Paura di vivere le emozioni

Buongiorno, ho quasi 31 anni e mi trovo al 4 mese di gravidanza. Premetto subito che questa bimba è stata cercata e fortemente voluta da me e mio marito e abbiamo avuto il dono di riuscire a concepirla subito. Questa è in breve la mia storia: sono figlia unica di due genitori dai caratteri opposti, mia mamma è la classica chioccia, ma assolutamente non opprimente; è la persona più generosa, buona e disponibile che io conosca e mi ha cresciuta con un amore smisurato. Mio papà invece ha cambiato carattere nel corso degli anni: da giovane era fumantino, la classica persona tutta nervi che urla per niente e non chiede mai scusa. Poi 11 anni fa, a 42 anni, ha avuto un infarto e, dopo un periodo di depressione ed esaurimento, è diventato il classico burbero ma buono. Posso dire di aver riscoperto il rapporto con mio padre da una decina d'anni a questa parte, prima mi ha cresciuta essenzialmente mia madre. Nel 2006 mi hanno dianiosticato un linfoma di Hodgkin, dopo 6 mesi di chemio sono guarita completamente. Quell'esperienza mi ha sicuramente reso più forte e consapevole di quello che sono e delle mie risorse e mi ha reso fiera di me perchè l'ho affrontata col sorriso. Anche il rapporto con mio papà è diventato più profondo. Io sono sempre stata una bambina e una ragazzina timida e insicura, molto insicura. Non ho mai voluto correre dei rischi, ho sempre voluto avere il controllo delle cose. Ho sempre avuto difficoltà ad esternare i miei sentimenti, anche se è molto facile leggermeli negli occhi e dedurli dai miei gesti. Con le parole faccio davvero fatica quando si tratta delle mie emozioni. Ma solo riguardo le mie, riconosco che nei confronti degli altri non sono rigida come con me stessa, anzi... mio marito dice che sono la persona più dolce che conosce. Quello che mi accade spesso, credo da sempre, è che a livello emotivo mi sento sempre di dover essere "cauta", non riesco a godere appieno di una gioia, i miei occhi sono spesso velati da una leggera malinconia. I miei pensieri ora sono questi: sto per diventare mamma e non faccio i salti di gioia, non mi brillano gli occhi, mi sembra che non mi sto godendo la gravidanza, ancora una volta mi sto negando la possibilità di vivere visceralmente qualcosa. E questa volta è una cosa molto grande, la più grande. E non so perchè. Ancora una volta non oso rischiare di non avere il cotrollo delle mie emozioni e lo sto facendo con la mia bambina. E' come se volessi mettere una distanza tra me e lei e invece non voglio e non so perchè mi sento così, vorrei esplodere di gioia e non ci riesco. Non voglio sentirmi così, mi sembra di farle un torto. Ogni tanto le dico "la mamma ti ama tanto" come per rassicurarla, nel timore che lei senta queste mie paure, nel timore che lei risenta di questi miei limiti.
Ogni giorno mi dico che dall'indomani comincerò a vivere col cuore, ma non succede mai.
Vi chiedo un consiglio per sbloccare questa cosa che mi porto dentro fin da piccola.
Grazie mille.
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509 41
"Non ho mai voluto correre dei rischi, ho sempre voluto avere il controllo delle cose...."

Gentile signora,

se riconosce che la difficoltà a vivere la vita accettando dei "rischi" (ovvero il fatto di non poter controllare tutto) sta diventando difficile, potrebbe valutare l'ipotesi di una consulenza psicologica.

Magari ciò che ha attraversato nella Sua vita Le ha fatto sperimentare cosa vuol dire vivere senza controllo (la malattia), sebbene ne sia uscita più forte. Non avere il controllo su alcune situazioni può spaventare.

Credo che per modificare però il controllo che Lei ha sulle Sue emozioni sarebbe appropriato parlarne e lavorare con uno psicologo di persona.

Saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102 45
Gentile Ragazza,
data la sua storia di vita, è comprensibile la sua "cautela" nel lasciar fluire liberamente le emozioni che possono emergere nelle varie situazioni in cui si viene a trovare. Ma potrebbe anche trattarsi di una sua precisa peculiarità, su cui effettivamente potrebbe lavorare con l'aiuto di uno psicologo.

Questo non significa che Lei non vada bene com'è o che debba cercare di cambiare in modo radicale, ma dal momento che questa vita emotiva un po' frenata non la soddisfa e le dà l'impressione di vivere non in pienezza la sua esistenza, un lavoro specifico su tali aspetti potrebbe aiutarla a recuperare maggior serenità.

Per iniziare ad entrare in contatto "più ravvicinato" con l'emozioni di questo periodo di gravidanza (che è davvero la più grande gioia che possa capitare!), le consiglio la lettura del libro di Daniel N. Stern e Nadia Bruschweiler-Stern dal titolo NASCITA DI UNA MADRE" della Mondadori.

Cari auguri.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

[#3]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Signora,
per prima cosa sentiti auguri per la gravidanza !
Il periodo della gravidanza, non è obbligatoriamente correlato ad occhi lucidi ed a emozioni forti e dalla connotazione positiva, ma è un periodo di grandi scompensi orminali, emozionali, ambientali e familiari.
E' il momemnto della vita di una donna in cui si interroga su che tipo di mamma sarà, sarà buona, rigida, valida, affettuosa, tattile, sarà come è stata la sua, diversa.....
Da quello che leggo di lei, sembra che la sua vita affettiva sia stata costellata da pudore misto a cautela ed un leggero impaccio nel vivere le sua emozioni, quello che credo sarebbe indicato in questa fase è un "sostegno alla genitorialità", cioè un possibile lavoro con uno psicologo, che possa aiutala sia nel fare ordine nella sfera emozionale, che a tirar fuori che patrimonio di emozioni e paure, che invece tendono a paralizzarla.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#4]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372 182
È probabile che la gravidanza, proprio per l'importante significato di cui è caricata, le stia facendo da amplificatore e aumentando la percezione che lei ha del suo problema.

Motivo in più, direi, per cercare una consulenza psicologica in un professionista.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr.ssa Rosa Riccio Psicologo, Psicoterapeuta 247 5 14
"Ho sempre avuto difficoltà ad esternare i miei sentimenti, anche se è molto facile leggermeli negli occhi e dedurli dai miei gesti. Con le parole faccio davvero fatica quando si tratta delle mie emozioni. Ma solo riguardo le mie, riconosco che nei confronti degli altri non sono rigida come con me stessa, anzi... mio marito dice che sono la persona più dolce che conosce"

Cara signora, il giudizio che si dà sulla sua capacità di "vivere a pieno le sue emozioni" su cosa è basato? Voglio dire, sulla base di cosa lei teme di non essere in grado di vivere a pieno e manifestare le sue emozioni?
Le faccio questa domanda perchè, a volte, capita di essere molto critici e severi con noi stessi e di dimenticarci che non c'è una modo "giusto" o "sbagliato" di essere.
I giudizi che ci diamo a volte amplificano problemi che, di per sè, potrebbero non essere così invalidanti ma, ahimè, lo diventano.

La maternità è un momento meraviglioso ma non c'è una "quantità" di gioia che è necessario provare per poter pensare di essere "a posto" o per potersi sentire madri adeguate.

Provi a riflettere su questo

un caro saluto

Dr.ssa Rosa Riccio
Psicologa-Psicoterapeuta
www.cantupsicologia.com

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