Non so più cosa fare, ho paura di impazzire
Buongiorno, sto vivendo un periodo davvero difficile e non so come affrontarlo. Un mese fa mi è crollato il mondo addosso, ho iniziato ad avere un rifiuto per il mio compagno (stiamo insieme da 5 anni) e sono entrata in crisi con me stessa. In crisi con me lo sono da sempre in realtà, ma all'improvviso è come se avessi preso coscienza di dover crescere, di dovermi staccare dalla me bambina (quella che mio padre ha sempre voluto). Ho provato a stare col mio compagno ma ho sempre avuto dolori di stomaco, tristezza e la consapevolezza che qualcosa si è spezzato con lui. Ora gli ho chiesto di darmi tempo perché mi sento "nuda", come se dovessi costruire una me che non vedo, che non ha mai avuto il coraggio di crescere, di fare cose, di impegnarsi e prendersi responsabilità da adulta...e non riesco a vedere in questo momento un futuro con lui, mi sale l'ansia e mi ripeto che non lo amo più. Mi sveglio la mattina ed è il primo pensiero, è un pensiero costante per tutto il giorno e mi fa disperare, perché poi il non sentirlo mi lacera dentro, alle volte è come se mi mancasse l'aria...mi manca tutto di noi e so per certo che è la persona perfetta per me. Mi hanno consigliato di riprendermi i miei spazi, di "crescere" e costruirmi una mia autonomia per poter vivere con lui un rapporto alla pari...ma non riesco a pensare ad altro e sebbene mi stia muovendo, il pensiero di quello che provo mi lacera, mi sfinisce, mi uccide lentamente. A volte mi sembra di impazzire, perché provo a riflettere ed entro in meccanismi mentali contorti. L'idea di lasciarlo non mi sfiora al momento, non voglio, ma non riesco nemmeno a vivere con lui stando così. So perfettamente che non si può vivere in funzione degli altri e forse devo imparare a vivere per me prima di vivere con lui, ma non so come uscire da quest'empasse, visto anche che lui mi ha lasciato tempo e spazio e non si fa sentire perché capisce che devo dedicarmi a me. Cos'ho che non va?Come faccio a superare questo blocco?Sono sfinita...
[#1]
>>> so per certo che è la persona perfetta per me
>>>
Sapere che qualcuno è la persona perfetta per noi, non equivale a *sentire* che lo sia.
Molte coppie si formano, purtroppo, per soddisfare bisogni disfunzionali, riferiti a questioni irrisolte di uno dei due o di entrambi. Se lei è arrivata a sentire che c'è qualcosa di sé che dovrebbe cambiare, potrebbe essere proprio questo che ha messo in crisi i suoi sentimenti.
Probabilmente si trova ora in una "terra di mezzo", dove ha già capito che vuole cambiare, ma ancora non riesce a farlo; quindi è la sua parte meno evoluta quella che è rimasta attaccata al passato.
Probabilmente quando cambierà davvero si renderà conto che non è più quest'uomo che vuole.
>>>
Sapere che qualcuno è la persona perfetta per noi, non equivale a *sentire* che lo sia.
Molte coppie si formano, purtroppo, per soddisfare bisogni disfunzionali, riferiti a questioni irrisolte di uno dei due o di entrambi. Se lei è arrivata a sentire che c'è qualcosa di sé che dovrebbe cambiare, potrebbe essere proprio questo che ha messo in crisi i suoi sentimenti.
Probabilmente si trova ora in una "terra di mezzo", dove ha già capito che vuole cambiare, ma ancora non riesce a farlo; quindi è la sua parte meno evoluta quella che è rimasta attaccata al passato.
Probabilmente quando cambierà davvero si renderà conto che non è più quest'uomo che vuole.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
"Un mese fa mi è crollato il mondo addosso, ho iniziato ad avere un rifiuto per il mio compagno (stiamo insieme da 5 anni) e sono entrata in crisi con me stessa"
Cara Utente,
cos'è successo un mese fa di preciso?
Qualunque cosa sia (evento o cambiamento presente o in arrivo) ha avuto la forza dirompente di risvegliarla da un'esistenza che, forse, stava conducendo con il "pilota automatico", senza porsi interrogativi, e che lei stessa ritiene in perfetta continuità con la sua vita precedente di figlia:
"all'improvviso è come se avessi preso coscienza di dover crescere, di dovermi staccare dalla me bambina (quella che mio padre ha sempre voluto)".
