Perdita di erezione durante rapporto, calo desiderio e varie

Gentilissimi Dottori.

Sono un ragazzo che soffre di depressione da diversi anni, situazione che credo abbia impattato sulla mia sfera sessuale.

Non ho quasi mai avuto problemi ad ottenere erezioni di qualità ma, ad esempio, ho osservato una graduale scomparsa delle stesse al risveglio (mi capita di averne subito dopo, ma al risveglio il pene è a riposo) e altre piccole probematiche (non riuscivo, ad esempio, a mantenere l'erezione in certe posizioni).

Qualche mese fa ho scritto su questo forum in quanto, a causa di una fase acuta di depressione, i miei problemi sono peggiorati a tal punto che non riuscivo nemmeno ad ottenere un'erezione.

A seguito di ciò sono seguiti alcuni esami tutti nella norma:

-eco color doppler dinamico
-esami del sangue ed ormonali
-esame dei testicoli ed eventuale presenza di varicoceli

Insomma, riassumendo, erano state escluse problematiche fisiche e attribuito il tutto alla situazione psicologica ed, inoltre, agli psicofarmaci che mi erano stati dati come terapia.

Ho continuato a frequentare la psicologa e lo psichiatra e nel frattempo ho iniziato una terapia di Cialis 5mg/giorno (da affiancare alla terapia di psicofarmaci per la depressione). Mi era stato consigliato anche di prendere il Viagra 50mg all'occorrenza ma ho ritenuto fosse davvero eccessivo.

Nel frattempo ho conosciuto una ragazza che adoro, e questo mi ha fatto uscire completamente dalla depressione.

Con questa ragazza ho iniziato ad avere rapporti sessuali, ed è sempre andato tutto bene nonostante l'inesperienza (erezioni durature e in qualsiasi posizione).

Non attribuivo tutto ciò al Cialis dato che avevo più o meno le stesse erezioni che avevo prima e quindi ho ritenuto che, nel caso di un rapporto sessuale, sarei andato bene pure senza usarlo.

Il problema si è presentato qualche giorno fa.

Dovete sapere che io ho interrotto, qualche settimana fa e nello stesso giorno, sia la terapia di psicofarmaci (che dovevo scalare gradualmente) che quella di Cialis.

Dal momento in cui ho smesso col Cialis ho vissuto nell'angoscia ("magari ora che non lo prendo più tornero' come prima!"). Inoltre dall'interruzione di entrambi farmaci ho sempre mal di testa e ho subito dei forti cali di pressione.

Inizialmente sembrava tutto ok ma pochi giorni fa, durante un rapporto, ho perso l'erezione, la mia ragazza un po' stranita me l'ha fatto notare e io sono andato nel panico più totale, perchè ho immediatamente agganciato l'episodio a diverse cause (è successo perchè ho smesso col Cialis? è successo perchè ho scalato male gli psicofarmaci, e quindi è legato al mal di testa e ai problemi di pressione? sono di nuovo depresso? e mille altre cose)...

In questo momento mi sento molto depresso, anche se non eccessivamente (nella PEGGIORE delle ipotesi continuerò col cialis...) ma vorrei capire cos'è successo. Non ho nemmeno riprovato a fare l'amore per paura di fallire di nuovo. Ho perso completamente il desiderio sessuale, non voglio nemmeno masturbarmi..
[#1]
Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.3k 656
Caro signore,
che il suo deficit erettivo sia psicogeno è fuori di ogni dubbio. Quando si associaano psivcoterapia e faramaci erettogenici la sospensione farmacologica va fatta di concerto fra lei, il suo andrologo ed il suo psicologo. In genere con quialche seduta ed un colloquio con l' andrologo si sistema. pertanto tali autosospensioni improvvise, per quanto dettate dalle migliori intenzioni, portano a questo. Senta psicologo e andrologo e vedrà che sistema. Autoprescrizone ed autospsensione non giovano mai.
[#2]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.7k 1.2k
Gentile lettore,

l'interruzione improvvisa di terapie mirate, può essere pericolosa e riportarla purtroppo ad avere gli stessi problemi psicologici ed andrologici che erano presenti prima del trattamento, come sembra stia appunto succedendo.

E' bene ora ritornare dal suo psichiatra, dalla sua psicologa e poi anche dal suo andrologo e riprendere attentamente tutte le precise indicazioni terapeutiche che loro le sapranno dare.

Cordiali saluti.

Giovanni Beretta M.D.
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[#3]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Una componente ansiosa importante sembra presente. Tuttavia dovrebbe secondo me porre i suoi dubbi sia allo psicologo che allo psichiatra che le ha prescritto la cura per la depressione. Lo ha già fatto?

