Entrambi impegnati, lui mi cerca poi si ritrae

Ho bisogno di un consulto professionale:
ho una relazione con un uomo sposato ed anche io sono impegnata, lui con due figli io no.
Ci conosciamo da due anni, vi é stato un continuo tira e molla sino ad una lunga interruzione. Ero ed era disposto a chiudere e a non complicare le cose piu del dovuto e a non far fiorire sentimenti troppo forti.
Mi ha ricercato, mi ha rilasciato facendo in modo che fossi io a dire basta perché aveva paura.
Mi ha ricontattato dopo un mese dicendomi che doveva scusarsi per il comportamento avuto. CI é ricascato, ma questa volta non sono piu disposta a passarci sopra. MI sento tormentata dalle domande. Perché, se gli piaccio, se é coinvolto da me, se dice di vivere la vita e le emozioni, allo stesso tempo é riuscito a dirmi tantissime bugie anche in quest'ultimo mese sino al punto in cui l'ho letteralmente messo con le spalle al muro "beccandolo"? Gli ho chiesto spiegazioni del perché non dire semplicemente "non me la sento di continuare questa storia" e la risposta é stata che ha troppa paura delle sue reazioni, delle conseguenze e che non puo far pagare ai figli gli errori dei genitori. Qualunque sia la motivazione vorrei comprendere anche per crescita personale come stanno le cose. Esclude categoricamente la "presa in giro" dei sentimenti ma allo stesso tempo ha inventato impegni non veri epr non vedermi e per fare in modo di controllare le sue emozioni e non farle sfociare. Tutto cio da uno che dice che bisogna vivere le emozioni. L'ho rimproverato dicendo che mi fa rabbia sapere che si preoccupa di non deludere le aspettative dei suoi cari e degli altri tranne che le mie perché é la via piu facile,. Dice che non é cosi: perché allora? Devo rassegnarmi all'idea che siano tutte storie, tutte menzogne? Cosa spienge un uomo a volermi, a desiderarmi ma a dire menzogne epr non fare accrescere il sentimento? Gli uomoni sono cosi codardi da dire le cose in faccia? Pensano che siamo tanto stupide da non capire? HO bisogno di aiuto per comprendere.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Dovrebbe piuttosto accettare l'idea che una relazione clandestina non può essere "perfetta" come una ufficiale. Se tradire è già mentire, l'accettazione della menzogna dovrebbe far parte dei presupposti, quando si decide di avere una relazione extra.

Perciò secondo me la domanda che dovrebbe porsi non è: "Perché mi mente?", ma: "Perché mi stupisco quando mi mente?"

Non è moralismo, solo un suggerimento pratico.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Il fatto é che io non mi sento in colpa poiché non tolgo niente al mio compagno, ma dall'altro lato con l'amante provo cio che non ho dal mio uomo. NOn sto a scriverlo con giochi di parole, mi sento appagata dall'amante per quello che non ho dal mio compagno. Provo passione, coinvolgimento emotivo e mentale e non mi sento in colpa perché so che dal mio compagno non posso avere queste cose pur avendone molte altre. Perché rinunciare quindi? Io penso che riuscireia gestire le due relazioni.
La mia visione é questa: per me una relazione intima (amore) con una persona (mio compagno) può coesistere con la relazione intima (l'innamoramento) con un'altra persona, e, tutte e due le relazioni, finché durano, hanno una "continuità".
Il concetto della monogamia non é dal mio punto di vista "umano" ma piuttosto convenzione per fare in modo che tutto proceda secondo un ordine.
Cosa ne pensate?

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Bene, ma se non si sente in colpa non occorre che dia spiegazioni di quel che fa.

>>> Il concetto della monogamia non é dal mio punto di vista "umano" ma piuttosto convenzione per fare in modo che tutto proceda secondo un ordine.
>>>

Certo, ma il rendersene conto, di per sé non fa diventare facilmente eliminabili certe convenzioni. Perciò le dico: un rapporto non ufficiale non può avere la stessa forma di uno ufficiale.

In fondo anche lei, se ci pensa bene, è immersa in queste regole e violandole le conferma. Se così non fosse non avrebbe una relazione ufficiale e una non ufficiale, ne avrebbe due ufficiali e tutti saprebbero come stanno le cose.
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Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Ha perfettamente ragione, ma come dice lei la comunità non e' pronta a questo cambiamento.comunque, vi chiederei interpretazioni circa il comportamento descritto Dell amante, grazie ancora
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Signora,
Oltre alle indicazioni ricevute dal collega, le allego un mio articolo sull' argomento, per ulteriori spunti di riflessione.
Non possiamo dare interpretazioni di un comportamento, che e' frutto di un sentire, di una relazione , di sensi di colpa ec.C....relativamente ad un uomo che non conosciamo.
Diventa indispensabile affettuare una consulenza de visu, per comprende di piu' , senza conocere lei, le sue relazioni, il suo partner, non si possono fare interpretazioni al buio.

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2231-amo-un-uomo-sposato-ma-lui-non-lascia-la-moglie.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Attivo dal 2012 al 2012
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Ha perfettamente ragione, ma come dice lei la comunità non e' pronta a questo cambiamento.comunque, vi chiederei interpretazioni circa il comportamento descritto Dell amante, grazie ancora
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Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Gentile Dott.ssa, trovo il suo articolo entremamente interessante e di attualità.
Complimenti per le riflessioni che mi vedono d'accordo con quanto asserisce.

Ciononostante, io non mi rispecchio in tale situazione: io non sono l'amante che aspetta la telefonata o che vive nell'attesa che lui lasci la moglie. Io sono consapevole e voglio che resti cosi. NOn voglio rinunciare al mio compagno per la0ltro, proprio perché so che (non esistendo la perfezione assoluta), ho quello che maggiormente cerco dal mio compagno e compenso quanto mi manca con l'amante. É un comportamento amorale o solo diverso dal moralismo che pervade le nostre vite e la nostra cultura????
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Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32
Cara signora,

<<io non mi sento in colpa poiché non tolgo niente al mio compagno>>

visto che le convenzioni sono solo convenzioni e dobbiamo uscire da questo schema mentale imbrigliante, anche il suo compagno pensa la stessa cosa? Pensa anche lui che non gli venga tolto nulla?

Qui, inutile che lo ricordi, nessuno la giudica per il suo modo di vedere le cose e per le sue scelte. In questo caso però mi sembra che, convenzioni a parte, le sue scelte condizionino più o meno direttamente (o forse solo più o meno consapevolmente) la vita di altri (il suo compagno, la moglie e i flgli dell'amante).

Nulla vi vieta, a mio parere, di vivere la vostra passione non ufficiale (o se preferisce extraconvenzionale); tuttavia non si può far finta che non esistano convenzioni condivise; o tutti e quattro decidete consapevolmente che a tutti va bene così o, forse, non può pensare che sia giusto così solo perchè è giusto per lei. E se non è "convenzionalmente giusto" il modo per vivere questa relazione è quella dettata dalle norme convenzionali. Non crede?

Un caro saluto

Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Sognora,
Non comprendo la sua richiesta.
Perche' vuole sape da noi se e' lecito, morale, immorale, conformistico ecc....il suo desiderio o bisogno di mantenere in vita due relazioni.
Se la sua morale le permette di fare questo ed i suoi comportamenti non le creano stress piu' che piacere, faccia lei come preferisce.
Spesso la non scelta equivale alla solitudine!