Comportamento da tenere con un partner confuso
Salve, intanto grazie per l'attenzione che spero mi dedicherete.
Da circa un mese la mia vita si è stravolta: da quasi 8 anni vivo una bellissima storia d'amore con il mio partner. "Bellissima", perché entrambi riusciamo a vivere l'uno per l'altra, le nostre famiglie si adorano, sempre vicini senza mai un attimo di esitazione, le litigate non hanno mai scalfito la nostra voglia di stare insieme, ma erano semplici parentesi di scontro, superate le quali si andava avanti meglio di prima.
Da appena un mese il mio partner, col quale avevamo progettato di sposarci (con suo grande entusiasmo: era felicissimo di girare per acquistare cucine, per progettare la futura casa), mi dice di essere confuso, di non sapere se mi ama con la stessa intensità di prima, mi dice che odia tutto e tutti, che sta mettendo in discussione perfino la sua attività lavorativa, che gli sta portando grandi soddisfazioni sia economiche che professionali.
Premetto che il mio fidanzato è un giovane ventinovenne, che ad appena 2 anni dalla laurea, è riuscito a costruire una realtà professionale di grande livello, che lo ha reso felice, ma - a mio modesto parere - anche un po' più "presuntuoso". A volte mi appare troppo sicuro di sé, tanto da ascoltare i miei consigli sempre meno, consigli che reciprocamente eravamo soliti darci, perché animati da una profonda stima l'uno nei confronti dell'altra. Come d'incanto, senza che io mi accorgessi di un benché minimo allontanamento od esitazione, all'indomani di una normalissima discussione, mi confessa di non essere più sicuro di voler condividere la sua vita con me e che tutto gli da fastidio. Lo vedo pervaso da un senso di insoddisfazione generale e non capisco se sono io ad esserne la causa, perché non sta più bene con me e non avendo il coraggio di lasciarmi, dopo aver detto al mondo intero che voleva sposarmi, sente su di sé una pressione generale, oppure se - al contrario - le sue incertezze, i suoi dubbi, il suo momento di confusione a 360 gradi lo hanno portato, di conseguenza, a dubitare anche del nostro sentimento, finora sempre vivo ed acceso.
Lui mi ha detto che non vorrebbe mettere la parola fine alla nostra storia, ma nello stesso tempo che vorrebbe trascorrere un po' di tempo senza di me, per cercare di capire se gli manco, se sono la donna della sua vita come credeva circa 2/3 mesi fa.
Io, in tutto ciò, che devo fare? Lo vedo distante, quando si avvicina non capisco se lo fa per amore o per senso di colpa nei miei riguardi e credo non lo capisca neanche lui, non vorrei lasciarlo, intanto perché lo amo più della mia stessa vita, lo stimo come uomo e come partner, poi anche perché questo rovinerebbe quell'armonia che si è venuta a creare tra le nostre famiglie e che oggi rappresenta una rarità. Lo vedo così confuso e sopraffatto da un senso di caos mentale, che vorrei proteggerlo ed evitare di fargli fare qualche assurda bravata sia a livello familiare che professionale.Aiutatemi a capire cos'è meglio per noi, che devo fare?
Da circa un mese la mia vita si è stravolta: da quasi 8 anni vivo una bellissima storia d'amore con il mio partner. "Bellissima", perché entrambi riusciamo a vivere l'uno per l'altra, le nostre famiglie si adorano, sempre vicini senza mai un attimo di esitazione, le litigate non hanno mai scalfito la nostra voglia di stare insieme, ma erano semplici parentesi di scontro, superate le quali si andava avanti meglio di prima.
Da appena un mese il mio partner, col quale avevamo progettato di sposarci (con suo grande entusiasmo: era felicissimo di girare per acquistare cucine, per progettare la futura casa), mi dice di essere confuso, di non sapere se mi ama con la stessa intensità di prima, mi dice che odia tutto e tutti, che sta mettendo in discussione perfino la sua attività lavorativa, che gli sta portando grandi soddisfazioni sia economiche che professionali.
Premetto che il mio fidanzato è un giovane ventinovenne, che ad appena 2 anni dalla laurea, è riuscito a costruire una realtà professionale di grande livello, che lo ha reso felice, ma - a mio modesto parere - anche un po' più "presuntuoso". A volte mi appare troppo sicuro di sé, tanto da ascoltare i miei consigli sempre meno, consigli che reciprocamente eravamo soliti darci, perché animati da una profonda stima l'uno nei confronti dell'altra. Come d'incanto, senza che io mi accorgessi di un benché minimo allontanamento od esitazione, all'indomani di una normalissima discussione, mi confessa di non essere più sicuro di voler condividere la sua vita con me e che tutto gli da fastidio. Lo vedo pervaso da un senso di insoddisfazione generale e non capisco se sono io ad esserne la causa, perché non sta più bene con me e non avendo il coraggio di lasciarmi, dopo aver detto al mondo intero che voleva sposarmi, sente su di sé una pressione generale, oppure se - al contrario - le sue incertezze, i suoi dubbi, il suo momento di confusione a 360 gradi lo hanno portato, di conseguenza, a dubitare anche del nostro sentimento, finora sempre vivo ed acceso.
