Non riuscire a rapportarsi con le persone

Non voglio soluzioni....ma prevalentemente capire su quali lati del mio carattere la mia infanzia ha lasciato un segno indelebile,anche adesso che sono trentenne a volte mi accorgo che sono totalmente incapace di mostrare affetto, ma partiamo dal principio.
Mio padre negli anni 70' si unisce e ha due figli con una donna sua coetanea, i due stanno bene ma poi negli anni 80' incontrano mia madre, tra quelli che diventeranno i miei genitori così nasce un rapporto di sesso, lei ha 20 anni, lui 40 e sopratutto cosa che mi lascia basita è come si può fare una cosa del genere quando si ha già una compagna e due bambini.
Da questo rapporto fedifrago nasco io, per errore ovviamente, mia madre resta incinta e appena lo scopre sa che vuole tenere il bambino che ha in pancia.
Fino a qui bene...alla fine una stori come tante altre, già sentite a giro, capitano, i problemi vengono dopo a cusa delle scelte fatte dai i miei genitori e la prima donna di mio padre.
Decidono tutti e tre di comune accordo di prendere una casa più grande così mia madre e il bambino che nascerà possono andare a vivere con loro.
Poi sono nata così mio padre adesso aveva 2 donne e 3 figli tutti sotto lo stesso tetto.
I miei fratelli più grandi di me sapevano....ma io ero molto più piccola e sopratutto sono nata che la situazione era già stata messa così perciò per me tutto ciò era normalissimo (ovviamente fino a al giorno in cui con i miei amici delle elementari ho fatto i primi paragoni familiari e a 6 anni mi sono accorta della dura verità) prima dei 6 anni per me era normale chiamare entrambe le donne mamma, poi non ricordo bene quando è successo ma per la rabbia ad un certo punto ho smesso di pronunciare la parola mamma e le chiamavo e le chiamo tutt'ora entrambe col nome di battesimo.
A causa del suo lavoro di rappresentanza papà era spesso fuori, le due madri gestivano una cartoleria a turno, spesso quando l'altra donna era a lavoro vedevo mia mamma che trattava verbalmente male i miei due fratellini, allora non capivo molto ma ricordo tutt'ora la sensazione di disagio che provavo in quei frangenti, i miei fratelli erano astiosi con me e mia mamma, mia mamma odiava la prima compagna di mio padre e i suoi figli (nonostante lei ritenga di non aver provato gelosia nei loro confronti, ma sono sicura che mente) spesso ci sono liti alle quali solo mio padre sa metter fine, ovviamente con le urla.
Ho saputo chi delle due fosse la mia vera mamma per caso ascoltando i discorsi degli adulti quando avevo 10 anni.
Di lì in poi ho fatto finta di niente cercando di non pensarci..
La mia infanzia mi ha portato ad avere un'attaccamento morboso alle persone che mi mostrano un po di interesse o affetto, ho sempre paura dell'abbandono,,mi sento sola al mondo, non riesco a dimostrare l'affetto quando mi innamoro.
A quali problematiche mi potrebbero aver portato i primi 10 anni della mia vita?
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
"La mia infanzia mi ha portato ad avere un'attaccamento morboso alle persone che mi mostrano un po di interesse o affetto, ho sempre paura dell'abbandono,,mi sento sola al mondo, non riesco a dimostrare l'affetto quando mi innamoro.
A quali problematiche mi potrebbero aver portato i primi 10 anni della mia vita? "

Gentile ragazza,

premetto che non possiamo fare una diagnosi, se a questo mira la tua domanda, ma possiamo - se lo desideri- provare a comprendere meglio insieme quale sia la tua richiesta qui.

Per esempio, dici di avere difficoltà nelle relazioni a manifestare il tuo affetto. E che temi l'abbandono.

Forse questo è dettato dal fatto di aver in un certo senso subito una sorta di "tradimento": è venuta meno la fiducia di base, con cui tutti quanti nasciamo, circa le figure privilegiate di attaccamento. Poi il clima di astio che si è respirato in casa tra te, tua mamma, i tuoi fratelli e la loro mamma, non avrà aiutato.

Forse quella memoria di perdita di una affetto importante e di incertezza te la porti con te...

Diciamo che serve avere la memoria degli eventi spiacevoli: tutti sappiamo che un tradimento brucia.

Attualmente tu hai una relazione sentimentale stabile?
Hai avuto disturbi alimentari?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32
Cara 30enne,

forse non vale la pena chiedersi quali possano essere stati gli effetti della sua infanzia; conviene forse fare i conti con il presente (e con il futuro) e chiedersi come risolvere i problemi che lei stessa riconosce.

E' lei che scrive: <<avere un'attaccamento morboso alle persone che mi mostrano un po di interesse o affetto, ho sempre paura dell'abbandono,,mi sento sola al mondo, non riesco a dimostrare l'affetto quando mi innamoro.>>

La sua storia di vita, nel suo complesso, ha sicuramente influito su quello che lei è oggi e su questo aspetto della sua persona che ci segnala e che, quindi, sente come problematico.

Tutte le tematiche legate a questo suo aspetto possono essere ricondotte alla sua infanzia, al suo sentimento di insicurezza maturato in un clima familiare certamente non ideale per la sua crescita.

