Difficoltà nel rapporto sessuale parafilia lieve
sono 1 ragazzo di 27 anni, con un'infanzia normale alle spalle,ed una famiglia stabile che si è presa cura di me. Attualmente lavoro e mi sento soddisfatto della mia vita, sono positivo, energico,allegro e socievole, sono di bell'aspetto e mediamente piaccio a belle ragazze, ora mi trovo alla III esperienza di lunga durata e mi trovo a vivere una DISFUNZIONE ERETTILE, o DISFUNZIONE DI DESIDERIO.
Con la Partner: Provo eccitamento ed erezione normali se non eccellenti, fino a che non si arriva vicini alle penetrazione, e lì MI SPARISCE TOTALMENTE L'ECCITAMENTO, da 100 a 0, repentinamente. (a seguito di questi episodi, le volte, faccio fatica a lasciarmi andare nel letto e cerco il subito sonno, quando invece in altre situazioni con la partner, magari un semplice bacio già mi provoca eccitamento);
Sono sicuro di nn avere problemi fisici, se restiamo vestiti o parzialmente vestiti l'erezione è buona e duratura.
(Nelle relazioni precedenti se pur lunghe non ho mai avuto un rapporto totale, io considero di non essere mai stato abbastanza innamorato, e comunque ho sempre evitato o rimandato l'atto dopo il primo "fallimento").
Alla ragazza attuale tengo particolarmente, e dopo 2 mesi capisco che per lei, non avere un rapporto totale sia un grande problema!!
Devo aggiungere che io ho FANTASIE MASOCHISTICHE, e in parte feticiste (latex e piede femminile), sono solo fantasie anche se a momenti forti, che mi provoca un'istantanea eccitazione e/o erezione.
Le ho sempre sfogate SPORADICAMENTE nella PORNOGRAFIA INTERNET, con immagini sempre più forti. Non ho mai fatto uso di altro tipo di pornografia.
CONCLUDO: ho letto molti vostri articoli, ho letto i danni della pornografia e ho smesso da un paio di settimane, anche se le fantasie sono sempre presenti (queste si accompagnano alla normale attrazione verso l'altro sesso, attrazione non contaminata da fantasie);
Tuttavia mi trovo spesso a fantasticare, queste fantasie sono da considerarsi dannose come la pornografia? non le ho mai trattenute.
Sto calando l'autoerotismo per dare sempre più spazio alla vita sessuale di coppia;
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ma il PUNTO FONDAMENTALE è l' ECCITAMENTO, io voglio riuscire ad avere una vita di coppia normale. E riuscire a mantenere l'eccitamento anche nella penetrazione.
P.S. ho letto vari vostri articoli come le parole di: dott.ressa Valeria Randone
"Alcune situazioni cliniche, paralizzano il paziente, bloccando il normale fluire della crescita sessuale e dell’eccitazione, facendoli spesso sostare in una condizione di “verginità ad oltranza”, spesso subita e non scelta.
L’unica forma di appagamento, diventa infatti l’autoerotismo, nutrito e dolorosamente bloccato in un circolo vizioso che tenderà ad autoalimentarsi, con l’ausilio della pornografia e con l’assenza del corpo e della psiche dell’altro.
Quando è deontologicamente corretto intervenire?"
Con questo vi ringrazio per l'attenzione
Roberto
in internet trova di tutto, ma la priorità in questo momento è una diagnosi. In prima battuta una visita specialistica dall'andrologo, se ancora non l'ha effettuata.
Poi sarà l'andrologo a suggerirLe cosa fare. Se ci fosse un problema su base psicogena, la figura da scegliere è sempre lo psicologo psicoterapeuta.
Saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Se ha gia' letto i miei articoli ed il mio blog, sa bene Come la penso.
La doagnosi e' complessa e sfaccettata e prevede piu' step clinici.
Il deficit erettivo, va accuratamente diagnosticato, correlato con il calo del
Desiderio e con le parafilie o mondo dell' immaginario.
Nel mio blog e nel mio sito, trovera' tantissimo materiale in merito alla sua richiesta .
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
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Per escludere problemi in questo senso due settimane potrebbero essere poche. Dovrebbe stare da 2 a 4 mesi "a digiuno" per verificare se intervengono cambiamenti.
Una visita andrologica è opportuna, anche come semplice controllo, Come direbbe l'andrologo, 27 anni sono età più che sufficiente per avere un andrologo di fiducia.
Dei colloqui psicologici mi sembrano indicati in ogni caso, per verificare più da vicino natura e impatto delle idee parafiliche sulla sua sessualità.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Immagino l'impossibilità di fare una diagnosi da internet.
Tuttavia le volte può essere difficoltoso intraprendere un percorso del genere.
Per un pò tenterò di andare avanti con le mia forze,ho risultati molto altalenanti, forse le fantasie non entrano così in contrasto con una vita sessuale normale-classica; sto provando a concentrarmi molto su me stesso e le mie sensazioni e ad acquisire sempre più relax con la partner.
Sperando che questo self-made non sia così sconsigliato.
Se tra settimane o mesi non otterrò risultati seguirò il percorso classico consigliatomi. Ringrazio per i consigli!
