Bulimia nervosa
Salve, cerchero' di riassumere in breve la situzione. Ho conosciuto da più di un mese una donna di 23 anni, affetta da bulimia nervosa, e a mio avviso da sindrome depressiva. La sua situazione è disastrata. Orfana (il padre la abbandona in tenera età, la madre è morta da 4 mesi altri parenti inesistenti), una carriera sportiva olimpica stroncata da un infortunio, amici che l'hanno abbandonata, nessun euro, totale avversione verso i rapporti umani, poca fiducia verso il prossimo, ed una sola realtà, sono l'unica persona che ha. La bulimia è chiara, infatti alterna momenti di digiuno i cui progetta la prossima abbuffata, spesso biscotti o snak in grosse quantità. Al momento non ho notato vomito, ma lei stessa mi ha confermato di averci provato invano, e comunque di averlo fatto in passato.. la situazione purtroppo è grave, ho provato più volte ad affrontare il problema, a parlarle a farle capire che la vita puo riprendere, ma tutto invano, lei è "coscente" del problema, ma pare non gli freghi niente, non vuole vedere uno specialista, non vuole provare a fare qualcosa, a volte parla di "suicidio" in maniera vaga, ma ne parla, non le interessa di niente e nessuno. Io sto provando in tutti i modi a farla sentire amata, mi sono affezionato a lei, e non la lascerei mai al suo destino, ma sono in seria difficoltà, e questa situazione mi sta provando molto, specialmente fisicamente. A ciò si aggiungono sbalzi di umore, dice che la sua testa non smette di pensare alle cose brutte, incubi ricorrenti, di cui poco mi parla, o notato che inizialmente si grattava le braccia, mentre adesso pare abbia smesso, l'altra notte masticava la lingua, non so davvero cosa fare, anche perchè non posso prenderla di forza e portarla dal medico, spero mi posso suggerire come approciarmi con lei, ripeto di aver più volte affrontato la discussione, ma invano. Ha già consultato in passato specialeisti, ma li odia, dice che sono "inutili" grazie dell'attenzione.
Vincenzo.
Vincenzo.
[#1]
Gentile ragazzo,
I disturbi del comportamento alimentare sono abbastanza seri e come spesso accade per i disturbi seri non sono presi in considerazione da chi ne e' affetto. Quindi comprendo la Sua difficolta'
Quello che puo' fare Lei e' cercare di stabilire un rapporto "normale" con questa ragazza, che non enfatizzi la sua "patologia" ma la riconosca come donna, soprattutto.
Ma non getti la spugna per il tentativo di indurla a cercare un aiuto!
Cordiali saluti
I disturbi del comportamento alimentare sono abbastanza seri e come spesso accade per i disturbi seri non sono presi in considerazione da chi ne e' affetto. Quindi comprendo la Sua difficolta'
Quello che puo' fare Lei e' cercare di stabilire un rapporto "normale" con questa ragazza, che non enfatizzi la sua "patologia" ma la riconosca come donna, soprattutto.
Ma non getti la spugna per il tentativo di indurla a cercare un aiuto!
Cordiali saluti
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#2]
Gentile Vincenzo,
La bulimia nervosa necessita di cure mirate, specialistiche e poliedriche, con svariati specialisti, dall' endocrinologo, allo psicoterapeuta , al dietologo, per una rieducazione alimentare.
La depressione e' la causa e l' effetto della bulimia, ma lei, se pur con immenso amore, non potra' curarla, ma solo aiutarla a farsi curare
La bulimia nervosa necessita di cure mirate, specialistiche e poliedriche, con svariati specialisti, dall' endocrinologo, allo psicoterapeuta , al dietologo, per una rieducazione alimentare.
La depressione e' la causa e l' effetto della bulimia, ma lei, se pur con immenso amore, non potra' curarla, ma solo aiutarla a farsi curare
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#3]
Caro Vincenzo,
la sento molto coinvolto nella storia di questa donna (sua coetanea, ma che lei considera forse più adulta di quanto non sia) che però ci dice di aver conosciuto poco più di un mese fa.