Di per sè questo è positivo e prima o poi avrebbe dovuto manifestarsi la spinta a rendersi autonoma dai desideri di suo padre - e forse anche da quelli del suo fidanzato - per arrivare a definire ciò che desidera lei per sè stessa e per la propria vita.
Ora però le si pone il problema di gestire questa nuova situazione: una volta che, per così dire, la diga ha improvvisamente ceduto è necessario (ri)costruire, lasciando andare alcune cose e progettando una nuova soluzione al posto di quello che non c'è più.
Non è detto che questa ricostruzione escluda il suo compagno, potrà scoprirlo solo vivendo.
E' però importante che in questo momento di confusione si rivolga ad un professionista che possa assisterla psicologicamente e aiutarla sia a fare chiarezza dentro di sè, sia a progettare quello che vuole diventare.
Spero che lo farà e che lavorerà su sè stessa per uscire da questo periodo più forte e sicura di prima.
Cara Utente,
cos'è successo un mese fa di preciso?
Qualunque cosa sia (evento o cambiamento presente o in arrivo) ha avuto la forza dirompente di risvegliarla da un'esistenza che, forse, stava conducendo con il "pilota automatico", senza porsi interrogativi, e che lei stessa ritiene in perfetta continuità con la sua vita precedente di figlia:
"all'improvviso è come se avessi preso coscienza di dover crescere, di dovermi staccare dalla me bambina (quella che mio padre ha sempre voluto)".
Di per sè questo è positivo e prima o poi avrebbe dovuto manifestarsi la spinta a rendersi autonoma dai desideri di suo padre - e forse anche da quelli del suo fidanzato - per arrivare a definire ciò che desidera lei per sè stessa e per la propria vita.
Ora però le si pone il problema di gestire questa nuova situazione: una volta che, per così dire, la diga ha improvvisamente ceduto è necessario (ri)costruire, lasciando andare alcune cose e progettando una nuova soluzione al posto di quello che non c'è più.
Non è detto che questa ricostruzione escluda il suo compagno, potrà scoprirlo solo vivendo.
E' però importante che in questo momento di confusione si rivolga ad un professionista che possa assisterla psicologicamente e aiutarla sia a fare chiarezza dentro di sè, sia a progettare quello che vuole diventare.
Spero che lo farà e che lavorerà su sè stessa per uscire da questo periodo più forte e sicura di prima.
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#3]
Utente
Salve ancora e grazie per le risposte che mi avete dato. Cos'è successo un mese fa? Non lo so, ma so che dopo aver compiuto i 30 anni e dopo aver iniziato a fare il dottorato tutto è precipitato inesorabilmente. Non ha aiutato il nostro stile di vita, non avere una stabilità, sempre sballottati fra 2 città diverse con me che gli andavo sempre dietro perchè volevo stare con lui e non facevo cose mie. Comunque ieri è successo qualcosa, lui voleva prendersi una birra con me per vederci, io sono entrata in crisi, somatizzando con nausea etc e gli ho detto che non me la sentivo via sms. Mi ha scritto su Fb dicendomi che comprende, che sa che quel sentimento c'è e non riesco a vederlo ora e che mi lascia spazio e tempo per costruire quello che non ho costruito finora. Poi mi ha scritto una frase per salutarmi e non so, qualcosa si è smosso dentro di me. Non so cosa stia accadendo e ho paura solo di illudermi perchè il cambiamento è stato repentino, ma quel malessere non lo avverto, non mi spaventa l'idea di vederlo (ieri sera sono uscita per andare da lui perché VOLEVO ma non era a casa) e non so esattamente come ma è come se avessi rivisto quel LUI che mi piace, quella persona con la quale ho condiviso tutto in questi 6 anni...ci siamo parlati su facebook e non mi sono sentita distante, come fosse un estraneo, ma ho risentito quella complicità che c'era. Il punto è che ora mi assale la paura che sia solo un momento, perché mi chiedo come nel giro di poco possano sparire tutte quelle brutte sensazioni e quei pensieri che mi hanno torturata fino a ieri pomeriggio. Ho paura di ferirci, ho paura che quello che sento adesso sia solo una grande illusione e che mi ritroverò all'improvviso, nel bel mezzo di un qualcosa che sto facendo, a sentirmi di nuovo malissimo.
