'Terapia' eiaculazione precoce:

Salve a tutti,sono un ragazzo che soffre di E.P.
Sono in 'terapia'(se così si può dire)da un andrologo che si occupa di questo problema. Siamo al punto in cui mi ha detto che per andare avanti c'è necessità che ora abbia una ragazza, poichè vi è bisogno di un riscontro sul campo...
Benissimo, il concetto è chiaro e di facile comprensione la necessità.

Io però sono un ragazzo timido e insicuro.
Vi scrivo per questo, vi scrivo perchè sono stato incapace di trovare quello stimolo che mi faccia superare la paura e vorrei che voi,magari anche grazie al frutto dell'esperienza maturata,sappiate offrirvi un punto di vista al quale da solo non riesco ad arrivare e che è ciò che ha funzionato con la maggior parte di coloro con cui condividevo il problema(non ditemi che devo essere convinto io,lo sono e come!!Altrimenti non verrei a cercare aiuto qui,per favore!).
Detto ciò spiego la mia visione la quale mi impedisce di farmi avanti con le ragazze:
-La mia età 'avanzata':bisognerebbe cominciare subito ma purtroppo o non si conosce il problema o non si ha il coraggio quando si è più giovani.Quando penso alla mia età penso al fatto che il dottore mi spiegava come dai 17 fino a 20-21 anni(ma è più corretto dire con l'inesperienza)le ragazze provano piacere con la stimolazione e non con la penetrazione(che ancora non conoscono bene) e questo può aiutare,nel senso che chi soffre di e.p. non deve soffrire un ulteriore e sicuramente dannosa ansia. All'età che ho io,invece,le ragazze(penso a quelle dell'età mia)mi danno l'idea che abbiamo cominciato a sapere cosa e come le piace e questo mi preoccupa,spaventa e spesso mi fa desistere...

-Quando anche dovessi riuscire a superare il mio primo imbarazzo,se ci penso,ho il terrore di quel momento...ho avuto poche storie e lunghe,abituato,voglio dire,ad avere ragazze con le quali c'era un legame profondo già prima di metterci insieme e che stavano quindi con me per quello che ero e non per le mie performance...ora,il tempo di coltivare questo tipo di rapporti non ce l'ho e non ho "'amiche'"...la paura che possa andare male la 1,2,3 volta mi spaventa soprattutto se penso che lo possa andare a raccontare ad altre persone,sue amiche e non,che in qualche modo sarebbero persone che frequenterei..dovrei frequentarle e loro sanno questo di me?!?!!?!

Bene vi scrivo perchè da solo non ci riesco e spero che voi,rispondendo ad entrambi i punti sappiate darmi quello stimolo che mi faccia superare le mie paure...
voglio davvero 'guarire' ma da solo non ci riesco (e l'andrologo,infondo giustamente,è un andrologo,sa dirmi solo che devo riuscirci...).Per favore!
Vi ringrazio anticipatamente e mi scuso per la prolissità.
[#1]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazzo,
Il suo problema e' un po" circolare:l'ansia che le produce l'EP e' la stessa ansia che si attiva nell'incontrare una partner sessuale e nel dovere immediatamente dimostrare di essere in grado di controllare la sua eiaculazione.
Senza volere in alcun modo sminuire il lavoro dell'andrologo nel suo caso penso sia necessario uno psicologo psicoterapeuta sessuologo. E' necessario infatti.fare una valutazione delle cause psicologiche e fisiche della EP,. Senza avere individuato la causa rischia di procedere per tentativi, pratica che non si concilia con la calma che sola ridurrebbe l'espressione fisica del problema.
Non si perda d'animo, e' un disturbo affrontabile con i sistemi idonei.
Cordiali saluti