Lui mi ha detto che non vorrebbe mettere la parola fine alla nostra storia, ma nello stesso tempo che vorrebbe trascorrere un po' di tempo senza di me, per cercare di capire se gli manco, se sono la donna della sua vita come credeva circa 2/3 mesi fa.
Io, in tutto ciò, che devo fare? Lo vedo distante, quando si avvicina non capisco se lo fa per amore o per senso di colpa nei miei riguardi e credo non lo capisca neanche lui, non vorrei lasciarlo, intanto perché lo amo più della mia stessa vita, lo stimo come uomo e come partner, poi anche perché questo rovinerebbe quell'armonia che si è venuta a creare tra le nostre famiglie e che oggi rappresenta una rarità. Lo vedo così confuso e sopraffatto da un senso di caos mentale, che vorrei proteggerlo ed evitare di fargli fare qualche assurda bravata sia a livello familiare che professionale.Aiutatemi a capire cos'è meglio per noi, che devo fare?
[#1]
Gentile Ragazza,
oltre a quello che ci ha scritto del vostro legame, ci sono aree disfunzionali, conflittualità pregresse?
Su cosa si fonda il vostro legame, oltre che sull'amore?
Avete spazi differenti o tendete alla simbiosi?
La vostra vita sessuale era soddisfacente per entrambi?
Nè noi, nè nessuno le può dire come comportarsi, ma se c'è un disagio, questo andrebbe ascoltato e decodificato, per poter trasformare la crisi in risorsa.-
Una consulenza di coppia, potrebbe ssere indicata
oltre a quello che ci ha scritto del vostro legame, ci sono aree disfunzionali, conflittualità pregresse?
Su cosa si fonda il vostro legame, oltre che sull'amore?
Avete spazi differenti o tendete alla simbiosi?
La vostra vita sessuale era soddisfacente per entrambi?
Nè noi, nè nessuno le può dire come comportarsi, ma se c'è un disagio, questo andrebbe ascoltato e decodificato, per poter trasformare la crisi in risorsa.-
Una consulenza di coppia, potrebbe ssere indicata
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Ex utente
Gentile dr.ssa Randone, intanto, grazie per la Sua cortese risposta.
Non le nascondo che, come tutte le coppie, anche noi in 8 anni abbiamo avuto i nostri problemi, che siamo riusciti a superare tranquillamente.
Per un periodo di tempo (circa 3/4 anni fa) abbiamo litigato per sua sorella che spesso si mostrava "poco cordiale" con me: litigate intense, forti, ma nelle quali lui si mostrava sempre dalla mia parte, solo che mi incoraggiava a "fregarmene" e a lasciar correre. Cosa che ho imparato a fare, infatti, non abbiamo più avuto problemi del genere.
Il nostro legame non si fondava solo sull'amore, ma sulla condivisione, lo reputavo oltre che il mio amante anche il mio migliore amico: condividiamo la passione per le auto, viaggiamo spesso e molto altro.
Abbiamo ognuno la nostra vita, anche perché ci occupiamo di cose diverse: lui è un ingegnere io una laureanda in legge, però tendiamo a fare molte cose insieme, perciò - per esempio - se nel lavoro si presenta l'esigenza di un tecnico mi rivolgo a lui e questo perché sono sinceramente convinta che lui sia una persona capace e non solo perché è il mio fidanzato.
Il sesso ha rappresentato, forse, l'oggetto delle maggiori discussioni, perché io sono un tipo timida, perciò non amo "folleggiare" in auto o "alla buona", perché ho sempre il timore di essere vista o di non stare al sicuro. Però quando siamo in viaggio oppure riusciamo a vivere un periodo nella stessa casa il sesso lo viviamo benissimo, senza preoccupazioni. Infatti, il mio è solo un disagio dovuto all'assenza di comodità e di privacy, che per me sono essenziali durante un rapporto intimo, e non ad una mancanza di attrazione o di interesse.
Lui tutto questo lo sa, perché si accorge che in assenza di una privacy assoluta sono in ansia. Tra l'altro ultimamente, ho cercato di superare le mie paure e sono riuscita a vivere il sesso più serenamente, nonostante non ci trovassimo pienamente nelle "condizioni ideali" di comodità e serenità che per me richiederebbe un rapporto intimo.
