Attacchi di panico, ricaduta
Gentili Dottori,
Sono un ragazzo di 22 anni che ha sofferto per molti mesi di attacchi di panico e ansia. Dopo un primo tentativo di psicoterapia andato male (zero risultati dopo 6 mesi), ne ho tentato un altro, con annessa cura farmacologica a base di Cipralex 20 mg/ml (15 gocce al gg), iniziata il 1 Luglio 2011, dando dopo un paio di mesi risultati ottimi. Credendo di essere guarito, di comune accordo col mio psichiatra abbiamo deciso di sospendere la cura, dopo 9 mesi di assunzione. Ora, è circa 1 mese che non prendo piu il farmaco e temo di aver subito una ricaduta,in quanto mi capita di andare in "tilt" quando mi allontano da casa e sono solo. Non riesco a respirare, credo che la tensione mi blocchi e mi irrigidisca il diaframma, e non posso espandere i polmoni, agitandomi di conseguenza.
Secondo la vostra esperienza, puo essere solo un momento passeggero, o necessito di nuovo di una cura?
Nel frattempo ho già fissato un appuntamento con la mia psicoterapeuta, per esporle tale problema.
Grazie in anticipo.
Sono un ragazzo di 22 anni che ha sofferto per molti mesi di attacchi di panico e ansia. Dopo un primo tentativo di psicoterapia andato male (zero risultati dopo 6 mesi), ne ho tentato un altro, con annessa cura farmacologica a base di Cipralex 20 mg/ml (15 gocce al gg), iniziata il 1 Luglio 2011, dando dopo un paio di mesi risultati ottimi. Credendo di essere guarito, di comune accordo col mio psichiatra abbiamo deciso di sospendere la cura, dopo 9 mesi di assunzione. Ora, è circa 1 mese che non prendo piu il farmaco e temo di aver subito una ricaduta,in quanto mi capita di andare in "tilt" quando mi allontano da casa e sono solo. Non riesco a respirare, credo che la tensione mi blocchi e mi irrigidisca il diaframma, e non posso espandere i polmoni, agitandomi di conseguenza.
Secondo la vostra esperienza, puo essere solo un momento passeggero, o necessito di nuovo di una cura?
Nel frattempo ho già fissato un appuntamento con la mia psicoterapeuta, per esporle tale problema.
Grazie in anticipo.
[#1]
Gentile utente,
ha fatto benissimo a fissare un nuovo appuntamento con la sua psicoterapeuta che conoscendola direttamente può valutare in modo corretto e completo la sua situazione e darle una risposta basata su elementi concreti, diversamente da qui che non la conosciamo.
Quando è fissato l'incontro?
Cordialmente
ha fatto benissimo a fissare un nuovo appuntamento con la sua psicoterapeuta che conoscendola direttamente può valutare in modo corretto e completo la sua situazione e darle una risposta basata su elementi concreti, diversamente da qui che non la conosciamo.
Quando è fissato l'incontro?
Cordialmente
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Caro Utente,
credo sia stata la scelta corretta quella di fissare un nuovo appuntamento con la psicoterapeuta.
Purtroppo, noi da qui, non possiamo conoscere la sua storia di vita e il lavoro che già è stato fatto; quindi l'orientamento che avremmo potuto darle è proprio quello di ricontattare la collega che gìà la conosce.
Un caro saluto
credo sia stata la scelta corretta quella di fissare un nuovo appuntamento con la psicoterapeuta.
Purtroppo, noi da qui, non possiamo conoscere la sua storia di vita e il lavoro che già è stato fatto; quindi l'orientamento che avremmo potuto darle è proprio quello di ricontattare la collega che gìà la conosce.
Un caro saluto
Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com
[#5]
La soluzione migliore è discuterne con chi conosce la sua storia clinica, le ricadute sono possibili e fanno parte del processo di guarigione.
Cari auguri
Cari auguri
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.9k visite dal 04/05/2012.
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