Consigli su depressione

Gentili dottori, soffro di ansia e grave depressione da quasi due anni. Sono in psicoterapia da circa due mesi e mezzo, da una psicoterapeuta specializzata in ipnosi ericksoniana, molto brava devo dire. Ora, il due obiettivi che avevamo fissato all'inizio della terapia erano due: innanzi tutto diminuire i problemi di ansia (per me la cosa peggiore tra ansia e depressione), e migliorare l'umore. Devo dire che effettivamente l'ansia è diminuita molto, facendomi tornare ad una vita sopportabile, mentre per quanto riguarda la depressione la strada è ancora lunga. Il problema è che mi sento in un punto morto, non so più come continuare la terapia, con quale argomenti, lo stesso vale per la mia psicoterapeuta, almeno questo mi sembra di averlo intuito nell'ultima seduta. Ora, le mi domande sono un po' delicate:

1) Analizzare la causa della depressione aiuta a trovarne la soluzione ? vi chiedo questo poiché ho letto che secondo diversi orientamenti di psicoterapia le cause non rivestono alcuna importanza, mentre secondo me non è così. In particolare le mie cause sono ben definite, la depressione è iniziata a causa di episodi di bullismo circa otto anni fa e durati circa quattro, insieme a solitudine, praticamente nessun amico in quel periodo, rabbia repressa e genitori che litigavano.

2) Sento un forte bisogno di affetto, come quello di trovare una ragazza (non ho mai avuto una ragazza), ma è possibile che sia ciò che mi blocca nel mio cammino di guarigione ? e possibile uscire dalla depressione soltanto con l'aiuto della mia psicoterapeuta, senza che la vita cambi ? nel senso, i legami affettivi, il lavoro, vivere in un posto che ci piace, ecc... ?

3) E' vero che il modo per uscire dalla depressione dipende dai singoli casi ? la depressione può essere mantenuta da una mancanza di affetto ? individuare tali cause può quindi aiutare a trovare la soluzione ? e se si, come si fa ad individuarne le cause ?

Vi ringrazio per le vostre risposte, e mi rendo conto che non è facile rispondere alle mie domande in modo preciso, poiché la depressione è una patologia complessa.

Cordiali saluti
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

anche in passato ci aveva posto delle domande sulla Sua terapia e credo sia opportuno parlarne molto apertamente con la terapeuta che adesso La segue.
Da che cosa ha capito che la Sua terapeuta non sa come continuare la terapia?

Per prima cosa se l'ansia si è ridotta, diciamo che uno degli obiettivi è stato raggiunto.
Per la depressione potrebbero esserci molte spiegazioni. La tristezza è "più lenta" e pertanto potrebbe essere ragionevole pensare che il tempo per lavorare su tali aspetti sia maggiore.
Due mesi di psicoterapia poi sono pochi.
Attualmente è anche in cura farmacologica per la depressione o solo dal terapeuta?

Come Le avevo già detto nel consulto precedente, in altri tipi di terapia è importante comprendere il proprio modo di funzionare e quindi leggere anche lo scompenso che si è verificato.

Mi pare di capire che per Lei gli episodi di bullismo siano centrali nell'aver determinato lo stato depressivo attuale: il Suo terapeuta che ne pensa? ne avete parlato?

E' anche probabile che Lei possa sentirsi solo e bisognoso di una storia: in genere chi ha un'organizzazione di personalità di tipo depressivo fa fatica nelle relazioni e nelle distanze con gli altri. anche questo dovrebbe essere portato in seduta.

Saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Caro ragazzo,

posso chiederti come mai hai scelto una tipo di psicoterapia particolare come l'ipnosi eriksoniana?

Parlare delle cause del tuo problema è evidentemente importante per te e quindi mi domando come mai hai scelto una psicologa con quel tipo di specializzazione, che porta a concentrarsi non tanto sulle cause dei disturbi e sulla ricostruzione del passato quanto sui meccanismi di pensiero e sulle rappresentazioni mentali attuali.

Non che tu non possa parlare con la tua psicologa di quanto ti è successo e di ciò che ritieni essere alla base della depressione che ti ha colpito, ma ovviamente otterrai meno attenzione rispetto a quanta potresti averne da uno psicoterapeuta di orientamento psicodinamico o psicoanalitico.