Vorrei sottolineare che fino ad oggi il pensiero di doverci sposare e finalmente vivere insieme la nostra vita e la nostra intimità aveva rappresentato la stura per continuare: insomma non vedevamo l'ora di sposarci per poter finalmente vivere in assoluta serenità, eliminando i classici problemi della vita da fidanzati (orari da rispettare, genitori apprensivi, un letto comodo su cui coccolarci ecc.).
Gli ho proposto di fare una terapia di coppia per cercare di superare questo momento di difficoltà, ma lui mi ha risposto che non vuole essere psicanalizzato e che deve trovare da solo le risposte alle sue domande. Cosa devo fare? Lo devo incoraggiare ad allontanarci e sperare che si convinca che sta facendo una follia, lo devo tenere stretto a me, devo lasciarlo fare senza intervenire?
Non lo riconosco più è come se ad un tratto fosse impazzito, fino a qualche settimana fa stravedeva per me, non vedeva l'ora di fissare la data del matrimonio, appena un anno fa mi ha regalato un anello di fidanzamento degno del dito di una principessa ed oggi, addirittura, non sa se mi ama o mi vuole semplicemente bene, come ad un'amica.
P.S. : non so se può essere rilevante per un vostro giudizio, ma mi dice che ancora oggi darebbe la vita per me, che il pensiero di farmi soffrire lo distrugge, piange di dolore per quello che gli sta succedendo e che vorrebbe che tornasse tutto come 2 mesi fa!
Non le nascondo che, come tutte le coppie, anche noi in 8 anni abbiamo avuto i nostri problemi, che siamo riusciti a superare tranquillamente.
Per un periodo di tempo (circa 3/4 anni fa) abbiamo litigato per sua sorella che spesso si mostrava "poco cordiale" con me: litigate intense, forti, ma nelle quali lui si mostrava sempre dalla mia parte, solo che mi incoraggiava a "fregarmene" e a lasciar correre. Cosa che ho imparato a fare, infatti, non abbiamo più avuto problemi del genere.
Il nostro legame non si fondava solo sull'amore, ma sulla condivisione, lo reputavo oltre che il mio amante anche il mio migliore amico: condividiamo la passione per le auto, viaggiamo spesso e molto altro.
Abbiamo ognuno la nostra vita, anche perché ci occupiamo di cose diverse: lui è un ingegnere io una laureanda in legge, però tendiamo a fare molte cose insieme, perciò - per esempio - se nel lavoro si presenta l'esigenza di un tecnico mi rivolgo a lui e questo perché sono sinceramente convinta che lui sia una persona capace e non solo perché è il mio fidanzato.
Il sesso ha rappresentato, forse, l'oggetto delle maggiori discussioni, perché io sono un tipo timida, perciò non amo "folleggiare" in auto o "alla buona", perché ho sempre il timore di essere vista o di non stare al sicuro. Però quando siamo in viaggio oppure riusciamo a vivere un periodo nella stessa casa il sesso lo viviamo benissimo, senza preoccupazioni. Infatti, il mio è solo un disagio dovuto all'assenza di comodità e di privacy, che per me sono essenziali durante un rapporto intimo, e non ad una mancanza di attrazione o di interesse.
Lui tutto questo lo sa, perché si accorge che in assenza di una privacy assoluta sono in ansia. Tra l'altro ultimamente, ho cercato di superare le mie paure e sono riuscita a vivere il sesso più serenamente, nonostante non ci trovassimo pienamente nelle "condizioni ideali" di comodità e serenità che per me richiederebbe un rapporto intimo.
Vorrei sottolineare che fino ad oggi il pensiero di doverci sposare e finalmente vivere insieme la nostra vita e la nostra intimità aveva rappresentato la stura per continuare: insomma non vedevamo l'ora di sposarci per poter finalmente vivere in assoluta serenità, eliminando i classici problemi della vita da fidanzati (orari da rispettare, genitori apprensivi, un letto comodo su cui coccolarci ecc.).
Gli ho proposto di fare una terapia di coppia per cercare di superare questo momento di difficoltà, ma lui mi ha risposto che non vuole essere psicanalizzato e che deve trovare da solo le risposte alle sue domande. Cosa devo fare? Lo devo incoraggiare ad allontanarci e sperare che si convinca che sta facendo una follia, lo devo tenere stretto a me, devo lasciarlo fare senza intervenire?
Non lo riconosco più è come se ad un tratto fosse impazzito, fino a qualche settimana fa stravedeva per me, non vedeva l'ora di fissare la data del matrimonio, appena un anno fa mi ha regalato un anello di fidanzamento degno del dito di una principessa ed oggi, addirittura, non sa se mi ama o mi vuole semplicemente bene, come ad un'amica.
P.S. : non so se può essere rilevante per un vostro giudizio, ma mi dice che ancora oggi darebbe la vita per me, che il pensiero di farmi soffrire lo distrugge, piange di dolore per quello che gli sta succedendo e che vorrebbe che tornasse tutto come 2 mesi fa!
