Come rassegnarsi ad una storia finita

Sono stata fidanzata 6 anni, la storia è finita da 9 mesi (mi ha lasciato lui).Ero diventata ossessiva con domande che riguardavano altre ragazze, pur non avendomi dato lui modo di dubitare di qualche tradimento ma una piccola bugia iniziale ha minato in seguito il nostro rapporto..e la fiducia in lui è andata persa. Speravo però che lui potesse fare qualcosa per recuperarla, ma col senno di poi non so se ero io a non vedere niente o lui che in realtà non ha fatto nulla! La bugia iniziale che mi ha portato avanti per 1 anno mi ha ferito, ma più di tutto è stato il modo in cui è riuscito a prendermi in giro: gli ponevo sempre la stessa domanda ed ero io a dirgli la verità, ma lui negava sempre, inventava anche cose di "contorno" per farmi credere ciò che mi diceva..ho provato a chiederglielo in tutti i modi seppur il più delle volte riuscivo solo a piangere..ed è stato soprattutto questo a farmi un gran male: vedere come una persona che dice di amare sia in grado di guardare negli occhi e sapere di ferire una persona! C'è da dire che io sin dall'inizio della storia gli ho chiesto espressamente che sono una persona che preferisce una verità che fa male ad una bugia. La storia quindi è proseguita per altri 5 anni, tra alti e bassi minata da questa mia mancanza di fiducia che inevitabilmente mi portava a tempestarlo di domande, ammetto, anche assurde alle volte, ma alle quali volevo risposta..diciamo che con le domande facevo una sorta di "indagine",cercavo di esaminare la cosa da più aspetti sperando di non trovare alcun vuoto che potesse portarmi a credere il contrario di ciò che mi diceva. Lui invece ha sempre interpretato le mie domande come un andare alla continua ricerca di qualche conferma di un pensiero negativo che già avevo maturato in me. Negli ultimi anni le cose andavano davvero male..i litigi erano diventati quotidiani e le mie domande sempre più assurde,fin quando lui non ce l'ha fatta più e 9 mesi fa mi ha lasciato. Per quanto fossi consapevole che le cose non andassero bene per me è stata una doccia fredda. Non pensavo fosse mai capace di lasciarmi, credevo che ci tenesse a me e che fosse disposto a recuperare la storia e in ultima ipotesi fare una terapia di coppia e solo allora dopo aver tentato il tutto per tutto..arrendersi. Io ho continuato a tel, lui mi rispondeva, non ha mai accettato un incontro con me. Inevitabilmente stavamo sempre lì a rimurginare su cose passate, continuando anche a litigare e io..con le mie domande! Ci sono stati periodi nei quali sono riuscita a fare a meno di telefonarlo, anche più o meno lunghi (circa 20 giorni), ma altri giorni invece proprio non riuscivo a non telefonarlo. Da 2-3 mesi a questa parte lui mi sta richiedendo esplicitamente di non telefonarlo, prima che mi risponda devo telefonare tante volte. Purtroppo non riesco ad accettare che lui si stia rifacendo una vita e l'idea che possa interessarsi ad un'altra (che per il momento non c'è) mi logora...
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
(..)diciamo che con le domande facevo una sorta di "indagine",cercavo di esaminare la cosa da più aspetti sperando di non trovare alcun vuoto che potesse portarmi a credere il contrario di ciò che mi diceva (.)

gentile ragazza questa modalità ossessiva, che probabilmente ha portato alla conclusione del vostro rapporto, si sta evidenziando anche in questa fase di separazione.
Questo fa pensare che il suo modo di affrontare le cose dovrebbe essere messo in discussione.
Ha pensato di parlarne con uno psicologo?
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Ragazza,
Cosi' come avviene nei matrimoni e nelle separazioni, i meccanismi sono spesso gli stessi per le relazioni e per le successive separazioni.
Spesso il "divorzio psichico" tra i coniugi, avviene con le stesse modalita' , sane, disfunzionali, vischiose, ambivalenti, aggressive, ossessive.....in funzione di come i coniugi sono stati coppia.
La sua difficolta' nel separarsi, caratterizzata da tratti ossessivi, credo sia la stessa della modalita' con cui stava in coppia e, che forse ha velocizzato la sua fine.
Una consulenza psicologica, forse andrebbe valutata, anche per poter effettuare quell' indispensabile processo di elaborazione del lutto, che le restituita' qualita' ' di vita e liberta'

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Innanzitutto voglio ringraziarVi per la celerità nella risposta.
Riconosco che mi sto comportando più o meno allo stesso modo di quando eravamo insieme..questa è stata, giustamente, la causa della rottura perché per il resto andava tutto più o meno bene, ma su questo aspetto la situazione era diventata pesante per entrambi.
Non mi capacito che lui sia riuscito ad accettare che non possiamo stare insieme e a buttarsi in altro (a dir suo, all'inizio in maniera difficile) pur di non pensare, mentre io pur provando a distrarmi dedicandomi ad altro e riuscendoci anche, il pensiero ritorna sempre lì.
In questi 9 mesi sono arrivata alla conclusione che riesco a fare a meno di lui e che probabilmente il sentimento che ci legava prima non c'è più..ho conosciuto un altro ragazzo e per un periodo ci siamo sentiti. Mi faceva stare bene, mi faceva sentire apprezzata, mi cercava continuamente e mi dava delle conferme..mi dava in pratica tutto ciò che il mio ex non riusciva a darmi. Ma perché se sentire il mio ex mi dà sofferenza continuo a cercarlo?
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> pur non avendomi dato lui modo di dubitare di qualche tradimento ma una piccola bugia iniziale ha minato in seguito il nostro rapporto..e la fiducia in lui è andata persa
>>>

Quindi, lei non ha avuto modo di dubitare di suoi eventuali tradimenti, ma per una piccola bugia è iniziato ad andare a monte tutto quanto, se non capisco male.

