Attacchi di panico, ansia, paure, fobie
Salve, volevo un'informazione ma se una persona ha una paura qualunque sia es. di vomitare, di svenire, di sentirsi male ecc. che portano alla tachicardia e all'ansia e decide di rivolgersi a uno psicologo perchè ormai non conduce più una vita regolare e tranquilla; è corretto che lo psicologo durante la seduta ti parli della tua paura ad es. il vomito che ti dica che non fa male, che non succede niente se capita, chiedendoti magari anche di specificare cosa ti fa paura del vomito oppure dovrebbe raggirare la situazione facendoti guarire dall'ansia senza nominare la paura qual'è?
[#1]
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile signora, posta in questi termini la sua richiesta è molto generica.
Innanzitutto le chiedo di specificare se riguarda lei o se è una semplice curiosità. Secondo poi, le chiedo se ho compreso bene: in pratica, lei ci sta chiedendo se "parlare" di qualcosa che ci fa paura, durante una terapia, sia più o meno corretto rispetto ad affrontare l'ansia come problema senza nominare le cosa che fanno paura, intendeva questo?
Se la sua domanda è questa, le rispondo che da un punto di vista cognitivo-comportamentale i tentativi di evitare qualcosa che temiamo e che non è obiettivamente pericolosa spesso mantengono attivi i problemi ansiosi per molto tempo, almeno finchè le persone non comprendono che le paure si affrontano affrontando ciò che fa paura.
Per cui, "evitare di nominare" qualcosa potrebbe equivalere a rafforzare la paura, mentre parlarne apertamente potrebbe aiutare a confrontarsi, almeno a livello mentale, con quello che si teme.
Per rispondere più precisamente alla sua domanda però avrei bisogno di maggiori informazioni.
Cordialmente
Innanzitutto le chiedo di specificare se riguarda lei o se è una semplice curiosità. Secondo poi, le chiedo se ho compreso bene: in pratica, lei ci sta chiedendo se "parlare" di qualcosa che ci fa paura, durante una terapia, sia più o meno corretto rispetto ad affrontare l'ansia come problema senza nominare le cosa che fanno paura, intendeva questo?
Se la sua domanda è questa, le rispondo che da un punto di vista cognitivo-comportamentale i tentativi di evitare qualcosa che temiamo e che non è obiettivamente pericolosa spesso mantengono attivi i problemi ansiosi per molto tempo, almeno finchè le persone non comprendono che le paure si affrontano affrontando ciò che fa paura.
Per cui, "evitare di nominare" qualcosa potrebbe equivalere a rafforzare la paura, mentre parlarne apertamente potrebbe aiutare a confrontarsi, almeno a livello mentale, con quello che si teme.
Per rispondere più precisamente alla sua domanda però avrei bisogno di maggiori informazioni.
Cordialmente
[#2]
Cara signora, concordo col collega nel confermarle che chiedere di" parlare" di cosa le fa paura e di come questa paura si esprime, è prassi normale , anche per me di formazione psicodinamica.
Successivamente mi domando se lei ha altre paure nella sua vita, e come appunto vive e affronta le difficoltà in generale.
Si preoccupa di molte altre cose?Oppure molte cose, troppe, le sembrano difficoltà insormontabili ?
Ha una tranquilla fiducia in sè stessa, pensando che in un modo o l'altro riuscirà sempre a farcela ?
Le paure vengono da lontano, dalla nostra storia passata.. parlando col suo psicologo, riuscirà a resettare i vissuti angosciosi che stanno lì, in fondo al suo cuore..
Cerchi di avere fiducia nel collega che la segue..
Molti auguri..
Successivamente mi domando se lei ha altre paure nella sua vita, e come appunto vive e affronta le difficoltà in generale.
Si preoccupa di molte altre cose?Oppure molte cose, troppe, le sembrano difficoltà insormontabili ?
Ha una tranquilla fiducia in sè stessa, pensando che in un modo o l'altro riuscirà sempre a farcela ?
Le paure vengono da lontano, dalla nostra storia passata.. parlando col suo psicologo, riuscirà a resettare i vissuti angosciosi che stanno lì, in fondo al suo cuore..
Cerchi di avere fiducia nel collega che la segue..