[#3]
Gent.le ragazza,
il nostro compito non è quello di giudicare ma piuttosto di aiutarla a fare chiarezza.
Ciò che colpisce della sua descrizione è l'accento sugli aspetti positivi del rapporto di coppia e sul legame fra le rispettive famiglie di origine, tuttavia in questo scenario quasi "perfetto" emerge come una nota stonata la confusione del suo partner che sembrerebbe però nascere al di fuori del rapporto di coppia., come un disagio individuale piuttosto che relazionale. Se è così, bisognerebbe lasciare al suo partner il tempo di fare chiarezza dentro di sé e rispettare l'attuale disorientamento, sarà compito del suo fidanzato assumersi la responsabilità di individuare l'origine della sua inquietudine.
il nostro compito non è quello di giudicare ma piuttosto di aiutarla a fare chiarezza.
Ciò che colpisce della sua descrizione è l'accento sugli aspetti positivi del rapporto di coppia e sul legame fra le rispettive famiglie di origine, tuttavia in questo scenario quasi "perfetto" emerge come una nota stonata la confusione del suo partner che sembrerebbe però nascere al di fuori del rapporto di coppia., come un disagio individuale piuttosto che relazionale. Se è così, bisognerebbe lasciare al suo partner il tempo di fare chiarezza dentro di sé e rispettare l'attuale disorientamento, sarà compito del suo fidanzato assumersi la responsabilità di individuare l'origine della sua inquietudine.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#4]
Cara ragazza,
credo sia normale che dopo 8 anni di rapporto il suo partner sostenga che il pensiero di farla soffrire lo distrugge; sarebbe strano il contrario.
Sembra chiaro che neppure lui sappia cosa gli sta succedendo e se ricorrere a un consulto di coppia non è una strada percorribile non credo che lei possa fare molto per cambiare la situazione.
L'unico consiglio che mi sento di darle è di stargli vicino rispettando le distanze che lui definirà.
Può apparire poco, ed è comunque molto visto che anche lei sta comprensibilmente soffrendo parecchio; del resto non è certo forzandolo in un senso o nell'altro che la situazione potrà cambiare.
Un consulto di coppia non equivale a "farsi psicanalizzare"; questo è un elemento che, senza forzature, può far presente al suo compagno; oltre a ciò credo che debba solo armarsi di pazienza ed attendere che lui si chiarisca le idee.
In bocca al lupo
Un caro saluto
credo sia normale che dopo 8 anni di rapporto il suo partner sostenga che il pensiero di farla soffrire lo distrugge; sarebbe strano il contrario.
Sembra chiaro che neppure lui sappia cosa gli sta succedendo e se ricorrere a un consulto di coppia non è una strada percorribile non credo che lei possa fare molto per cambiare la situazione.
L'unico consiglio che mi sento di darle è di stargli vicino rispettando le distanze che lui definirà.
Può apparire poco, ed è comunque molto visto che anche lei sta comprensibilmente soffrendo parecchio; del resto non è certo forzandolo in un senso o nell'altro che la situazione potrà cambiare.
Un consulto di coppia non equivale a "farsi psicanalizzare"; questo è un elemento che, senza forzature, può far presente al suo compagno; oltre a ciò credo che debba solo armarsi di pazienza ed attendere che lui si chiarisca le idee.
In bocca al lupo
Un caro saluto
Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com
[#5]
Ex utente
Per la dr. Camplone
Grazie per la Sua risposta. E' vero, mi accorgo di sottolineare gli aspetti positivi, sa perché??? Perché, non riesco a capacitarmi di ciò che mi stia accadendo: è come se da una favola, con i suoi antagonisti, le sue avventure e disavventure, le sue fate, i suoi orchi, fossi precipitata tutto ad un tratto nell'oblio, nell'inferno delle sensazioni, è come se d'improvviso stessi vivendo una vita, un amore, un uomo, una storia che non mi appartiene.
Eravamo la "coppia perfetta", invidiata da amici e parenti, lui l'uomo più premuroso del mondo e d'improvviso una coltre di freddo ha irrigidito ogni cosa, per me senza una reale motivazione.
Abbiamo entrambi una personalità spiccata e forte, che spesso ci ha portati ad accesi scambi di opinione, ma è sempre quello che in fondo ci ha appassionati reciprocamente: l'avere accanto una persona intelligente, capace, non succube, attenta e concretamente attiva nella vita e nella nostra relazione sentimentale.
Pongo l'accento sulle famiglie, perché da due anni a questa parte, in vista delle nostre lauree e delle successive programmate nozze, queste si sono incontrate ed hanno cominciato a frequentarsi. Da allora è come se si conoscessero da una vita: i suoi genitori sono persone eccezionali, i miei genitori sono molto disponibili e credono fermamente nel valore dell'amicizia e dell'affetto familiare, il risultato è un continuo incontrarsi e vivere momenti di supporto, di felicità, di condivisione. Non oso immaginare cosa potrebbe significare anche per loro una rottura, tra l'altro senza alcun tipo di avvisaglia!
