Ansia, senso di oppressione

Buongiorno,

vi scrivo perchè da qualche tempo soffro in maniera più o meno intensa (dipende dai giorni) dei seguenti disturbi: senso d'oppressione all'altezza del petto, difficoltà a respirare, disagio quando mi trovo tra amici/familiari. Queste sensazioni mi portano a crisi di pianto (mai in pubblico però) e pensieri tremendi. A volte per calmarmi mi capita di colpirmi in volto. Mi sono lentamente isolata dal mio nucleo di amicizie perchè mi sembra che non avvertano minimamente il mio disagio e questo aumenta il senso di solitudine che provo in generale.
Da circa tre mesi sto seguendo una dieta che mi sta facendo perdere peso e mi tiene attiva. Questo mi porta quindi a non sfogarmi sul cibo come mi succedeva in passato. Forse per la prima volta mi trovo a dover reagire all'ansia (che a memoria ho provato discontinuamente per tutta la vita) in maniera costruttiva.
Non so bene cosa fare anche perchè di recente ho avuto dei problemi in famiglia quindi non mi sembra opportuno parlarne con loro e caricarli di preoccupazioni. Lo stesso vale per il mio ragazzo che mi è comunque molto vicino ma il senso d'ansia mi aumenta pensando che potrebbe allontanarsi da me per questo motivo.

Perdonate lo sfogo e vi ringrazio per i consigli che potrete darmi.
[#1]
Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32
Cara ragazza,

in questi casi il primo passo è quello di escludere ogni possibile causa organica ai disurbi che ci segnala. E' una prassi racocmandabile quella di rivolgersi al suo medico di famiglia, qualora non l'avesse già fatto, per chiedere a lui un consiglio su quali esami poter svolgere al fine di sanare ogni dubbio sul suo stato di salute fisica.

Dalla descrizione dei suoi sintomi, una volta escluse tutte le cause di cui sopra, si potrebbe ipotizzare, pur con i limiti di un consulto on line, che si tratta di un disturbo di natura ansiosa.

Da quanto tempo ne soffre? Ricorda se c'è stato qualche episodio particolare della sua vita che può essere ricondotto all'esordio del suo disagio?

Sarebbe opportuno un consulto de visu con uno psicologo psicoterapeuta della sua zona; se nel frattempo potesse darci qualche dettaglio in più saremo lieti di darle un orientamento più preciso.

Un caro saluto

Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com

[#2]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile signora, da ciò che scrive probabilmente questo è un periodo di cambiamenti nella sua vita.

Lei ha una lunga frequentazione con l'ansia, di cui ci scrive che ha sofferto, sebbene in modo discontinuo, per gran parte della sua vita. Ora, vorrebbe reagire in modo più costruttivo a queste sensazioni, dato che un comportamento che forse prima utilizzava come reazione a stati emotivi negativi (l'assunzione di cibo) ora non lo mette più in atto come prima.

Ci chiede dei "consigli" su come fare, ma purtroppo non esiste un "manuale di istruzioni" che possiamo segnalarle. Se davvero vuole provare a gestire in modo più efficace la sua ansia e modificare comportamenti disfunzionali, può provare a rivolgersi di persona ad uno psicoterapeuta e valutare l'opportunità di una eventuale presa in carico.


Le allego alcuni link relativi ad argomenti che potrebbero interessarle:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/832-sconfiggere-ansia-e-depressione-non-e-una-questione-di-buona-volonta.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1333-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico-parte-ii.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html

Cordiali saluti
[#3]
Utente
Utente
Vi ringrazio delle vostre cortesi e veloci risposte.

Non ho ancora fatto esami specifici per escludere cause organiche ma contavo di farli entro il prossimo mese.

Per quanto riguarda le origini di questo stato, Dott.Callina: è da tempo che mi interrogo sulle cause scatenanti i miei disturbi ma mi sembra di individuare piuttosto delle concause che mi hanno portato alla situazione attuale. Purtroppo l'origine mi è sconosciuta. Anzi, più ci penso più mi sembra di barcollare nel buio. Infatti prima di questi ultimi tre/quattro mesi in cui la situazione si è aggravvata riuscivo a ricondurre l'ansia a delle situazioni specifiche (esami, stress sul lavoro, relazioni complicate). Ora la sensazione è come se fosse slegata a qualsiasi fattore esogeno.

Analizzerò i link che mi ha fornito, Dott.Cali, in modo da procedere, qualora ce ne fosse bisogno, all'individuazione di uno specialista cui rivolgermi.

Grazie.
[#4]
Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32
Cara ragazza,

non è strano quanto dice: <<mi sembra di individuare piuttosto delle concause che mi hanno portato alla situazione attuale>>

Probabilmente il suo stato di ansia discontinua si è stabilizzato, come spesso accade, fino a divenire ciò che oggi riconosce nella sua complessità di sintomi. Potrebbe esserci stato un particolare momento, una particolare situazione, una fonte di stress, apparentemente priva di importanza, che ha slatentizzato il suo malessere interiore traducendolo in una costellazione di sintomi che il suo corpo ora avverte chiaramente.
Se, come dice, la situazione si è aggravata negli ultimi tre/quattro mesi, forse la stessa dieta che ha cominciato e il suo mutato rapporto con il cibo può essere il fattore scatenante (i tempi che riferisce mi sembrano compatibili).

Nella scelta del professionista, oltre alla lettura dei link suggeriti dal collega, dr. Cali', si faccia guidare dal suo "sentire". La cosa più importante quando ci si avvicina ad un percorso di psicoterapia è riuscire ad instaurare un feeling empatico con il professionista scelto.

Un caro saluto e tanti cari auguri per il suo percorso.
Ansia

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