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#4]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

al di là delle difficoltà sessuali incontrate recentemente e sulle quali Le hanno già risposto gli andrologi, vorrei farLa riflettere sulla Sua affermazione:

"Nel frattempo ho conosciuto una ragazza che adoro, e questo mi ha fatto uscire completamente dalla depressione. "

Indubitabilmente questa relazione può funzionare bene, cosa che Le auguro, però non può sospendere il trattamento per la cura della depressione senza consultare il medico.

Ha interrotto anche la psicoterapia?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#5]
Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32
Caro Utente,

il fatto che abbia conosciuto una ragazza che adora è senza dubbio un buon segno; non credo sia però saggio sospendere ogni tipo di terapia sperando che che questa ragazza possa essere la sua "salvatrice".

Se ha sofferto di depressione e sta seguendo una psicoterapia è bene che si affidi con fiducia al professionista che la sta seguendo ed esponga anche a lui tutte le perplessità che sta presentando qui, a noi.

Per quanto riguarda la cura farmacologica credo che abbia già ricevuto le risposte dai colleghi che mi hanno preceduto.

Un caro saluto

Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com

[#6]
Attivo dal 2011 al 2017
Ex utente
Carissimi Dottori

Avrei certamente dovuto spiegarmi meglio (lo spazio è poco).

La terapia col Cialis doveva durare 4 mesi, e 4 mesi è durata.

La terapia di psicofarmaci mi era stato detto di sospenderla "attorno ad Aprile" ma poi non ho più sentito lo psichiatra e ho fatto da solo, per cui ho "deciso" di terminarla allo scadere dei 4 mesi del Cialis.

Riconosco il mio errore sulla parte degli psicofarmaci, ma credevo d'essere stato scrupoloso nello scalare il farmaco.

Riguardo la psicoterapia: l'ho interrotta da diversi mesi perchè purtroppo per recarmi all'appuntamento perdevo ogni volta un'ora di lavoro e siccome stavo parecchio bene mi sembrava fosse inutile (brutta parola, lo so) proseguire.

Prenderò sicuramente un appuntamento con psichiatra e psicoterapeuta per esporre le mie preoccupazioni, riguardo all'andrologo non avrò la possibilità di risentire quello che mi ha dato la terapia (in modo un po' superficiale a parer mio, trattasi di un primario di un grosso ospedale che mi ha visto di sfuggita una sola volta).

Spero solo di non aver bisogno dei farmaci a vita, è questa la mia grande paura. So che la causa è psicogena ma, devo ammetterlo, ho scarsa fiducia nella psicoterapia... e riguardo gli psicofarmaci... volevo proprio smettere...

Grazie ancora, il servizio che offrite è impagabile.
[#7]
Attivo dal 2011 al 2017
Ex utente
Scusate l'aggiunta ma a cosa può essere dovuta la scarsitò di erezioni mattutine? Questo è un problema che mi affligge da parecchio tempo.
[#8]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.7k 1.2k
Il problema sembra sempre avere una forte componente psicologica.

Risenta ora in diretta almeno il suo andrologo.

Ancora cordiali saluti.
[#9]
Attivo dal 2011 al 2017
Ex utente
Gentilissimo dott. Beretta.

Non ho la possibilità di risentire l'andrologo, a questo punto dovrò rivolgermi ad un altro immagino...

E' tutto così strano, perchè avendo sospeso sia psicofarmaci che cialis nello stesso giorno non capisco cosa stia succedendo tra cali di pressione e di umore...

[#10]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.7k 1.2k
Gentile lettore,

le ripeto che l'interruzione improvvisa di terapie mirate, come quelle che lei seguiva, può essere pericolosa e riportarla purtroppo ad avere gli stessi problemi psicologici ed andrologici che erano presenti prima del trattamento, come sembra stia appunto succedendo.

Ancora cordiali saluti.
[#11]
Attivo dal 2011 al 2017
Ex utente
Gentilissimo dott. Beretta

il punto è che non ho "sospeso improvvisamente" le terapie. Quella col cialis l'ho conclusa dopo i 4 mesi che mi erano stati detti, quella con lo psicofarmaco è stata gradualmente sospesa come prescritto, credo nemmeno in modo eccessivamente brusco.

E da qui i miei dubbi visto che comunque, se devo esser sincero, tutto è partito dalla paura che, dopo aver sospeso il cialis, avrei avuto di nuovo quelle problematiche (aggiunta: soprattutto perchè il tadalfil NON è una cura da quel che ho letto, piuttosto un'"ancora psicologica")

E se io sono depresso, in questo istante, è per via di questo "incidente" e nient'altro. Perchè stare con una ragazza senza poter avere rapporti sessuali è avvilente sia per me che per lei e, anche se lei ha infinita pazienza e amore per me, se non riuscirò a risolvere la cosa sento che si creeranno un sacco di problemi (stare insieme a un ragazzo depresso non è semplice).

