Attacchi di panico con tachicardia

gentilissimi dottori, sono una ragazza di 30 anni quasi. da circa un anno dopo un colasso molto forte, dove sono caduta a terra ma non svenuta, a causa di un forte deperimento, infatti in un anno ho perso 21 kg e mi sono alimentata pochissimo per i successivi 3, ho iniziato ad avere attacchi di panico. ormai non vivo più, il mio dubbio però è molto grande. dopo 6 mesi di terapia con una psicologa sono ancora convinta che il mio malessere sia di origine organica. ho fatto risonanze magnetica all'encefalo e al collo, senza metodo di contrasto nessun risultato negativo, solo 3 ernie cervicali, raggi al torace, per via di un incidente per valutare lo sterno,visita cardiologica negativa, analisi del sangue varie, dove è risultato solo una leggera anemia, una spirometria che è andata bene, ma io sono ancora convinta che ci sia qualcosa di organico. gli attacchi si riprensentano sempre e io sto male, ho mal di testa, continui giramenti di testa, tachicardia continua, freddo tantissimo freddo e paura di morire xche sono cosi debole per respirare, un respiro che non arriva e mi accade soprattutto quando sono supina e prima di andare a dormire, non so più cosa sia il sonno. lo so che i sintomi sono tutti da panico, ma come posso riscontrare con precisione e sicurezza che non muoio di un infarto, o ictus o abbia altro? ora ho riiniziato a mangiare saguita da una nutrizionista, ma la debolezza è tantissima, in più sto smettendo il beta bloccante( sequacor 1,25 una al giorno ora ne prendo mezza perche soffro fi pressione bassa e andando verso il caldo sarebbe deleterio, ma ho paura che ritorni la tachicardia e che mi possa venire un infarto al mio cardio i miei battiti sono sempre intorno agli 88-97 ora con mezza, e con una arrivavano anche a 85) e ll'antidepressivo che prendo da quando avevo 21 anni (endronax 1e mezzo ora sono a una al giorno e ho l'incubo dell'astineza del star male, il dottore mi ha dato un piano per smettere di un quarto ogni 7 gg, sono troppo pochi?) ho provato il depradox x star meglio ma mi ha fatto mlissimo. io vorrei liberarmi da tutto prendo anche lezopram 12goccie prima di andare a dormire, ma è l'unica cosa che vorrei continuare per ora. le altre medicine mi allarmano da morire xche ho paura di smettere.posso avere grandi problemi?cosa mi consigliate di fare, sono andata anche da un neurologo ma non mi ha aiutato anzi!cosa potrei fare sia con gli accertamenti che con i medicinali?io vorrei guarire davvero ma non ci riesco xchè ho paura che abbia qualcosa a livello organico. sto diventando anche molto ipocondriaca, ma la mia psicologa mi fa solo parlare?come si riconosce un buon psicologo? vi ringrazio anticipatamente!
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Ragazza,
lei è veramente tanto giovane e con una ridotta qualità di vita.
L'approccio migliore alla sua problematica è sicuramente quello combinato:farmacoterapia e psicoterpia.
Magari con i clinici di riferimento, non si trova bene , potrebbe valutare di chiedere un'altra consulenza.
Solitamente quando il corpo si esprime con i sintomi, questi prima di essere tolti o arginati, andrebbero ascoltati e decodificati . Quando il corpo grida, questo va ascoltato e fatto parlare, sicuramente le sta dicendo qualcosa che lei stenta a sentire
Che tipo di lavoro sta facendo con la psicologa?
Ogni quanto va in seduta?

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Cara Utente,

la sua situazione è piuttosto complessa e il problema persiste da parecchi anni, se lei sta prendendo un antidepressivo da quasi 10 anni (immagino senza grandi risultati, visto lo stato di cose che ci riferisce).

Ciò che ci racconta è un po' confuso perchè dettato dal forte malessere che sta vivendo, e per darle una risposta esauriente sarebbe utile saperne qualcosa di più.
Sospetto infatti che nel quadro che ci riferisce i sintomi d'ansia siano solo la punta dell'iceberg di un malessere più profondo.

Può dirci come mai ha iniziato a prendere un antidepressivo a 21 anni?
Vorrei sapere chi gliel'ha prescritto, che diagnosi ha ricevuto e da quanto tempo stava già male.