Fossi in lei farei un passo indietro e aspetterei prima di pensare di aver tratto delle conclusioni da questa conoscenza.
Non può in alcun modo sapere quanto questa ragazza le stia dicendo solo la verità e quanto si stia approfittando della sua attenzione per farla preoccupare e sfogare su di lei e con lei le proprie sofferenze e frustrazioni.
Le rispondo così perchè questa affermazione è piuttosto preoccupante:
"sono l'unica persona che ha"
Questo lo sta concludendo lei o è stata la sua nuova amica a dirglielo?
Non le sembra un po' strano (o esagerato) pensare che lei, che l'ha conosciuta da un mese, possa essere tutto ciò che ha?
Lei ha ottime intenzioni ed è lodevole il suo intento di stare vicino a questa persona perciò non mi fraintenda, ma, come le dicevo, aspetterei altro tempo prima di tirare le somme e ritenere di aver capito la situazione, perchè le mancano gli elementi necessari per comprendere una realtà e una persona a lei fondamentalmente ancora sconosciute.
Non voglio dire che la ragazza stia simulando un malessere che non c'è, ma in fin dei conti se quello che le ha detto è vero è probabilmente in lutto per la recente perdita della madre che l'ha cresciuta, e quindi può presentare dei sintomi e dei malesseri che in un altro momento - o in assenza di questo grave lutto - non presenterebbe.
Per adesso si accontenti di starle solo vicino: un po' alla volta avrà le idee più chiare e, se sarà sempre dell'idea di aiutarla, avrà capito cosa è possibile fare per lei.
la sento molto coinvolto nella storia di questa donna (sua coetanea, ma che lei considera forse più adulta di quanto non sia) che però ci dice di aver conosciuto poco più di un mese fa.
Fossi in lei farei un passo indietro e aspetterei prima di pensare di aver tratto delle conclusioni da questa conoscenza.
Non può in alcun modo sapere quanto questa ragazza le stia dicendo solo la verità e quanto si stia approfittando della sua attenzione per farla preoccupare e sfogare su di lei e con lei le proprie sofferenze e frustrazioni.
Le rispondo così perchè questa affermazione è piuttosto preoccupante:
"sono l'unica persona che ha"
Questo lo sta concludendo lei o è stata la sua nuova amica a dirglielo?
Non le sembra un po' strano (o esagerato) pensare che lei, che l'ha conosciuta da un mese, possa essere tutto ciò che ha?
Lei ha ottime intenzioni ed è lodevole il suo intento di stare vicino a questa persona perciò non mi fraintenda, ma, come le dicevo, aspetterei altro tempo prima di tirare le somme e ritenere di aver capito la situazione, perchè le mancano gli elementi necessari per comprendere una realtà e una persona a lei fondamentalmente ancora sconosciute.
Non voglio dire che la ragazza stia simulando un malessere che non c'è, ma in fin dei conti se quello che le ha detto è vero è probabilmente in lutto per la recente perdita della madre che l'ha cresciuta, e quindi può presentare dei sintomi e dei malesseri che in un altro momento - o in assenza di questo grave lutto - non presenterebbe.
Per adesso si accontenti di starle solo vicino: un po' alla volta avrà le idee più chiare e, se sarà sempre dell'idea di aiutarla, avrà capito cosa è possibile fare per lei.