Comunque riconosco che continuerei a ripetere le stesse cose e riproporre gli stessi dubbi su questo groviglio di causa-effetto, per cui sentirò i professionisti che mi hanno seguito.

Grazie ancora
[#12]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Ragazzo,
le problematiche erettive hanno spesso una etiologia complessa e plurima, l'esclusione di cause organiche non esclude automaticamente quelle psichiche e\o relazionali, inoltre la terapia orale pro-erettiva, non cura nè l'anima, nè il corpo, nè tantomeno l'erezione.
Sono farmaci vaso attivi, che una volta sospesi, potrebbero non avere più gli effetti desiderati.
Oggi, in clinica, infatti si ravvisa la necessità di un “approccio multifattoriale” che approfondisca oltre la dimensione biologica-funzionale, le componenti intrapsichiche, sociali e relazionali-sessuali.
Le disfunzioni sessuali si estendono dall’area genitale all’area personologica, passando dal talamo a tanti altri ambiti della vita e della personalità, non poò essere risolta con qualche pillola al bisogno.
Trovare un unico agente patogeno, correlato al d.e, è vano e falso( sembra un acaccia alle streghe!), in quanto le componenti psicologiche e relazionali, sono sempre ad esso correlate.
Oggi infatti, si sta sempre di più delineando il concetto di “multifattorialità delle disfunzioni sessuali”.
Nel suo caso, inoltre l'aspetto depressivo, non può essere sottovalutato, sia nella diagnosi differenziale, che nella cura del d.e.
le allego qualche articolo per approfondimenti.

https://www.medicitalia.it/blog/andrologia/106-dipendenza-psicologica-dalla-terapia-orale-per-il-deficit-erettivo.html

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1929-mancanza-d-erezione-il-sintomo-va-sempre-tolto-o-talvolta-mantenuto.html

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1593-mancanza-d-erezione-10-cose-da-sapere.html


Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#13]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Che tipo di psicoterapia ha fatto? Quali i contenuti discussi in seduta? Ha ricevuto compiti da mettere in atto fra una seduta e l'altra?
[#14]
Attivo dal 2011 al 2017
Ex utente
Gentilissimi Dottori, vi rispondo in ordine.

Dott. ssa Valdone, non ho avuto modo di riassumere per intero tutta la mia situazione e quindi evidentemente, da ciò che ho scritto, si evince che ho tentato di risolvere tutto "con una pillola al giorno" mentre è da un anno che mi barcameno tra psicoterapeuti, psichiatri, andrologi e personale medico più o meno assortito.

Il problema è che l'approccio ideale alla faccenda non è mai possibile per molteplici fattori:
- tempo (bisogna lavorare, purtroppo, e gli orari sono spesso non compatibili)
- soldi (psicologa, psichiatra E andrologo costano parecchio singolarmente, figuriamoci tutti insieme)
- qualità della psicoterapia (che da quanto Lei scrive sembra giocare il ruolo fondamentale ma a me ogni seduta sembra consistere in un mucchio di bei discorsi e basta)

L'unico modo per risolvere la mia depressione, almeno per alcuni (stupendi) mesi, è stato quello di mantenere una relazione con una persona che amavo e che mi amasse, in una posizione di dignità.

Devo essere sincero, ho vissuto (almeno all'inizio) i rapporti sessuali sempre con la paura di fallire, ma finchè c'era il Cialis (o erano gli psicofarmaci? o il mio stato psicologico? e il mio stato psicologico era dovuto alla buona erezione dovuta al cialis? o agli psicofarmaci? o al mio stato psicologico dovuto a... è un groviglio assurdo lo so :-) ) non avevo quasi mai questo problema e il desiderio non mancava di certo...

E stamattina mi ritrovo pieno di angoscia, e, soprattutto, senza desiderio (che anche senza farmaci non mi era mai mancato), e tanta, tanta paura su come possa finire il mio preziosissimo rapporto con questa persona.

Non c'è solo il sesso tra due persone, vero, ma in questo stato vorrei quasi non vedere la mia ragazza e questo di certo non è salubre per la relazione. Lei e' una persona molto intelligente e nient'affatto superficiale, per cui probabilmente rimarrà al mio fianco e comprenderebbe tutto ciò che vi sto descrivendo se glielo dicessi, ma non vivrà -ovviamente- bene se la situazione si protraesse a lungo. Io non lo voglio. Non siamo una anziana coppia sposata che può tirare avanti così.

