Ansia-panico

Salve, sono un ragazzo di 26 anni ed ho un problema legato a stati d'ansi e a paura di avere un attacco di panico. Dopo una visita andrologica, un dottore mi ha prescritto una antidepressivo(fluoxeren) per curare l'eiaculazione precoce. In agosto dopo aver ingerito ingerito solamente due pasticche in due giorni (una la giorno) di tale farmaco ho avuto uno stato di agitazione e tachicardia che mi ha portato ad andare al pronto soccorso dove mi hanno rassicurato e mi hanno dato un semplice ansiolitico per calmarmi. Dopo questo evento, da settembre circa si sono presentati tutti i sintomi da ansia-panico(mal di testa, nausea, respiro corto, nodo in gola, testa vuota, paura di avenire, di sentirmi male, paura di bere l'alcol ed il caffè, paura di fumare ecc) creando non pochi problemi nella mia vita, così verso novembre mi sono fatto coraggio e mi sono recato da uno psicologo/psicoterapeuta che pratica la terapia breve strategica. Attraverso questa terapia col tempo ho riscontrato molti benefici, dalle vacanze natalizie ho ripreso a condurre una vita normale riniziando ad uscire con i miei amici e a fare quasi tutto quello che facevo prima. Ora però continuando questa terapia mi sembra di essere arrivato ad un vicolo cieco nel senso che la maggior parte dei sintomi sono scomparsi però adesso ho sempre una strana sensazione in testa(tipo mal di testa o cmq una strana sensazione) che è difficile da spiegare e che non mi da tranquillità. ho perso tutta la serenità che avevo prima di agosto e non vedo come possa tornare. Alcune volte mi sento agitato e pur sapendo di poter controllare la cosa ho paura che questa agitazione possa aumentare. Inlotre qundo sono sdraiato o alcune volte seduto sento dei leggeri fischi nelle orecchie. Volevo chiedervi se ci sono delle analisi, o dei controlli che posso fare per monitorare il giusto funzionamento del mio cervello e appararatoo nervoso che possono influenzare questo stato o comunque accertamenti vari che mi possano dare risposte concrete. Premetto però che quando sono in mezzo alla gente o in giro con gli amici questi sintomi spariscono quasi del tutto (a parte qualcosina) e riesco a stare bene, il vero problema è quando sto da solo. Vi ringrazio per l'attenzione e mi scuso per essermi dilungato troppo. cordiali saluti.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Alcune volte mi sento agitato e pur sapendo di poter controllare la cosa ho paura che questa agitazione possa aumentare
>>>

Ha parlato di questi pensieri e sensazioni con il terapeuta? Sembra che il problema abbia cambiato forma e si sia spostato più sul versante ossessivo-preoccupazioni. Può succedere, e in questo caso, se sta facendo una TBS, deve ricevere prescrizioni diverse.

Riguardo al fischio alle orecchie deve sentire il suo medico. Potrebbe trattarsi di acufeni, di preoccupazione ansiosa immotivata per il cosiddetto "suono del silenzio" (il fischio normale che tutti sentiamo quando siamo in un ambiente silenzioso) oppure di tutt'e due le cose.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Attivo dal 2011 al 2013
Ex utente
Salve, sì ne ho parlato con il mio terapeuta. Secondo la sua opinione ho praticamente risolto il mio problema di ansia-panico e questi sintomi sono dei residui che mi porto dietro. Però il mio problema è che queste sensazioni si presentano tutte le volte che sto da solo, quindi mi creano notevoli difficoltà nel senso che da agosto ad oggi non ho più vissuto un giorno di tranquillità o in serenità da solo, e questo per me è un grande problema.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> mi creano notevoli difficoltà nel senso che da agosto ad oggi non ho più vissuto un giorno di tranquillità o in serenità da solo, e questo per me è un grande problema
>>>

Se è un grande problema, deve farlo presente con chiarezza al terapeuta. Se gli fa capire bene che è davvero un "grande problema", egli dovrà trattarlo come tale e non liquidarlo semplicemente come sintomo residuale.

Oltretutto è strano, perché i terapeuti strategici sanno che i sintomi d'ansia somatica, come il panico, possono evolvere in sintomi di ideazione ossessiva, quindi dovrebbe essere pronto all'evenienza.

Ritiene di essere riuscito a spiegare bene l'intensità della sua preoccupazione, al terapeuta, oppure di non esserci riuscito? Ci sta andando ancora oppure la terapia è già terminata? E se è terminata, lo avete deciso insieme oppure è stata una decisione unilaterale?
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
come mai preferisce parlare con noi, del tutto sconosciuti, che con il suo terapeuta, che si è occupato di lei fino ad adesso?
E' successo qualcosa che ha disturbato la terapia?
ha lavorato anche sull'eiaculazione precoce?