Per il dott. Callina
Grazie tante anche a Lei per il tempo che mi sta dedicando.
Sto cercando proprio di fare ciò che Lei mi ha consigliato: supportarlo in silenzio, fare da spettatrice della mia storia d'amore, in attesa che lui si chiarisca. Il problema è che al momento mi dice di odiare anche il suo lavoro (che va benissimo) o la sua famiglia (che non gli crea alcun tipo di problema). E non so se della sua confusione io sono la causa oppure una delle tante vittime, insieme alla sua famiglia, al suo lavoro ed a tutto ciò che al momento gli è inviso, proprio a causa del suo smarrimento.
Sono fermamente convinta che un consulto di coppia sia la possibile chiave di volta per risolvere i nostri problemi: una persona terza, imparziale, che ci ascolta ed è in grado di indagare ed indirizzare i nostri comportamenti.
Il problema è farlo capire a lui, "costringerlo" a fare la terapia di coppia. Per invogliarlo gli ho detto che questo probabilmente potrebbe aiutarlo a riacquistare la serenità.
P.S. : Sono un tipo molto, molto riservata, perciò mi piacerebbe che di questa nostra crisi nessuno fosse informato, almeno prima che ci siano risposte definitive, ma in questo caso non sarebbe meglio che lui si confidasse con qualche caro amico? Non potrebbe aiutarlo a sfogarsi? Non vorrei che per timore di farmi soffrire con me non si aprisse completamente...
Grazie per la Sua risposta. E' vero, mi accorgo di sottolineare gli aspetti positivi, sa perché??? Perché, non riesco a capacitarmi di ciò che mi stia accadendo: è come se da una favola, con i suoi antagonisti, le sue avventure e disavventure, le sue fate, i suoi orchi, fossi precipitata tutto ad un tratto nell'oblio, nell'inferno delle sensazioni, è come se d'improvviso stessi vivendo una vita, un amore, un uomo, una storia che non mi appartiene.
Eravamo la "coppia perfetta", invidiata da amici e parenti, lui l'uomo più premuroso del mondo e d'improvviso una coltre di freddo ha irrigidito ogni cosa, per me senza una reale motivazione.
Abbiamo entrambi una personalità spiccata e forte, che spesso ci ha portati ad accesi scambi di opinione, ma è sempre quello che in fondo ci ha appassionati reciprocamente: l'avere accanto una persona intelligente, capace, non succube, attenta e concretamente attiva nella vita e nella nostra relazione sentimentale.
Pongo l'accento sulle famiglie, perché da due anni a questa parte, in vista delle nostre lauree e delle successive programmate nozze, queste si sono incontrate ed hanno cominciato a frequentarsi. Da allora è come se si conoscessero da una vita: i suoi genitori sono persone eccezionali, i miei genitori sono molto disponibili e credono fermamente nel valore dell'amicizia e dell'affetto familiare, il risultato è un continuo incontrarsi e vivere momenti di supporto, di felicità, di condivisione. Non oso immaginare cosa potrebbe significare anche per loro una rottura, tra l'altro senza alcun tipo di avvisaglia!
Per il dott. Callina
Grazie tante anche a Lei per il tempo che mi sta dedicando.
Sto cercando proprio di fare ciò che Lei mi ha consigliato: supportarlo in silenzio, fare da spettatrice della mia storia d'amore, in attesa che lui si chiarisca. Il problema è che al momento mi dice di odiare anche il suo lavoro (che va benissimo) o la sua famiglia (che non gli crea alcun tipo di problema). E non so se della sua confusione io sono la causa oppure una delle tante vittime, insieme alla sua famiglia, al suo lavoro ed a tutto ciò che al momento gli è inviso, proprio a causa del suo smarrimento.
Sono fermamente convinta che un consulto di coppia sia la possibile chiave di volta per risolvere i nostri problemi: una persona terza, imparziale, che ci ascolta ed è in grado di indagare ed indirizzare i nostri comportamenti.
Il problema è farlo capire a lui, "costringerlo" a fare la terapia di coppia. Per invogliarlo gli ho detto che questo probabilmente potrebbe aiutarlo a riacquistare la serenità.
P.S. : Sono un tipo molto, molto riservata, perciò mi piacerebbe che di questa nostra crisi nessuno fosse informato, almeno prima che ci siano risposte definitive, ma in questo caso non sarebbe meglio che lui si confidasse con qualche caro amico? Non potrebbe aiutarlo a sfogarsi? Non vorrei che per timore di farmi soffrire con me non si aprisse completamente...