Molti auguri..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#3]
Ex utente
gentilissimi vi ringrazio per le risposte. Dott. Calì ha compreso perfettamente la mia domanda in quanto la mia psicologa promo terapeuta mi parla spesso della mia paura di vomitare durante la seduta portandomi ad avere la sensazione nella gola e da quando vado da lei sono peggiorata non esco più di casa senza avere un'attacco d'ansia forte.mi chidevo quindi se fosse giusto sentire nominare la parola vomito di cui io ne ho fatto una malattia. Dott.sa Muscarà io mi preoccupo solamente della paura di vomitare e quindi dell'influenza intestinale, credo e spero di riuscire a farcela anche perchè ora che ho deciso di andare dalla psicologa dopo 2 anni di paure spero di non peggiorare. pensavo di assumere il pasaden oltre alla terapia dalla psicologa perchè mi sembra di peggiorare. ora mi si bloccano i rutti dalla paura dopo aver mangiato, bevuto una bibita gasata e finchè non lo faccio aumenta la tachicardia e la paura sono preoccupata di peggiorare. ho 23 anni.
[#4]
Cara ragazza,
concordo con i pareri dei colleghi e, in risposta al suo ultimo post, vorrei tranquillizzarla sul fatto che momentanei peggioramenti potrebbero essere normali nel corso di un percorso di psicoterapia. Da quanto tempo ha cominciato ad andare dalla Collega?
Sarebbe bene, inoltre, che parlasse di queste sue preoccupazioni in terapia in modo da poterle elaborare correttamente nel setting adeguato.
<<pensavo di assumere il pasaden oltre alla terapia dalla psicologa>>
avrebbe deciso in autonomia di assumere questo farmaco?
Sarebbe opportuno che si facesse consigliare da un professionista per affiancare una terapia farmacologica alla psicoterapia. Parli anche di questo con la sua psicologa che saprà, certamente, consigliarle uno psichiatra di sua fiducia che possa valutare una cura farmacologica adatta al suo caso.
Un caro saluto
concordo con i pareri dei colleghi e, in risposta al suo ultimo post, vorrei tranquillizzarla sul fatto che momentanei peggioramenti potrebbero essere normali nel corso di un percorso di psicoterapia. Da quanto tempo ha cominciato ad andare dalla Collega?
Sarebbe bene, inoltre, che parlasse di queste sue preoccupazioni in terapia in modo da poterle elaborare correttamente nel setting adeguato.
<<pensavo di assumere il pasaden oltre alla terapia dalla psicologa>>
avrebbe deciso in autonomia di assumere questo farmaco?
Sarebbe opportuno che si facesse consigliare da un professionista per affiancare una terapia farmacologica alla psicoterapia. Parli anche di questo con la sua psicologa che saprà, certamente, consigliarle uno psichiatra di sua fiducia che possa valutare una cura farmacologica adatta al suo caso.
Un caro saluto
[#5]
Ex utente
il pasaden me l'ha prescritto il mio medico di base per calare l'ansia e l'agitazione e mi ha consigliato di prendere 10 gocce mattino e sera, mentre il farmacista mi ha consigliato di prendere 6 gocce dato che peso 49kg. solamente in caso di bisogno, quando sento che mi sto per agitare. l'ho preso sta sera 6 gocce mi hanno calmato subito ora chissà se domani dovrò riprenderlo oppure prenderlo solo in casi estremi?
[#6]
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile signora, una psicoterapia non serve a "calmare l'ansia". Le terapie più diffuse mirano ad aiutare l'utente a gestire l'ansia, ed eventualmente a non soccombere ad essa.
La terapia cognitivo-comportamentale, ad esempio, aiuta l'utente ad abbandonare tutti quei comportamenti tramite cui cerca di evitare l'ansia, perchè spesso sono proprio i tentativi di evitarla che generano problema ancora maggiori.
Anche altri approcci psicoterapeutici, come le scriveva la collega dott.ssa Muscarà, non evitano affatto di esporre l'utente alle parole che teme.
Potrebbe darci alcune informazioni aggiuntive sul tipo di trattamento psicologico che sta seguendo? Lei ci scrive che sta seguendo un percorso con una "promo terapeuta": forse è un refuso di battitura per "cromo-terapeuta"?
