Titolo sono un ansioso con conseguenti attacchi di panico e in cura presso una psicologa

salve dottori; come detto nel titolo sono un ansioso con conseguenti attacchi di panico e in cura presso una psicologa:
ora scrivo per dire che erano vari mesi che a causa dell'ansia non andavo a scuola, fino a che martedi scorso ho cominciato in una scuola privata per cercare di fare l'esame a giugno e cosi avere piu probabilità di non perdere l'anno. Sono andato martedi e mercoledi e poi sono cominciate le vacanze di pasqua.
questi primi due giorni sono andati anche bene, ovviamente accompagnati da forte ansia e dolori un po per tutto il corpo, ma nel complesso nn mi posso lamentare.
oggi avrei dovuto riprendere la scuola, ma da qualche giorno, in queste vacanze di pasqua, mi sento molto in ansia( non per la scuola, perchè mi ci trovo anche bene), mi capitano settimane nelle quali sono molto ansioso. i primi giorni nn ci badavo perchè mi dicevo "tanto c'è tempo per calmarmi, fino a mercoledi che nn vado a scuola" e invece stamattina, dopo vari attacchi di panico, in questi giorni , nn sono andato. ero e sono ancora molto in ansia, peggio come detto, di qualche settimana fa; ho anche quasi litigato con i miei perchè hanno cominciato a credere che io volessi fare come con la scuola dove andavo prima e cioè dicevo di andare e poi la mattina mi svegliavo a dicevo di nn voler andare. Il punto è che io in questa scuola mi trovo bene e mi è costato nn poca fatica nn andare stamattina, infatti prima dicevo si poi no e alla fine durante tutta la mattinata sono stato nervoso perchè volevo andare. come detto sono in ansia in questi giorni e questa settimana nn è stata delle migliori anche perchè ho avuto sintomi nuovi che hanno cominciato a preoccuparmi e quindi ad accrescere l'ansia; inoltre per caso ho sentito alla tv dei melanomi la settimana scorsa e ho cominciato a preoccuparmi perchè penso di avere un neo strano e quindi ho cominciato a temere di avere questa malattia della pelle: per 3 4 giorni mi sono fissato solo su questo e quando nn ci ho pensato piu è comparsa la derealizzazione (alla quale sono abituato tuttavia) molto forte rispetto a queste ultime settimane. insomma mi sono trovato ieri in ansia , stamattina nn sono andato ma ci volevo andare, oggi sono ancora in ansia ma domani devo ( sia perchè mi obbligano sia perchè devo frequentare il piu possibile) e voglio andare a scuola , e nn so come fare perchè quest'ansia è molto forte. poi ci si mettono i miei che dicono "è un disturbo che devi combattere, devi reagire " pur non sapendo cosa sono gli attacchi di panico e quanto mi fanno arrabbiare.
ho scritto qui perchè dalla psicologa vado domani pomeriggio e nel frattempo volevo sapere se voi aveste potuto darmi un suggerimento pur sapendo che dipende da me ( per quanto possibile).
[#1]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Dice di essere in cura da una psicologa: è a lei che deve rivolgere tutte queste domande.

Lo ha fatto? Che risposte ha ricevuto? Che tipo di terapia sta facendo?

Nessun suggerimento o intervento diretto è possibile da qui, solo un orientamento generale.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
Attivo dal 2012 al 2015
Ex utente
so che devo rivolgerle alla psicologa, queste domande; visto però che ci vado domani pomeriggio e che nel frattempo domani devo andare a scuola volevo un parere per quello che ho detto (ripeto, per quanto possibile visto che qui si tratta di autosuggestione da parte mia)
[#3]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Caro ragazzo,

con mesi (o forse anni?) di ansia e panico alla spalle penso che ormai tu conosca bene le tue sensazioni e l'acutezza del disagio che provi, e sai che troverai una soluzione solo lavorando su te stesso e non certo cercando rassicurazioni presso di noi.

Non penso che ti sarà particolarmente utile sentirti confermare che è normale che l'ansia possa ripresentarsi ora che hai ripreso le lezioni dopo molti mesi di assenza: trattandosi di un disturbo così grave da farti saltare mesi di scuola non ci sono particolari suggerimenti o "formule" da mettere in pratica per ovviare al problema, se non quelli che ti potrà eventualmente comunicare la nostra collega in seduta (a seconda dell'orientamento con il quale si è formata).