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Gent.le ragazza,
se le difficoltà del suo fidanzato sono di natura individuale forse la consulenza di coppia non è l'intervento più consigliabile, sarebbe preferibile un colloquio individuale che è cosa completamente diversa dalla possibilità di sfogarsi con un amico. In ogni caso la scelta non può che essere del suo ragazzo.
Solo una precisazione: il compito di uno psicoterapeuta non è quello di indagare e/o indirizzare i comportamenti ma, al contrario, creare le condizioni favorevoli al recupero del potere personale attraverso un percorso che promuova l'autoconsapevolezza dei propri bisogni. A tal proposito le consiglio la lettura di questo articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html
se le difficoltà del suo fidanzato sono di natura individuale forse la consulenza di coppia non è l'intervento più consigliabile, sarebbe preferibile un colloquio individuale che è cosa completamente diversa dalla possibilità di sfogarsi con un amico. In ogni caso la scelta non può che essere del suo ragazzo.
Solo una precisazione: il compito di uno psicoterapeuta non è quello di indagare e/o indirizzare i comportamenti ma, al contrario, creare le condizioni favorevoli al recupero del potere personale attraverso un percorso che promuova l'autoconsapevolezza dei propri bisogni. A tal proposito le consiglio la lettura di questo articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html
[#7]
Se cerca nel sito, troverà molte descrizioni di situazioni relazionali simili alla sua: uno dei due chiede la classica pausa di riflessione, lacerato dai sensi di colpa. Però la chiede. Lo vediamo anche nei nostri studi. E i fatti, spesso, dicono che quando uno dei due lascia, ma si sente in colpa e dice di non riuscire a dimenticare l'altro, l'aspetto comportamentale è purtroppo spesso quello veritiero.
Accetti la pausa di riflessione, senza cercarlo troppo. Se lui ancora a lei ci tiene, tornerà. Questo è il mio suggerimento.
Accetti la pausa di riflessione, senza cercarlo troppo. Se lui ancora a lei ci tiene, tornerà. Questo è il mio suggerimento.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#8]
Ex utente
Dr Santonocito, grazie mille per la Sua attenzione.
Non so se ho ben capito ciò che Lei intende: se uno dei due lascia, anche se pervaso dai sensi di colpa, nella maggior parte dei casi è perché in fondo non ama più, giusto?...
Anch'io sono convinta che se tiene a me tornerà, anzi forse, dentro di me, sono consapevole che allontanandomi potrei ottenere una reazione, che in questo momento lui non riesce ad avere né in un senso né in un altro.
E' così difficile....non vorrei compiere errori, che finirebbero per compromettere la mia vita!
Non so se ho ben capito ciò che Lei intende: se uno dei due lascia, anche se pervaso dai sensi di colpa, nella maggior parte dei casi è perché in fondo non ama più, giusto?...
Anch'io sono convinta che se tiene a me tornerà, anzi forse, dentro di me, sono consapevole che allontanandomi potrei ottenere una reazione, che in questo momento lui non riesce ad avere né in un senso né in un altro.
E' così difficile....non vorrei compiere errori, che finirebbero per compromettere la mia vita!
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Ex utente
Grazie dott. Santonocito, Lei non fa altro che confermare quanto io creda sia opportuno fare, solo che sono attanagliata dai dubbi e dallo sconforto.
Mi sento sciocca, incapace, poco astuta: come ho fatto a non capire nulla, come ho fatto a precipitare senza neanche accorgermi di aver perso l'equilibrio, come ho fatto a vivere accanto ad un uomo, al quale ho dato tutta me stessa, senza rendermi conto che i suoi sentimenti erano mutati???
Anche lui mi dice di non sapere cosa gli è successo, ma può - mi domando - un mese o due di incertezza cancellare 8 anni di idillio? Può una persona normale disinnamorarsi così d'improvviso senza un perché? Possono tanto amore, tanta dedizione, tanta complicità cessare in un attimo? Si può bramare una persona, non desiderando altro che sposarla e vivere insieme a lei, e tutto ad un tratto non essere più sicuri di nulla?
Lui, addirittura, pochi mesi fa, ha voluto che realizzassimo i nostri studi professionali insieme, oggi, infatti, lavoriamo in due stanze diverse, ma comunicanti, l'uno accanto all'altra.
Può essere che il successo professionale l'abbia cambiato, l'abbia reso sicuro di sé oltremodo, un po' più cinico, facendogli perdere di vista i buoni sentimenti? Può accadere che il rendersi conto di essere forti professionalmente, l'avere il conto corrente ben accresciuto, gli abbia fatto montare la testa? Mi scuso per questo turbine di domande, ma non so cosa pensare e le supposizioni fatte mi sembrano le uniche giustificazioni ad un comportamento che a me sembra folle.
Vi basti sapere che le poche persone che sono venute a conoscenza di questa crisi, sono rimaste letteralmente basite, senza parole, dicendoci che si sarebbero aspettate tutto fuorché un'incertezza nella nostra coppia.