Se sì, è importante capire se quello che sta seguendo è o no un percorso di psicoterapia, che può essere erogato soltanto da uno psicologo o da un medico specializzato in una scuola di psicoterapia riconosciuta dalla legge o da uno specialista psichiatra. Le allego alcuni link per avere più informazioni su cosa sia un percorso di psicoterapia e sui principali indirizzi attualmente diffusi:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1333-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico-parte-ii.html
Inoltre, leggo dal suo profilo che lei è sottopeso. Uno dei sintomi che correlano spesso con il sottopeso è proprio l'ansia.
Sta facendo qualcosa per questa sua condizione?
La terapia cognitivo-comportamentale, ad esempio, aiuta l'utente ad abbandonare tutti quei comportamenti tramite cui cerca di evitare l'ansia, perchè spesso sono proprio i tentativi di evitarla che generano problema ancora maggiori.
Anche altri approcci psicoterapeutici, come le scriveva la collega dott.ssa Muscarà, non evitano affatto di esporre l'utente alle parole che teme.
Potrebbe darci alcune informazioni aggiuntive sul tipo di trattamento psicologico che sta seguendo? Lei ci scrive che sta seguendo un percorso con una "promo terapeuta": forse è un refuso di battitura per "cromo-terapeuta"?
Se sì, è importante capire se quello che sta seguendo è o no un percorso di psicoterapia, che può essere erogato soltanto da uno psicologo o da un medico specializzato in una scuola di psicoterapia riconosciuta dalla legge o da uno specialista psichiatra. Le allego alcuni link per avere più informazioni su cosa sia un percorso di psicoterapia e sui principali indirizzi attualmente diffusi:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1333-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico-parte-ii.html
Inoltre, leggo dal suo profilo che lei è sottopeso. Uno dei sintomi che correlano spesso con il sottopeso è proprio l'ansia.
Sta facendo qualcosa per questa sua condizione?
[#7]
Ex utente
Salve, ringrazio di cuore per le risposte fornite, io vado dalla psicologa da circa 7 sedute dove parlo generalmente delle persone che secondo me hanno scatenato quest'ansia, persone che mi hanno trattata male e non me lo meritavo anche se la mia paura è quella di vomitare la psicologa ha detto che è associata ad un rifiuto appunto di una situazione che non va bene, anche se sin da piccola è una paura che ho sempre avuto ma che non mi ha mai rovinata, ne condizionata la giornata e portata a stare a casa in quanto ogni volta che esco mi agito mangio una caramella per calmarmi e mi si blocca il rutto dalla paura di vomitare e peggioro sino a chè non lo faccio non mi calmo. ieri sera per la prima volta ho preso 6 gocce di pasaden. la psicologa mi dice di non aver paura, che non fa male, che se dovesse capitare di vomitare non succede niente, mi ha insegnato la respirazione e pensare cose belle ma nell'agitazione non serve. molte volte mi chiede di attribuire un colore alle cose presumo sia cromoterapia.
[#8]
Psicologo, Psicoterapeuta
>>io vado dalla psicologa da circa 7 sedute dove parlo generalmente delle persone che secondo me hanno scatenato quest'ansia, persone che mi hanno trattata male e non me lo meritavo
Gentile signora, questa è la sua "teoria" su come sono andate le cose. Cioè, secondo lei la gente è capace di scatenare ansia negli altri e provocar loro un disturbo.
Non è affatto detto che sia così.
>>che se dovesse capitare di vomitare non succede niente, mi ha insegnato la respirazione e pensare cose belle ma nell'agitazione non serve
Il problema forse è che lei chiede rassicurazioni. Ma chi soffre d'ansia non può essere rassicurato davvero.
>>molte volte mi chiede di attribuire un colore alle cose presumo sia cromoterapia
Probabilmente lei non ha sufficienti informazioni sul tipo di consulenza che sta seguendo.
Sarebbe importante per lei sapere:
- se la psicologa che la sta seguendo è anche psicoterapeuta
- se è psicoterapeuta, che orientamento teorico segue e cosa state facendo (altrimenti, rischia di scambiare la stanza della psicologa per uno "sfogatoio"!)
- se le è stata ipotizzata una diagnosi e quale sia
Se non sa queste cose, probabilmente è impegnata in un percorso con una consapevolezza ed un livello di informazioni inadeguati.
Gentile signora, questa è la sua "teoria" su come sono andate le cose. Cioè, secondo lei la gente è capace di scatenare ansia negli altri e provocar loro un disturbo.
Non è affatto detto che sia così.