Se vuoi un consiglio, personalmente ti suggerirei di integrare alla psicoterapia (che però non sappiamo da quanto hai iniziato) un trattamento farmacologico.

Se la tua sofferenza è così acuta come ce la descrivi e pensi che perdere l'anno ti farebbe stare molto peggio è magari il caso di parlarne con uno psichiatra, e di pensare ad un farmaco che ti permetta di sentirti meglio mentre lavori con la psicologa sui meccanismi che sostengono il tuo disturbo.

Pensaci!

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Attivo dal 2012 al 2015
Ex utente
la psicologa sostiene che nn abbia bisogno dei farmaci (comunque la terapia l'ho iniziata a meta gennaio).
[#5]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Hai quindi iniziato da poco, è presto per vedere i risultati ma è positivo che tu abbia trovato il coraggio di provare a tornare a scuola.

Non lasciarti abbattere da quanto accaduto oggi, come sei riuscito ad andarci per due volte dopo mesi di assenza ci riuscirai ancora.
[#6]
Attivo dal 2012 al 2015
Ex utente
si, in realtà mi hanno abbastanza pressato per non farmi perdere l'anno. so che nn è facile perchè anche adesso per esempio ho dolori alla gabbia toracica e braccia e ho avuto poco fa un attacco di panico, comunque come detto domani sono obbligato ad andare cosi come altre volte, e cercherò di fare il possibile.
[#7]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Francamente, se stai così male e senti che è importante non perdere l'anno considererei l'ipotesi del trattamento psicofarmacologico anche se la psicologa che ti segue non lo ritiene necessario.

Prova a riparlarne con lei, dopo aver valutato come ti sentiresti e cosa succederebbe se dovessi ritirarti da scuola e ripetere l'anno a settembre.

Se sul piatto della bilancia pesa di più riuscire a concludere l'anno e a presentarti e sostenere l'esame finale, rispetto a "resistere" senza farmaci, vale la pena di fare tutto il possibile perchè ciò si realizzi.
[#8]
Attivo dal 2012 al 2015
Ex utente
si ne parlerò alla psicologa.
[#9]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Bene, parlagliene e se vuoi aggiornaci.

In ogni caso ti faccio tanti auguri,
[#10]
Attivo dal 2012 al 2015
Ex utente
grazie, saluti
[#11]
Attivo dal 2012 al 2015
Ex utente
scusate dottori, oggi ho avuto un dolore sotto lo sterno, alla punta e anche al lato sinistro del petto, mi faceva male se giravo il busto ma anche se mi muovevo. è durato un pò e adesso ho paura, è normale? adesso ho anche dei fastidi allo sterno, tipo dolori ossei
[#12]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Si può trattare di una contrattura muscolare e di dolori intercostali, ma per esserne sicuro puoi rivolgerti al tuo medico.

Se già riuscito a tornare a scuola?
[#13]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile ragazzo, prova a leggere qui:

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1633-asportazione-chirurgica-dello-stato-ansioso.html

Il primo step dovrebbe proprio essere quello di imparare a discriminare lo stato ansioso che si esprime anche sul corpo per poi imparare a gestire sempre meglio l'ansia.

Questo dovrebbe permetterti di capire se è il "tuo" modo di percepire l'ansia oppure altro.Ovviamente questo lavoro devi farlo con la psicologa che ti segue.

Saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#14]
Attivo dal 2012 al 2015
Ex utente
si ho fatto tre giorni, giovedi,venerdi e sabato ( sono stato non troppo male in compenso); il fatto è che ho paura adesso di questi dolori che possano essere qualcosa di preoccupante
[#15]
Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32
Caro ragazzo,

se vuole una rassicurazione sul suo stato di salute fisica solo il suo medico potrà dargliela.
Il fatto che lei sia riuscito a frequentare la scuola mi sembra un buon segno.

Se, come sembra, si tratta di una sintomatologia di tipo ansioso il fatto di frequentare la scuola che, evidentemente, le lascia meno tempo per concentrarsi sul sintomo, dovrebbe incoraggiarla a continuare su questa strada.