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#4]
Utente
Grazie a tutti per le risposte. Come detto, ovviamente la sua storia o ci si crede o non ci si crede. Comunque dubito lo stia facendo apposta, anche perchè spesso si rente conto che fa delle cose sbagliate, e chiede scusa, e oltretutto ha detto che ha intenzione di uscire dalla mia vita proprio per evitare che la situazione degeneri e posso coinvolgere me, perchè tanto lei è convinta che non c'è niente da fare, è succube della sua condizione. Oltretutto come ho già scritto, non vuole proprio saperne di contattare uno specialista, primo perchè proprio non vuole, secondo non potrebbe permetterselo economicamente, quando scvrivo che ha solo me, lo deduco da me, non lo dice lei, ma Vi posso assicurare che, se la lasciassi perdere andrebbe "tranquillamente" alla stazione in mezzo ai barboni... davvero non vedo la luce del tunnel. tutto quello che provo a fare è vano, alterna momenti in cui pare felice, ad altri in cui sembra un'altra persona, e questo spesso in archi di tempo brevissimi, anche adesso che scrivo, mi ha praticamente accusato di non volerla portare a "cambiare dei soldi" mentre è un giorno intero che giro invano la città (un piccolo paese) senza trovare un posto dove cambiarli, sono piccole grandi cose che accandono praticamente di ora in ora, le ho detto che si puo' fidare di me, che nn è vero che tutti sono stronzi, ma continua a dire "l'uomo per natura è egoista, tra una settimana lo sarai anche tu" vorrebbe tra virgolette togliersi dai piedi, ma non posso lasciarla per strada... mi trovo davvero in crisi,,, gli amici mi dicono sempre di smetterla di fare il "supereroe" e salvare tutti, ma stavolta davvero mi trovo in un bivio....ripeto davvero, lei potrebbe andare via di casa, non le interesserebbe, ma so che non avrebbe altro che la strada, non le interessa lavorare perchè lei voleva fare sport ad alti livelli, ma non puo' piu (ha un bronzo olimpico in tasca) pare migliorare solo quando parla della sua vita, racconta e si sfoga, sembra quasi espiare il tutto, ma dura sempre poco... la bulimia di per se non è terribili, ragionando, mangia più o meno quanto un uomo adulto dovrebbe, anche se lei insiste dicendo che da "sana" non avrebbe mai mangiato un piatto di pasta... insomma un casino...suggerimenti?
scusate eventuali errori di battitura.
scusate eventuali errori di battitura.
[#6]
Caro Vincenzo,
non posso che ripeterle che se lei non si ferma un attimo per fare un passo indietro rispetto a questo turbine emotivo non potrà capire nè cosa sta succedendo, nè cosa fare per aiutare la sua nuova amica.
Le faccio notare che già solo avendoci pensato un po' meglio lei, ha ridimensionato la "diagnosi" di bulimia:
"la bulimia di per sè non è terribile, ragionando, mangia più o meno quanto un uomo adulto dovrebbe, anche se lei insiste dicendo che da "sana" non avrebbe mai mangiato un piatto di pasta..."
In questa affermazione è racchiuso anche un secondo aspetto molto importante: quando lei fa notare alla ragazza che una cosa le sembra normale, come mangiare un piatto di pasta, la ragazza si attiva per ricollocare la questione entro un ambito patologico, riconnotandola con quella gravità che lei ha tentato di sminuire o negare
Questo indica che forse la sua amica ha molto bisogno di attenzione e tende ad esagerare le proprie condizioni parlandone con una persona come lei, che la conosce pochissimo e che quindi è priva di quei riferimenti che consentirebbero di capire davvero come sia la situazione.
Questo non vuol dire che la stia prendendo in giro, ma che sta forse cogliendo l'opportunità di ottenere che qualcuno si preoccupi seriamente e si faccia carico della sua situazione come lei si sta prestando a fare.
In questo caso non sarebbe in discussione il disagio della ragazza, che mi sembra indubbio, quanto le sue caratteristiche e anche la possibilità che lei, Vincenzo, possa fare qualcosa per ovviarvi.
In ogni caso non si può aiutare una persona che non vuole davvero aiuto, e questo è il requisito necessario perchè la situazione cambi.