Come mai ha perso 21 kg in un anno?
Soffre di disturbo del comportamento alimentare o è successo qualcosa di specifico (malattia o evento esterno) che ha causato il deperimento?

Che tipo di percorso sta effettuando con la nostra collega?
Vorrei sapere se si tratta di una psicoterapia e di che tipo, se la vede privatamente o in una struttura pubblica e quante sedute effettuate a settimana.

In linea di massima tenga presente che se non ha mai effettuato alcun trattamento psicologico prima d'ora è impensabile che un disagio importante e radicato come quello che descrive sia risolvibile in qualche mese, e che per la gestione dei farmaci (se già non lo fa) è opportuno che si affidi ad uno specialista in psichiatria e non al solo medico di base.

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Utente
Utente
innanzitutto vi ringrazio per la tempestiva risposta! procedo ad illustrarvi meglio la mia situazione. sono a dieta da quando avevo 14 e all'età di 16 ho avuto un primo attacco di bulimia molto circostritto e si è risolto bene. all'età di 21 anni ho avuto problemi con ernia discale, e oltre alle lunghe cure e fortissimi dolori, l'ho operata solo dopo 3 anni, perchè cosi ha ritenuto giusto il neurochirugo. tutto sta che dopo un anno dalla prima cura sono arrivata a pesare 71kg tra cortisone e antidolorifici non mangiando moltissimo. rimessami a dieta, anche per necessità della schiena, il peso era fisso e non scendeva, e ho avuto di nuovo un caso molto forte di bulimia che sta volta è stata curata con antidepressivo descrittimoni dal nutrizionista. penso che l'antidepressivo fosse stato dato anche per aiutare il metabolismo a smaltire, tutto sta che ho iniziato con la fluoxethina, poi al cipralex, poi di nuovo fluoxethina, poi davedax e poi siccome non era più in produzione all'edronax. fin qui tutto ok il peso raggiunto è stato di 57 kg! ho iniziato a lavorare, la mia altalena del peso va su e giù, l'ansia e lo stress mi hanno aiutata a riprendere 10kg e siamo a quota 67. dopo poco tempo ho avuto un bambino molto grave che con problemi di alimentazione non mi dava il tempo per pranzare. ho iniziato a perdere peso molto facilmente mi sono ritrovata con fatica a 55, poi fino a 47 senza accorgemene. sono stata bene per i 3 anni successivi, ormai non mangiavo più, ho abbandonato il nutrizionista e ho fatto di testa mia, visto che ero cmq dimgrita. ma non mi bastava e speravo di scendere sempre di più. non ero anoressica perchè mi rendevo conto della mia situazione, come ora a 50 kg. il bello è che ad aprile dell'anno scorso sono collassata forse il corpo ha ceduto ed è cambiato tutto. da li non sono stata più bene. ora mi sento grassa e noto che con la riduzione dell'antidepressivo l'appetito aumenta. la mia psicologa, che frequento una volta alla settimana privatamente, mi lascia molto parlare, e anche lei dice che a monte ci sono altri problemi oltre che quello dell'attacco di panico e depressivo. sono cmq sei mesi e la situazione mi sembra buia. mi ha mandata da una specialista per la nutrizione molto brava, che mi ha rintrodotto il cibo, sono per me non è facile perchè sono cmq ringrassata, che ora sia musculo o altro mi vedo enorme. loro lo sanno ma mi spigano che di qualcosa devo pur vivere. hanno pienamente ragione, i loro discorsi sono giusti, ma io non c'è la faccio. non mi specchio più e anche con la psicologa parlo parlo parlo, ma in conclusione io non so dove sbaglio e cosa fare.il bello che ormai non vivo più e che devo togliere le medicine perchè il fegato è arrivato. sono andata da un neurologo ma la cura mi ha fatto stare solo peggio, e la mia psicologa diche che non devo prendere medicinali, anche in previsione per una futura gravidanza! io non so che fare mi sento solo molto scoraggiata perchè sono sola, con consigli che non so applicare.mi chiedo sempre come farò un giorno a vivere con qst attacchi di panico, se realmente sono qst o ci sono cause organiche e ho paura delle reazioni senza medicinali, ma ho anche voglia di liberarmene perchè ormai il mio metabolismo è morto e mi sembra una caramella da ingerire semplicemente al mattino! vi chiedo un aiuto di tutto cuore, e se devo fare altre visite x guarire da qst male cosi orribile. ammetto che sono molto pessimista ma tra il vedermi grassa e gli attacchi sto malissimo. è facile parlare un'ora seduti su una poltroncina, ma la vita fuori l'affronto io, riesco solo e compiere il mio lavoor. ormai sono debole e non dormo più xchè ho paura di morire e ho tanta confusione mentale, sono spesso annebbiata. non faccio più progetti perchè puntualmente mi sento male, mi rimane difficile uscire di casa, gli attacchi sono sempre molto lunghi e spesso notturni!non faccio attività fisica perchè non ho la forza o ho paura di sentirmi male in luogo pubblico e cosi non giovo al mio peso e mi sento di aver fatto sacrifici prima per nulla, manco di volontà xchè non ne ho davvero più, sono stanca! vi ringrazio e vi chiedo accoratamente scusa per la lunghezza del messaggio. cordiali saluti.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
"è facile parlare un'ora seduti su una poltroncina, ma la vita fuori l'affronto io"