[#4]
"ho paura che quello che sento adesso sia solo una grande illusione e che mi ritroverò all'improvviso, nel bel mezzo di un qualcosa che sto facendo, a sentirmi di nuovo malissimo"
Non possiamo darle una risposta a questo dubbio, ma quel che è sicuro è che, indipendentemente da come sta momento per momento, lei ha sottolineato aspetti problematici sui quali è necessario lavorare per completare il suo processo di autonomizzazione dalla famiglia e per metterle di giungere a capire cosa vuole e cosa non vuole per il proprio futuro.
Non possiamo darle una risposta a questo dubbio, ma quel che è sicuro è che, indipendentemente da come sta momento per momento, lei ha sottolineato aspetti problematici sui quali è necessario lavorare per completare il suo processo di autonomizzazione dalla famiglia e per metterle di giungere a capire cosa vuole e cosa non vuole per il proprio futuro.
[#5]
Utente
Grazie ancora per le Vostre risposte...la situazione si è evoluta, nel senso che sto andando da uno psicologo il quale sostiene che io debba costruire una mia identità, perché finora ho sempre seguito il "dover essere" qualcosa per qualcuno evitando di affrontare le mie paure, i miei desideri e quant'altro di me. Negli ultimi giorni ho rivisto il mio compagno, siamo stati bene, ma dopo è ricominciato il dolore e la mia ossessione. Ieri mi sono ossessionata sul fatto di lasciarlo, senza neanche voler provare a pensare a me prima, senza neanche voler provare ad ascoltare lo psicologo che mi ha anche detto (confermato più che altro perchè lo sapevo) che nella mia vita ho sempre accantonato lo sforzo per arrivare alle cose preferendo averle subito, senza che poi mi soddisfacessero. Sono confusa, sono addolorata, non sono lucida, l'unica cosa che penso è che sono una fallita, che mi trovo a fare un dottorato che non riesco a fare perchè non capisco quello che leggo (questo già dall'inizio), e non so dove sbattere la testa. Mi sembra tutto un incubo, mi sembra di aver perso la partita della vita e sentirmi così arida verso il mio compagno mi fa sentire ancora peggio, non ho nessuno spiraglio di luce in questa esistenza ora. Ho sbagliato tutto e mi sembra troppo tardi. Mi tormento e mi addoloro in ogni momento della giornata...non so più dove sbattere la testa
[#6]
Ha fatto bene a rivolgersi ad uno psicologo, ma ha appena iniziato ad andarci ed è ovvio che non si senta ancora bene con sè stessa e che non veda risultati (che non possono certo esserci dopo un solo colloquio).
Si dia un po' di tempo senza continuare a monitorare eccessivamente il suo stato di malessere, per evitare di concludere molto prematuramente che non esistono soluzioni per il suo caso.
Si dia un po' di tempo senza continuare a monitorare eccessivamente il suo stato di malessere, per evitare di concludere molto prematuramente che non esistono soluzioni per il suo caso.
[#7]
Utente
salve di nuovo, la ringrazio ancora per l'attenzione che mi dedica.in questi giorni sto un po meglio, incontro il mio psicoterapeuta due volte a settimana per adesso e mi sto molto affidando a quel che dice traendo spunti profondi per me stessa. mi lascia perplessa una cosa, e potrà sembrarle strano...lui in merito al rapporto col mio compagno, sentendomi raccontare la mia vita e gli aviluppi ultimi, è sicuro che i miei non sentimenti siano frutto di un cambiamento in atto in me e del fatto che io mi sia identificata nel nostro rapporto inglobando la mia identità nella sua. La dlmanda è:lo psicologo puó essere cosi certo di una cosa simile?o è solo un modo che ha per permettermi di cambiare tranquillizzandomi riguardo al mio rapporto con lui?ormai sono diventata osessiva, lo so :/
[#8]
<La dlmanda è:lo psicologo puó essere cosi certo di una cosa simile?o è solo un modo che ha per permettermi di cambiare tranquillizzandomi riguardo al mio rapporto con lui?ormai sono diventata osessiva, lo so
Gentile Utente,
penso che tutti questi dubbi ed interrogativi vadano approfonditi con il professionista che già incontra. Provi a parlarne con lui e certamente questo potrà essere ulteriore spunto per approfondire che direzione sta prendendo nel suo lavoro di cambiamento.
