Fastidi allo sterno
se ti sei sottoposto a visita medica e agli eventuali opportuni accertamenti che il tuo curante può averti richiesto non hai motivo di pensare che quello che ti succede non derivi dall'ansia.
Ti consiglio di leggere questo articolo per poi dirci se e quanto ti ritrovi in ciò che vi è descritto:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1219-sono-ipocondriaco-o-i-medici-non-capiscono-il-mio-problema.html
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
come Le aveva consigliato il cardiologo solo pochi giorni fa, se non si tratta di problematiche organiche, dovrebbe curare l'ansia.
Il mio suggerimento è di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta per l'inquadramento diagnostico e una cura efficace.
Quelli che Lei lamenta potrebbero essere sintomi d'ansia che poi vengono rafforzati dall'idea di avere qualcosa al cuore.
Saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/816-la-trappola-del-panico.html
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
in realtà mi ritrovo in entrambi gli articoli che avete postato forse un pò meno in quello del dr. de vincentiis perchè ho imparato a gestire meglio l'ansia in alcune situazioni. sono seguito da una psicologa, che mi dice che questi sintomi sono dovuti all'ansia, e che sono normali. Il problema è che o capitano sintomi nuovi che mi preoccupano oppure se ho già sperimentato qualche sintomo, mi capitano giornate nelle quali mi agito, nn riesco a calmarmi e me le trascino per piu giorni causandomi molta ansia. in un consulto che avevo inserito precedentemente mi fu suggerito di integrare i farmaci alla psicoterapia; oltre al fatto che la mia psicologa sostiene che nn ne abbia bisogno, c'è da dire che sempre lei mi ha detto che causano rallentamenti cerebrali e io vorrei evitare di prendere questi farmaci. prima ho accennato al consulto precedente, praticamente io sono il ragazzo che è tornato a scuola dopo tanto tempo, e che ha difficoltà ad andare per quest'ansia. di fatto dopo il ponte del primo maggio di inizio settimana nn sono andato ne oggi ne ieri, e a scuola (sto frequentando una nuova scuola per nn perdere l'anno, perchè qui è possibile recuperarlo altrimenti avrei dovuto fare l'esame a settembre) che nn vado sempre nn so piu che scusa inventare, anche perchè hanno detto che vogliono aiutarmi che devo farmi interrogare e che posso recuperare l'anno. però anche se mi faccio interrogare se faccio tipo su 18 giorni 10 di presenza e 8 di assenza ( come ho fatto) nn credo sia una bella cosa. le assenza nn me le contano però devo far capire che mi impegno. tutte queste tensioni mi causano quest'ansia e come dicevo se nn la gestisco me la trascino per giorni.
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Sarebbero "normali" in che senso? Nel senso che all'interno di un quadro ansioso la loro presenza è frequente oppure "normali" nel senso che se li dovrebbe tenere?
È seguito in che modo? Sostegno o psicoterapia? La sua psicologa utilizza quale tipo di approccio? Che tipo di psicoterapia?
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
leggendo i tuoi consulti precedenti si nota che in pochissimi mesi hai chiesto molti consulti ai cardiologi per l'attivazione somatica dell'ansia.
Se sei già seguito da una psicoterapeuta, e la terapia cognitivo-comportamentale è ottima per curare i disturbi d'ansia, perchè non porti queste preoccupazioni in terapia?
Come ti trovi con la terapeuta che ti segue?
Se vuoi puoi leggere questo articolo:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1633-asportazione-chirurgica-dello-stato-ansioso.html
Saluti,
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Questo "consiglio" di per sé non mi sembra terapia, tanto meno cognitivo comportamentale.
Lei dovrebbe star ricevendo istruzioni comportamentali precise per fronteggiare le situazioni ansiogene e il suo vissuto ansioso. Ne sta ricevendo o sta ricevendo solo commenti generici come "non ci pensi" e "si distragga"?
Ero stata io a suggerirtelo, perchè il tempo stringe e se non trovi il modo di frequentare le lezioni non potrai dare l'esame e perderai l'anno.
Se la psicologa che ti segue ti garantisce che riuscirà a farti tornare a scuola a breve non considerare la soluzione dei farmaci, ma se ti dice che anche se perdi l'anno non importa spetta a te decidere se sei disposto a perderlo.
In ogni caso i "rallentamenti cerebrali" potrebbero presentarsi nel caso tu assumessi alte dosi di ansiolitici, ma se ti rivolgessi ad uno psichiatra ti sarebbe molto probabilmente proposto un altro tipo di farmaco che non rallenta affatto i pensieri e le reazioni.
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1064-quando-il-corpo-va-in-ansia-i-sintomi-fisici-dei-disturbi-d-ansia.html
Puoi quindi avere molti sintomi diversi che si alternano, causati tutti dalla tua psiche, senza che questo significhi altro (fermo restano il fatto che una valutazione medica è sempre d'obbligo prima di giungere a questa conclusione).