Gent.le ragazza,
non credo che si tratti semplicemente di forza di volontà, lei continua ad orientare scelte e comportamenti in funzioni di rigide convinzioni (ad es. la causa del mio disagio è organica), che andrebbero messe in discussione per offrirle la possibilità di individuare nuovi significati da attribuire al suo vissuto.

La seduta di psicoterapia non equivale ad una conversazione da salotto, è una relazione terapeutica basata sulla fiducia che dovrebbe creare le condizioni favorevoli all'avvio di un processo di cambiamento, affrontando via via le resistenze del cliente.
Ne parti con la sua Psicologa, potrete concordare insieme gli obiettivi a breve e lungo termine rispetto ai quali orientare l'intervento terapeutico.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Non è dunque mai stata da un psichiatra, che è lo specialista formato per trattare farmacologicamente i disturbi psicologici: le consiglio sentitamente di farlo per ridiscutere la terapia che sta ancora seguendo e magari trovarne una più adatta a lei.

E' vero che in vista di una gravidanza è sconsigliabile assumere farmaci, ma è vero anche che se ora ne ha bisogno facendosi seguire da uno psichiatra potrà sia trovare la cura giusta, sia gestire il momento in cui fosse incinta.
Per come ci dice di stare oggi è impensabile che possa sopportare anche una gravidanza, quindi è meglio concentrarsi sul recupero del suo benessere psicologico prima di progettare l'arrivo di un figlio.

La sua psicologa ha posto una diagnosi per il suo caso?
Cosa pensa dell'idea di raddoppiare le sedute?
A mio avviso un solo incontro a settimama nelle condizioni che ci descrive è davvero molto poco, e sarebbe utile valutare la possibilità di aumentare le sedute fino a quando non si sentirà un po' meglio.

