Abusi sessuali passati e disturbi sessuali e con l'altro sesso oggi

Esistono dei collegamenti tra disturbi sessuali, se così si possono definire, diciamo a livello comportamentale e abusi sessuali passati?
Vi riporto il caso. Ho subìto numerosi episodi di violenza sessuale da bambina, a sette anni circa.. sempre con lo stesso (schifoso) individuo.
Ora mi succede che quando un ragazzo, il quale non mi piace particolarmente o con il quale io non voglia avere rapporti sessuali, cerchi di avere un rapporto sessuale con me, io non riesco a respingerlo. Mi blocco. E' lo stesso blocco che avevo a sette anni, mi ammutolisco ed è come se mi dovessi sottomettere. In un'occasione un ragazzo è arrivato adirittura ad avere un rapporto completo con me, io non volevo, era contro la mia volontà ma io ero come paralizzata, come una marionetta anzi.
E poi, come a sette anni, mi sento come se avessi fatto qualcosa di irrimediabilmente orrendo, in primis ovviamente mi sono fatta un torto a me stessa. Stò cercando di cambiare questa cosa orribile, che mi lascia addosso un senso di inutilità e di schifo.
Oltre al fatto che non so come comportarmi con i ragazzi, che per me sono motivo di puro imbarazzo alle volte (fuggo sempre da quelli che mi piacciono davvero invece di cercarli.. questo da sempre..) vi chiedo: le due cose possono essere strettamente collegate (passato e presente)?
Cosa posso fare? Ci sono libri che possono aiutarmi a capire? Consulti? Da sola cosa posso fare? Un consiglio che vi viene da darmi per reagire, diciamo come arma per un momento di emergenza nel caso in cui mi succedesse di nuovo di trovarmi in questa situazione? (che sicuramente riaccadrà se non riesco a capire e cambiare).

Vi sarei grata se mi riusciste a trasmettere tutte le informazioni necessarie per cambiare questa parte di me, è difficilissimo ma so che, come con ogni cosa, basta essere costanti nel voler raggiungere un risultato, be, credo che riuscire ad avere una vita sessuale normale sia più che basilare per stare bene davvero, grazie!
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazza, anzitutto voLevo darLe la mia solidarieta' per quello che Le e'accaduto. Immagino quello che deve esserle costato.
Consgli per ilLfai da te" non ce ne sono. E soprattutto nel suo caso sarebbero controproducenti.
Certe esperienze traumatiche precoci lasciano un segno abbastanza profondo e hanno bisogno di essere elaborate in un contesto protetto e all'interno di una relazione terapeutica.
LeE consiglio percio' di contattare uno psicologo psicoterapeuta per una valutazione delle sue situazioni e per stabilire il da farsi.
E' necessario per riappropIarsi delle sfere psicosessi che forse hanno subito dei danni.
Cordiali saluti

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Cara Ragazza,
L correlazione c' e' e come.
Anche volendo, non le possiamo trasmette , come dice lei, tutto quanto le potrebbe servire.
Ogni storia di vita, emozionale e sessuale, cosi' come ogni abuso, e' una storia a se, non omologabile alle altre.
Una strada possibile al fine di rielaborare il danno subito ed il lutto per la condizione esperita, e' la psicoterapia, mediante la quale riapprropriarsi della qualita' della sua vita in generale e sessuale, in particolare.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile ragazza, gli abusi sessuali sono considerati classicamente dei "traumi".
Tale espressione, in estrema sintesi, indica degli eventi che "superano" le capacità di un individuo di fronteggiarli, come voler fermare un treno a mani nude.

Gli episodi cui fa cenno nella sua richiesta sono avvenuti ad un'età in cui una bambina non è in grado di difendersi adeguatamente. E non è neppure in grado di stabilire adeguatamente le responsabilità.

Infatti, uno dei vissuti spesso riportati da chi subisca abusi, specialmente a carattere sessuale, è il senso di colpa, un pò come dire "se è accaduto, di certo io ho avuto una parte di responsabilità".

Probabilmente non è una elaborazione razionale e consapevole, ma una sorta di "cosa" a metà tra pensiero ed emozione, una specie di "sensazione".

Tale "sensazione" può riattivarsi in quelle situazioni che hanno alcuni aspetti per cui è possibile collegarle all'esperienza dell'abuso, come gli approcci con i ragazzi che lei ci descrive.

Ha mai affrontato tale esperienza in un contesto "protetto", come ad esempio in una psicoterapia?