Il percorso che sta facendo con la psicologa è senz'altro un punto importante; se però il disagio è così marcato come lo descrive sarebbe davvero opportuno affiancare alla terapia psicologica anche una buona terapia di tipo farmacologico.

Un caro saluto.

Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com

[#16]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
"ho fatto tre giorni, giovedi, venerdi e sabato (sono stato non troppo male in compenso)"


Benissimo, quindi in totale finora sei riuscito ad andare a lezione tutti i giorni, da quando hai deciso di ricominciare a frequentare, e hai saltato solo mercoledì.

Era immaginabile che riprendere la frequenza dopo tanto tempo, e non stando ancora bene, ti avrebbe messo alla prova, e a quanto pare stai cominciando ad "ingranare" complessivamente senza troppi problemi.
Ovviamente più familiarizzerai con la scuola e la classe e più ti sentirai al sicuro andando lì.

"ho paura adesso di questi dolori che possano essere qualcosa di preoccupante"

Vista l'ansia della quale soffri è probabile che si tratti di preoccupazioni ipocondriache.
Se in generale la tua salute fisica è buona è difficile che, di punto in bianco, ti venga qualcosa di brutto (anche se, ovviamente, il riferimento per averne la certezza deve essere il tuo medico).

Parli anche dei sintomi fisici che ti vengono con la nostra collega?
[#17]
Attivo dal 2012 al 2015
Ex utente
si, certo. lei sostiene che sia tutto dovuto all'ansia, ma ieri e oggi è tremendo, ho anche sintomi nuovi che non riesco proprio a gestire per esempio ho dolore alla mascella fastidioso e poi per caso trovo questo
http://www.benesserevillage.it/browse/for/Salute/Prevenzione%20malattie/infarto-sintomi-MjEyNg453
che mi fa andare ancora piu in ansia. ripeto sono sintomi nuovi, gli esami medici comunque li ho fatti vari mesi all'ospedale, mentre in modo approfondito in uno studio medico qualche anno fa.
[#18]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
I sintomi causati dall'ansia possono essere infiniti e diversissimi fra loro, di questo non hai motivo di dubitare.

Se continui a sentire quei dolori torna dal medico per sicurezza, ma poi, quando ti dirà che sei sano, cerca di metterti l'animo in pace e di concentrarti sul lavoro con la psicologa.

Anche se non è gradevole sopportare sintomi come quelli che riferisci è molto frequente che i soggetti ansiosi ne siano colpiti.
Anche da questo punto di vista assumere un farmaco ti sarebbe probabilmente d'aiuto.

Evita inoltre di cercare spiegazioni ai sintomi su internet perchè non hai ovviamente le competenze per valutare se la tua situazione risponde o meno a quello che puoi leggere in rete, e rischi solo di spaventarti per niente.
Non mi sembra che in questo momento sia proprio il caso di andarti a cercare altri motivi di preoccupazione.

[#19]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> ripeto sono sintomi nuovi
>>>

Probabilmente non ha alcuna importanza. L'ansia può manifestarsi in innumerevoli modi.

Non solo: più continuerai a chiederci rassicurazioni e conferme, più sarà probabile che la tua ansia aumenterà e si radicherà ulteriormente. Devi essere curato di persona, se il trattamento che stai ricevendo non ti sembra sufficiente, rivolgiti a un differente professionista, magari psichiatra.
[#20]
Attivo dal 2012 al 2015
Ex utente
io mi trovo bene con la mia psicologa solo che capitano queste giornate dove nn so cosa fare , non riesco a gestire niente.
[#21]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
È a lei che devi rivolgere le tue domande. Altrimenti a che serve andarci?
[#22]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
E' normale che non tutte le giornate siano uguali e che in un alcuni momenti tu non sappia che fare, dato che la tua psicologa non può essere sempre presente per affiancarti nella gestione del quotidiano.