Questo però non significa che quel tipo di psicoterapia non faccia per te, visto che hai già eliminato in tempi rapidi buona parte dell'ansia.


"è possibile uscire dalla depressione soltanto con l'aiuto della mia psicoterapeuta, senza che la vita cambi ?"

La tua vita dipende molto dal tuo stato di benessere psicologico, che migliorerà con il progredire della terapia determinando un incremento della tua motivazione e della sicurezza con cui vorrai intraprendere cose nuove, realizzarti, aprirti alle relazioni con gli altri e così via.
Se stai male e il tuo umore è depresso non riesci sicuramente a fare quello che potrai fare quando starai molto meglio.
Non credi?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#3]
Utente
Utente
Innanzitutto vi ringrazio per le vostre risposte.

Per la dottoressa Pileci:
in effetti in passato ho richiesto un consulto, ma all'epoca andavo da uno psicoterapeuta ad orientamento umanistico-esistenziale, e vedendo che i miei problemi di ansia (per me la cosa peggiore) non diminuivano, ho deciso di cambiare terapeuta. Per quanto riguarda il fatto che la mia dottoressa non sappia come continuare la terapia, devo dire di essermi espresso male. Essendo una professionista qualificata sa sicuramente come continuare la terapia, ma quello che volevo dire è che nell'ultima seduta ho notato che sembrava un po' a corto di idee, mi chiedeva quali argomenti dovremmo trattare, ma dopo avergli detto che non lo sapevo, mi ha detto che c'è ancora tempo per pensarci. Ora, lo so che la depressione è una patologia piuttosto difficile da curare, ma il fatto che la mia terapeuta chieda a me (che non sono uno psicoterapeuta) come affrontare la terapia, mi fa un po preoccupare, e mi fa pensare che sia un po' a corto di idee. Per quanto riguarda la cura farmacologia, in effetto sono in cura da 2 mesi con Paroxetina, a 20 mg, ma devo dire che non sento molte differenze, quindi il mio psichiatra mi ha consigliato di aumentare la dose a 30 mg, ed eventualmente a 40. Per quanto riguarda gli episodi di bullismo invece, la mia terapeuta sembra non attribuirgli molta importanza, cosi come il mio passato in generale, preferendo concentrarsi sul presente.

Per la dottoressa Massaro:
devo dire che girovagando su internet ho letto che questo tipo di terapia permette di risolvere i malesseri in tempi piuttosto brevi rispetto ad altri tipi di terapie, ed inoltre è adatta ai problemi di ansia. Per quanto riguarda la mia vita, devo dire che ogni giorno si somiglia, e in questo momento in effetti non ho molta voglia di intraprendere nuovi progetti. Quindi a questo punto è un po' un paradosso: la terapia deve avere successo per fare in modo che la mia vita cambi, ma allo stesso tempo per farsi si che la terapia abbia successo la mia vita deve già cambiare, o almeno questo è quello che penso. Quindi qual'è la soluzione ?
[#4]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
La durata di una psicoterapia non si può mai stabilire a prescindere nè prevedere con certezza, e anche psicoterapie che sulla carta sembrano poter durare meno possono durare tranquillamente anni, se la situazione che vanno a trattare è complicata, grave e/o cronica.

Ciò non toglie che quella che hai iniziato è un ottima psicoterapia, e sarebbe molto utile che tu esponessi tutti questi dubbi alla nostra collega che ti sta seguendo.

Anche questo tipo di messaggio può far semplicemente parte di una strategia:
"il fatto che la mia terapeuta chieda a me (che non sono uno psicoterapeuta) come affrontare la terapia, mi fa un po preoccupare, e mi fa pensare che sia un po' a corto di idee".

Forse la dottoressa intende semplicemente vedere come reagisci.


"per far sì che la terapia abbia successo la mia vita deve già cambiare"

Questo non è necessario e il cambiamento di vita sarà una conseguenza del tuo cambiamento di percezione della realtà che ti circonda, che ovviamente oggi è influenzata dai sentimenti depressivi che ci riferisci di provare da ben 2 anni.
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