Al limite se lei fosse convinta di non trarre alcun giovamento dal lavoro che sta facendo con questa dottoressa potrà cercarne un'altra, ma l'importante è che non molli e non si scoraggi.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
La volonta' non e' terapeutica, il lavoro psicoterapico si.
Discuta con la Psicologa che la segue e valutate nuovi e piu' funzionali percorsi teraputici.
[#7]
Utente
Utente
vi ringrazio vivamente di nuovo. non sono stata mai da uno psichatra anche se l'ho pensato più volte, non saprei nemmeno dove trovarne uno bravo in zona. con la mia psicologa ho parlato del fatto che il problema no passa, che io sono sconcertata e che soprattutto nn migliora nulla e che piango molto dopo che sono uscita dal suo studio. non progetto un futuro, e soprattutto un figlio ora, ho perfino problemi di uscire di casa quindi non ne potrei proprio parlare. la mia psicologa dice che il mio malessere è molto profondo perchè metto davanti sempre il problema organico e no le sensazioni, ma sono le prime ad avere la meglio su di me. non posso permettermi di fare due sedute alla settimana sono troppo costose anzi già uno pesa molto sullo stipendio mensile. lei mi aveva proposto di farne due a settimana ma io non posso proprio e stringo i denti. proverò con uno psichiatra e l'ultima cosa che posso fare visto come sto e visto che il neurologo non ha risolto nulla! io so solo che mi sento dentro un tunnel buio, che è ora del sonno e sto già molto male, ho già freddo e tachicardia fortissima!per no dire che uscendo stasera sono stata male in mezzo alla gente!so che la psicologa la pago io e che potrei interrompere il percoso con lei dicendole che non sono soddisfatta, ma so che la colpa è mia più che sua xche sono poco influenzabile, e il riinizare da capo con un altro non so se sia una cosa buona e inoltre so che è brava, ma anche il modo di iniziare la seduta con lei che non fa domande specifiche o mi dice come reagire al malessere quando mi viene io non so davvero cosa fare!io parlo un'ora continua ma non di cose specifiche o cmq lei non mi fa domande su cose che potrebbero chiarire!non so come lavori e non giusdico il suo lavoro, io voglio solo guaririe e accerttarmi di non avere nulla di fisico. grazie di nuovo, cordiali saluti.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Cerchi all'interno del portale, troverà validi professionisti in grado di poterla aiutare
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Gent.le ragazza,
credo che in questo momento sarebbe opportuno avere un parere di uno psichiatra per verificare se è necessario integrare la psicoterapia con una terapia farmacologica, che le consenta di riposare la notte.
Per quanto riguarda la psicoterapia, la sua efficacia non deriva dalla capacità del terapeuta di influenzare il cliente, altrimenti si tradurrebbe in una relazione manipolatoria.
Al contrario, una psicoterapia è efficace se riesce ad avviare un processo di cambiamento e affronta via via che si presentano le resistenze da parte del cliente, proprio perché quest'ultimo, si sente libero di condividere le difficoltà che incontra senza preoccuparsi di "ferire" la sensibilità del terapeuta.
A tal proposito le consiglio la lettura di questo articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html
[#10]
Utente
Utente
carissima dott.essa grazie della risposta, ho letto l'articolo e in effetti il mio problema principale è che non mi accetto per come sono, non vorrei trovarmi così alla soglia dei 30 anni e la vita mi gira tutto contro, oltre al fatto che sono molto sola xche le mie amiche hanno tutte una famiglia tranne io che non vivo una storia affatto felice, ma con un ragazzo che ha completamente visioni diverse dalle mie., lascio fuori solo il lavoro che è la mi unica ancora di salvezza. forse essendo vicino alla mia zona lei potrebbe conoscere la mia psicologa, in più le chiedo gentilmente ser può farmi il nome di un buono psichiatra nelle zone della provincia di teramo, san benedetto anche pescara, l'importante che sia paziente, bravo e disponibile ad aiutarmi. credo che la mia psicologa nn sarebbe daccordo con un consulto da uno psichiatra ma io non trovo altro modo. in questi giorni sto davvero molto male xche ho tolto mezza pastiglia di edronax e ne risento tutto! per dormire uso gia delle gocce lozapram 12 gocce prima di dormire, ma non ho un buon sonno anzi! secondo lei davvero la mente può fare così tanto da farmi star male fisicamente e farmi credere di avere problemi organici?come devo porrermi davanti alla mia psicologa, per me altro che non è una chiacchiera di un'ora. sono tanto triste xche non esco fuori e sto facendo consistenti rinucie nella mia vita che mi stanno facendo allontanare tante persone.la saluto cordialmente
[#11]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
"so che la colpa è mia più che sua xche sono poco influenzabile, e il riinizare da capo con un altro non so se sia una cosa buona"

Non è il caso di vedere la questione in termini di "colpa": la psicoterapia è un lavoro collaborativo effettuato da due persone che possono trovarsi bene o male l'una con l'altra e quindi basta semplicemente che non ci sia un buon feeling perchè i risultati non arrivino (fermo restando che, le ripeto, un malessere piuttosto datato come il suo non è certo superabile in qualche mese).

Lei come si trova con quella dottoressa, al di là del fatto che le hanno detto che è brava?
Non stiamo infatti discutendo sulle sue capacità professionali, ma sul fatto che magari quella persona o quel tipo di psicoterapia non fanno per lei.