Parlale di queste cose e anche del fatto che hai scritto a noi, perchè è importante che sappia che hai sentito la necessità (o il desiderio) di chiedere un altro parere.
[#23]
Attivo dal 2012 al 2015
Ex utente
scusate se mi rivolgo ancora a voi; so che le domande le dovrei rivolgere alla mia psicologa ma visto che ci vado domani pomeriggio e ho una domanda adesso:
ho parlato qualche giorno fa di difficolta ad andare a scuola, ansia eccessiva, ebbene da lunedi nn sono ancora andato e gg nn sto meglio. domani dovrei andare perchè ho fatto tre giorni consecutivi, ma sono a pezzi.ho la gabbia toracica (per dirne una) talmente contratta che prima nn riuscivo a fare un respiro profondo. inoltre sto litigando con i miei perchè dicono che non mi impegno per andare a scuola, devo provarci; mi metto a urlare, li ho "minacciati" dicendo " accompagnatemi poi tanto quando ve ne tornate nn ci vado a scuola". il problema è che io ci voglio andare, voglio stare con gli altri, mi scoccio di stare a casa, ci metto tutta la buona volontà ma appena sento un dolore mi preoccupo e dico che nn ci voglio andare piu.ripeto scrivo qui perchè dalla psicologa vado domani e so che nn dovrei parlare qui di queste cose, scusate ancora.
[#24]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Carissimo,

penso che ti sia ormai sufficientemente chiaro che la volontà non basta quando parliamo di combattere gli effetti dell'ansia.

Non ho motivo di dubitare del fatto che tu voglia andare a scuola, ma la situazione di grave ansia che ci hai descritto ti ostacola ben al di là di quanto può essere risolto con la volontà.

Per questo motivo ti suggerivo di integrare la psicoterapia con un sostegno farmacologico: la psicoterapia funzionerà, ma richiederà magari del tempo che tu non hai se intendi finire l'anno, visto che mancano 2 mesi.