Il lavoro che fa sta facendo su di sè sarà più facile se riesce ad avere piena fiducia del professionista che la segue e per questo è giusto che esponga tutti i dubbi che le vengono di volta in volta.
Buon Lavoro!
Dr.ssa Maria Luisa Abbinante
Psicologa Psicoterapeuta
www.psico-milano.org
[#9]
Penso che il messaggio fosse che lei sta attraversando un periodo di crisi nel quale è meglio non tirare conclusioni.
Ci ha detto infatti questo:
"dopo aver compiuto i 30 anni e dopo aver iniziato a fare il dottorato tutto è precipitato inesorabilmente"
ma anche questo:
"all'improvviso è come se avessi preso coscienza di dover crescere, di dovermi staccare dalla me bambina (quella che mio padre ha sempre voluto)"
e direi che entrambe le cose segnalano la presenza di forti cambiamenti in atto e rendono appunto sconsigliabile per lei prendere decisioni importanti o ragionare come se si trovasse un periodo tranquillo, non tenendo cioè conto del turbinio emotivo che sta vivendo e che di sicuro non la rende particolarmente lucida.
E' molto importante che chiarisca ogni dubbio con il Collega, mi fa piacere che si stia trovando bene e che il lavoro sia già iniziato a pieno ritmo.
Spero che ci potrà aggiornare riferendoci altre novità positive!
Ci ha detto infatti questo:
"dopo aver compiuto i 30 anni e dopo aver iniziato a fare il dottorato tutto è precipitato inesorabilmente"
ma anche questo:
"all'improvviso è come se avessi preso coscienza di dover crescere, di dovermi staccare dalla me bambina (quella che mio padre ha sempre voluto)"
e direi che entrambe le cose segnalano la presenza di forti cambiamenti in atto e rendono appunto sconsigliabile per lei prendere decisioni importanti o ragionare come se si trovasse un periodo tranquillo, non tenendo cioè conto del turbinio emotivo che sta vivendo e che di sicuro non la rende particolarmente lucida.
E' molto importante che chiarisca ogni dubbio con il Collega, mi fa piacere che si stia trovando bene e che il lavoro sia già iniziato a pieno ritmo.
Spero che ci potrà aggiornare riferendoci altre novità positive!
[#10]
Utente
Salve di nuovo, vi ringrazio ancora per le risposte celeri che mi date e che sono motivo di riflessione per me. Che dire, ho parlato col mio psicologo l'ultima volta per avere chiarimenti sul mio dubbio e lui mi ha risposto che ascoltandomi in queste 4 sedute ha percepito e sentito che il problema di fondo non è certamente il mio compagno, verso il quale sto scaricando addosso tutto il resto dei miei problemi. Mi ha fatto capire che chiaramente lui non ha una sfera di cristallo e non è custode di verità universali, ma che devo affidarmi a lui e seguire questo percorso, ma solo se voglio veramente fare questo passo. Il punto è che io sono debole, e se in questi giorni sono stata mediamente bene, contenta di fare cose per me, da ieri sono ripiombata nella tristezza più profonda, tanto che non riesco più a capire cosa voglia dire non amare più una persona, che la mia mente gira sempre intorno a questi sentimenti svaniti, anche se poi quando lo sento al telefono mi calmo, salvo poi ritornare in crisi. Non penso ad altro, provo a studiare e mi vengono alla mente pensieri veloci su alcune cose che abbiamo fatto insieme, cose della quotidianità, che mi ritrovo ora a vivere da sola e mi fanno sentire persa. Mi metto alla prova di continuo, guardando una foto, leggendo la sua dedica sul libro che mi ha regalato a Natale, semplicemente pensando se fossi qui ad abbracciarmi...mi chiedo cosa proverei. Dopo un mese e mezzo di pensieri simili, mi sembra quasi che lui sia una persona diversa nella mia mente, o forse sono io che mi sento alienata...fatto sta che cominciare da me per costruirmi una identità è difficile perchè il dottorato che faccio non mi dà stimoli, impieghi non se ne trovano e mi ritrovo imprigionata a fare quello che non facevo nemmeno quando la relazione con lui era stabile. Mi ritrovo in questo mio stato apatico, dal quale vorrei uscire se sapessi come,e tutto mi sembra sempre uguale, destinato ad essere sempre così per me. Il fatto poi che ora mi senta così nei confronti di lui mi fa stare anche peggio. Sono insoddisfatta su tutti i livelli, triste e mi sento sola come non mai. Mi piacerebbe mettermi alla prova in un lavoro pratico, stimolante...ma con questa crisi è praticamente un miraggio. Dovrei accontentarmi del lavoro che ho ma non riesco (anche qui) a uscire dal pantano, non so quale tema di ricerca fare, non so nemmeno come fare a focalizzarlo, leggo articoli su articoli e mi ritrovo al punto di partenza. Sono stanca...
