
Ma una profonda delusione e senso di fallimento che dovrò imparare a gestire!
sono passati alcuni mesi, e sento il dovere di raccontarvi gli sviluppi!
Il mio ex continua a vivere in mansarda...
L' "ufficiale" sta cercando casa!
Non siamo riusciti a trovare un compromesso; non sono riuscito a spiegare le mie posizioni, intenzioni o emozioni.
In verità non mi ha dato modo di farlo. La porola, ogni volta, mi veniva sottratta alle prime battute, perchè lui potesse ribadire con forza le sue condizioni. Ogni tentativo di trovare soluzioni nullo in partenza.
A volte, supplicando quasi, chiedevo "spazio". E se mi veniva concesso, al monologo, rispondeva come al solito: "o me o lui"
L' "ufficiale" cerca casa... un senso di liberazione... perchè finiremo di soffrire.
Ma una profonda delusione e senso di fallimento che dovrò imparare a gestire!
[#10]
Caro Utente,
forse questa, in una certa misura, era una "morte annunciata".
Sembra evidente che non siate riusciti a chiarire questo "menage a trois" che, dal suo punto di vista, era assolutamente legittimo; dal punto di vista dell'"ufficiale" era vissuto come un tradimento; e infine, dal punto di vista dell'ex, era un legame di affetto reciproco, quasi fraterno, che ben si coniugava con il suo sentimento per gli altri due protagonisti della storia.
Non percepisco un gran dolore in questo epilogo se non il senso di fallimento con cui, come giustamente sottolinea lei, dovrà imparare a convivere.
Ma forse non è un fallimento! Forse la sua nuova storia non era destinata a continuare e, sicuramente, non era destinata a continuare nelle condizioni che ci ha narrato qualche mese fa.
Mi perdoni per quello che potrà apparirle come una banalità ma gli errori ci insegnano sempre qualcosa e credo che lei avrà modo di imparare molto da questa vicenda.
Un amore è finito, forse ce ne sarà un altro, ciò che mi sembra di capire è che le è rimasto un grande affetto rappresentato dal suo ex che potrà esserle vicino quando ci sarà il definitivo distacco dal suo attuale compagno. Mi sembra una grande risorsa da non sottovalutare.
Le auguro di trovare presto un equilibrio e rinnovo il consiglio di confrontarsi con uno professionista di persona nel caso questa situazione dovesse procurarle un disagio invalidante per la sua quotidianità.
Un caro saluto
forse questa, in una certa misura, era una "morte annunciata".
Sembra evidente che non siate riusciti a chiarire questo "menage a trois" che, dal suo punto di vista, era assolutamente legittimo; dal punto di vista dell'"ufficiale" era vissuto come un tradimento; e infine, dal punto di vista dell'ex, era un legame di affetto reciproco, quasi fraterno, che ben si coniugava con il suo sentimento per gli altri due protagonisti della storia.
Non percepisco un gran dolore in questo epilogo se non il senso di fallimento con cui, come giustamente sottolinea lei, dovrà imparare a convivere.
Ma forse non è un fallimento! Forse la sua nuova storia non era destinata a continuare e, sicuramente, non era destinata a continuare nelle condizioni che ci ha narrato qualche mese fa.
Mi perdoni per quello che potrà apparirle come una banalità ma gli errori ci insegnano sempre qualcosa e credo che lei avrà modo di imparare molto da questa vicenda.
Un amore è finito, forse ce ne sarà un altro, ciò che mi sembra di capire è che le è rimasto un grande affetto rappresentato dal suo ex che potrà esserle vicino quando ci sarà il definitivo distacco dal suo attuale compagno. Mi sembra una grande risorsa da non sottovalutare.
Le auguro di trovare presto un equilibrio e rinnovo il consiglio di confrontarsi con uno professionista di persona nel caso questa situazione dovesse procurarle un disagio invalidante per la sua quotidianità.
Un caro saluto
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 3.2k visite dal 16/05/2012.
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