Ho letto gli articoli e ne ho letti anche altri ma sarete certamente in grado di capire che una persona, per quanto possa essere razionale, è sempre in cerca di una soluzione immediata per arginare la situazione. Soprattutto se ha precedenti di anni di depressione e solo ora sta scoprendo il valore dela vita.

Per me è ricominciato un inferno che credevo essermi lasciato alle spalle, mi sento semplicemente un essere umano inferiore con problematiche da vecchio, buono solo a regalare "affetto".

Dott. Giuseppe Santonocito: ho fatto una psicoterapia cognitivo-comportamentale e nei contenuti s'è parlato soprattutto della mia ansia e della mia depressione. Mi è stato detto di tenere un "diario cognitivo" e di leggere un libro che aveva con se degli "esercizi" tra un capitolo e l'altro.

Purtroppo, in questo momento, NON riesco a fare a meno di pensare che la psicoterapia sia del tutto inutile e da vero ignorante Vi dico che mi basterebbe avere "un pene funzionante" a qualsiasi costo e vivere felice.

p.s: completamente slegato alla risposta, ho riguardato il test dell'eco-color doppler dinamico che dice che è risultato un flusso normale per le A.A Dorsali, mentre c'è una riduzione di elasticità per le A.A Cavernose. Il repsonso è comunque "nella norma" (e me lo diceste pure qua) ma mi sembra strano... di solito non viene segnalato numericamente?
[#15]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> ma a me ogni seduta sembra consistere in un mucchio di bei discorsi e basta
>>>

Riguardo all'efficacia della psicoterapia nel suo caso, il punto dolente potrebbe essere proprio questo: che la sua terapia è basata più sul parlare che sul fare.

L'ansia va curata eseguendo compiti specifici, da mettere in atto durante le situazioni che generano ansia. Ogni ansia si presenta in modo differente e va perciò curata in modo specifico. Un'ansia da prestazione sessuale non è uguale a una paura dei serpenti, per dire, perché pur trattandosi sempre di ansia il paziente vi reagisce e si comporta in modo molto diverso.

Tenere un diario è solo uno di questi compiti, che però da solo può non essere decisivo per lo sblocco veloce dei sintomi, che invece è ciò che interessa a lei. Tenere un diario è un compito generico, non specifico.

La prescrizione di leggere libri, poi, mi sembra più accessoria che essenziale: se per risolvere un'ansia bastasse leggere libri, non ci sarebbe bisogno di andare dallo psicologo: basterebbe pubblicare autore e titolo in un sito come questo e i problemi d'ansia di milioni di persone -poff- sparirebbero, come per miracolo.

Tenga presente che la definizione di cognitivo-comportamentale è un po' un ombrello, sotto al quale possono trovarsi metodologie e modelli molto differenti.
[#16]
Dr. Antonio Vita Psicologo, Psicoterapeuta 708 23


Gentile Utente,

Quale psicofarmaco (o psicofarmaci) assumeva insieme al Cialis?

A risentirci.

Cordialità
[#17]
Attivo dal 2011 al 2017
Ex utente
Dott. Giuseppe Santonocito:

quando facevo psicoterapia era per affrontare generici problemi di ansia, depressione e scarsa autostima che mi trascinavo dietro da tutta la vita. Non ero ancora insieme alla mia attuale ragazza e il mio deficit erettivo di allora era imputato alla depressione e ai farmaci antidepressivi (per rispondere al Dott. Antonio Vita: Zoloft e, inizialmente, anche Tavor, ma in precedenza ne avevo presi anche altri), per cui l'aspetto "ansia da prestazione" non era stato proprio preso in considerazione.

Solo che, discorsi a parte, bisogna ammettere che l'iter di questo genere di cose lascerebbe spaesato e angosciato chiunque:

-si inizia con l'essere depressi per ragioni varie
-la depressione ha delle conseguenze, anche sulla sfera sessuale
-la situazione, dopo anni, diventa insostenibile, ci si rivolge a psicologi, psichiatri, psicoterapeuti, andrologi, sessuologi e quant'altro
-tra le altre cose, vengono assegnati degli antidepressivi
-la sfera sessuale peggiora e viene detto che e' colpa degli antidepressivi, per cui cio' che dovrebbe curare la depressione la aumenta
-si affianca un farmaco per l'erezione
-la situazione migliora (e di conseguenza, con un umore migliorato, si riesce anche ad instaurare una relazione)
-si smette con la terapia (secondo prescrizioni mediche, non a caso)
-si ripresentano problematiche sessuali
-ci si rivolge a psicologi, psichiatri... (con l'aggravante che ora, con una ragazza a fianco, ci si sente "in dovere" di essere sempre al top)

Mi pare un circolo vizioso difficilissimo da spezzare (trovare il medico GIUSTO con la terapia GIUSTA il connubio di famaci GIUSTO... roba enormemente dispendiosa in termini di tempo e monetari).