Da qui (e non conoscendoti) non possiamo dirti altro nè fare qualcosa per te, ma rinnovo il mio consiglio di chiarire con la psicologa che ti segue quali sono i tuoi obiettivi e quali quelli della terapia che hai iniziato da qualche settimana.
Se il tuo obiettivo è quello di non perdere l'anno scolastico non ha senso proseguire la terapia senza esservi accordati perchè questa sia la priorità.
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Domande come queste, unite alla gran quantità di altri consulti sullo stesso tema (preoccupazioni somatiche) rendono quasi certo che tu abbia un problema d'ipocondria, cioè la paura di avere qualche malattia.
Ma ovviamente non ne sei convinta, perché chi ha sintomi somatici fatica a crederlo.
Quello che deve fare è parlare con la sua psicologa di tutte queste perplessità, concordare con lei degli obiettivi precisi ed affidarsi alle sue cure.
Un caro saluto
Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com
comunque con la psicologa ne parlo, dr. callina, è solo che , come penso sia per ogni ansioso, si cercano continue rassicurazioni che lei mi da ma che la maggior parte della settimana quando nn vado a fare la seduta, nn hanno l'effetto di calmarmi.
ieri per esempio mi sono arrabbiato molto, come nn mi succede spesso con mia sorella, praticamente abbiamo litigato e io ho il vizio di parlare magari a denti stretti, innervosirmi mentre parlo soprattutto reprimendo la rabbia; che so , nn urlo mai, ne lancio qualcosa per aria per esempio e , visto che stamattina ho avuto un attacco di panico, come al solito direi, subito ho collegato alla sfuriata di ieri e visto che ho letto che la rabbia fa male adesso ho paura di essermi fatto del male al cuore per esempio. inoltre domani oltre a dover andare a scuola come al solito, devo cominciare la palestra su suggerimento della psicologa. all'inzio, ho accolto la proposta ma quando ieri mi sono ritrovato a parlare col titolare della palestra mi sono pentito. adesso ho l'appuntamento per lunedi alle 17 e su suggerimento della psicologa c'è anche da dire che appunto colui che gestisce la palestra mi farà da allenatore personale a causa dei miei attacchi di panico, per tranquillizzarmi nei momenti di panico. la questione è questa mi sono arrabbiato ieri, sono ancora nervoso perchè già penso a domani, sono pentito di aver accettato ma so anche che l'esercizio dfisico mi puo aiutare e nn so come comportarmi. ho paura che visto che nn faccio palestra da mesi, ho paura a fare movimento troppo intenso a causa del battito accelerato ecc. gli esami li ho fatti vari mesi fa tutto apposto però nn sono tranquillo. nn so se andare o no.
Gent.le ragazzo,
se ha compreso questo meccanismo vuol dire che sta iniziando a individuare il carattere strumentale della ricerca di continue conferme.
Per quanto riguarda la palestra si tratta sempre di ansia anticipatoria che rischia di sabotare ogni tentativo di sperimentarsi in situazioni nuove, se rinuncia subito non farà altro che rinforzarla. A lei la scelta.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
spero proprio che alla fine andrà in palestra domani.
E sa perché?
Innanzitutto perché è qualcosa che ha concordato con la sua psicologa; se state facendo un percorso insieme è giusto che si affidi a lei.
In secondo luogo, non meno importante, perché l'attività fisica, contrariamente a quanto pensa, può solo aiutarla nella gestione dei suoi stati ansiosi.
In terzo luogo, sarebbe un "trampolino di lancio" per misurarsi con situazioni che la spaventano, che le fanno temere di poter vivere il suo malessere e, accorgendosi che non accadrà nulla, potrebbe essere un utile rinforzo positivo per potersi misurare progressivamente in compiti più impegnativi.
Un caro saluto
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Esatto, ogni ansioso cerca rassicurazione, ma il compito del terapeuta NON dev'essere quello di dargliene, dev'essere far sì che non abbia più bisogno di averne. QUESTO significa uscire dall'ansia.
Ricevere rassicurazioni al bisogno è il modo migliore per ALIMENTARE l'ansia.
>>> ho paura che visto che nn faccio palestra da mesi, ho paura a fare movimento troppo intenso a causa del battito accelerato
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Il tuo cuore peggiorerà se non lo eserciti, non se lo eserciti. Il cuore è un muscolo come un altro, se non è malato va tenuto in esercizio, altrimenti perde capacità.
Però non devi sperare che noi, da qui, ti diciamo cosa devi o non devi fare, perché non possiamo. La tua terapia la devi concordare con la tua terapeuta, e se vedi che non stai ottenendo i risultati desiderati (che ripeto, NON sono le rassicurazioni, ma il non averne più bisogno) devi parlarne con lei.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.