Sesso occasionale

Buonasera,

Sono un uomo gay quasi sui trenta, e mi permetto di scrivere perché sta capitando qualcosa nella mia vita che credo mi stia sfuggendo completamente di mano.

Ho avuto una relazione fissa e monogama per 4 anni con un ragazzo della mia età, inutile dire quanto sia stato bello ed appagante. Cinque mesi fa questo uomo mi ha lasciato per mettersi con un altro.

Dopo la rottura ho iniziato ad avere sporadici rapporti occasionali e pensavo che la totale distacco emotivo mentre avevo questi rapporti fosse del tutto normale. Ho sempre pensato rappresentasse un sintomo del mio dolore.

Tuttavia da qualche mese a questa sto avendo rapporti occasionali sempre più frequenti e quando concludo un rapporto e il mio partner del momento dimostra un gesto d'affetto : carezza o bacio, ho una reazione fisica di rigetto, quasi di nausea. Ricerco sesso sempre più spesso, passo molto tempo in chat, ho anche fatto sesso di gruppo. Non le ho mai fatte queste cose, nemmeno quand'ero single, giovane e se vogliamo inesperto. E' una cosa che mi espone a dei rischi, mi rendo conto ma non riesco a fermarmi. Sento che non è un desiderio sano, ma quando finito il rapporto mi rivesto e vado via è come se il mio dolore sparisse. E' una sensazione estremamente positiva ed è l'unica cosa che mi faccia stare bene. Sono al lavoro e penso al sesso che farò la sera. Ho partner che non mi piacciono nemmeno, ma il punto per me è arrivare alla fine del rapporto, raggiungere l'orgasmo e allontarmi il più presto possibile. Mi sento sollevato, forte e invulnerabile.

Non riesco a fermarmi, cosa devo fare?

Grazie miller per la risposta e buon lavoro!
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
La sua analisi e' abbastanza chiara e fa trasparire quote di dolore non elaborato.
I vari corpi " auto-cancellanti " in fase post orgasmica, fanno pensare alla sua non volonta' o difficolta' nel legarsi ancora.
L' amore , soprattutto dopo una fine, fa paura, fa emerge la paura del coinvolgimento e dell' abbandono.
Un altro aspeto da non sottovalutare e' questa sessualita' quasi convulsa che le sta facendo compagnia, sembra quasi una caccia senza tregua , ma senza sosta, in cui sembra essersi intrappolato.
Non crede di meritare di piu' ?
Forse una consulenza psicologica, andrebbe valutata.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr. Willy Murgolo Psicoterapeuta, Psicologo 173 13
E’ difficile dirle che cosa deve fare. Solo Lei può decidere in tal senso. Mi consenta invece di segnalarle qualcosa che, a mio avviso, non dovrebbe fare. Ritenere che il passare del tempo possa risolvere qualsiasi problema. Questo è possibile, naturalmente, ma forse è troppo rischioso. Mi riferisco, ad esempio al pericolo non trascurabile rappresentato dal << ricerco sesso sempre più spesso >> e maggiormente in << ho anche fatto sesso di gruppo >> . Lei sa bene quale sia la posta in gioco in questi casi.

<< Chiodo scaccia chiodo >> troppo spesso nasconde la << legge del Taglione >> che nelle moderne civiltà opera ancora, seppur ad un livello solitamente inconscio. Lei si chiederà in che modo ciò che le dico possa riferirsi al suo caso. Mi segua. Lei racconta di un amore bello ed appagante che dura quattro anni. Un tempo abbastanza lungo per ritenere questo rapporto completo anche in senso affettivo ed emotivo. Questo sogno però si interrompe bruscamente perché il suo compagno improvvisamente l’abbandona per un altro uomo.

E’ comprensibile che in quel preciso momento Lei sia precipitato nell’inferno di una sofferenza senza sconti. Ma Lei non vuole soccombere e tenta di reagire come può. E a questo punto Lei incomincia a collezionare esperienze paradossali. Tutto fila liscio se il rapporto si limita ad una fisicità, orgasmo compreso. In pratica , se il Suo partner abbozza un gesto affettuoso, una carezza, un bacio, le cose si complicano al punto tale da farle provare un senso di nausea.

Ora, se ci chiediamo che cosa significhi tutto ciò, quello che possiamo considerare si riferisce in primis al suo timore che, lasciandosi andare affettivamente, possa incorrere nella stessa situazione responsabile del suo star male. E questo anche se il partner attuale non sia il Suo compagno originale, ma che in ogni caso simbolicamente lo rappresenta. Ma non solo questo. In qualche modo Lei cerca di “vendicarsi” abbandonando, così come è capitato a Lei, chiunque si ritrovi in relazione con Lei, nel tentativo di sistemare una faccenda che Le ha provocato, così come continua a provocarle, una sofferenza, anche se mascherata, come dice Lei, da piena soddisfazione nel momento in cui, infilandosi i pantaloni, fugge dalla “scena del delitto.”.

Mi pare, volendo riassumere, necessariamente per i limiti che questo tipo di consulto pone, che prima di rivolgersi ad uno specialista non sia improbabile che Lei possa addivenire ad una soluzione di questa ingarbugliata situazione ad una condizione. Che riesca a fermarsi e guardare in faccia il leone che vuole sbranarlo. Naturalmente se ciò non dovesse rappresentare per Lei una possibilità percorribile il ricorrere all’aiuto di uno Psicologo o Psicoterapeuta sarebbe oltre che augurabile, direi quasi obbligatorio. Anche perché, non è detto che l’esperienza dolorosa dell’abbandono subito sia stata la prima. Ma qui mi fermo.


