Ansia e ipocondria

Salve. Sono una ragazza di 19 anni e vi scrivo sostanzialmente per chiedervi un consiglio. E' da un paio di anni che soffro di ansia e ipocondria e in quest'ultimo periodo sto davvero male. Di solito le crisi si concentrano in un determinato periodo e poi passano, purtroppo ultimamente invece stanno perdurando e non so veramente come uscirne. Passo le giornate a pensare a tutti i più piccoli sintomi che ho, perchè lo stress e ansia mi portano subito problemi fisici (compresi attacchi di panico), penso a malattie brutte, penso alla morte e non riesco a rilassarmi inoltre gli esami universitari mi portano a star male per paura di non superarli e così per ogni difficoltà che si presenta non riesco in nessun modo a tranquillizzarmi e a riuscire a vivere la vita serenamente come un tempo. In alcuni momenti ho pensato di farmi aiutare ma sono una studentessa quindi non ho soldi e non voglio coinvolgere i miei genitori perché hanno già molti problemi. Vorrei semplicemente un consiglio, sapere cosa posso fare per cercare di vivere e non di avere costantemente paura e ansia.
Vi ringrazio anticipatamente per le risposte che riceverò.
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile ragazza, se la sua ipotesi è fondata, nel senso che lei soffre di un disturbo d'ansia, in cui si concentra sulla possibilità di avere malattie e sintomi, non è con un "consiglio" che potrà riprendere a vivere con maggiore serenità.

Le problematiche ansiose, infatti, spesso tendono ad auto-mantenersi, per mezzo di meccanismi automatici che le perpetuano. Ad esempio, controllare il proprio corpo, cercare informazioni su Internet, valutare la propria frequenza cardiaca, controllarsi allo specchio alla ricerca di alterazioni, tutti questi sono possibili esempi di comportamenti che mantengono in piedi un disturbo.

Non so se nel suo caso lei soffra di un vero e proprio disturbo: solo un'approfondita valutazione psicodiagnostica e/o psichiatrica può orientarla in tal senso.

Se il suo problema è esclusivamente economico, esistono diverse strade.

Può rivolgersi al suo Medico Curante, e farsi consigliare un percorso di valutazione e/o terapia presso il servizio pubblico.

Può chiedere alle Scuole di Psicoterapia della sua città, che a volte offrono la possibilità di valutazioni ed eventuali terapie a costo ridotto o addirittura gratuite, se effettuate da specializzandi.

Può coinvolgere i suoi familiari, anche se la ritiene una ipotesi da scartare.

In ogni caso, solo "di persona" potrà appurare la natura del suo disagio ed approntare una idonea terapia, se necessaria.

Cordiali saluti
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
Gentile ragazza consigliarle di non pensarci e di non cercare di interpretare i suoi sintomi varrebbe a qualcosa? Queste sarebbero le mosse logiche da fare ma se fosse davvero così semplice non sarebbe caduta nell'ipocondria. Qualche colloqio con uno psicologo anche in un servizio pubblico non dovrebbe evitarlo.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Cara Ragazza,
l'essere studentessa, non è affatto incompatibile con la possibilità di cura.
Quando il corpo inizia ad esprimersi con i sintomi, prima di pensare di eliminarli, questi andrebbero ascoltati, decodificati ed interpretati, sicuramente le stanno comunicando qualcosa.
Dare voce ed un volto alla sintomatologia ansiosa, fa parte del lavoro dello Psciologo-Psicoterapeuta, al fine di restituirle qualità di vita.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr. Emanuele Petrachi Psicologo 32 2
Non posso che appoggiare le parole scritte dai miei colleghi. Un consulto, magari presso un Servizio Pubblico, la aiuterebbe sicuramente a superare questo momento di difficoltà.

Dr. Emanuele Petrachi
Psicologo (Lecce)

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