Riconoscimento fobia o ansia?
gentili dottori sono una ragazza di 25 anni..vorrei chiedervi un parere riguardo una situazione sviluppatasi recentemente.è' da alcuni anni che soffro di ansia,un'ansia che quando ho scoperto cosa fosse ho imparato a gestire a volte con successo a volte con fallimento ma ce la metto tutta a tenere testa perchè amo la vita e tutto ciò che mi da.
dopo alcuni fallimenti in campo lavorativo,ho sviluppato un'insicurezza nei riguardi di alcune persone,ma non tutte solo quelle che comunque in un certo senso sono legate a quetsa situazione,tanto da evitarle quando posso,a cambiare strada quando le incrocio,una sorta di insicurezza come se io avessi paura di affrontare discorsi con loro,la paura che mi possa assalire l'ansia da un momento all'altro, ma è una cosa che mi capita solo in alcuni momenti in altri sono molto sicura di me stessa e vi ripeto non mi capita con tutti...anzi spesso con persone conosciute appena ci instauro ottimi rapporti...allora ciò che vi chiedo è se tutto questo è legato all'ansia oppure ho sviluppato una vera e propria fobia sociale?credendo nelle mie capacità e risollevandomi piano piano come sto facendo dai miei fallimenti,acquistando sicurezza in me stessa,posso superare questa situazione che alle volte mi trovo a fronteggiare?sono sempre stata una persona socievole e mi dispiacerebbe cambiare perchè io sono in un modo e non in un altro.grazie in anticipo
dopo alcuni fallimenti in campo lavorativo,ho sviluppato un'insicurezza nei riguardi di alcune persone,ma non tutte solo quelle che comunque in un certo senso sono legate a quetsa situazione,tanto da evitarle quando posso,a cambiare strada quando le incrocio,una sorta di insicurezza come se io avessi paura di affrontare discorsi con loro,la paura che mi possa assalire l'ansia da un momento all'altro, ma è una cosa che mi capita solo in alcuni momenti in altri sono molto sicura di me stessa e vi ripeto non mi capita con tutti...anzi spesso con persone conosciute appena ci instauro ottimi rapporti...allora ciò che vi chiedo è se tutto questo è legato all'ansia oppure ho sviluppato una vera e propria fobia sociale?credendo nelle mie capacità e risollevandomi piano piano come sto facendo dai miei fallimenti,acquistando sicurezza in me stessa,posso superare questa situazione che alle volte mi trovo a fronteggiare?sono sempre stata una persona socievole e mi dispiacerebbe cambiare perchè io sono in un modo e non in un altro.grazie in anticipo
[#1]
Gentile Ragazza,
L' ansia se non curata, degenera e danneggia qualita' di vita e di relazione.
A suo avviso, e' un' ansia circoscritta all' ambiente lavorativo?
Ha seguito qualche terapia in passato?
Se si, quale?
L' ansia se non curata, degenera e danneggia qualita' di vita e di relazione.
A suo avviso, e' un' ansia circoscritta all' ambiente lavorativo?
Ha seguito qualche terapia in passato?
Se si, quale?
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Gentile Utente,
sarebbe interessante capire quali sono le persone che le provocano questo disagio, che significato hanno per lei, in quali situazioni il malessere che descrive si manifesta...
Gli elementi che ci fornisce non sono sufficienti per una diagnosi di fobia sociale. E' strano, ad esempio, che con persone appena conosciute riesca ad instaurare dei buoni rapporti.
Ciononostante è evidente che questo problema le procura difficoltà e credo, quindi, che dare un nome al suo malessere non sia molto importante.
Ciò che conta è come lei si sente e, soprattutto, quali strategie possa adottare per superare il disagio.
Il fatto che lei creda nelle sue capacità e piano piano stia cercando di risollevarsi da quelli che chiama "fallimenti" farebbe ben sperare in una prognosi positiva.
A volte, tuttavia, è utile confrontarsi con qualcuno, chiedere aiuto ad un esperto del settore che possa accompagnarla in un percorso di crescita personale che potrebbe offrirle l'opportunità di accrescere la sua autostima e di acquisire una maggiore sicurezza nelle sue capacità.
Non abbia paura di chiedere aiuto, non viva anche questa possibilità come un fallimento; un consulto con un professionista della sua zona potrebbe rivelarsi utile per chiarire i suoi dubbi e un'opportunità per superare brillantemente questa situazione.
Un caro saluto.
sarebbe interessante capire quali sono le persone che le provocano questo disagio, che significato hanno per lei, in quali situazioni il malessere che descrive si manifesta...