Quale sarebbe stata questa piccola bugia?

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Dal punto di vista del tradimento fisico mi fidavo..non ha mai fatto nulla per cui io potessi dubitare che avesse intenzione di tradirmi. La piccola bugia che però ancora continua a ferirmi è che negava che gli piaceva una persona. Io sentivo e percepivo che non era come voleva farmi credere, ma per quanto la cosa in sé potesse darmi fastidio, ciò che ha fatto venir meno la fiducia in lui è che ha avuto il coraggio di guardarmi negli occhi e vedermi piangere per questa cosa e continuare a non ammetterlo..anzi, aggiungeva "la cornice" per rendermi il suo NO ancora più credibile! Mi sono sentita tradita, ferita da una persona che diceva di amarmi ma ancor di più dalla CONSAPEVOLEZZA di farmi del male con le sue parole (bugie) e i suoi atteggiamenti. Non so se sono riuscita a spiegarmi..se una persona dice di amare, come può riuscire a mentire sapendo di fare del male? Ci tengo a precisare che la mia era una domanda divenuta quotidiana e che con le lacrime agli occhi lo pregavo di dirmi la verità!
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Ci tengo a precisare che la mia era una domanda divenuta quotidiana e che con le lacrime agli occhi lo pregavo di dirmi la verità!
>>>

In tal caso, almeno in parte ha probabilmente costruito lei stessa un problema dove forse non ce n'erano.

Il ragazzo le diceva che "la persona" in questione non gli piaceva. Lei come faceva invece a esserne sicura? Aveva le prove o era una sua intuizione?
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Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
.io l'avevo intuito, glielo leggevo in viso..tanto che poi dopo 1 anno e dopo l'ennesima domanda, sempre la solita, lui ha confessato. Si è giustificato dicendo che credeva che non dicendomelo prima o poi mi sarebbe passato..invece ha solo peggiorato le cose!..la fiducia in lui è crollata! e mi è crollato il mondo addosso!
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Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Cara ragazza, cerchi di migliorare la sua autostima, si faccia aiutare da uno psicoterapeuta, essere così vulnerabili, dipendenti, anche masochiste non va bene..
E anche le scene, le lacrime, i drammi quotidiani, non sono un buon sistema per farsi amare e rimpiangere..
Che poi, alla fine, " piacere", va bene , ma non basta e la gelosia a questi livelli , più che alla verità conduce alla fuga della persona amata..
La invito ad alzare lo sguardo sul mondo e sui sentimenti, con crescente fiducia sulle sue qualità..e sul domani.
Con molti auguri
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Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Vi ringrazio per le risposte numerose :)
Io non utilizzo le lacrime per farmi amare..mi escono..è più forte di me! mi arrabbio anche con me stessa per riuscire ancora a piangere per una persona che è riuscita a farmi del male e ancora me ne sta facendo! Ma proprio non riesco a fare a meno di cercarlo..per me ha rappresentato tutto:l'amico, l'amante, il fidanzato e a volte mi ha fatto anche da padre..dispensandomi consigli..ho perso una persona che per me era un punto fermo, rappresentava forse l'unica certezza della mia vita..mi aveva anche detto che per me ci sarebbe sempre stato..e invece..mi ha abbandonato!
Possono questi problemi solo seppellire l'amore o distruggono i sentimenti dalla radice?
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Non credo possiamo essere in grado di rispondere alla sua domanda, l'amore è un sentimento importante, che può subire fluttuazioni, deflessioni ed estinzioni, non vi sono regole universali.
Un compagno di vita, un fidanzato, un marito, a mio avviso, non dovrebbe avere tutti questi ruoli in uno.
Investirlo di svariati ruoli, è investirlo da altro dal ruolo proncipale, che può anche contenere la funzione sostegno, amicizia ecc..., ma non obbligatoriamente.
Un rapporto basato sul bisogno, più che sul piacere, porta con sè un grosso tallone d'Achille.
Credo che un lavoro su se stessa, l'aiuterà a ripartire proprio da se stessa, tutto il resto, potrà eleborarlo in terapia.
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Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Vi ringrazio ancora per le risposte.
Ho intenzione di rivolgermi ad uno psicologo ma non lavoro e sono una studentessa..come posso fare? c'è un modo per avere assistenza pur non rivolgendomi ad un privato?
Grazie in anticipo
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Può sempre rivolgersi ad una struttura pubblica ,come la ausl o un consultorio.
Cari auguri