A questo punto sembra più semplice riprendere il cialis e sperare in meglio, forse bisogna solo ammettere a se stessi che ce la si fa solo così... Ovviamente la mia Lei non saprà mai niente, perchè sarebbe umiliante, nemmeno i momenti di "potenza sessuale" verrebbero vissuti correttamente perchè si imputerebbe tutto al farmaco (ok in realtà non è così ma non si può esser sempre razionali)

Ho i miei dubbi al riguardo, non ho mai avuto bisogno di nulla quando stavo meglio, ma a questo punto preferisco non rischiare piuttosto che vivere male e rischiare il suicidio.

Mi sembra difficile ridurre il tutto ad "ansia da prestazione". Ora dovrò aspettare qualche giorno prima di potermi di nuovo rivolgere a chi mi ha seguito...
[#18]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> -si inizia con l'essere depressi per ragioni varie
>>>

Eh, ma bisognerebbe vedere quali erano quelle "ragioni varie". Perché se si trattasse di nuovo di questioni legate alla sessualità, sarebbero quelle che facilmente le avrebbero provocato la depressione, non il contrario. Perciò il cerchio si chiuderebbe e si tornerebbe al punto di partenza: problema legato alla sessualità su base psicogena.

Comunque può darsi che abbia ragione lei, può darsi che la psicoterapia non sia adatta a lei, sbaglieremmo a volerla convincere del contrario. Dopotutto la psicoterapia non è per tutti, non tutti sono eleggibili alla psicoterapia, anche in presenza del medesimo disturbo.

Per inciso, non ho espressamente affermato né ipotizzato che lei avrebbe un'ansia da prestazione, ho solo messo a confronto in un esempio l'ansia da prestazione con la fobia dei serpenti. "Per dire".

Le auguro di trovare una cura adatta, che le permetta di risolvere i suoi problemi.
[#19]
Attivo dal 2011 al 2017
Ex utente
Gentilissimo Dott. Santonocio

Non era affatto mia intenzione screditare la psicoterapia e non volevo "avere ragione" su nulla.

Forse da questa postazione telematica riesce difficile capire lo sconforto dei pazienti che ad un certo punto non sanno nemmeno più da che parte girarsi, e quindi e bene che, come mi avete giustamente consigliato fin dall'inizio, prenda più presto contatto con chi mi seguiva.

Le "ragioni varie" che mi causavano la depressione, molto sinteticamente, erano fondate in gran parte sulla mia scarsissima autostima e, in seguito (forse generate dalla stessa scarsa autostima), da problematiche sessuali minori (non soffrivo di d.e ma non mi sentivo comunque sufficientemente "potente" in certi frangenti).

La mia scarsa autostima è ormai del tutto sparita, dato che l'aver trovato una ragazza che amo ha innescato una serie di meccanismi risolutivi, ed è rimasto solo il problema sessuale, ora manifestatosi nuovamente (una sola volta, vero, ma siccome "me la sentivo" gia nei giorni precedenti la cosa mi sta scuotendo molto)

E vorrei aggiungere che anche voi dottori, ogni tanto, avete opinioni divergenti. Io stesso ho avuto a che fare con medici che volevano farmi fare esami costosi e superflui per spillare soldi... E anche la terapia col cialis, che per alcuni di voi non è altro che un palliativo psicologico e non una cura.

Insomma, non sono nessuno per mettere in dubbio l'esistenza di una d.e (o di episodi di d.e) di provenienza psicogena, anzi, sono il primo a crederlo..

Pero' ogni tanto, nello sconforto, si pensa che non se ne uscirà mai, a meno che "il caso" (o i farmaci tipo cialis) migliorino le prestazioni e uno tenga segreto il fatto che li prende, dicendo a se stesso che "probabilmente, visto che si prende solo quello da 5mg, andrebbe tutto bene uguale".

Spero che un giorno si trovi una cura definitiva, perchè non stiamo parlando di tumori (prima troviamo la cura per quelli, per carita'!) ma comunque di qualcosa di altamente debilitante per la salute mentale di un uomo.