Prendere un farmaco che ti "tenga in piedi" (esattamente come se utilizzassi delle stampelle) mentre lavori con la psicologa sul problema ti permetterebbe di non avere anche la preoccupazione di trovarti a ripetere l'anno a settembre.
[#25]
Attivo dal 2012 al 2015
Ex utente
saluti dottoressa massaro:
allora ho parlato alla mia psicologa dei farmaci, lei sostiene che nn convenga perchè causano rallentamento delle funzioni cerebrali. le ho detto che per me è difficile andare a scuola ma ci voglio andare , e lei mi ha risposto dicendo (cosa che peraltro ritengo giusta e sulla quale abbiamo già discusso ) che sei giorni di scuola dopo tanto tempo sono troppi, e che conveniva fare due o tre giorni a settimana, anche perchè c'è da dire che le premesse erano queste; mi era stato detto che frequentando non tutta la settimana, avrei potuto fare un esame per l'ammissione e quindi io ho accettato. non sapevo che avrei dovuto frequentare tutta la settimana, altrimenti nn avrei scelto questa possibilità. Ritornando quindi alle mie difficoltà a scuola, lei ha detto di andare i giorni che riesco e magari saltarne qualcuno. Il problema è che queste settimane sono molto difficili e quindi mi ritrovo ad essere in quella scuola da 13 giorni "scolastici" con 7 presenze e 6 assenze.la settimana scorsa ho frequentato giovedi , venerdi solo qualche ora e basta. oggi è lunedi e non sono andato. qualche settimana fa avevo detto alla psicologa che non mi interessava tanto poi se non fossi riuscito a prendere l'anno, perciò lei disse "fai il possibile poi quando nn riesci nn vai e dato che questi giorni a scuola, allungheranno la terapia, se vedo che non ti giova ti dirò io stessa nn andare piu a scuola" perchè dice che sto cominciando ad affrontare una delle situazioni piu ansiogene, piuttosto che cominciare dalle meno ansiogene. in questi giorni però ho deciso che mi interessa prendere l'anno, e lei comunque dice (visto che io ho detto che ho voglia di andare a scuola , anche perchè voglio stare con gli altri) quello che ho scritto sopra , cioè : "vai quando riesci, altrimenti no anche perchè tu sapevi che dovevi frequentare due o tre giorni a settimana, cosi ti era stato detto (in effetti), e quindi poichè a scuola sanno anche che tu hai dei problemi (ovviamente non ho specificato quali problemi), devono aspettarsi anche che tu non frequenti sempre e poi chi è che deve spiegare i motivi della tua non assidua frequenza, è che chi ti ha messo in questa situazione ( mio zio. poichè ha insegnato li e mi ha proposto di frequentare questa scuola.) In conclusione, lei sostiene che non era il momento di andare tutti i giorni a scuola, di andare quando riesco, e se nn riesco a prendere l'anno di considerare che non è stata colpa mia. Come detto, non considera proprio l'idea dei farmaci. Devo anche dire che forse non ha capito che a me interessa molto prendere l'anno, poichè è in questi ultimi giorni che mi è venuta una grande voglia di prenderlo, per due buoni motivi: visto che sto frequentando in un' altra scuola, non posso poi tornare da bocciato magari allo scientifico (la mia vecchia scuola), dopo aver fallito l'esame; sa tanto di furbizia, poichè sembrerebbe che io abbia scelto una scuola piu leggera per paura di farlo allo scientifico, anche se in realtà e si piu leggera ma c'è da dire che finchè c'è la possibilità di guadagnare un anno è sempre positivo (liceo scientifico la vecchia scuola, magistrale quella attuale); secondo motivo, mi piace quest'ambiente: è una scuola privata, meno gente, quindi piu amicizie, cioè ci si conosce un po tutti, e quindi vorrei avere la possibilità di restare dopo l'esame, perciò vorrei prendere l'anno. Proprio adesso che sto scrivendo mi ha chiamato mio padre per sapere se ero andato a scuola; devo dire che giovedi io e i miei siamo andati dalla psicologa ( io per la mia seduta, loro perchè la psciologa voleva spiegargli un pò la mia situazione in generale e a scuola, e gli ha detto di fare scegliere a me la mattina, se andare o non andare, di non obbligarmi; non mi stanno obbligando però come stavo dicendo, ha chiamato mio padre e ha detto " io pensavo che eri andato, perchè dopodomani è festa, e quindi già era un giorno che non andavi" e io ho risposto "anche io pensavo che andavo". la questione è che quando nn vado penso cosa dicono i miei, il direttore della scuola che mi ha dato la possibilità di farmi frequentare, i compagni di classe (mi convinco che se non vado poi mi allontanano e non vogliono parlare con me e mi innervosisco), i miei zii (ci sarebbe da scrivere un libro ma riassumo brevemente): mio zio , come detto è il prof in pensione e quindi quasi ogni giorno chiama per sapere se sono andato, e devo dare spiegazioni a lui poi c'è sua moglie, mia zia, che dall'anno scorso sosteneva che io facessi finta, che facevo i capricci, quando avevo i momenti di panico , convincendo anche mio padre e quindi mi sono innervosito con lei per mesi, e anche oggi che ha capito che c'è un problema, dice che magari cambiare ambiente, persone , mi aiuti ecc. ecc. inoltre ci si mette anche mio cugino ( quel deficiente del loro figlio, scusate l'espressione ma tutte le volte che ci penso mi viene da chiamarlo cosi) che ha 26 anni e che anche lui ha sostenuto che io facessi finta, che davo fastidio agli altri, e che mi comportavo come un bambino; lui a differenza di sua madre, non si è neanche un po convinto che ci sono dei problemi. quindi dico questi tre stanno in mezzo anche se non dovrebbero starci; chiamano per dire "stai calmo, sforzati", ogni tanto, per fortuna ultimamente un pò meno di prima, e quindi si fanno di piu i fatti loro, ma sempre in mezzo stanno; poi quando magari dovrebbero farsi sentire perchè gli si vuole dire qualcosa ( non io sia chiaro, ma i miei) non chiamano mai. ho sempre sostenuto che aspetto che mi prendano un pò con toni severi, per litigare con loro; è quello che penso perchè magari se litigo poi nn rompono piu le scatole. quindi dicevo devo dar conto a loro, al direttore della scuola, ai miei, ai compagni di classe , e quindi pure quando sto a casa, mi arrabbio ecc. ecc. la psicologa dice che non devo pensare a nessuno, e invece essere consapevole di quello che scelgo senza considerare nessuno; ma come si fa? come ho scritto prima mio padre che mi chiama, e mi dice io pensavo che eri andato, mi fa saltare in nervi e mi arrabbio. Il concetto è che alla fine, io voglio andare, non riesco a sforzarmi troppo, devo considerare quello che dicono tutti questi "scienziati" intorno a me, e mi innervosisco quando nn vado perchè voglio stare con gli altri, farmaci nn ne posso prendere e nn so come muovermi. la psicologa però ha proposto un suo collega che lavora come personal trainer in una palestra e segue le persone con problemi simili ai miei per aiutarli nei momenti di difficoltà; questo per fare un pò di esercizio fisico, allentare la tensione ma nn so se poi mi aiuterà a stare calmo anche a scuola.
E' un pò lungo il testo ma volevo esporre tutta la situazione.
[#26]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
"mi piace quest'ambiente: è una scuola privata, meno gente, quindi piu amicizie, cioè ci si conosce un po tutti, e quindi vorrei avere la possibilità di restare dopo l'esame, perciò vorrei prendere l'anno"