[#11]
Aver deciso di iniziare una psicoterapia significa aver compreso che questa è la strada che la condurrà alla soluzione del problema, ma deve esserle chiaro che non si tratta di un punto d'arrivo immediato.
"nella mia vita ho sempre accantonato lo sforzo per arrivare alle cose preferendo averle subito, senza che poi mi soddisfacessero"
La psicoterapia potrà essere un'importante esperienza che si differenzierà da quanto le è accaduto troppe volte in passato: è un lavoro impegnativo che darà i suoi frutti nel tempo che occorrerà per vederli, e che le costerà sicuramente fatica, ma le consentirà di raggiungere significative soddisfazioni.
"nella mia vita ho sempre accantonato lo sforzo per arrivare alle cose preferendo averle subito, senza che poi mi soddisfacessero"
La psicoterapia potrà essere un'importante esperienza che si differenzierà da quanto le è accaduto troppe volte in passato: è un lavoro impegnativo che darà i suoi frutti nel tempo che occorrerà per vederli, e che le costerà sicuramente fatica, ma le consentirà di raggiungere significative soddisfazioni.
[#12]
Utente
salve di nuovo...so che il l'arrivo a qualcosa non può essere immediato, il problema è che io continuo a torturarmi sul rapporto con il mio compagno. Siamo stati assieme in questi giorni, ci sono stata bene (anche dal punto di vista della sfera intima), ma avevo sempre questo senso di angoscia dentro. Se dò spazio a questa angoscia comincio a martellarmi il cervello come se avessi una scimmietta impazzita che dice "non è piu come prima, non sento più quello che sentivo". Ieri, dopo essere stata dallo psicologo, gli ho chiesto di non sentirci per un bel pò, perchè forse cosi riesco a concentrarmi anche sulla mia vita, sul lavoro e sul resto...il punto è che continuo a torturarmi. E' come se sapessi la risposta ma non mi convince, e mi sono strutturata tutta una serie di pensieri in testa, è come se ci fosse un processo con tanto di difesa, accusa, prove. Lo psicologo mi ha detto di sentire il mio medico per avviare una terapia farmacologica, perchè dice che mi vede assente, capisce che ho la testa perennemente in funzione, e che a volte mi sento come se non sentissi il mio corpo, come se non avessi la percezione... Mi dico "vale è cosi, non lo ami più" e non sento niente, ma poi mentre cerco di fare altro, che sia qualcosa per me, mi sento come se lo avessi lasciato, come se non volessi più starci insieme e questo mi fa disperare perchè penso che comunque quando siamo stati insieme sono stata tranquilla e tutti, amici , genitori e perfino lo psicologo mi hanno vista serena... Forse devo trovare me stessa, scoprire che posso farcela in modo sano anche da sola per rivederci insieme, o forse è davvero finito il sentimento? Non so come andare avanti, mi sento ossessionata, non è normale questo mio atteggiamento, non mi riconosco più, mi sto odiando!
[#13]
Penso che nel suo caso quello di integrare anche una terapia farmacologica alla psicoterapia sia un buon consiglio.
A mio avviso però più che al medico di base dovrebbe rivolgersi ad uno specialista in psichiatria, che potrà fornirle una prescrizione supportata da competenze più specifiche.
"continuo a torturarmi"
Se lei soffre di un disturbo d'ansia di tipo ossessivo è normale che stia così, perchè ha iniziato da pochissimo la psicoterapia.
Se assumerà anche un farmaco adeguato potrà trovare un po' di sollievo da tutto questo torturarsi mentre lavorerà con lo psicologo alla soluzione del problema.
A mio avviso però più che al medico di base dovrebbe rivolgersi ad uno specialista in psichiatria, che potrà fornirle una prescrizione supportata da competenze più specifiche.