Non so cos'altro aggiungere, vi ringrazio nuovamente. Spero di sentire qualcuno al più presto possibile, ho bisogno di parlare.
[#20]
Dr. Antonio Vita Psicologo, Psicoterapeuta 708 23


Gentile Utente,

Capisco la sua preoccupazione, e ritengo che questa ragazza per lei sia molto importante e molto "terapeutica", nel senso che le ha procurato momenti di gioia e quasi l'ha distolto da quella crisi di depressione di cui si lamentava ormai da qualche tempo.
E' giusto e necessario che lei faccia il possibile perché questa ragazza continui ad essere sua, continui a darle coraggio, l’aiuti a ritrovare la sua autostima, le doni ancora dolcezza e amore.
Forse è il caso che lei riprenda questa o altra terapia, e magari approfondisca alcune tematiche che sinora sono venute alla luce (sono convinto che ciò sia successo). Se sono emerse situazioni anche infantili che l'hanno messo in allarme, occorrerà tornarci sopra ed esaminarle con cura e in modo appropriato.
Capisco anche che pagare un andrologo, uno psichiatra e uno psicologo-psicoterapeuta potrà incidere notevolmente sulle sue risorse economiche. Ma la sua depressione, da quello che dice qui e altrove, era paralizzante. La ragazza e le cure hanno sortito un effetto risolutorio. Va mantenuta questa situazione cercando a non involversi ulteriormente nel suo problema, avendo fiducia in sé e nelle cure sinora effettuate.
Per ultimo, le raccomando di non fare mai da sé e se la cura andava bene così, per togliere gli anti depressivi sarebbe servito il parere del medico-psichiatra.

Infine Le auguro di continuare il suo percorso che le darà senza dubbio maggiore forza per combattere questa depressione che potrebbe essere la causa di tutti i suoi mali.

Le formulo i migliori auguri e la saluto cordialmente.
[#21]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Non sta screditando alcunché, non si preoccupi. Quello che le ho detto è vero e deve prenderlo alla lettera, non come argomento di discussione o ripicca: non tutti sono adatti alla psicoterapia, anche di fronte allo stesso disturbo. Purtroppo è così.

Come le medicine anche la psicoterapia può funzionare in modo diverso a seconda della persona. È evidente che a lei non è di alcun conforto sapere che chi ricorre alla psicoterapia sta meglio dell'80% delle persone che non vi fanno ricorso, così come non le è di nessun aiuto sapere che alcune forme di terapia possono essere efficaci fino al 90% delle volte per i disturbi sessuali psicogeni. Lei giustamente dice: ma se io sono in quel 20% o in quel 10%, che m'importa di quelli che migliorano se IO non miglioro?

È perfettamente comprensibile.

Ciò però non sposta il fatto, a mio avviso, che il lavoro psicoterapeutico che lei ha fatto, per come lo ha descritto, possa essere stato inadeguato o insufficiente. Perciò prima di concludere che su di lei la psicoterapia è inefficace (che come ho detto potrebbe essere vero), dovrebbe almeno fare una psicoterapia più adatta e specifica. Ovviamente prima ancora dovrebbe ricevere una valutazione diagnostica corretta.

>>> è rimasto solo il problema sessuale, ora manifestatosi nuovamente (una sola volta, vero, ma siccome "me la sentivo" gia nei giorni precedenti la cosa mi sta scuotendo molto)
>>>

>>> Spero di sentire qualcuno al più presto possibile, ho bisogno di parlare.
>>>

Per me questi sono indizi chiari di base psicologica del suo problema. Se una sola defaillance è sufficiente a "scuoterla molto", e siccome "se lo sentiva", questa è ansia, non un malfunzionamento del suo apparato genitale/sessuale.

Riguardo alle divergenze fra specialisti le vorrei ricordare una cosa molto semplice: così come ogni psicoterapia ha effetti concreti sul cervello, rilevabili ad esempio tramite indagini a risonanza magnetica, allo stesso modo ogni farmaco ha anche effetti psicologici.

E siccome medicina e psicoterapia sono scienze inesatte, spesso è la soluzione che spiega il problema, non viceversa.
[#22]
Attivo dal 2011 al 2017
Ex utente
Gentilissimi dottori.

Vi ringrazio nuovamente per le risposte, diciamo che condivido.

Soprattutto la parte della psicoterapia inadeguata e/o insufficiente, ma a questo punto non so proprio a chi rivolgermi. Anche perchè no, non ho già stabilito di far parte di quelle percentuali a cui non serve (senza polemica: da dove sono stati presi quei dati?), solo che a furia di passare colloqui (con diversi psicologi e diversi approcci) sono interdetto.

E anche su questo sito leggo di altri casi analoghi al mio, in cui veleggia nell'aria una "causa psicogena" ma alla fin della fiera la gente risolve sempre, temporaneamente, con i farmaci del caso, per poi ricaderci.

