Autolesionismo
Non ci dice niente di lei , della sua storia, della sua famiglia, di come passa i giorni.
Sembra , visto da qui, una persona molto sola, arrabbiata con una vita che non la soddisfa.. chieda ai suoi referenti, che la conoscono da vicino , dei suggerimenti che la aiutino intanto, anche solo a pensare una vita diversa, più sana, in cui l'agito non sia contro di lei, ma si possa espandere in progettualità , in cose da fare, gente e cose da vedere.
Le faccio molti auguri, perchè possa cercare di volersi un pò bene..
Ci faccia sapere, se crede..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
il tagliarsi rappresenta la sola modalità che lei conosce per non sentire il dolore: procurandosi un dolore fisico importante, sposta il dolore psichico, insopportabile, atroce, violento, a quello fisico, curabile con antibiotico e medicazioni.
Dia il tempo alla terapia combinata di fare effetto, vedrà che con il tempo, la sintomatologia lascierà il posto ad un sano, adattivo e ritrovato dialogo tra mente e corpo, senza bisogno di mutilazioni, tagli e sofferenze.
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
sembrerebbe che ci siano tutte le premesse per prendere in considerazione l'inserimento in una comunità terapeutica residenziale, ne ha parlato con gli specialisti che la stanno seguendo?
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
Riguardo ai centri, possono essere a volte più utili rispetto alle terapie individuali nel trattare un disturbo complesso come quello borderline. Un lavoro di equipe può essere più fruttuoso.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
un disturbo importante come quello che le hanno diagnoticato meriterebbe un approccio multidisciplinare.
A mio parere, una comunità terapeutica potrebbe accelerare il processo di guarigione.
Ne parli con lo specialista che la sta seguendo.
Un caro saluto
Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com
la situazione sembra abbastanza critica, se la psichiatra conosce la situazione sono certa che farà il possibile per facilitare il suo inserimento in comunità, è difficile ma è un passo necessario, se va avanti così si sentirà sempre più solo e sfiduciato.
Se proprio non ce la fa a parlarne con la psichiatra, provi a scrivere una lettera.
Ci faccia avere sue notizie.
non possiamo noi sapere da qui se ci sono delle possibilità in tal senso.
Quello che possiamo dirle è di cercare di riuscire nel suo intento.
Solo il suo csm può darle una risposta.
Ci tenga informati, se crede.
Un caro saluto
sono certa che la dott.ssa che la sta seguendo farà il possibile, cerchi di avere fiducia è possibile che ci siano delle possibilità a breve termine a volte i posti si liberano all'improvviso a seguito di dimissioni. Ci faccia sapere.
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