Mi sento sciocca, incapace, poco astuta: come ho fatto a non capire nulla, come ho fatto a precipitare senza neanche accorgermi di aver perso l'equilibrio, come ho fatto a vivere accanto ad un uomo, al quale ho dato tutta me stessa, senza rendermi conto che i suoi sentimenti erano mutati???
Anche lui mi dice di non sapere cosa gli è successo, ma può - mi domando - un mese o due di incertezza cancellare 8 anni di idillio? Può una persona normale disinnamorarsi così d'improvviso senza un perché? Possono tanto amore, tanta dedizione, tanta complicità cessare in un attimo? Si può bramare una persona, non desiderando altro che sposarla e vivere insieme a lei, e tutto ad un tratto non essere più sicuri di nulla?
Lui, addirittura, pochi mesi fa, ha voluto che realizzassimo i nostri studi professionali insieme, oggi, infatti, lavoriamo in due stanze diverse, ma comunicanti, l'uno accanto all'altra.
Può essere che il successo professionale l'abbia cambiato, l'abbia reso sicuro di sé oltremodo, un po' più cinico, facendogli perdere di vista i buoni sentimenti? Può accadere che il rendersi conto di essere forti professionalmente, l'avere il conto corrente ben accresciuto, gli abbia fatto montare la testa? Mi scuso per questo turbine di domande, ma non so cosa pensare e le supposizioni fatte mi sembrano le uniche giustificazioni ad un comportamento che a me sembra folle.
Vi basti sapere che le poche persone che sono venute a conoscenza di questa crisi, sono rimaste letteralmente basite, senza parole, dicendoci che si sarebbero aspettate tutto fuorché un'incertezza nella nostra coppia.
[#11]
Come gia' detto dai colleghi, la pausa di riflessione non sempre deve contenere minaccie abbandoniche, ma a volte serve a mettere quella distanza funzionale, per occuparsi dei propri disagi.
Una consulenza psicologica individuale, a questo punto sarebbe indicata
Una consulenza psicologica individuale, a questo punto sarebbe indicata
[#12]
Ex utente
Gentile Dr.ssa Randone, me lo auguro di vero cuore, spero che il mio fidanzato riesca a mettere un po' di ordine dentro sé e riprenda la "retta via", altrimenti mi ritroverò qui a scrivervi per chiedere come uscire dall' "impasse", in cui irrimediabilmente mi ritroverei.
Al solo pensiero mi sento soffocare, non vedo futuro accanto a nessun altro.
Spero anche che, in qualche modo, il mio fidanzato si faccia supportare, ascoltando qualcuno che lo possa aiutare a fare luce dentro sé.
Al solo pensiero mi sento soffocare, non vedo futuro accanto a nessun altro.
Spero anche che, in qualche modo, il mio fidanzato si faccia supportare, ascoltando qualcuno che lo possa aiutare a fare luce dentro sé.
[#14]
Ex utente
Gentili professionisti, Vi scrivo, perché mi sembrava giusto informarVi su ciò che mi è accaduto, considerato il Vostro interessamento e le Vostre sollecite risposte.
Oggi, a circa due mesi di distanza dal "disastro", condivido la mia vita nuovamente con il mio fidanzato e l'anno prossimo dovremmo sposarci.
Tutto d'un tratto, all'indomani di una brutta discussione, nella quale gli esplicitavo il mio disagio e la mia sofferenza per la nostra situazione, che mi vedeva insieme con una persona così da tempo profondamente incerta dei suoi sentimenti, lui è venuto in casa mia e dopo un forte abbraccio mi ha detto che voleva ricominciare.
Mi ha fatto promettere di ascoltarlo di più, di assecondarlo maggiormente, di litigare meno ecc. ecc.
Immediatamente è come se un colpo di spugna avesse cancellato tutto: incertezze, dubbi, rancore e lui è tornato come prima, come se non fosse successo niente, come se quella parentesi di vita l'avesse vissuta un altro al posto suo.
Abbiamo ripreso le nostre abitudini, lui è ritornato "super premuroso" com'era sempre stato, ma io mi chiedo se tutto ciò sia normale, se nella nostra vita può accadere che tutto d'un tratto ci si disinnamori ed altrettanto d'improvviso si ritorni innamorati come o più di prima.
Devo preoccuparmi o quanto è successo a me può accadere più frequentemente di quanto immagini?
Grazie.
Oggi, a circa due mesi di distanza dal "disastro", condivido la mia vita nuovamente con il mio fidanzato e l'anno prossimo dovremmo sposarci.
Tutto d'un tratto, all'indomani di una brutta discussione, nella quale gli esplicitavo il mio disagio e la mia sofferenza per la nostra situazione, che mi vedeva insieme con una persona così da tempo profondamente incerta dei suoi sentimenti, lui è venuto in casa mia e dopo un forte abbraccio mi ha detto che voleva ricominciare.