"io voglio andare, non riesco a sforzarmi troppo, devo considerare quello che dicono tutti questi "scienziati" intorno a me, e mi innervosisco quando nn vado perchè voglio stare con gli altri, farmaci nn ne posso prendere e nn so come muovermi"

Sembra che tutti abbiano qualcosa da dirti, ma che nessuno prenda seriamente in considerazione quello che vuoi.

Se nella nuova scuola ti trovi bene, al punto da sentirti già fra amici, e stai considerando molto positivamente l'idea di proseguire lì anche l'anno prossimo a mio avviso devi riflettere su quello che è il tuo obiettivo e perseguirlo.

Se questo vuol dire anche andare da un medico psichiatra e chiedere una prescrizione, dal momento che il tempo stringe, non penso che tu debba rinunciarci, se non ci sono altri modi per non perdere l'anno qualche mese di farmaci varrà bene il conseguimento del tuo scopo.
Capisco che il fatto che la tua psicologa si opponga strenuamente ti metta in difficoltà, ma come tu stesso dici forse non ha compreso quanto per te sia diventato importante cercare di evitare la bocciatura. L'idea del personal trainer come "educatore" può essere buona, ma ora non hai molto tempo e ne potrai riparlare a promozione avvenuta.

Essendo molto giovane e circondato da adulti che ti dicono cosa pensare e cosa fare è sicuramente difficile per te trovare la forza necessaria per far prevalere il tuo punto di vista, ma forse questo è il momento di iniziare a farlo.
[#27]
Attivo dal 2012 al 2015
Ex utente
Il fatto è, che cosa dico per andare dallo psichiatra, cioè: posso mai dire alla psicologa e agli altri, voglio prendere i farmaci perchè da solo nn ci riesco e perchè voglio andare a scuola, e visto che voi nn siete d'accordo credo sia meglio uno psichiatra? piuttosto la prossima volta che vado dalla psicologa devo fare in modo di farle capire che io voglio continuare ad andare a scuola, in modo convincente. ma non credo che approverebbe il fatto di andare da uno psichiatra anche perchè dovrei sempre chiederlo a lei no?
[#28]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
In realtà la decisione è tua e non ti servono approvazioni, sia perchè sei tu quello che sta male sia perchè sei maggiorenne.

Alla luce del fatto che ora hai un obiettivo e che il tempo stringe è opportuno che tu decida quello che vuoi e che lo metta in pratica.

Non intendevo comunque consigliarti di lasciare la psicoterapia (anche se potrai sempre cambiare terapeuta nel momento in cui non ti trovassi bene o non ti sentissi adeguatamente compreso), ma di integrare i farmaci alla psicoterapia almeno per un periodo, visto che l'ansia della quale soffri è invalidante (ho visto che hai già chiesto altri 3 consulti sempre sui dolori al petto che continui a sentire...).

Gli altri possono dire la loro, ma la vita è la tua e sei quindi tu a dover decidere.

A questo punto mi sembra di averti detto tutto quello che ti poteva servire sapere: riflettici bene e scegli in modo tale da non avere poi rimpianti.

Ti faccio tantissimi auguri,
Attacchi di panico

Scopri cosa sono gli attacchi di panico, i sintomi principali, quanto durano e quali sono le cause. Come affrontarli e come gestire l'ansia che li provoca?

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