"continuo a torturarmi"
Se lei soffre di un disturbo d'ansia di tipo ossessivo è normale che stia così, perchè ha iniziato da pochissimo la psicoterapia.
Se assumerà anche un farmaco adeguato potrà trovare un po' di sollievo da tutto questo torturarsi mentre lavorerà con lo psicologo alla soluzione del problema.
[#14]
>>> Ieri, dopo essere stata dallo psicologo, gli ho chiesto di non sentirci per un bel pò
>>>
Evidentemente non le è stata ancora detta una cosa importante: non andare o smettere di andare dallo psicologo di persona, credendo di poter migliorare chiedendo online a degli psicologi: "Lei che ne pensa?" riguardo ai propri dubbi, non solo non migliora ansia e ossessioni, ma le fa PEGGIORARE.
Non voler andare dallo psicologo e continuare a chiederci pareri è un sintomo del suo problema, indulgendo nel quale lei sta alimentando la sua ansia.
Perciò: spegnere il pc e rendersi conto che se miglioramenti dovrà avere, potrà averli solo consultando un collega di persona.
>>>
Evidentemente non le è stata ancora detta una cosa importante: non andare o smettere di andare dallo psicologo di persona, credendo di poter migliorare chiedendo online a degli psicologi: "Lei che ne pensa?" riguardo ai propri dubbi, non solo non migliora ansia e ossessioni, ma le fa PEGGIORARE.
Non voler andare dallo psicologo e continuare a chiederci pareri è un sintomo del suo problema, indulgendo nel quale lei sta alimentando la sua ansia.
Perciò: spegnere il pc e rendersi conto che se miglioramenti dovrà avere, potrà averli solo consultando un collega di persona.
[#15]
Utente
Grazie ancora per le risposte...per quanto riguarda la terapia farmacologia sto assumendo un ansiolitico mattina e sera in gocce. Volevo rispondere al Dr.Santonocito perché quando ho scritto quella frase che lui stesso ha riportato, mi riferivo al mio compagno :) Continuo ad andare in terapia e il mio terapeuta continua a dirmi che devo costruirmi un obiettivo "mio" che mi dia consapevolezza di valere, che mi aiuti a costruire una mia dimensione e che secondo lui dopo vedrò il rapporto col mio compagno sotto un'altra luce. Io continuo a nutrire forti dubbi su questo, perché mi sento veramente distante da lui, ma mi sento distante anche da me, mi sembra tutto così senza senso, non mi voglio bene...questo è certo, non me ne voglio. Ogni volta che faccio qualcosa, ora che siamo lontani, mi sento come se fosse finita, come se stessi tradendo me e lui. Lo psicologo mi ha detto che ora non posso sapere come mi sentirò nei suoi confronti quando avrò un minimo dato spazio a me stessa e avrò coscienza del mio valore...io spero che saprò rivalutare tutto, perché francamente ora mi sento in un dissidio incredibile... Senza di lui sto male ma non mi sta mancando, mi sono imposta di non sentirlo e lo sto facendo, se penso a lui provo quasi fastidio alle volte, mentre a volte vorrei che fosse qui, vorrei sentire la sua voce, parlarci, sentirlo vicino. Per ora mi sento un sacco vuoto, sono anche abbastanza sola, ho paura di diventare una persona arida verso il mondo :(
[#16]
"Senza di lui sto male ma non mi sta mancando, mi sono imposta di non sentirlo e lo sto facendo, se penso a lui provo quasi fastidio alle volte, mentre a volte vorrei che fosse qui, vorrei sentire la sua voce, parlarci, sentirlo vicino. Per ora mi sento un sacco vuoto, sono anche abbastanza sola"
Il problema è che lei pensa troppo.
Accanto alla psicoterapia le consiglio sentitamente di prendersi altri e nuovi impegni di qualunque tipo preferisca, che la tengano occupata e non le lascino così tanto tempo per rimunginare e per elaborare pensieri distruttivi come "ho paura di diventare una persona arida verso il mondo".
Il problema è che lei pensa troppo.
Accanto alla psicoterapia le consiglio sentitamente di prendersi altri e nuovi impegni di qualunque tipo preferisca, che la tengano occupata e non le lascino così tanto tempo per rimunginare e per elaborare pensieri distruttivi come "ho paura di diventare una persona arida verso il mondo".
Questo consulto ha ricevuto 17 risposte e 15.8k visite dal 09/04/2012.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.