Ha avuto e continua ad avere delle ripercussioni sulla nostra vita di coppia
è possibile che, come dice lei, la perdita del padre prima del matrimonio abbia in qualche modo riattivato in suo marito il lutto per la precedente perdita del fratello e che la reazione che ne è conseguita derivi da entrambe queste gravi perdite.
Ha provato a proporgli di farsi aiutare da uno psicologo a superare il dolore per la morte del padre?
Mi sembra di capire che la situazione che si è creata non sia imputabile se non minimamente a sua suocera, che lei descrive come una persona non invadente, ma solo al desiderio di suo marito di fare qualcosa per alleviare la solitudine della propria madre.
Si tratta davvero di una donna sola oppure, per quanto magari non abbia altri parenti, ha amici e conoscenti da frequentare?
Quanti anni ha?
"mi accorgo che io e mio marito non riusciamo a decollare bene come marito e moglie. é come se fossimo eterni fidanzati"
In effetti la presenza costante della suocera può aver prodotto una sorta di cristallizzazione del vostro rapporto, che rimane per certi versi immobile ed incompiuto.
Suo marito non prova alcun disagio da questo punto di vista?
Per lui va tutto bene così?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
è comprensibile che lei senta il bisogno di una vita di coppia più soddisfacente, con spazi che riguardano solo voi in quanto marito e moglie.
D'altra parte suo marito ha subito due gravi perdite, di cui la più recente come lei dice ha riaperto una ferita e ha lasciato la madre sola.
Si riesce a comprendere come la presenza così pervasiva di sua suocera nel vostro ménage abbia ripercussioni sulla vostra relazione di coppia, che sembra non riuscire a godere di quegli spazi propri così vitali per il suo benessere. Anche i litigi per piccole cose possono a volte celare un problema più consistente che non si riesce ad affrontare in modo adeguato.
Sarebbe utile riuscire a dialogare sulla questione con suo marito e riuscire ad affrontare costruttivamente il problema.
Ha provato già a farlo?
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
il disagio che ci presenta è assolutamente comprensibile; sarebbe utile conoscere quale sia il sentire di suo marito rispetto a questa situazione.
Ne avete mai parlato?
Qual'era il rapporto di suo marito con sua mamma prima della perdita del padre?
Avendolo conosciuto prima dell'incidente, crede che suo marito avrebbe un rapporto diverso con sua madre se non fosse mancato suo padre?
Le mie domande non vogliono essere un interrogatorio ma un invito a riflettere sulle dinamiche familiari di suo marito con la famiglia di origine affinché possa trovare dentro di sè alcune delle risposte che cerca.
Un caro saluto
Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com
Se sua suocera come lei dice non è invadente,forse è possibile guardarla e viverla con occhi diversi, più che come una presenza un pò pesante che le sembra mortificare la vita di coppia.
Forse è meglio avere un atteggiamento un pò più caldo e amichevole con questa signora, che può volendo, avere ancora una sua vita, qualche amica, qualche svago, non crede?
Così il suo giovane marito,sensibile a quanto sembra, sarà meno preoccupato e in ansia per la sua mamma.
Spesso essere generosi diviene un modo intelligente e lungimirante di risolvere i problemi.
Non si tratta di tempi tecnici da suddividere, che la vita diventa un inferno in questo modo, ma di riuscire a creare un'atmosfera serena , quasi affettuosa, di comprensione ed aiuto reciproco.
Ne parli con uno psicologo al quale di persona potrà proporre i suoi vissuti e le sue riflessioni.
Con molti auguri
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
una coppia per divantare "adulta" necessita di intimità emozionale, fisica e di pensiero.
La presenza di una suocere, se pur non invasiva, forse crea un alone di impaccio nella gestione del quotidiano.
Cambiando prospettiva però si può vedere la situazione in un atro modo; valutare cioè la presenza di sua suocera, come un valore aggiunto al vostro quotidiano, una risorsa di cui fruire e da poter vivere con allegria ed autonomia.
L'amore per la moglie e quello per la madre, non sono in antitesi o conflittuali, l'uno è ascendente e l'altro si muove sul filo dell'orizzontalità e simmetria, saperli calibrare ed integrare è possibile e fattibile.
Una consulanza di coppia, potrebbe andare al caso voatro, per dare voce all'eventuale disagio omsenso di responsabilità di suo marito ed intergrarlo alle sue sane esigenze di moglie, al fine di una rotrovata serenità ed armonia.
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
Il fatto che la signora abbia delle alternative che decide di non considerare deve esserle "addebitato" e non dimenticato: non ha solo voi, come lei inizialmente ci ha scritto, e quindi quella di stare sempre con voi è una sua decisione e non una necessità.