Roberto
<<Per un pò tenterò di andare avanti con le mia forze>> spesso questo genere di auto cura non è la scelta migliore.
Come mai è così contrario all'idea di una visita andrologica?
Credo che almeno un controllo per escludere ogni causa di tipo fisico di persona debba essere caldamento consigliato.
Sul piano psicologico, una volta esclusa con assoluta certezza ogni possibile causa fisica, un colloquio preliminare con uno psicologo psicoterapeuta non potrà certo farle male. Non crede?
Un caro saluto
Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com
http://www.giuseppesantonocito.it/news.htm?m=272
http://www.giuseppesantonocito.it/news.htm?m=378
D'altra parte legga anche questo:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2109-ansia-depressione-problemi-sessuali-relazionali-c-posso-farcela-da-solo.html
Sottovalutare la problematica e pensare a soluzioni fai da te, a mio avviso concorre nel tempo a rendere ingravescente la sintomatologia e soprattutto le insegna a riproporre antichi copioni.
Mi riconosco in questi punti:
cit. dott. G.Santonocito
4) “Non riuscirei a reggere l’imbarazzo e la vergogna di raccontare a qualcun altro i miei problemi.”
- Però credo di poter affrontare la difficoltà. Credo inoltre sia un problema di indroduzione, di introdurre il mio problema, ma una volta avviata la terapia mi scioglierei.
5) “Dovrei confessare ai miei genitori/ai miei cari che vado da uno psicologo, e questo non sarebbe tollerabile.”
-risolvibile non confessando ai genitori, finchè vivo con loro risulta difficioltoso. spero in 3o4 mesi di non vivere più con loro.
Più difficoltoso è confessare alla partner, anche se sicuramente già sa che vi è un problema.
6) “La mia situazione economica non mi permette di andare da uno psicologo; questo servizio invece è gratuito.”
-non so i costi di un trattamento,ma la disponibilità economica è attualmente bassissima.
capisco che forse questa sia una mia resistenza.
Ciò che quindi aspetto è un'INDIPENDENZA economica e "fisica" dal nucleo famigliare. In modo da operare una scelta di psicoterapia in totale privacy.
3 o 4 mesi sono il tempo tecnico per trovare un lavoro (pagato) e potermi rivolgere a uno psicoterapeuta.
Ora per divagazione personale chiedo: nel tempo che mi rimane è sconsigliato far uso di rimedi medicinali, come i classici viagra,levitra,cigalis o altri di più blandi (se ne esistono)?
posso in qualche modo danneggiarmi?e meglio che neanche li prenda in considerazione?
ringrazio ancora
non possiamo certo dirLe noi, via internet, se sia opportuno o meno assumere farmaci, anche perchè lo psicologo NON può prescrivere farmaci, ma deve essere sempre il medico a prescriverli.
Posso però dirLe che la cosa prioritaria da fare in questo momento è parlarne con la Sua compagna. Anche perchè alcuni autorevoli Autori sostengono che le disfunzioni sessuali non siano mai un disturbo di uno dei due partner, ma un disturbo della coppia, dove ciascuno ci mette del suo, contribuendo magari a rafforzare la difficoltà del partner.
Come può dunque pensare di risolvere la questione senza coinvolgere la Sua compagna? Capisco la difficoltà e l'imbarazzo con genitori e amici/conoscenti (che comunque non devono sapere necessariamente dei Suoi colloqui con uno psicologo, a meno che Lei non voglia dirlo), ma in una relazione intima questa condivisione è necessaria.
Poi potrebbe rivolgersi all'ASL o ai consultori per questa problematica.Ne parli anche col medico di base.
Un cordiale saluto,
Il medico di base è molto coinvolto con la famiglia, eviteri il passaggio. A questo punto psicoterapeuta, e per sicurezza andrologo.
Uno psicoterapeuta viene assegnato, o dovrei muovermi personalmente per selezionearne uno specializzato nel campo. Ecco su come muovermi nella ricerca di un psicoterapeuta ho ancora dei dubbi tecnici.
Cordialmente
Il mio suggerimento è di sceglierne uno di orientamento cognitivo-comportamentale in quanto per i disturbi sessuali è dimostrato che questo tipo di terapia sia molto efficace.
Legga qui:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1625-sessuologo-chi-e-costui.html
Saluti,
un'alternativa allo specialista privato può essere la Asl sia per la visita andrologica, sia per il colloquio psicologico, riguardo a quest'ultimo può rivolgersi al Consultorio:
http://www.comune.torino.it/relazioniefamiglie/pdf/Consultori%20Familiari%20ASL%20TO1%20e%20To2.pdf
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
Inoltre questa categoria di farmaci, appartiene alla categoria dei "sintomatici", cioè funzineranno e, non sempre, fino a quando lei li assumerà, non dopo e non sempre.
Potrebbero danneggiarla, solo psichicamente, perchè faranno ancora latitare nel tempo, la diagnosi e la cura.
Se dovessero fare effetto, lei si cullerà del risultato e non affronterà le cause del disagio sessuologico.
La sua giovane età e la poliedricità del quadro clinico, prevede un approccio mirato e specialistico, anche senza lavoro, potrà trovare dei validi professionisti, nelle strutture pubbliche.
Ci tenga informati, se crede.
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