Se cambiasse professionista comunque non dovrebbe affatto ricominciare da capo, ma proseguire il lavoro da dove lo avrebbe interrotto.
[#12]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Gent.le ragazza,
le linee guida del portale non ci consentono di fare invii specifici ad altri specialsiti, in ogni caso può fare una ricerca mirata dello psichiatra utilizzando questo link:

https://www.medicitalia.it/medici-specialisti-provincia/

oppure se lo ritiene opportuno, consultarmi via mail per avere ulteriori indicazioni sullo psichiatra da consultare.
E' fondamentale che eviti il fai da te con i farmaci perché può essere molto dannoso per il suo equilibrio psicologico.
Spesso le persone si "rifugiano" nella convinzione che ci sia un problema organico perché fanno fatica ad accettare l'idea che possano avere un disagio psicologico, perché lo confondono con patologie gravi come le psicosi.
In realtà le forme di disagio psicologico sono moltissime e possono avere manifestazioni sintomatiche quali ansia, calo del tono dell'umore, difficoltà a dormire, ma uno o più sintomi non sono sufficienti per parlare di disturbo d'ansia e/o depressione.
Per quanto riguarda il rapporto con la psicoterapeuta è importante che possiate elaborare questa impasse insieme, altrimenti il processo terapeutico rischia di "impaludarsi" e non avere alcuna evoluzione.
Tuttavia soltanto lei può decidere cosa sia meglio per lei, tenendo presente che dovrebbe uscire dalla seduta di psicoterapia con consapevolezza il più possibile chiara della direzione intrapresa dal suo percorso di crescita personale.
Cordialmente

[#13]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Per l'ansia alcune forme di psicoterapia possono ottenere uno sblocco più rapido dei sintomi. In particolare le terapie attive come la comportamentale o la strategica breve.

Può leggere qui e informarsi:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#14]
Utente
Utente
buonasera a tutti, io non so che metodologia stia utilizzando la mia psicologa, un pò meglio dall'inizio sto, ma è come se nulla fosse cambiato. alla fine di ogni seduta lo sconforto e il nervoso è tantissimo, non faccio che paingere e prnendermela con me stessa perchè forse sono io che non sono in grado di recepire ciò che vuole dirmi. lei dice che sono troppo servera con me stessa e che non ho autostima di me, io so di avere qst problema ed altri messi insieme, ma non ne esce fuori una soluzione su come debba fare. odio il mio aspetto fisico non riesco ad accettarmi come sono, qst è una cosa che a me genere ansia ulteriore, ma oltre al fatto che me lo fa dire non mi spiega cosa fare, l'unica cosa è stata di mandarmi da una nutrizionista, ma dovrebbe essere lei che deve aiutarmi a farmi accettare e non lo fa. anche per il problema del sonno del fatto che la sera mi metto a letto e che sto male non m ha detto come combattere qst cosa per stare meglio. parlo io un'ora e non ottengo risposte!è un monologo continuo, io vorrei avere delle risposte anche al fatto se avrò postumi x tutta la vita e se mai guarirò davvero. forse sei emsi sono pochi ma mi viene un nervoso andare li e parlare un'ora senza aver stretto nulla e mi mette anche l'ansia il sapere che ho i secondi contati. il vedere quell'orologio puntato contro x farmi capire che ho un'ora e non si sgarra mi fa impazzire. cosa devo dirle io ho già parlato con lei del fatto che nn ne risolvevo nulla che non se ne veniva fuori e che piango sempre alla fine della seduta ma non ho mai avuto risposte. a volte mi viene voglia di chiederle cosa ne pensa e cosa devo fare ma no che mi rispondere devi avere fiducia in te, io non so farlo lei deve insegnarmi a fare qst cose, ma non accadono. poi è contro ogni medicinale e altri dottori come psichiatri io sono cosi sconcertata che mi sono rivolta ad un neurologo peggio andar di notte e ora vorrei andare da uno psichiatra, ma vorrei smettere con le emdicine e non prenderne altre, tanto che non so se mi conviene!sono tanto confusa l'unica cosa che vorrei è guarire, io l'impegno ce lo sto mettendo ma ho bisogno della carica giusta e se ho deciso di smetter dopo 10 anni dall'anitdepressivo, è xche con una terapia di sicuro è piu semplice, ma lei non mi dice nulla non mi dice come devo agire e reagire e come si fa!nn so più che fare vi chiedo consiglio saluti!
[#15]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Gent.le ragazza,
in un certo senso è come se lei fosse diventata la peggior nemica di sé stessa ... in questo modo rischia però di ostacolare il processo di cambiamento anziché facilitarlo.
E' possibile che per lei sia rassicurante pensare che esista la "soluzione" e che occorra solo qualcuno in grado di suggerirgliela, ma questa è una semplificazione che può essere fuorviante. La motivazione a superare le proprie difficoltà spesso si scontra con le rigidità che appartengono al nostro modo di essere e che rendono il percorso terapeutico tutt'altro che lineare. Tuttavia è proprio all'interno della relazione terapeutica tali rigidità possono essere affrontate in modo efficace, a meno che non venga meno l'alleanza terapeutica, aspetto che non va sottovalutato ai fini di un percorso di crescita personale.
[#16]
Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32
Cara ragazza,