Cordialità

Dr. Willy Murgolo
Psicologo-Psicoterapeuta
Ipnosi Clinica-Sessuologia

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Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32
Credo che l'analisi fatta dal collega Murgolo abbia colto in pieno le ragioni del suo comportamento.
Mi permetto solo di aggiungere che "guardare in faccia il leone che vuole sbranarlo" può essere un compito davvero arduo in certe condizioni.
Mi riferisco soprattutto alle condizioni del "mercato del sesso" che oggi offre, soprattutto in ambito omosessuale e nelle grandi città, una vasta scelta di alternative. E' così facile trovare un partner occasionale dietro ogni angolo tanto che l'astinenza sembra cosa assai più ardua; anche se la soddisfazione effimera del rapporto lascia solo una sensazione temporanea di riempimento di quel vuoto che evidentemente ha lasciato dentro di sè la perdita. Un vuoto che non riesce a colmare in altro modo e che, finché l'occasione sarà così a portata di mano, mi permetto di dubitare che riuscirà a riempire "guardando in faccia il suo leone".
Il consiglio non può che essere quello di rivolgersi ad uno psicoterapeuta della sua zona che l'aiuti a superare questo momento.

Un caro saluto.

Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com

[#4]
Utente
Utente
Vi ringrazio davvero per le vostre parole, sopratutto quelle del Dottor Murgulo. E per rispondere a lui, no, non è il mio primo abbandono.
Sono sempre stato abbandonato o lasciato, ma ho sempre affrontato queste cose soffrendo e rielaborando, riuscendoci credo alla grande. Mi sono sempre circondato di amici che mi hanno sostenuto e poi nelle relazioni precedenti ero molto più giovane, duravano di meno e il loro peso specifico era molto diverso e nettamente inferiore a quello che ho vissuto negli ultimi 4 anni.
Insomma è strano e allo stesso tempo spaventoso come stia perdendo il controllo. Sono sempre stato un bravo studente, e nella mia vita c'è sempre stato un certo rigore. Purtroppo, anche sforzandomi sembra proprio che non riesca a venirne fuori. Nonostante il sostegno dei miei amici (che ovviamente sono all'oscuro delle mie abitudini sessuali), non riesco a rielaborare, o a guardare in faccia il mio "leone". Ho fatto appello a quel rigore e a quella determinazione che mi ha seguito negli anni dell'università, nell'apprendimento delle lingue, nello sport, ma nulla, almeno per il momento. Sento che qualcosa si è rotto, non posso tradurre questo sensazione in parole.
Mi dico che c'è gente che affronta traumi ben peggiori e che dimostra più dignità nella sofferenza, e ciò mi fa sentire molto colpevole. Ma anche pensare a questo non mi aiuta a smettere.
Inizierò a fare del volontariato a breve, e i miei turni diventeranno terribili (dalle 12.00 alle 20.30), speriamo che questo tolga tempo alle mie attività poco costruttive.
La cosa peggiore è che dopo i miei incontri occasionali non è vuoto che quello che sento, ma un profondo senso di benessere e soprattutto di potere. Prima di iniziare quello che anche io definisco una convulsa attività sessuale avevo problemi del sonno, della concentrazione e ora tutto questo è sparito. Il mio ex-compagno ha smesso persino di popolare i miei sogni, specialmente quelli del mattino.
Sono cosciente che quello che sento è un benessere effimero, e un benessere che prima o poi mi presenterà il conto, quindi tenterò ancora di combattere contro il mio leone, anche se sono terrorizzato che il mio provare non basti.
Vorrei consultare un esperto, ma qui a Dublino non esiste un'assistenza sanitaria gratuita, quindi controllerò se la mia assicurazione coprirà le spese per un percorso di psicoterapia.
Ad ogni modo vi ringrazio per le vostre risposte e per il tempo che ci avete dedicato.
Buon lavoro!

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Credo che lei meriti sicuramente di piu'.
Le auguro un buon percorso psicoterapico, al fine di una migliore qualita' di vita, piena ed appagante, su piu' fronti.
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Dr.ssa Roberta Cacioppo Psicologo, Psicoterapeuta 340 11
Gentile utente,
credo che sia arrivato per lei il momento di provare a fermarsi un attimo e dedicarsi dello spazio: emotivo, mentale, di contatto con se stesso. Ci ha scritto chiaramente che è proprio la paura di non sentirsi forte e potente a non concederle di fermarsi, ma il rischio è altrimenti quello di continuare ad alzare il tiro, per sentirsi sempre più impegnato a fare delle cose, e avere così sempre meno tempo per pensare veramente a se stesso.

Il volontariato accende così nuove speranze: "speriamo che questo tolga tempo alle mie attività poco costruttive", di fatto come tentativo di cambiare il suo smisurato bisogno di attività, spostandosi da "una convulsa attività sessuale" verso qualcosa di diverso, ma il cui senso psicologico potrebbe essere molto simile.

Il fatto che lei senta " un profondo senso di benessere e soprattutto di potere" dopo gli incontri promisqui rischia di rendere ancora più difficile la possibilità di affrontare realmente la situazione. Quindi: colga l'attimo, prosegua cercando una persona in carne e ossa a cui rivolgersi, e si dedichi un po' a sè.

Ci ha scritto che si trova a Dublino: si informi con la sua assicurazione, e capisca bene come muoversi. Sempre di più all'estero, sono presenti associazioni o anche singoli professionisti in grado di svolgere percorsi di valutazione o terapeutici nella lingua madre della persona.

Cordialità,

Roberta Cacioppo - Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa clinica -
www.psicoterapia-milano.it
www.sessuologia-milano.it