>>che se dovesse capitare di vomitare non succede niente, mi ha insegnato la respirazione e pensare cose belle ma nell'agitazione non serve
Il problema forse è che lei chiede rassicurazioni. Ma chi soffre d'ansia non può essere rassicurato davvero.
>>molte volte mi chiede di attribuire un colore alle cose presumo sia cromoterapia
Probabilmente lei non ha sufficienti informazioni sul tipo di consulenza che sta seguendo.
Sarebbe importante per lei sapere:
- se la psicologa che la sta seguendo è anche psicoterapeuta
- se è psicoterapeuta, che orientamento teorico segue e cosa state facendo (altrimenti, rischia di scambiare la stanza della psicologa per uno "sfogatoio"!)
- se le è stata ipotizzata una diagnosi e quale sia
Se non sa queste cose, probabilmente è impegnata in un percorso con una consapevolezza ed un livello di informazioni inadeguati.
[#9]
Ex utente
si la psicologa che mi sta seguendo è anche psicoterapeuta, ma per adesso abbiamo solamente parlato dei vari problemi/persone che secondo me mi hanno portata ad avere questo problema! raccontando vari episodi che mi hanno magari innervosito e prolungati nel tempo portata ad avere questi attacchi di agitazione, non è stata ipotizzata nessuna diagnosi. cosa avrebbe dovuto dirmi! cosa devo fare allora per capire se sto seguendo il percorso giusto? e sto andando dalla persona giusta?!
[#10]
>>> parlo generalmente delle persone che secondo me hanno scatenato quest'ansia, persone che mi hanno trattata male e non me lo meritavo anche se la mia paura è quella di vomitare
>>>
Questo è un tipico ragionamento alla rovescia dell'ansioso, cioè non sono le persone o il vomito la causa dell'ansia; lei ha l'ansia perché è ansiosa. In altre parole, gli stimoli esterni sono solo la goccia che fa traboccare un vaso ricolmo d'ansia già da prima.
Uscire dall'ansia significa ovviamente non avere più paura del vomito o di ciò che dicono o fanno quelle persone.
A occhio e croce mi pare che l'intervento psicoterapeutico che sta ricevendo non stia manifestando gli effetti dovuti. Nel caso di ansia acuta, infatti, si eseguono manovre abbastanza caratteristiche e standard che poco hanno a che vedere con cromoterapia o simili.
>>>
Questo è un tipico ragionamento alla rovescia dell'ansioso, cioè non sono le persone o il vomito la causa dell'ansia; lei ha l'ansia perché è ansiosa. In altre parole, gli stimoli esterni sono solo la goccia che fa traboccare un vaso ricolmo d'ansia già da prima.
Uscire dall'ansia significa ovviamente non avere più paura del vomito o di ciò che dicono o fanno quelle persone.
A occhio e croce mi pare che l'intervento psicoterapeutico che sta ricevendo non stia manifestando gli effetti dovuti. Nel caso di ansia acuta, infatti, si eseguono manovre abbastanza caratteristiche e standard che poco hanno a che vedere con cromoterapia o simili.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#12]
Psicologo, Psicoterapeuta
>>Chiedo scusa, quali sono le manovre caratteristiche standard?
Gentile signora, marcia in avanti, retromarcia, conversione ad U e parcheggio...
Sdrammatizzare è importante, ma anche rispondere alla sua domanda. Solo, alcune precisazioni.
Prima di tutto, le manovre servono a raggiungere delle mete. Le mete le si sceglie nel corso di un trattamento, e si chiamano "obiettivi".
In terapia cognitivo-comportamentale, ad esempio, si concordano all'inizio del percorso, nella fase di valutazione del caso, ed eventualmente si possono integrare o modificare in corso d'opera, se necessario.
Esempi di obiettivi possono essere: "Voglio riprendere ad uscire di casa da sola", "Voglio ridurre il numero degli attacchi di panico", "Voglio imparare a preoccuparmi e rimuginare di meno sul mio stato di salute" etc. Come vede, sono obiettivi "piccoli", che messi insieme possono comporre un cambiamento più grande.
Poi, i percorsi di terapia non servono a parlare delle proprie cose, a raccontare gli eventi brutti della propria vita etc. Per quello, ci sono gli amici pazienti, i confessori, gli animali domestici etc.
Le ho segnalato tre articoli più sopra, che rispondono a molte delle domande che ci pone.
Li ha letti?
Gentile signora, marcia in avanti, retromarcia, conversione ad U e parcheggio...
