Ansia perenne
buona sera, è circa tre mesi che soffro di ansia praticamente tutto il giorno,sono sempre stata ansiosa da quando ero piccola, ma comunque sono sempre stata in grado di gestirla,6 anni fa ho perso mia madre dopo 2 anni di malattia,dopo circa un anno dalla sua morte ho iniziato ad avere attacchi di panico sporadici, circa 4 volte in 5 anni, qualche mese fa ho perso un altra persona cara, ho dovuto affrontare un viaggio pesante per sistemare questioni burocratiche riguardanti questa persona, oltre tutto sono molto stressata per li lavoro che non si trova, a fine gennaio ho iniziato a sentirmi agitata,con nausea coliche addominali paura di finire in ospedale, paura di morire, mal di testa tensiva, vertigini, non riuscivo a mangiare per paura di stare male, se qualcuno mi chiedeva di uscire iniziavo a tremare ad avere conati di vomito e ad agitarmi, anche lavarmi mi metteva ansia e questo dalla mattina appena sveglia alla sera,sono stata dal mio medico di base che mi ha prescritto 7 gocce di minias nel tardo pomeriggio e deniban che ho preso per una settimana, dopo di che pensando di stare meglio ho interrotto, l ansia adesso va e viene ci sono giorni che è insostenibile altri che va meglio, solo che mi sento apatica, se penso al futuro inizio ad agitarmi, ho paura di morire mi sembra che i sogni che avevo prima sono irrealizzabili, mi sento come in gabbia, non mi rende felice più niente,ho paura che questa situazione continui per il resto della mia vita, tornerò mai ad essere felice, con la voglia di vivere?come posso affrontare questa situazione? si può guarire e tornare come prima? grazie in anticipo per le risposte
[#1]
gentile utente gli stati d'ansia crano trappole come quella che lei descrive. Speso anche la depressione scaturisce da essa con l'idea che si tratti di una condizione che non ci abbandonerà mai. La conseguenza è la perdita di interesse e di motivazione. Prima che il problema possa cronicizzarsi rivolgersi ad uno psicoterapeuta è la mossa migliore affinchè si interrompa quel circolo vizioso negativo.
saluti
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#3]
"si può guarire e tornare come prima?"
Cara Utente,
se lei è davvero "sempre stata ansiosa da quando era piccola" quello che le serve è un cambiamento, e non un ritorno ad uno stato d'ansia inferiore a quello attuale, solo apparentemente gestibile.
Essersi illusa di contenere da sola l'ansia ha condotto alla sua cronicizzazione e al prevedibile peggioramento in occaisione di eventi particolarmente stressanti, perciò si rende quanto mai opportuno che lei non perda altro tempo e inizi una psicoterapia, come le ha suggerito il dr. De Vincentiis.
Il suo pensiero dev'essere rivolto alla necessità di mutare i presupposti psicologici che hanno provocato in lei stati d'ansia fin dall'infanzia, per fare in modo che il suo futuro sia differente dal passato.
Tornare indietro non è davvero un risultato che le augurerei.
In attesa di iniziare una psicoterapia le consiglio di rivolgersi ad uno psichiatra e di non affidarsi al solo medico di base per la prescrizione di psicofarmaci.
Se intende integrare il trattamento farmacologico alla psicoterapia è preferibile che le prescrizioni siano effettuate da un medico specialista in questo campo, che le spieghi anche per bene come funzionano i farmaci che potrebbe assumere - e che non ha senso assumere un antidepressivo (Deniban) con la stessa modalità di un farmaco sintomatico, perchè non lo è.
In ogni caso è possibile che la sua demoralizzazione derivi dal troppo tempo trascorso all'insegna dell'ansia, che ha comprensibilmente inciso sul suo umore e sulla sua voglia di fare e di avere fiducia nel futuro.
Se la sensazione è quella di essere chiusa in una gabbia della quale non trova l'uscita va da sè che la sensazione di apatia e la visione a tinte fosche del futuro possono essere una conseguenza di tutto quello che sta passando e che ha fin qui sopportato.
Cara Utente,
se lei è davvero "sempre stata ansiosa da quando era piccola" quello che le serve è un cambiamento, e non un ritorno ad uno stato d'ansia inferiore a quello attuale, solo apparentemente gestibile.
Essersi illusa di contenere da sola l'ansia ha condotto alla sua cronicizzazione e al prevedibile peggioramento in occaisione di eventi particolarmente stressanti, perciò si rende quanto mai opportuno che lei non perda altro tempo e inizi una psicoterapia, come le ha suggerito il dr. De Vincentiis.
Il suo pensiero dev'essere rivolto alla necessità di mutare i presupposti psicologici che hanno provocato in lei stati d'ansia fin dall'infanzia, per fare in modo che il suo futuro sia differente dal passato.
Tornare indietro non è davvero un risultato che le augurerei.
In attesa di iniziare una psicoterapia le consiglio di rivolgersi ad uno psichiatra e di non affidarsi al solo medico di base per la prescrizione di psicofarmaci.