Gli elementi che ci fornisce non sono sufficienti per una diagnosi di fobia sociale. E' strano, ad esempio, che con persone appena conosciute riesca ad instaurare dei buoni rapporti.
Ciononostante è evidente che questo problema le procura difficoltà e credo, quindi, che dare un nome al suo malessere non sia molto importante.
Ciò che conta è come lei si sente e, soprattutto, quali strategie possa adottare per superare il disagio.
Il fatto che lei creda nelle sue capacità e piano piano stia cercando di risollevarsi da quelli che chiama "fallimenti" farebbe ben sperare in una prognosi positiva.
A volte, tuttavia, è utile confrontarsi con qualcuno, chiedere aiuto ad un esperto del settore che possa accompagnarla in un percorso di crescita personale che potrebbe offrirle l'opportunità di accrescere la sua autostima e di acquisire una maggiore sicurezza nelle sue capacità.
Non abbia paura di chiedere aiuto, non viva anche questa possibilità come un fallimento; un consulto con un professionista della sua zona potrebbe rivelarsi utile per chiarire i suoi dubbi e un'opportunità per superare brillantemente questa situazione.
Un caro saluto.
Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com
[#3]
Una delle costanti di molte persone ansiose è il tentativo ripetuto e ostinato di volersela risolvere da sé. Ma gli stati ansiosi possono essere come qualunque altra patologia, difficili da risolvere senza aiuto specialistico.
Faccia un primo consulto psicologico di valutazione di persona e senta che cosa le dicono. Se poi le prospetteranno una cura che lei non si sentirà di seguire, non sarà obbligata. Ma intanto avrà ricevuto almeno una diagnosi e saprà cos'ha.
Nel frattempo legga questo:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2109-ansia-depressione-problemi-sessuali-relazionali-c-posso-farcela-da-solo.html
Faccia un primo consulto psicologico di valutazione di persona e senta che cosa le dicono. Se poi le prospetteranno una cura che lei non si sentirà di seguire, non sarà obbligata. Ma intanto avrà ricevuto almeno una diagnosi e saprà cos'ha.
Nel frattempo legga questo:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2109-ansia-depressione-problemi-sessuali-relazionali-c-posso-farcela-da-solo.html
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#4]
Ex utente
gentili dottori grazie per la risposta.si è vero l'aiuto a distanza non è quello risolutivo,io ci sto pensando da un pò ad un consulto vero e proprio,in effetti la mia richiesta d'aiuto è essa stessa sintomo di un problema di base e scusi se rubo le sue,le vostre parole,ma sono la sola verità che può essere citata in questo momento,il fatto è che è difficile poi ammetterla a se stessi.
il mio problema di base è la paura di non essere una persona normale perchè un tempo non avrei evitato determinate situazioni,cmq si sono cose circoscritte all'ambiente lavorativo e solo con determinate persone quelle di cui temo piu' il giudizio,con le persone di sempre non mi capita.premettendo che ho intenzione di seguire il vostro consiglio riguardo al consulto,nel frattempo sforzarsi di affrontare le situazioni che ho evitato può peggiorare la cosa o aiutarmi?lo chiedo solo perchè a volte ho agito in questa maniera e qualche risultato c'è stato...avevo paura di certe situazioni ma poi mi ci sono immersa pensando che se poi fosse accaduto qualcosa l'avrei superata come ho sempre fatto.grazie ancora per le risposte
il mio problema di base è la paura di non essere una persona normale perchè un tempo non avrei evitato determinate situazioni,cmq si sono cose circoscritte all'ambiente lavorativo e solo con determinate persone quelle di cui temo piu' il giudizio,con le persone di sempre non mi capita.premettendo che ho intenzione di seguire il vostro consiglio riguardo al consulto,nel frattempo sforzarsi di affrontare le situazioni che ho evitato può peggiorare la cosa o aiutarmi?lo chiedo solo perchè a volte ho agito in questa maniera e qualche risultato c'è stato...avevo paura di certe situazioni ma poi mi ci sono immersa pensando che se poi fosse accaduto qualcosa l'avrei superata come ho sempre fatto.grazie ancora per le risposte
[#5]
Gentile ragazza,
da ciò che ci racconta il problema non sta tanto nell'ansia che prova ma nel giudizio che lei si da per il fatto di provarla. Il problema è che ogni volta che si sente in ansia questo per lei diventa l'evidenza di una sua presunta "anormalità". E' su questa convinzione di essere anormale che vorrei riflettesse.