Come diceva la d.ssa Randone esistono apposite strutture pubbliche che si occupano sia di distrubi del comportamento alimentare sia di disturbi psichiatrici e, di conseguenza, se la ragazza vuole davvero stare meglio può semplicemente contattare una di queste strutture per farsi aiutare.
non posso che ripeterle che se lei non si ferma un attimo per fare un passo indietro rispetto a questo turbine emotivo non potrà capire nè cosa sta succedendo, nè cosa fare per aiutare la sua nuova amica.
Le faccio notare che già solo avendoci pensato un po' meglio lei, ha ridimensionato la "diagnosi" di bulimia:
"la bulimia di per sè non è terribile, ragionando, mangia più o meno quanto un uomo adulto dovrebbe, anche se lei insiste dicendo che da "sana" non avrebbe mai mangiato un piatto di pasta..."
In questa affermazione è racchiuso anche un secondo aspetto molto importante: quando lei fa notare alla ragazza che una cosa le sembra normale, come mangiare un piatto di pasta, la ragazza si attiva per ricollocare la questione entro un ambito patologico, riconnotandola con quella gravità che lei ha tentato di sminuire o negare
Questo indica che forse la sua amica ha molto bisogno di attenzione e tende ad esagerare le proprie condizioni parlandone con una persona come lei, che la conosce pochissimo e che quindi è priva di quei riferimenti che consentirebbero di capire davvero come sia la situazione.
Questo non vuol dire che la stia prendendo in giro, ma che sta forse cogliendo l'opportunità di ottenere che qualcuno si preoccupi seriamente e si faccia carico della sua situazione come lei si sta prestando a fare.
In questo caso non sarebbe in discussione il disagio della ragazza, che mi sembra indubbio, quanto le sue caratteristiche e anche la possibilità che lei, Vincenzo, possa fare qualcosa per ovviarvi.
In ogni caso non si può aiutare una persona che non vuole davvero aiuto, e questo è il requisito necessario perchè la situazione cambi.
Come diceva la d.ssa Randone esistono apposite strutture pubbliche che si occupano sia di distrubi del comportamento alimentare sia di disturbi psichiatrici e, di conseguenza, se la ragazza vuole davvero stare meglio può semplicemente contattare una di queste strutture per farsi aiutare.
[#7]
Utente
Grazie per le risposte. Si quella del cibo era un analisi che facevo in relazione a quello che effettivamente ha mangiato negli ultimi giorni: praticamente nulla tra colazione, pranzo,merende e solo qualcosa a cena, ma niente di particolare, anzi cose molto salutari, solo che dice di farlo solo perchè si vergogna dei miei genitori e dopo inizia a parlare solo di biscotti. "voglio i biscotti" sembra una tossica ceh chiede la propria dose. Adesso cerca anche di allontanarmi, anche se poco fa mi ha chiesto se scendevo al supermercato con lei, dopo che mi tratta male da stamane. Io non voglio opprimerla, ma non so come comportarmi. Mi sembra di aver a che fare con due persone diverse che si alternano, ed è un bel casino... ieri sembrava si fosse messa in testa di provare a sistemare la cosa, ma ovviamente ha cambiato versione a fine serata, e dice che non c'è niente da fare, che mi deluderà che è meglio se vado via... oggi voleva per forza questi biscotti, ma non ha un euro in tasca, quindi nn volendole far pesare il fatto che non è indipendente, le ho cambiato di tasca mia le poche sterlne che aveva (si, è inglese) in modo che possa comprare ciò che vuole, non voglio fare il "padre" credo abbia poco senso, in ogni caso la realtà è che non vuole vedere alcun specialista, perchè come scritto sopra, c'è già stata, e gli sembravano tutti dei "succhiasoldi" ho provato a dire che ci sono strutture pubbliche, ma la suonata è sempre la stessa "no, non voglio".
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 2k visite dal 09/04/2012.
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Approfondimento su DCA: Disturbi del Comportamento Alimentare
I disturbi alimentari (DCA), come anoressia, bulimia e binge eating, sono patologie legate a un comportamento disfunzionale verso il cibo. Sintomi, cause, cura.