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Attivo dal 2011 al 2013
Ex utente
Credo di sì di essere stato abbastanza chiaro, forse il fatto che quando sto in gruppo bene o male sto tranquillo fa sì che il mio terapeuta possa credere che la mia situazione si sia quasi del tutto risolta. Comunque sto ancora facendo terapia, l'ho iniziata i primi di novembre incontrandoci una volta a settimana mentre le ultime due sedute sono state poste a un mese e mezzo di distanza. Ma ci sono delle cose che posso fare abbinate alla terapia che possono aiutare la mia situazione? la ringrazio.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Da qui non diamo indicazioni diagnostiche né terapeutiche, non possiamo farlo, purtroppo. Possiamo solo dare un orientamento generale e nel suo caso la cosa migliore è affrontare il problema nella terapia già in essere.
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Attivo dal 2011 al 2013
Ex utente
Salve dottoressa Randone, ho scritto in questo sito per avere dei consigli. Non è successo niente che ha disturbato la mia terapia però siccome ho avuto la sensazione di trovarmi che ultimamente le cose non stiano migliorando come vorrei, e quindi volevo sapere se ci sono delle cose o degli accertamenti che posso fare. per quanto riguarda l'eiaculazione precoce il mio terapeuta vuole risolvere questo problema, ma io vorrei innanzitutto risolvere il mio problema ansia-panico e poi quello dell'eiaculazione precoce. cordiali saluti.
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Attivo dal 2011 al 2013
Ex utente
Gentilissimo dottor Santonocito, so che qui non potete fare diagnosi, volevo però sapere se le era mai capitato un caso simile al mio, e se attraverso la terapia ha riscontrato risultati positivi. La mia più grande paura è qualla di rimanere in questa consizione per tutta la vita e questo a dirle la verità mi mette molta paura. cordiali saluti.
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Dr.ssa Rosa Riccio Psicologo, Psicoterapeuta 247 5
"Però il mio problema è che queste sensazioni si presentano tutte le volte che sto da solo"

Gentile ragazzo,
come mai, secondo lei, l'ansia si presenta solamente quando è solo e non quando è in compagnia?Cosa è emerso in terapia riguardo a questo aspetto?

Dr.ssa Rosa Riccio
Psicologa-Psicoterapeuta
www.cantupsicologia.com

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Attivo dal 2011 al 2013
Ex utente
salve dottoressa Riccio, innanzitutto premetto che i sintomi iniziali si presentavano anche quando mi trovavo in compagnia di altra gente. I miei sintomi attuali ossia il mal di testa e alcune volte lo stato di agitazione secondo il mio terapeuta si manifestano principalmente quando sto da solo perchè quando sto in compagnia la mia mente è proiettata verso gli altri, metre invece quando sto da solo non faccio altro che pensare alla mia situazione e a farmi dei chek up mentali continui. cordiali saluti.
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Dr.ssa Rosa Riccio Psicologo, Psicoterapeuta 247 5
"Comunque sto ancora facendo terapia, l'ho iniziata i primi di novembre incontrandoci una volta a settimana mentre le ultime due sedute sono state poste a un mese e mezzo di distanza. "

Gentile ragazzo,
come mai avete concordato di diradare le sedute se il disagio che lei lamenta, pur essendo migliorato, non è estinto? Cosa è accaduto dopo che avete diradato le sedute?Il problema è migliorato o peggiorato?

Come i colleghi che mi hanno preceduto, ritengo che la questione debba essere affrontata insieme al suo terapeuta ma magari ci sono aspetti della situazione sui quali lei stesso non si è soffermato che possono essere utili per farsi un'idea chiara del problema.

un caro saluto
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Attivo dal 2011 al 2013
Ex utente
il mio terapeuta mi ha detto che con la TBS generalmente si agisce così, ovvero facendo delle sedute ravvicinate e poi man mano che la situazione migliora spostarle in tempi più lunghi. Non è successo niente di particolare diradando le sedute, è solo che pensavo che dopo 5 mesi di terapia il mio problema sparisse del tutto. Anche perchè io credo che se non avessi preso quelle due pillole non avrei mai sofferto di ansia-panico!! Prima di quel giorno non avevo nessun tipo di problemi!
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> volevo però sapere se le era mai capitato un caso simile al mio, e se attraverso la terapia ha riscontrato risultati positivi
>>>

La risposta è "sì" a entrambe le domande e la percentuale di guarigione è alta.

Per quanto riguarda la paura di rimanere per sempre nella sua condizione, è esso stesso *il* problema, non ne è un aspetto separato.

>>> Anche perchè io credo che se non avessi preso quelle due pillole non avrei mai sofferto di ansia-panico!! Prima di quel giorno non avevo nessun tipo di problemi!
>>>

Invece io sospetto che le pillole potrebbero non entrarci. Il fatto che in concomitanza dell'assunzione dell'antidepressivo abbia iniziato a sentirla, l'ansia, non significa che le due cose debbano per forza essere consequenziali.

Oltretutto soffriva già di EP, disturbo che spesso è correlato all'ansia.

"Ansia" non significa solo "panico": chi soffre di deficit erettile o di EP spesso è ansioso senza rendersene conto.

>>> il mio terapeuta mi ha detto che con la TBS generalmente si agisce così, ovvero facendo delle sedute ravvicinate e poi man mano che la situazione migliora spostarle in tempi più lunghi
>>>

È così, glielo confermo. Ma se non fa capire bene al terapeuta che nel frattempo il problema è cambiato, come può lui decidere se è il caso di rendere di nuovo più frequenti le sedute? E di modificare la terapia in accordo?

Deve tornare dal terapeuta e riparlargliene, alla prossima seduta. Oppure gli telefoni prima.
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Attivo dal 2011 al 2013
Ex utente
la ringrazio del consiglio ed è quello che farò. quando dico che secondo me sono state le pillole, intendo dire che probabilmente un malessere di fondo c'era, però l'assunzione di queste pasticche ha rappresentato la goccia che ha fatto traboccare il vaso e probabilmente se non l'avessi ingerite in quel preciso momento della mia vita non avrei avuto questo malessere.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Sì, è possibile, anche se non molto probabile, ritengo, che le pillole abbiano slatentizzato (reso palese) un'ansia già presente. Se vuole maggiori informazioni su questo punto deve chiedere in psichiatria.

Tuttavia, anche fosse stato così, potremmo concludere che se è bastata una "goccia" per scatenare tutte queste preoccupazioni, meglio che sia successo. Significherebbe che la sua ansia era coperta da un velo molto sottile, che è bastato poco per infrangere, Così ora sa di avere un problema che deve risolvere.
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