leggere il suo lungo e frammentato racconto, inframezzato dai consulti dei colleghi che mi hanno preceduto, mi ha trasmesso un grande scoraggiamento.
Mi sembra di capire che la psicoterapia che sta seguendo, almeno così pare da come descrive lo svolgimento delle sedute, sia di tipo psicodinamico. Se posso permettermi, seppur con le poche informazioni in nostro possesso, credo che nel suo caso, per farle superare il momento difficile sarebbe più utile una psicoterapia mirata per combattere il sintomo. Gli orientamenti consigliati dal dr. Santonocito sono senza dubbio di elezione per i disturbi d'ansia.

La sua storia clinica, che ci ha raccontato, in realtà suggerirebbe, dal mio punto di vista, un intervento più integrato; quindi la psicoterapia psicodinamica sarebbe ideale; al momento però credo che un intervento più mirato potrebbe aiutarla a combattere più velocemente il sintomo e spetterebbe alla sua psicologa consigliarla per un trattamento alternativo o integrare tecniche differenti per aiutarla a superare questo momento.

Ovviamente tutte queste sono solo ipotesi sulla base degli elementi che ci ha fornito; tanti... ma pur sempre troppo pochi anche a causa dei limiti di un consulto on line.

Quello che certamente dovrebbe fare è di rivolgersi ad uno psichiatra per rivedere la terapia farmacologica che dopo così tanti anni ha bisogno di aggiustamenti che non possono essere gestiti con il "fai da te".

Un caro saluto

Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com

[#17]
Utente
Utente
buonasera, sono stupita, in senso positivo, del vostro comportamento perchè mai avrei pensato che avresti davvero preso a cuore e seguito un caso on line come qst. si dott. roberto callina, la mia è una terapia psicodinamica, ho studiato anch'io molta psicologia e so come funziona e i vari tipi di approcci, tanto che molti per il mio caso, mi conisgliano quella comportamentale che è più mirata e diretta a darmi sollievo in un breve tempo. so per certezza che i miei problemi sono molto legati al passato e non sono recenti che forse sono un caso clinico e abbastanza complesso che forse sei mesi in una seduta settimanale sono poche per capire 30 anni di vita, ma so di certo che vorrei uscirne fuori, forse sbaglio il mio rapporto con la psicologa,di certo non accetto volentieri di spendere qst soldi e di ritrovarmi a toccare il fondo a 30 anni, dove non ho nulla di buono, dove non ho costruito nulla, dove dovrei trovare progressi in cose stupide come portare la macchina con il buio, quando prima lo facevo senza problemi, io non so autoapprezzarmi, mi faccio schifo e lei non mi aiuta a fare qst e sono sempre al punto di prima, sono circondata dalle paure vivo solo di qst, ho paura di tutto di qualsiasi cosa,e qualsiasi cosa mi mette ansia, la cura farmacologica non l'ho fatta da sola e non la sto togliendo con il fai da te, ma il modo di toglierlo mi è stato consigliato dal mio medico di base, anche se io ho forti dubbi e sto vedendo che ho delle forti inclinazioni verso il malessere, ma sto resistendo, anche se in qst momento di vita a me non mi tocca più nulla: sono apatica e non provo ne gioe ne dolori e mi sti vedendo solo vivere e accetto tutto quello che accade indipendentemente da tutto, io non provo amore, gioia dolore sofferenza, non provo nulla, sono sempre stata un pò depressa, anche se a detta della mia psicologa non lo sono! io sono fredda e la cosa mi spaventa xche oltre alla grandissima sensibilità che mi ha sempre rappresentato io non sono mai stata capace di provare altri sentimenti, non so cos'è l'amore, non riesco ad avere gioie, mi lascio vivere ogni giorno di piu e va sempre peggio!sono scoraggiata e non ho piu sogni ne ambizioni, sopprattutto ora che sto ingrassando visto che i miei sacrifici non sono serviti a nulla. se vado da uno psichiatra mi ridà altri medicinali io non ne voglio prendere piu li prendo da 15 anni e se non me nelibero ora che sto in terapia non ce la farò mai da sola dopo. cosa dovrei dire ad uno psichiatra?
[#18]
Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32
Cara ragazza,

il periodo che sta vivendo sembra davvero pesante da come lo descrive. Non credo sia vincente pretendere di fare tutto da sola senza aiuto di una giusta combinazione farmacologica che le consenta anche di affrontare con maggiore serenità il suo percorso terapeutico.