Come vive le sue relazioni amicali? E quelle con l'altro sesso?

Un consulto di persona con uno psicologo psicoterapeuta potrebbe certamente aiutarla, non tanto a capire quali siano le cause del suo disagio, quanto a superarlo.

Un caro saluto

Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Ragazza,
da quanto scrive di sè, sembra che il suo tallone d'Achille sia l'affettività.
Se desidera comprendere come e perchè la sua infanzia, i suoi legami, i suoi abbandoni, hanno danneggiato o compromesso il suo sentire di adesso, l'unico clinico di riferimento è lo Psicologo.
L'attaccamento è sano ed indispensabile per poter crescere , quando diventa invece eccessivo o morboso, necessiterebbe un'analisi approfondita.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Sara Breschi Psicologo, Psicoterapeuta 49
Buonasera,
non parlerei tanto di problematiche ma di attaccamento insicuro e dipendente. L'essere cresciuta in un clima emotivamente "confuso" l'ha probabilmete portata a prendere le distanze per non andare incontro a sofferenza. L'attaccamento che un bambino dovrebbe sperimentare nei primi mesi e anni di vita a lei è mancato. Da una parte si affeziona, si attacca facilmente avendone un gran bisogno; dall'altra ha paura delle sue emozioni perchè non ha avuto modo di sperimentarle nell'infanzia. Si muove tra l'andare avanti ed il tornare indietro e credo che sia molto faticoso.
Le consiglio di cominciare un percorso psicoterapeutico o psicoanalitico in grado di andare a colmare le sue lacune affettive e a darle quella sicurezza che le manca.
La saluto

Dr.ssa Sara Breschi
Psicoterapeuta - Psicoanalista
Sito Web: www.sarabreschi.it

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> adesso che sono trentenne a volte mi accorgo che sono totalmente incapace di mostrare affetto
>>>

Probabilmente quell'esperienza un po' da figlia di "harem" le ha lasciato dentro una certa confusione, che le rende tutt'ora difficile manifestare affetto verso le persone. Non si sa mai, ci si potrebbe affezionare alla persona "sbagliata".

>>> Non voglio soluzioni....ma prevalentemente capire su quali lati del mio carattere la mia infanzia ha lasciato un segno indelebile,
>>>

Il desiderio di capire le "radici" del suo malessere, dal mio punto di vista conferma quanto detto, cioè un'ansia che porta al bisogno di controllarsi e controllare gli eventi: non cerco soluzioni, basta che mi spieghiate cos'è successo, poi le soluzioni me le trovo da sola.

Il punto però è che mi pare ci siano poche radici da cercare: gli eventi salienti li ha già spiegati in modo esauriente lei. Un intervento psicologico potrebbe invece aiutarla a rielaborare ciò che già sa, ma soprattutto il modo in cui lo vive.

In altre parole non si tratta di trovare relazioni causa-effetto razionali, ma di trovare un modo per sbloccare la sua emotività.
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Utente
Utente
Buonasera.
Premettendo che ringrazio tutti i medici per avermi dedicato del tempo.
Volevo far capire che la mia richiesta in questo sito l'ho fatto appositamente per avere più pareri di professionisti contemporanamente, ovviamente non pretendo diagnosi ci macherebbe.
Ho notato che tutte le risposte concordano su un punto, dovrei affidarmi ad uno psicoterapeuta e grazie a voi sto prendendo seriamente in considerazione la cosa.
Rispondo alle domande che mi sono state poste
- Attualmente tu hai una relazione sentimentale stabile?
Si, ma nei suoi confronti sono possessiva e gelosa,mi fa soffrire da morire l'idea che ha avuto relazioni precedenti e mi angoscio a pensare cosa faceva con le sue ex-ragazze sia sessualmente parlando che nella vita quotidiana a volte cerco di indagare chiedendo a lui .
Lo so mi accorgo da sola che è un comportamento squilibrato, siamo due trentaduenni ed è normale che entrambi abbiamo già avuto dei patrner...però è più forte di me,la gelosia non la controlla la mia mente ma viene su da sola esattamente come mi può venire lo stimolo della fame poco prima di pranzo.io mi chiedo..perchè Ma poi è inconcepibile che io abbia la curiosità di sapere racconti che so già che mi fanno male?No?.
- Come vive le sue relazioni amicali? E quelle con l'altro sesso?
Cerco sempre di attaccarmi meno possibile alle persone,con l'altro sesso i rapporti sono difficili proprio per ciò che ho elencato qui sopra...gli amici ne ho pochi ma buoni, quando perdo un'amiciza mi sembra di perdere una parte di me.
- Hai avuto disturbi alimentari?
Di base sono inappetente, ma non credo di avere disturbi alimentari.
Grazie ancora.





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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Conferma la mia ipotesi, l' affettivita' e' il suo tallone d' Achille
Da quanto scrive di lei, sembra non trovare la giusta distanza per far funzionare un rapporto, o troppo vicina, gelosa, controllante, anche del passato, o troppo distante, cercando addirittura di non creare relazioni.
Le allego un mio articolo sulla gelosia, ma lo psicologo rimane la possibile strada da percorre.

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1894-gelosia-sana-o-patologica.html