Se oltretutto svolge un lavoro che le fa incontrare diverse persone ogni giorno non è nemmeno così sola nè impossibilitata a fare o a coltivare conoscenze/amicizie.
Alla luce di tutto ciò il pensiero che un po' se ne stia apporfittando non mi sembra davvero irrealistico.
E' plausibile che questo atteggiamento faccia molta presa su suo marito, che ovviamente si dispiace per la mamma rimasta sola e che evidentemente si lascia coinvolgere a causa del comportamento materno volto ad ingenerare in lui un certo senso di colpa alla sola idea di rendersi più autonomo.
Questo succede a molti uomini quando la madre non è sola, figuriamoci quando è rimasta vedova.
Perchè avvenga un cambiamento è necessario che entrambi siate d'accordo nell'apportarlo alla vostra vita e insistere eccessivamente con suo marito può creare incomprensioni invece di migliorare la situazione.
Sarebbe più utile affrontare la questione con l'aiuto di uno psicologo chiedendo una consulenza di coppia.
Cosa ne dice?
Gentile Signora,
dato che la comunicazione con suo marito sugli aspetti che ci ha riferito è difficoltosa e non sortisce gli effetti desiderati, ma anzi diventa motivo di ulteriori incomprensioni, sarebbe utile chiedere una consulenza di coppia in presenza, come hanno già suggerito i Colleghi.
Questo consentirebbe di mettere sul piatto le difficoltà in atto e affrontarle in modo efficace, in un contesto protettto e non giudicante, al fine di riuscire a trovare un equilibrio di coppia più soddisfacente oltre che miglior benessere personale.
Cordialmente
vista la dettagliata descrizione che ci ha fatto, la mia sensazione è che sua suocera, seppur in buona fede e armata di tutto l'amore materno che anche lei riconosce, stia approfittando della situazione.
Si può trattare, in parte, di un processo inconsapevole; tuttavia credo sia giusto invitarla, più o meno indirettamente, a riflettere sul fatto che sottilinea lei nel suo scritto: "Lei che comunque anche in passato ha focalizzato tutta la propria attenzione sui suoi due figli e il marito, "trascurando" le proprie sorelle e i propri genitori perchè convinta del fatto che una volta sposati ciò che conta è la propria famiglia non più e non tanto quella d'origine". Se questa è davvero la convinzione di sua suocera dovrebbe essere più facile per lei capire che, forse, dovrebbe farsi un po' da parte.
Suo marito, così coinvolto affettivamente, ancor più per la condivisione iniziale del dolore delle perdite, probabilmente non riesce a cogliere, come spesso accade, le sue (di lei che scrive) legittime necessità e richieste.
Colei che si trova nella situazione più difficile è proprio lei cara signora; sarebbe, infatti, indelicato cercare di parlare con sua suocera delle sue perplessità e, d'altro canto, ha già provato a parlarne con suo marito che, in risposta, l'accusa di essere un'ingrata.
Comprendo, quindi, quanto delicata sia la situazione e quanto possa essere provata da questo menage familiare.
Probabilmente la strada più raccomandabile sarebbe quella di un consulto di coppia dal quale possano emergere i suoi vissuti che, condivisi nel setting terapeutico con suo marito, possano essere da lui anche compresi grazie all'aiuto del professionista.
In questo caso non sarebbe più sola a dover vivere questa situazione di disagio e, con un po' di pazienza e tanto amore, insieme potreste trovare la soluzione per non fare del male a nessuno ma che vi porti a riprendervi un po' della vostra intimità.
Un caro saluto
Modificare cioè la tempistica, valorizzando questa suocera non invadente, ma opaca, che non sente da sola che è ora di modificare un pò il suo modo di essere..
E come sarta non si potrebbe coinvolgerla ?pazienza ci vuole , tanta, lo so..
Ma si tratta di riprendersi la vita, senza rompere niente..
La prenda, gentile utente, come una sfida intelligente..
"non molto tempo fa, parlando mi disse che "mi vedeva ancora come la fidanzata di suo figlio"....."
Vorrei farle notare che la situazione che si è creata sta influenzando forse molto più di quello che lei immagina il suo modo di percepire ciò di cui ha diritto.
Non è affatto "egoismo", nè sano nè malsano, aspettarsi e anche pretendere che il matrimonio sancisca la nascita di una nuova famiglia con confini ben precisi che gli altri devono rispettare.
E' possibile che quanto sta accadendo influenzi anche la sua percezione del rapporto con suo marito, che in fondo è rimasto quello "da fidanzati": forse questo ha a che vedere (ad un livello profondo e inconscio) col fatto che non riuscite ad avere un bambino nonostante siate entrambi per fortuna fisicamente sani, come ha riferito in un precedente consulto.