Non credo debba dire molto a uno psichiatra; gli spieghi solo come si sente, gli racconti quello che ha scritto a noi, gli dica quali sono i farmaci che prende e come ha modificato la cura, su suggerimento del suo medico di base, negli ultimi tempi... tutte cose che conosce molto bene.
Sarà lui a consigliarle come aggiustare la terapia farmacologica.
Credo che questo sia un punto fondamentale da cui partire.

Potrà affrontare tutte le altre tematiche con la sua terapeuta ma solo dopo essersi risollevata con una opportuna cura farmacologica potrà dare il meglio di sè e riuscire ad avere una relazione terapeutica soddisfacente.

Avrà poi tutto il tempo di liberarsi dal farmaco... non si preoccupi.

Se la sua psicoterapeuta non le da più fiducia, resta sempre l'opzione B: parlarle di questa sua sfiducia, elaborare il vissuto in seduta ed, eventualmente, rivolgersi altrove.

Un caro saluto e in bocca al lupo
[#19]
Utente
Utente
la ringrazio mille si credo che alla fine farò cosi! ho provato una cura alternativa con il dapadrox ma mi ha fatto peggio, sono stata malissimo con grandissimi attacchi e il neurologo non mi è stato molto d'aiuto. non ho fretta di liberarmi dai farmaci non ho in mente nulla che possa cozzare con una cura farmacologica, anche se rallentano il metabolismo e fanno ingrassare ho solo paura di qst! so anche con certezza che la mia psicologa non sarà molto concorde con qst perchè non vuole che io vada da uno psichiatra non ha voluto neanche che andassi da un neurologo e aveva ragione perchè è andato peggio! alla psicologa dirò che sono insoddisfatta delle sedute xche non riesco ne a creare un rapporto di fiducia ne a essere sincera perchè mi crea ansia e ne che sto vedendo miglioramenti!dubito che cmq avrò risposte concrete!
[#20]
Utente
Utente
carissimi dottori la situazione peggiora di giorno in giorno! sono stata fuori sabato e domenica, e dormire sabato notte in un letto e in un luogo non mio mi ha genrato molti problemi, ma alla fine grazie alle goccie sono crollata anche se l'addormentarmi mi ha generato attacchi di panico fortissimi. oggi il problema è stato ancora piu grande. stavo tornando a casa in macchina alle 20 circa nella penonbra quando ho avuto un malessere fortissimo; mi si è chiusa la gola, ero debolissima, gli arti non li sentivo più, non riuscivo a degluttire e ad un tratto la bocca mi si è seccata non mi ha piu prodotto saliva. ho preso tutte le mie forze e sono riuscita, molto malamente a tornare a casa, e quando ero li sembrava leggermente meglio, ma ancora non avevo forza per deglutire e zero saliva, cosi mi sono aiutata con l'acqua. ho provato a cenare ma ho dovuto smettere perchè mi si è di nuovo chiusa la gola e il problema della deglutizione e della saliva e continuato fino a ora. ho preso le gocce di lorezapram con la speranza andasse meglio, ma nulla da fare!è un attacco di panico anche qst? non solo mi si è creato un forte mal di pancia per più volte e ho dovuto evacquare, io ho due ernie cervicali, ho molto giramento di testa soprattutto oggi, e noto che quando piego la testa giu no difficoltà a degluttire! non so che pensare so solo che ho paura e sto male xche non mi era mai successo anche qst poca saliva per me è stranissimo cosa devo fare? ma è possibilie che appena sto un pò meglio con gli attacchi ne arriva sempre uno piu forte e con tipologie di malessere differente?perchè cambia? e perchè torna invece di sparire del tutto?grazie a presto.
[#21]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Gentilissima,

penso che le abbiamo detto tutto quello che era possibile dirle non conoscendo di persona nè lei nè la situazione.

La invito pertanto a concentrarsi sulla soluzione del problema mediante il contatto diretto con chi la segue, eventualmente rivolgendosi ad altri professionisti se le sembra che la terapia attuale non le sia d'alcun aiuto.