Boh, mi fermo qui.

Dott. Vita, asserire che frequentare psicologo, psicoterapeuta e andrologo possa "incidere notevolmente sulle mie risorse economiche" è a dir poco un eufemismo :-)

Sono pur sempre un ragazzo giovane che anzi, ha la fortuna di avere uno stipendio relativamente discreto in questo mondo di precariato.

[#23]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Il dato sull'80% è il risultato di uno studio di Lambert:

Lambert M J, Vermeersch D A, 2002. Effectiveness of Psychotherapy. In Elsevier Encyclopedia of Psychotherapy, 709-714, Elsevier Science, USA.

Il dato sul 90% è il risultato di uno studio di Nardone e Watzlawick sulla terapia breve strategica:

Nardone G, Watzlawick P, 2004. Brief Strategic Therapy. Rowman & Littlefield Publishers Inc, MD, USA.

>>> E anche su questo sito leggo di altri casi analoghi al mio, in cui veleggia nell'aria una "causa psicogena" ma alla fin della fiera la gente risolve sempre, temporaneamente, con i farmaci del caso, per poi ricaderci.
>>>

Alla fin della fiera quella gente di cui parla non sono la totalità, ma solo coloro che, in fondo in fondo, non si rassegnano e non vogliono rendersi conto di avere un problema psicologico. Pensano di poterselo risolvere da sé, perché quelle psicologiche sono "frescacce", oppure con una pillola. Ma la pillola per cambiare idea non è ancora stata inventata, purtroppo.

Continuano a cercare nel posto sbagliato e poi si lamentano perché non trovano.
[#24]
Attivo dal 2011 al 2017
Ex utente
Tra l'altro (scusate se riprendo) si gira un po' sul forum per leggere di casi analoghi e saltan fuori cose come queste:

"Un giovane che sente di non riuscire ad avere una ottimale rigidità del pene ed a mantenerla per il tempo ncessario alla penetrazione ed all'espletamento del rapporto sessuale potrebe avere una problematica vascolare, da disfunzione veno occlusiva cavernosa, capace di detrminare tutto ciò.
Il fatto che Viagra, Cialis, Levitra ( vasodilatatori arteriosi!) possano avere risulatati positivi è propio legato al fatto di dilatare le arterie più di qunto possano gli stimoli consueti."

Ecco. Allora, dai miei esami non sono figurate problematiche vascolari (l'eco color doppler non ne ha evidenziate, sebbene i risultati sono esposti in forma discorsiva e non numerica), però il Cialis ha avuto effetto, eccome...

Vedete che ci si perde totalmente? Io mi auguro soltanto che nessuno di voi dottori debba mai affrontare problemi del genere, perchè il punto di vista dell'altra parte della barricata secondo me è abbastanza disorientante pur con anni e anni di preparazione alle spalle.
[#25]
Attivo dal 2011 al 2017
Ex utente
"Alla fin della fiera quella gente di cui parla non sono la totalità, ma solo coloro che, in fondo in fondo, non si rassegnano e non vogliono rendersi conto di avere un problema psicologico. Pensano di poterselo risolvere da sé, perché quelle psicologiche sono "frescacce", oppure con una pillola.

Continuano a cercare nel posto sbagliato e poi si lamentano perché non trovano."

Affermare ciò non mi sembra affatto corretto perchè io credo che chiunque affetto da d.e sia BEN FELICE che il proprio problema sia di causa psicogena e penso che la maggior parte ci provi, eccome, a risolverlo.

La gente di cui parlo è la stessa che scrive su questo sito e non credo che lo faccia con i propositi da Lei descritti (altrimenti, mi chiedo io, cosa lo farebbero a fare?)

Se ad un certo punto però osservano che l'unico risultato tangibile lo hanno ottenuto con l'antidepressivo e/o con la pillola mentre dopo tante sedute hanno ottenuto solo di "sfogarsi"... La reazione più naturale è una sola.

Non la prenda come un affronto personale, capisco che voi siate qua a leggere decine di casi come il mio alla settimana... E' solo che non si può non ammettere che per un paziente (che non ha la preparazione di un medico) avventurarsi per questo campo sia un travaglio pieno di ostacoli.
[#26]
Attivo dal 2011 al 2017
Ex utente
Scusate se riprendo l'argomento ma... se il Cialis ha avuto effetto, ed essendo il cialis un vaso dilatatore, non può significare che ho qualche problematica fisica?

Non è che mi conviene ripetere qualche esame, tipo l'eco color doppler dinamico, o farne altri?

Mi era stata consigliata la "cavernosometria dinamica" ma praticametne SEI medici l'hanno etichettata come procedura invasiva, obsoleta ed inutile, soprattutto in un giovane come me.