Se intende integrare il trattamento farmacologico alla psicoterapia è preferibile che le prescrizioni siano effettuate da un medico specialista in questo campo, che le spieghi anche per bene come funzionano i farmaci che potrebbe assumere - e che non ha senso assumere un antidepressivo (Deniban) con la stessa modalità di un farmaco sintomatico, perchè non lo è.
In ogni caso è possibile che la sua demoralizzazione derivi dal troppo tempo trascorso all'insegna dell'ansia, che ha comprensibilmente inciso sul suo umore e sulla sua voglia di fare e di avere fiducia nel futuro.
Se la sensazione è quella di essere chiusa in una gabbia della quale non trova l'uscita va da sè che la sensazione di apatia e la visione a tinte fosche del futuro possono essere una conseguenza di tutto quello che sta passando e che ha fin qui sopportato.
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#4]
Utente
Si sono sempre stata ansiosa fin da piccola, ho forse più che ansiosa timida e di conseguenza questo mi portava ansia, con l' adolescenza tutto è sparito (forse perchè in quel periodo avevo acquisito più sicurezza) per poi tornare dopo la morte di mia madre.La domanda che le pongo, anche se questo disturbo si è cronicizzato con una psicoterapia si può guarire?ho fatto una piccola ricerca in internet e ho letto di persone che combattono con questo disturbo da anni e la cosa mi spaventa molto,pensa chi sia un percorso lungo da affrontare?ne uscirò?
Grazie mille per la sua disponibilità
Grazie mille per la sua disponibilità
[#5]
Cara Utente,
i disturbi d'ansia rispondono molto bene alle psicoterapie; talvolta è consigliabile un supporto farmacologico iniziale per consentire al paziente di poter affrontare con più lucidità il percorso.
Esistono vari orientamenti psicoterapeutici ed ognuno di essi offre delle valide soluzioni al disagio che ci descrive.
Se vuole può dare un'occhiata ai seguenti link per farsi un'idea di quali siano le caratteristiche delle più conosciute terapie psicologiche:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1333-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico-parte-ii.html
Ad ogni modo l'auito di un professionista potrà aiutarla ad uscire da questa situazione.
Un caro saluto
i disturbi d'ansia rispondono molto bene alle psicoterapie; talvolta è consigliabile un supporto farmacologico iniziale per consentire al paziente di poter affrontare con più lucidità il percorso.
Esistono vari orientamenti psicoterapeutici ed ognuno di essi offre delle valide soluzioni al disagio che ci descrive.
Se vuole può dare un'occhiata ai seguenti link per farsi un'idea di quali siano le caratteristiche delle più conosciute terapie psicologiche:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1333-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico-parte-ii.html
Ad ogni modo l'auito di un professionista potrà aiutarla ad uscire da questa situazione.
Un caro saluto
Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com
[#6]
Se in adolescenza aveva acquisito una certa sicurezza è possibile che sia stata proprio la perdita della mamma a generare in lei uno stato d'angoscia e la sensazione che le manchino i punti di rifermento, con la conseguente sintomatologia (attacchi di panico) che è peggiorata quando ha dovuto affrontare un altro lutto.
E' comunque importante che avesse fatto dei passi avanti, anche se forse sarebbe stato più opportuno occuparsi prima della sua ansia non c'è nessun ostacolo a che lei se ne occupi ora.
E' un soggetto giovane e, ovviamente, sarà più semplice affrontare il problema adesso, che è una ragazza ventenne, piuttosto che più in là negli anni.
Per questo motivo non si deve preoccupare di non poter risolvere, se cercherà uno psicologo dal quale farsi seguire e si impegnerà a non pasticciare con i farmaci, ma - come dicevo - a rivolgersi eventualmente ad uno psichiatra per la loro prescrizione e gestione.
Non è poi detto che la psicoterapia debba essere particolarmente prolungata: per quanto ovviamente non sia possibile fare una previsione, si tratterà probabilmente di lavorare sulla quota di ansia che è sempre rimasta in sottofondo e di aiutarla a superare il lutto per la perdita della mamma (e il dolore dei 2 anni di malattia che l'hanno preceduta), che è probabilmente ancora attivo nel provocarle il malessere che ci ha riferito.
E' comunque importante che avesse fatto dei passi avanti, anche se forse sarebbe stato più opportuno occuparsi prima della sua ansia non c'è nessun ostacolo a che lei se ne occupi ora.
E' un soggetto giovane e, ovviamente, sarà più semplice affrontare il problema adesso, che è una ragazza ventenne, piuttosto che più in là negli anni.
Per questo motivo non si deve preoccupare di non poter risolvere, se cercherà uno psicologo dal quale farsi seguire e si impegnerà a non pasticciare con i farmaci, ma - come dicevo - a rivolgersi eventualmente ad uno psichiatra per la loro prescrizione e gestione.
Non è poi detto che la psicoterapia debba essere particolarmente prolungata: per quanto ovviamente non sia possibile fare una previsione, si tratterà probabilmente di lavorare sulla quota di ansia che è sempre rimasta in sottofondo e di aiutarla a superare il lutto per la perdita della mamma (e il dolore dei 2 anni di malattia che l'hanno preceduta), che è probabilmente ancora attivo nel provocarle il malessere che ci ha riferito.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 12.4k visite dal 10/04/2012.
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