Mi ha fatto promettere di ascoltarlo di più, di assecondarlo maggiormente, di litigare meno ecc. ecc.
Immediatamente è come se un colpo di spugna avesse cancellato tutto: incertezze, dubbi, rancore e lui è tornato come prima, come se non fosse successo niente, come se quella parentesi di vita l'avesse vissuta un altro al posto suo.
Abbiamo ripreso le nostre abitudini, lui è ritornato "super premuroso" com'era sempre stato, ma io mi chiedo se tutto ciò sia normale, se nella nostra vita può accadere che tutto d'un tratto ci si disinnamori ed altrettanto d'improvviso si ritorni innamorati come o più di prima.
Devo preoccuparmi o quanto è successo a me può accadere più frequentemente di quanto immagini?
Grazie.
[#15]
Cara ragazza,
personalmente ritengo che possa accadere che, in un momento di insoddisfazione generale, si faccia un po' di confusione e si tenda a fare di tutta l'erba un fascio.
E' probabile che, visto l'inappagamento che stava attraversando il suo fidanzato su tutti i fronti, non riuscisse più ad avere certezze sul sentimento che prova nei suoi riguardi.
Il fatto è che il sentimento non è razionalità e, forse, nel tentativo di cercare una logica razionale nel suo sentire, il suo compagno ha attraversato il periodo di "insicurezza emotiva" che lei ci ha descritto un paio di mesi fa.
Difficile dire se le parole che lei ha usato nella discussione possano aver toccato particolari corde emotive del suo fidanzato e aver, quindi, sbloccato la situazione.
Ciò che sembra al momento evidente è che lui vuole stare con lei e, a quanto ci dice, lo dimostra anche nei fatti.
Viva questo episodio come una parentesi costruttiva che le ha fatto conoscere un'altra faccia del suo futuro marito che, come ogni persona, può essere poliedrico e complesso nella sua unicità e individualità.
Le auguro che possa procedere tutto al meglio.
Un caro saluto e, se crede, ci aggiorni sugli sviluppi.
personalmente ritengo che possa accadere che, in un momento di insoddisfazione generale, si faccia un po' di confusione e si tenda a fare di tutta l'erba un fascio.
E' probabile che, visto l'inappagamento che stava attraversando il suo fidanzato su tutti i fronti, non riuscisse più ad avere certezze sul sentimento che prova nei suoi riguardi.
Il fatto è che il sentimento non è razionalità e, forse, nel tentativo di cercare una logica razionale nel suo sentire, il suo compagno ha attraversato il periodo di "insicurezza emotiva" che lei ci ha descritto un paio di mesi fa.
Difficile dire se le parole che lei ha usato nella discussione possano aver toccato particolari corde emotive del suo fidanzato e aver, quindi, sbloccato la situazione.
Ciò che sembra al momento evidente è che lui vuole stare con lei e, a quanto ci dice, lo dimostra anche nei fatti.
Viva questo episodio come una parentesi costruttiva che le ha fatto conoscere un'altra faccia del suo futuro marito che, come ogni persona, può essere poliedrico e complesso nella sua unicità e individualità.
Le auguro che possa procedere tutto al meglio.
Un caro saluto e, se crede, ci aggiorni sugli sviluppi.
[#16]
Ex utente
Gentile Dott. Roberto Callina, grazie per le Sue parole di conforto e vicinanza, che mi rincuorano e mi fanno vivere meno ansiosamente la mia storia d'amore, con meno incertezze, meno domande e più naturalezza ed entusiasmo.
Sono contenta, anche perché la mia storia è servita ad altri, che si sono trovati nella stessa situazione e che, contattandomi, ho potuto rincuorare ed ascoltare.
Vi terrò aggiornati.
GRAZIE sempre!
Sono contenta, anche perché la mia storia è servita ad altri, che si sono trovati nella stessa situazione e che, contattandomi, ho potuto rincuorare ed ascoltare.
Vi terrò aggiornati.
GRAZIE sempre!
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Ex utente
Gentile Dott. Roberto Callina, grazie per le Sue parole di conforto e vicinanza, che mi rincuorano e mi fanno vivere meno ansiosamente la mia storia d'amore, con meno incertezze, meno domande e più naturalezza ed entusiasmo.
Sono contenta, anche perché la mia storia è servita ad altri, che si sono trovati nella stessa situazione e che, contattandomi, ho potuto rincuorare ed ascoltare.
Vi terrò aggiornati.
GRAZIE sempre!
Sono contenta, anche perché la mia storia è servita ad altri, che si sono trovati nella stessa situazione e che, contattandomi, ho potuto rincuorare ed ascoltare.
Vi terrò aggiornati.
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Questo consulto ha ricevuto 18 risposte e 215.2k visite dal 10/04/2012.
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