Forse dovrei aprire una discussione in andrologia (mi pareva di averlo già fatto, avete spostaot voi su psicologia?) mettendo solo quest'ultima parte....
[#27]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.7k 1.2k
Ai sei medici consultati ci associamo pure noi e le diciamo che, nel suo caso, l'indagine non è indicata.

Ancora cordiali saluti.
[#28]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Se ad un certo punto però osservano che l'unico risultato tangibile lo hanno ottenuto con l'antidepressivo e/o con la pillola mentre dopo tante sedute hanno ottenuto solo di "sfogarsi"... La reazione più naturale è una sola.
>>>

Ed è proprio per questo che le stiamo dicendo: prima di cercare altrove e fare ulteriori esami, dovrebbe assicurarsi che una psicoterapia specifica per il suo caso, fatta come si deve, NON faccia effetto. Allora potrà correttamente dire: la psicoterapia nel mio caso NON serve.

>>> E' solo che non si può non ammettere che per un paziente (che non ha la preparazione di un medico) avventurarsi per questo campo sia un travaglio pieno di ostacoli.
>>>

Ha ragione, ma lei ha scritto qui per chiedere un secondo parere, evidentemente insoddisfatto dall'iter terapeutico seguito sinora. E il nostro parere è: deve rivolgersi a uno psicologo psicoterapeuta possibilmente esperto in disturbi sessuali. Avvertendola però per correttezza, dato che la psicoterapia non è purtroppo una scienza esatta, che potrebbe essere inefficace nel suo caso.
[#29]
Attivo dal 2011 al 2017
Ex utente
Vi ringrazio nuovamente per le risposte.

In un'altra discussione mi han detto che un RIGISCAN non sarebbe male ma, nell'eventualità di erezioni notturne scarse o assenti, chissà da che parte dovrei sbattere la testa.

Non vorrei aver dimenticato esami importanti, vorrei scongiurare al 100% che si tratti di una cosa fisica (e non capisco se il fatto che il cialis abbia fatto effetto corrobori questa tesi o la smentisca).

E' veramente tutto troppo confuso, spero che tra qualche anno si abbia una cura definitiva in modo che la gente smetta di arrovellarsi in questa maniera. Magari da internet non si capisce ma queste situazioni, se non prese in maniera giusta, possono devastare.

Saluti e continuate così :-)
[#30]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.7k 1.2k
Gentile lettore,

le ricordiamo a questo proposito, se non ancora fatto, di consultare gl’articoli sempre pubblicati sul nostro sito e visibili agl'indirizzi:

https://www.medicitalia.it/minforma/andrologia/184-quando-l-erezione-e-difficile-o-non-c-e-che-cosa-fare.html ,

https://www.medicitalia.it/minforma/andrologia/1234-nuove-terapie-emergenti-nel-trattamento-della-disfunzione-erettile-de.html .

Un cordiale saluto.
[#31]
Attivo dal 2011 al 2017
Ex utente
Ormai ho perso il conto di quante volte ho letto i Suoi articoli e quelli della dott.ssa Randone, grazie comunque.
[#32]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.7k 1.2k
Gentile lettore,

però sembra non averli ben compresi perché formula alla fine, in modo un pò ossessivo, sempre le stesse domande!

Sempre un cordiale saluto.
[#33]
Attivo dal 2011 al 2017
Ex utente
E ci sarà sempre gente che lo farà, nonostante linkiate gli articoli a tutto spiano, perchè quando si affronta una cosa del genere si tende comunque a voler avere chiara la "propria" storia, perchè si tende ad immaginare che sia unica e particolare.

E spesso non si ha la maniera di razionalizzare le cose.

Un saluto cordiale!
[#34]
Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32
<<si tende comunque a voler avere chiara la "propria" storia, perchè si tende ad immaginare che sia unica e particolare.>>

e così è infatti.
Ogni storia è unica e particolare, e non solo perché lei tende ad immaginare che sia così.

E' per questo che la terapia psicologica va personalizzata sul paziente ed è possibile che lei, ad oggi, non abbia ancora trovato il terapeuta in grado di "cucirle un abito su misura".

Tuttavia questa non mi sembra una buona ragione per gettare la spugna o attendere che esca sul mercato la pillola miracolosa in grado di risolvere magicamente i suoi problemi.
Se la volontà di uscirne c'è la soluzione ai suoi problemi esiste.
Basta solo cercarla nel posto giusto.

Un caro saluto
[#35]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Non è leggendo gli articoli, che troverà la cura, ma orientandosi verso il percorso che le abbiamo più volte indicato.
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