L'arrivo di un figlio determinerebbe più chiaramente il fatto che siete altro rispetto alla famiglia d'origine di suo marito, ed è possibile che uno di voi o entrambi rifiutiate inconsapevolmente questo passaggio.
Si tratta ovviamente di una questione molto delicata e che a mio avviso dev'essere approfondita di persona con uno psicologo.
"mio marito che non perde occasione per sottolineare le mie mancanze in casa, la "completezza" di sua madre e le insufficienze della mia e di conseguenza le mie!!!"
Questo completa il quadro.
Sua suocera ha sicuramente delle responsabilità in quanto sta succedendo, ma se si approfitta della situazione è perchè questo le viene permesso.
Il problema dev'essere risolto fra lei e suo marito, e il resto cambierà di conseguenza.
>>> non molto tempo fa, parlando mi disse che "mi vedeva ancora come la fidanzata di suo figlio".....da qui una serie di mie considerazioni
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Guarda caso lei stessa all'inizio dice: "è come se fossimo eterni fidanzati".
>>> intendo salvare questo mio matrimonio con le unghie e con i denti e se questo dovesse significare fare delle scelte sono pronta a farle. Sono arrivata alla conclusione che nella vita un pò di sano egoismo non guasta ed è quello che serve in questa situazione!
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Scelte occorre farne sempre nella vita, il problema è che lei finora ne ha fatte probabilmente meno di quanto sarebbe stato opportuno.
Non sembra che sua suocera sia peggio o meglio di tante altre, anzi da come la descrive sembrerebbe una "di quelle buone". Forse però è lei (che ci scrive) che si stava comportando in modo troppo accondiscendente, influenzata dai lutti, dall'amore verso suo marito e dalla paura di allontanare anche lui tenendo "a debita distanza" la suocera.
Insomma, deve riprendere anche lei il ruolo che le spetta in questa famiglia, un ruolo meno passivo e più orientato in avanti.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Con stima.
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Mi perdoni, ma credo che sia fuori strada anche qui. L'esperienza della maternità è una bellissima cosa, ma di per sé i figli NON aggiustano i problemi familiari. È una credenza purtroppo diffusa quella che l'amore, i figli ecc. aggiustino tutto, ma profondamente errata. L'arrivo di un bambino in famiglia rende più complicata l'equazione e rischia semmai di esacerbare le questioni già esistenti.
Da ciò che aggiunge mi sembra ci sia materiale più che sufficiente per ribadirle l'opportunità di fare dei colloqui con uno psicologo, meglio se in coppia, ma al limite anche da sola se suo marito non se la sentisse.
Pensi a sistemare ciò che deve sistemare e vedrà che il figlio arriverà più facilmente.
"A volte penso<< Ma se questo figlio non dovesse arrivare,la situazione sarà così per sempre???!!!>>. Ciò mi fa "inorridire".
Penso che si potrebbe "inorridire" all'idea sia che tutto resti così, sia che lei si aspetti che un ipotetico figlio, arrivato peraltro "in una casa con così tanti problemi", potrebbe venire al mondo con il compito di dare gioia a suo marito e sistemare le cose.
In linea di massima non solo non si sistemerebbe nulla, ma anzi sua suocera avrebbe un motivo in più per intromettersi: ci sarebbe un nipotino da crescere e una neo-mamma da aiutare ad allevarlo.
Tentare di tenerla (un po' più) lontana a quel punto prenderebbe agli occhi di suo marito il significato di respingere la povera nonna che non ha altri al mondo e alla quale la nuora cattiva vorrebbe negare la gioia del contatto quotidiano con il nipotino. Non so se mi spiego...
Non mi è chiara una cosa: prima della morte del padre suo marito si comportava già così o è cambiato solo in seguito a quell'evento?
Non posso darle certezze, ovviamente, ma penso che la situazione sarà modificabile nel momento in cui entrambi lo vorrete: se solo lei lo vuole il discorso si fa più complicato.
Se non sbaglio non ha risposto alla domanda che le avevo fatto circa la possibilità di intraprendere una consulenza psicologica di coppia. Cosa ne dice?
"è del parere che la situazione che Le ho prospettato possa avere, anche lontanamente, un qualche ruolo sul fatto che non riusciamo ad avere figli?"
Come le dicevo, se dal punto di vista medico non sono stati riscontrati ostacoli al concepimento è probabile che il tanto desiderato figlio non arrivi per motivi psicologici e relazionali.
Del resto numerose coppie non riescono ad avere figli per cause di questo tipo.
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