Le faccio tanti auguri,
[#22]
Utente
Utente
carissimi dottori, la situazione non migliora. dopo la chiusura alla gola con mancanza di salivazione e fatica a deglutire è arrivato un fortissimo dolore allo sterno! il mio dottore ha trovato infiammato la parte destra della gola e dell'orecchio, orecchie che da quando ho avuto il collasso non fa che rumoreggiare ovvero sono presenti continui acufeni. mi ha mandato da un otorino per una visita, ma inizio a pensare che possa essere anche un reflusso esofageo perchè ho anche lo stomaco gonfio ma non ho acidità solo come se avessi mangiato moltissimo e mi scoppiasse così da far fatica anche per respirare perchè non si estende. cmq ho prenotato una seduta dalla mi psicologa prima ma non sto capendo più nulla xche non so se sono sintomi organici o dell'ansia!il dolore allo sterno è insopportabile soprattutto quando prendo respiro e la tachicardia è molto aumentata, la cosa che non mi convince è la chiusura all gola che spesso c'è e a volte scompare e mi appare. sono molto confusa perchè con questa cosa che l'ansia provaca tanti malesseri non capisco più cosa devo fare. ma per vedere se è reflusso ci vuole per forza una gastroscopia :-( ?
spero di no perchè non riuscirei a sopportarla per come sto adesso! grazie mille!
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Utente
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carissimi dottori, oggi sono stata dalla mai psicologa che per la prima volta ha riconosciuto nei miei malesseri un malessere fisico! volevo chiedervi se davvero, visto che ho sospeso mezza compressa di edronx in due sett, un quarto alla volta, visto che il mio medico di base cosi mi aveva detto, non tenendo conto che ne assumo una e mezza da 10 anni, possa portarmi ad avere delle crisi d'astinenza. potrebbero essere accomunati ai malesseri che ho? chiusura alla gola, come se avessi qualcosa, debolezza forte bruciore che scende giu allo stomaco, tremore, freddo, secchezza delle fauci debolezza nel degluttire giramenti di tiesta e non lucidità mentale! lei mi ha detto di andanre da un neurologo per meglio farmi aggiustare la terapia farmacologica, visto che da quando ne ho tolta mezza sto male sempre e sono tornata molto indietro! sono sfinita perchè poi le crisi doppie le diefinirei mi vengono spesso quando porto la macchina?ma che cura c'è che funziona per guarire da qst mostro?a presto grazie!
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Gent.le ragazza,
per quanto riguarda eventuali effetti collaterali derivanti dall'autogestione della terapia farmacologia, sempre sconsigliabile, è necessario che faccia riferimento allo specialista psichiatra/neurologo.
Tuttavia una volta ripristinata la corretta gestione dei farmaci, è necessario elaborare all'interno del setting terapeutico i diversi aspetti del suo disagio, evitando di trasformare le somatizzazioni in alibi per distogliere l'attenzione dal suo vissuto.
In bocca al lupo.
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Utente
Utente
buonasera dottori ho contattato un neurologo molto bravo e disponibile mi ha dato qst cura 1/4 edronax piu mezza 0,25 xanax al mattino, più 1/2 piu mezza 0,25 di xanax e la sera mezza 0,25 di xanax, solo sono stata male e allora mi ha dato 3 pasticche di xanax piene! la notte mi si attorciglia lo stomaco e in più mi sveglio con la tachicardia e allora il dottore mi ha dato due xanax da 0,25 piu la 50 la sera! secondo voi 100mg di xanax è tantissimo!ma è cosi difficile togliere ogni volta un quarto di antidepressivo da farmi aumentare l'ansia!io non ce la faccio più inoltre non è che togliere l'edronax e aumentare il xanax che poi mi ritrovo a divnetare troppo dipentende all'ansiolitico? cmq continuo anche la terapia con la psicolga solo mi sento cosi giu e depressa non sono felice e non ho persone che mi aiutano accanto! quando ne uscirò fuori sono svinita!grazie mille!
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Gent.le ragazza,
i dubbi sulla terapia farmacologica vanno riportati allo specialista che l'ha prescritta, se la psicoterapia è efficace sentirà di aver avviato un processo di cambiamento altrimenti, anche in quel caso la scelta più opportuna è quella di parlarne con lo psicoterapeuta.
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