"il mio problema di base è la paura di non essere una persona normale"
Cosa accade alla sua ansia nel momento in cui lei la "giudica" come qualcosa di "anormale"?Tende ad aumentare o a diminuire?
Credo che inevitabilmente tenda ad aumentare,mi sbaglio?
Il suggerimento è quello di chiedere aiuto e lasciarsi guidare nella comprensione di queste dinamiche e nel trovare una "strada" per poter stare meglio.
I disturbi d'ansia rispondono molto bene alla psicoterapia.
Un caro saluto e in bocca al lupo
da ciò che ci racconta il problema non sta tanto nell'ansia che prova ma nel giudizio che lei si da per il fatto di provarla. Il problema è che ogni volta che si sente in ansia questo per lei diventa l'evidenza di una sua presunta "anormalità". E' su questa convinzione di essere anormale che vorrei riflettesse.
"il mio problema di base è la paura di non essere una persona normale"
Cosa accade alla sua ansia nel momento in cui lei la "giudica" come qualcosa di "anormale"?Tende ad aumentare o a diminuire?
Credo che inevitabilmente tenda ad aumentare,mi sbaglio?
Il suggerimento è quello di chiedere aiuto e lasciarsi guidare nella comprensione di queste dinamiche e nel trovare una "strada" per poter stare meglio.
I disturbi d'ansia rispondono molto bene alla psicoterapia.
Un caro saluto e in bocca al lupo
Dr.ssa Rosa Riccio
Psicologa-Psicoterapeuta
www.cantupsicologia.com
[#6]
Ex utente
dottoressa riccio grazie mille.si inevitabilmente tende ad aumentare,il fatto è che alle volte la mia paura mi sembra cosi esagerata che non vorrei che fosse divenuta una grave patologia...non mi sembra normale evitare determinate persone,cambiare strada o situazioni in cui io debba fare qualcosa e ci siano loro....secondo lei si parla di psicosi o qualcosa di simile?
[#7]
L'evitamento di persone/situazioni/azioni che generano disagio è un meccanismo tipico dei disturbi d'ansia e, sebbene evitare ciò che genera ansia possa sembrare un modo per "contenerla" in realtà non fa altro che mantenere in vita il disturbo d'ansia.
In altre parole, evitiamo quello che ci fa stare male e crediamo così di risolvere il problema, in realtà non lo risolviamo affatto perchè ci precludiamo la possibilità di scoprire che il problema siamo in grado di gestirlo, che forse quell'ansia è tollerabile e che così come è arrivata va via.
"alle volte la mia paura mi sembra cosi esagerata che non vorrei che fosse divenuta una grave patologia..."
cara ragazza, è come si diceva prima, sta cercando l'evidenza di una sua presunta "anormalità", di qualcosa di grave che non funziona in lei e sta chiedendo a noi conferma o smentita di questo "qualcosa di grave" che non funziona.
Le cose che ci racconta farebbero pensare a un quadro ansioso che, come dicevo, risponde generalmente molto bene alla psicoterapia, specie alla cognitivo comportamentale.
Detto questo, come sa, da qui non è possibile darle molte altre indicazioni, nè tantomeno è possibile fare diagnosi. E' necessario che la valutazione venga fatta di persona da uno psicologo.
Credo davvero che trarrebbe giovamento da una psicoterapia quindi ci pensi su e, se vuole, ci tenga aggiornati.
un caro saluto
In altre parole, evitiamo quello che ci fa stare male e crediamo così di risolvere il problema, in realtà non lo risolviamo affatto perchè ci precludiamo la possibilità di scoprire che il problema siamo in grado di gestirlo, che forse quell'ansia è tollerabile e che così come è arrivata va via.
"alle volte la mia paura mi sembra cosi esagerata che non vorrei che fosse divenuta una grave patologia..."
cara ragazza, è come si diceva prima, sta cercando l'evidenza di una sua presunta "anormalità", di qualcosa di grave che non funziona in lei e sta chiedendo a noi conferma o smentita di questo "qualcosa di grave" che non funziona.
Le cose che ci racconta farebbero pensare a un quadro ansioso che, come dicevo, risponde generalmente molto bene alla psicoterapia, specie alla cognitivo comportamentale.
Detto questo, come sa, da qui non è possibile darle molte altre indicazioni, nè tantomeno è possibile fare diagnosi. E' necessario che la valutazione venga fatta di persona da uno psicologo.
Credo davvero che trarrebbe giovamento da una psicoterapia quindi ci pensi su e, se vuole, ci tenga aggiornati.
un caro saluto
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 2.2k visite dal 08/04/2012.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.