Sdrammatizzare è importante, ma anche rispondere alla sua domanda. Solo, alcune precisazioni.
Prima di tutto, le manovre servono a raggiungere delle mete. Le mete le si sceglie nel corso di un trattamento, e si chiamano "obiettivi".
In terapia cognitivo-comportamentale, ad esempio, si concordano all'inizio del percorso, nella fase di valutazione del caso, ed eventualmente si possono integrare o modificare in corso d'opera, se necessario.
Esempi di obiettivi possono essere: "Voglio riprendere ad uscire di casa da sola", "Voglio ridurre il numero degli attacchi di panico", "Voglio imparare a preoccuparmi e rimuginare di meno sul mio stato di salute" etc. Come vede, sono obiettivi "piccoli", che messi insieme possono comporre un cambiamento più grande.
Poi, i percorsi di terapia non servono a parlare delle proprie cose, a raccontare gli eventi brutti della propria vita etc. Per quello, ci sono gli amici pazienti, i confessori, gli animali domestici etc.
Le ho segnalato tre articoli più sopra, che rispondono a molte delle domande che ci pone.
Li ha letti?
[#13]
Ex utente
si, ho letto i link che mi ha consigliato e ho quindi pensato di chiedere direttamente giovedì in seduta dalla psicologa quale terapia stiamo usando: strategica, cognitivo comportamentale, relazionale ecc. è suo dovere mettermi al corrente della terapia affinché io potrò decidere se fa al caso mio e darmi un limite per migliorare dato che ho già fatto 7 sedute e sono peggiorata.
terrò aggiornati. ringrazio e mi complimento con tutti voi per la vostra pazienza e disponibilità.
terrò aggiornati. ringrazio e mi complimento con tutti voi per la vostra pazienza e disponibilità.
[#14]
Psicologo, Psicoterapeuta
>>ho quindi pensato di chiedere direttamente giovedì in seduta dalla psicologa quale terapia stiamo usando: strategica, cognitivo comportamentale, relazionale ecc. è suo dovere mettermi al corrente della terapia affinché io potrò decidere se fa al caso mio e darmi un limite per migliorare dato che ho già fatto 7 sedute e sono peggiorata
Quello che dice mi trova d'accordo solo in parte: è dovere della professionista cui si è affidata darle informazioni corrette, affinchè il consenso che lei dà al suo trattamento sia davvero un consenso informato.
Ma è anche responsabilità sua, e non della psicologa che la segue, partecipare ad un percorso che riguarda il suo benessere con più consapevolezza e maggiore responsabilità personale.
Condivido la sua scelta di chiedere maggiori informazioni sia sul percorso di terapia che sul modello di intervento della sua terapeuta, e le auguro che riesca a ricavarne una soluzione adeguata alle sue difficoltà.
Se le va, ci aggiorni pure.
Cordiali saluti
Quello che dice mi trova d'accordo solo in parte: è dovere della professionista cui si è affidata darle informazioni corrette, affinchè il consenso che lei dà al suo trattamento sia davvero un consenso informato.
Ma è anche responsabilità sua, e non della psicologa che la segue, partecipare ad un percorso che riguarda il suo benessere con più consapevolezza e maggiore responsabilità personale.
Condivido la sua scelta di chiedere maggiori informazioni sia sul percorso di terapia che sul modello di intervento della sua terapeuta, e le auguro che riesca a ricavarne una soluzione adeguata alle sue difficoltà.
Se le va, ci aggiorni pure.
Cordiali saluti
[#15]
Ex utente
Salve, ho scritto un'aggiornamento sulla terapia psicologica ed è stata respinta la richiesta di consulto, non ho capito il motivo! comunque nell'ultima seduta con la mia psicologa ho capito che la terapia è insufficiente perchè nemmeno questa settimana ho visto miglioramento. in seduta mi ha calmata dicendomi di respirare, durante l'ansia di immaginare un prato verde, con fiori ecc. di svariare il circolo vizioso dei miei pensieri ponendomi delle domande, io cosa ne penso, in questo momento non ho bisogno di te tachicardia e così dicendo. se vomiti non fa male, non succede niente ecc. all'occorrenza dell'ansia mi aiuta leggermente ma comunque non sono migliorata sarà giusta la terapia.
Questo consulto ha ricevuto 16 risposte e 2.2k visite dal 05/05/2012.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.