Tanatofobia,psicologo o psicoterapeuta?
Buona sera. Sono una ragazza di quasi 22 anni, e recentemente ho capito di soffrire di una paura smisurata e anormale della morte. Non riesco a capire come sia accaduto. Il giorno prima la mia vita era normale come sempre, sono un tipo molto attivo e mi piace avere sempre qualcosa da fare. Il momento dopo ho cominciato a guardare le persone in maniera diversa, e a capire che guardavo me in maniera diversa. Ho iniziato ad avere pensieri ossessivi su come avverrà la morte, se soffrirò, se la sentirò arrivare, che senso abbia nascere e mettere al mondo dei figli se poi si deve morire...e fin qui credo che sia capitato a molti. Poi però guardando pìù a fondo ho notato che fisso la gente x capirne l'età ed eventualmente rendermi conto di quanto manca alla loro ora. Quando vedo degli anziani la mia angoscia aumenta. E cosa ancor peggiore penso spesso che i miei cari mi abbandoneranno presto, da un momento all'altro. Ci sono stati dei lutti ultimamente ma non credo sia legato solo a questo, perchè dall'ultimo lutto (prima del sopraggiungere del problema) sono passati 6 mesi. Adesso la cosa è diventata ingestibile, ho il terrore che arrivi la sera, e penso sempre di non svegliarmi il giorno dopo, o di trovare mia madre morta accanto a me (dormiamo insieme). Non riesco più a vivere. Soprattutto nella fase culminante prima di capire quale fosse il problema, mentre ero a letto e quasi dormivo mi svegliavo boccheggiando in preda all'ansia, come avessi degli attacchi di panico transitori. Il mio cuore a momenti usciva dalla gola e avevo il terrore di muovermi. Il fatto di pensare che la morte sia una cosa naturale e che non devo chiedermi quando e come sarà ma devo vivere la mia vita non mi aiuta comunque. Ho già provato e non riesco a convincermi e a rassegnarmi. In passato sono stata da una psicologa per delle difficoltà personali legate alla famiglia.Problemi passati mai risolti che sono riaffiorati verso la maggiore età, con tanta rabbia repressa. Secondo voi dovrei parlare con uno psicologo di questo? Oppure è più appropriato uno psicoterapeuta? Da dove è saltato fuori questo problema senza soluzione? E' possibile venirne fuori? Io so di essere un tipo molto ansioso, e di impressionarmi facilmente, soprattutto con quello che si sente al giorno d'oggi, che c'è più d'un morto al giorno. Però non capisco proprio perchè proprio adesso quando prima neanche ci pensavo. Parlandone con le persone accanto a me mi accorgo che nessuno mi prende sul serio, nemmeno dopo aver chiesto a mia madre come si sente dopo la morte di mia nonna, se pensa di essere la prossima e che manchi poco alla sua ora.E lei ha detto di no. Io sento la morte imminente in me e in ognuno dei miei cari, soprattutto i miei genitori che hanno già 60 anni suonati e non 40 come gli altri genitori dei miei amici. Vi ringrazio per le risposte se ce ne saranno. E scusatemi se sono stata prolissa.
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Gentile ragazza, i suoi dubbi, le sue rimuginazioni, potrebbero essere l'espressione di una modalità di pensiero ossessivo in cui evitare di pensare ad un quesito senza risposta rappresenta il nocciolo della questione.
Lo specialista di riferimento è lo psicoterapeuta.
saluti
Lo specialista di riferimento è lo psicoterapeuta.
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
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<<Secondo voi dovrei parlare con uno psicologo di questo? Oppure è più appropriato uno psicoterapeuta?>>
Gentile Ragazza,
visto il disagio che prova e che da sola non riesce a superare, potrebbe davvero trarre beneficio effettuando alcuni incontri psicodiagnostici con un professionista, che valuterà di persona che tipo di intervento sia più adeguato alla sua situazione.
Uno psicologo è un laureato in psicologia che, dopo aver sostenuto l'esame di Stato che segue il tirocinio annuale, si è iscritto all'Ordine degli Psicologi; uno psicoterapeuta è uno psicologo che ha proseguito la sua formazione con una specializzazione quadriennale in psicoterapia.
Quindi uno psicoterapeuta è anche psicologo, ma può eventualmente seguirla per una psicoterapia, mentre lo psicologo questo non lo può fare.
Cordiali saluti.
Gentile Ragazza,
visto il disagio che prova e che da sola non riesce a superare, potrebbe davvero trarre beneficio effettuando alcuni incontri psicodiagnostici con un professionista, che valuterà di persona che tipo di intervento sia più adeguato alla sua situazione.
Uno psicologo è un laureato in psicologia che, dopo aver sostenuto l'esame di Stato che segue il tirocinio annuale, si è iscritto all'Ordine degli Psicologi; uno psicoterapeuta è uno psicologo che ha proseguito la sua formazione con una specializzazione quadriennale in psicoterapia.
Quindi uno psicoterapeuta è anche psicologo, ma può eventualmente seguirla per una psicoterapia, mentre lo psicologo questo non lo può fare.
Cordiali saluti.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#4]
Certamente, si può rivolgere al servizio pubblico come il Consultorio Familiare della sua ASL di appartenenza.
A differenza che rivolgendosi ad un privato non potrà scegliere il professionista e solitamente il numero di sedute è limitato.
Tuttavia anche presso le strutture pubbliche potrà trovare specialisti molto competenti e preparati.
Cordialmente
A differenza che rivolgendosi ad un privato non potrà scegliere il professionista e solitamente il numero di sedute è limitato.
Tuttavia anche presso le strutture pubbliche potrà trovare specialisti molto competenti e preparati.
Cordialmente
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#6]
Gent.ma Ragazza,
Concordo con I suggerimenti offerti dalle colleghe, ma vorrei esprimerle un parere che spero le sia utile: la coscienza della morte e' una delle certezze che vengono rimosse in condizioni di salute e di vita normali, da tutti.
Purtroppo esistono invece dei periodi in cui la rimozione di questa inevitabile realta' non riesce, ed e' nei periodi di lutto. (6-12 mesi) e nellle sindromi depressive. Talvolta ad un lutto segue una sindrome depressiva e seppure inconsapevolmente I'll pensiero della morte permea la vita.
Un aiuto specialistico dovrebbe aiutarla a superare questo disagio nel modo migliore, anche grazie alla Sua giovane eta'.
Cordiali saluti
Concordo con I suggerimenti offerti dalle colleghe, ma vorrei esprimerle un parere che spero le sia utile: la coscienza della morte e' una delle certezze che vengono rimosse in condizioni di salute e di vita normali, da tutti.
Purtroppo esistono invece dei periodi in cui la rimozione di questa inevitabile realta' non riesce, ed e' nei periodi di lutto. (6-12 mesi) e nellle sindromi depressive. Talvolta ad un lutto segue una sindrome depressiva e seppure inconsapevolmente I'll pensiero della morte permea la vita.
Un aiuto specialistico dovrebbe aiutarla a superare questo disagio nel modo migliore, anche grazie alla Sua giovane eta'.
Cordiali saluti
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 6k visite dal 04/04/2012.
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