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#2]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Ragazzo,
l'eiaculazione precoce, è una disfunzione sessuale della fase dell'orgasmo e va diagnosticata dall'andrologo, a seguito di visita specialistica, poi la terapia si stabilisce di conseguenza( non ho chiaro che tipo di terapia abbia fatto lei)
Vi sono svariati tipi di e.p., anteportas, intrapostas( fuori o dentro l'ambiente vaginale), primaria, secondaria, assoluta, situazionale.
Sarebbe opportuno conoscere lo IELT( tempo di latenza eiaculatoria intravaginale) e le emozioni associate alla sfera della sessualità e della sua dimensione di coppia.
L'approccio terapeutico, potrebbe essere:
1-counseling psicologico, con particolare attenzione alla sessualità.
2- psicoterapia,
3-terapia di coppia ad orientamento sessuologico,
4-trattamento integrato( farmacoterapia e terapia mansionale),
5-farmaco on de mand( cioè al bisogno).
La terapia farmacologica la stabilisce l'andrologo in base alla sua storia clinica ed all'eventuale approccio combinato
ottimale sarebbe però un lavoro mirato e caleidoscopico, adatto alla sua storia clinica e sessuale
Una “diagnosi non completa” ed una terapia che non affronti le cause nella loro globalità, possono costituire , un fattore di mantenimento del disturbo nel tempo, anziché la risoluzione della disfunzione.
Sarebbe inoltre indicato un programma di educazione emozionale e sessuale, sia come formazione, che informazione, che per placare l'ansia.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#3]
Utente
Utente
Capisco già che quello che vi dirò non lo apprezzerete. Ma l'andrologo che mi segue ritiene che il miglior rimedio sia un muscolo pubococcigeo tanto più allenato quante più sono le difficoltà...ovviamente valutando e contemplando i problemi riscontrati passo dopo passo.
Posso,però,dirvi alcune cose.
Io sono sempre stato portato ad un approccio più psicologico,perchè ho sempre percepito una"instabilità"emotiva alla base del mio problema e a seconda della diversità(casuale e circostanziale)dei miei stati d'animo,i tempi erano diversi.
Tant'è che comunque mi farebbe piacere se mi spiegaste se questi servizi di cui parlate sono offerti anche da strutture pubbliche(a Roma)o da quali.

Detto ciò,però,non vorrei essere frainteso,ora sto seguendo questo percorso e voglio provare a crederci.
Tra l'altro,come immaginerete,ha un costo e ormai ho anche pagato.

Inoltre, credo, che nel mio caso si parlerebbe di terapia di coppia dato che non ho nessuna difficoltà ad avere relazioni e a fare amicizia con altri ragazzi e ragazzE: il problema nasce se ci fosse idea di cercare qualcosa di diverso da una conoscenza...

Credo che prima o poi dovrei affrontare questa paura e dovrò farlo da solo.

Ed io ho già 26 anni e intanto il tempo passa...

Non c'è proprio nulla che potete dirmi?
Nella mia "debolezza sono forte", se mi dite che non c'è altra strada o cose del tipo "prima ci provi prima guarirai e dimenticherai e soprattutto dimenticheranno....",potrei 'rassegnarmi' e trovarne la forza ('guarirai' potete anche interpretarlo come un 'non riuscirai',però,prima sbagli,prima lo provi,prima scegli la strada più giusta...).
Ancora grazie.
[#4]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
E' riduttivo immaginare che tutto dipenda dallo spessore del muscolo pubo coccigeo.
Che il suo percorso abbia un costo, ci credo, ma non credo abbia pagato in anticipo?
Inoltre l' aspetto psicologico e relazionale della sessualita' , non esclude affatto le componenti organiche .
A Roma non conosco personalmente strutture pubbliche che si occupano di e.p.
Sulle strade da percorre, credo di essere stata molto chiara.
[#5]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Seguire il percorso andrologico non esclude che lei possa essere seguito anche dal punto di vista psicologico. Anzi, da ciò che scrive credo proprio che ne avrebbe bisogno.

>>> Credo che prima o poi dovrei affrontare questa paura e dovrò farlo da solo.

Ed io ho già 26 anni e intanto il tempo passa...
>>>

Queste due convinzioni, da sole, bastano per capire la rigidità d'atteggiamento che ci sta dietro.

Chi ha detto che lei debba risolvere il suo problema da solo?

Chi ha detto che 26 anni sono troppi?

Situazioni come la sua avvengono con una certa frequenza nei nostri studi: un paziente arriva per problemi di EP o DE, ma non ha una partner. Ma nel frattempo può essere utile lavorare su altri aspetti, se consigliabile. E nel suo caso potrebbe benissimo esserlo.

>>> Non c'è proprio nulla che potete dirmi?
>>>

Non possiamo intervenire direttamente sui problemi degli utenti, a distanza.

Legga qui:

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2109-ansia-depressione-problemi-sessuali-relazionali-c-posso-farcela-da-solo.html

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#6]
Dr.ssa Maria Cristina Bivona Psicologo, Psicoterapeuta 81 3
Caro utente
da quello che lei scrive sembra che le è chiaro "cosa deve fare", anche se poi le viene davvero difficile attuarlo, a volte infatti essere consapevoli della soluzione non è garanzia di riuscire ad attuarla.
La paura che "la prova del nove" (ossia una avere una partner) diventi un esperienza fallimentare, sembra bloccarla, così pure a tale paura si aggiunge l'ansia di avere sprecato tanto tempo e quindi doversi sbrigare.
A volte le nostre emozioni rendono difficile attuare cosa i nostri pensieri ci suggeriscono, ecco perchè (come già da tempo ha intuito) la possibilità di confrontarsi insieme ad uno sessuologo su i suoi vissuti può essere (non un alternativa) ma una valido aiuto per "sbloccare la situazione".
Affrontare una EP da un punto di vista sia medico che psicologico ha una maggiore garanzia di successo sopratutto dove uno dei due apsetti si complica!
Personalmente non conosco nessuana struttura pubblica dove ci siano professionsti specializzati in sessuologia, ma provi a fare una ricerca nella sua ASL di apparteneza e in caso contrario rivolgersi al privato.
Mi sembra infine di capire che ha speso anche tante energie e speranze nella possibilità di trovare una soluzione e a mio parere non si trova nel posto sbagliato è che forse tocca fare un pezzo di strada in più!!!
In bocca al lupo
Crodiali Saluti

Dott.ssa Maria Cristina Bivona
Psicoterapeuta e Sessuologa
Roma- Tivoli 347 0550866
www.psicologotivoli.com

[#7]
Utente
Utente
Questo messaggio forse sarà inutile poichè serve solo per chiarire e rispondere ad alcune domande poste,le quali non sono riuscito bene a capire quanto fossero retoriche o meno.Spero,al massimo,che non lo leggiate ma che non sia un disturbo,colgo in qualsiasi caso l'occasione per ringraziarvi tutti. Detto ciò:

- Alla dott.Randone rispondo di no, ovviamente non ho pagato in anticipo ma fin ora ho pagato..e lasciar perdere adesso mi preoccupava perchè è vero che m'avrebbe fatto risparmiare qualche centinaia d'euro ma sarebbe significato buttare,letteralmente,tutte le altre diverse centinaia spese.
Comunque la ringrazio molto per avermi seguito e risposto.

-Al dott.Santonocito, temo mi abbia interpretato un po' eccessivamente!
Dicevo "da solo" nel senso che quando dovrò corteggiare una ragazza non avrò uno psicologo affianco a me che mi infonda coraggio;
dicevo che 26 anni diventano tanti nel senso che più cresco e più per una donna che ormai sa chi è,sessualmente parlando,un partner con l'ep risulterebbe 'frustrante',almeno credo...;
e infine no, non chiedevo un consulto on-line senza andare dallo psicologo.Pensando al caso in cui ci fosse necessità o fosse consigliabile che un paziente in terapia avesse una compagna,ho pensato,per infondergli un po' di fiducia,gli si dirà qualcosa ed era questo quello che chiedevo ma credo che il consulto dallo psicologo,poi,sia tutta altra cosa.
Comunque ringrazio il dottore per avermi risposto.

-Alla dott.Bivona che non mi ha posto domande,colgo solo l'occasione per ringraziarla ancora.
[#8]
Dr.ssa Rosa Riccio Psicologo, Psicoterapeuta 247 5
"Pensando al caso in cui ci fosse necessità o fosse consigliabile che un paziente in terapia avesse una compagna,ho pensato,per infondergli un po' di fiducia,gli si dirà qualcosa ed era questo quello che chiedevo ma credo che il consulto dallo psicologo,poi,sia tutta altra cosa"

Gentile utente,
lo posso comprendere che lei senta il bisogno di un'iniezione di fiducia ma temo onestamente che non le sarebbe utile.

"ho avuto poche storie e lunghe,abituato,voglio dire,ad avere ragazze con le quali c'era un legame profondo già prima di metterci insieme e che stavano quindi con me per quello che ero e non per le mie performance..."

Fino a quando penserà che le donne che incontrerà nel futuro la ameranno per le sue performance e non per quello che lei è, immagino che quello della performance rimarrà un tema cardine e un incoraggiamento esterno ad "avere una buona performance" non farà altro che convalidare la sua teoria.
Il problema è proprio questo. La sua sfida oggi credo abbia a che fare con il darsi il permesso di non avere una "buona performance" .

un caro saluto

Dr.ssa Rosa Riccio
Psicologa-Psicoterapeuta
www.cantupsicologia.com

[#9]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> -Al dott.Santonocito, temo mi abbia interpretato un po' eccessivamente!
Dicevo "da solo" nel senso che quando dovrò corteggiare una ragazza non avrò uno psicologo affianco a me che mi infonda coraggio;
>>>

Oppure, è lei che non ha ben presente in cosa consiste l'aiuto psicologico. Oppure ce l'ha, visto che ci ha scritto.

È evidente che lo psicologo non sarà accanto a lei quando starà corteggiando una ragazza, ma è il lavoro fatto PRIMA con lui, quello che le faciliterà le cose.

Vede com'è costantemente preoccupato del "momento della verità", di quando sarà di fronte alla ragazza, e come la sua preoccupazione traspaia da ogni sua frase?

È quest'ansia, che le sta mettendo i bastoni fra le ruote.
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