Ragazza molto insicura
Sono due anni e mezzo che sto con una ragazza di 24 anni (io ne ho 27) che è molto insicura di sé e tende, di conseguenza, ad avere zero fiducia in me. Pensavo col tempo migliorasse, ma dopo l'ultimo scontro che abbiamo avuto non ne sono più tanto convinto.
Lei è ossessionata dall'idea che mi infastidisca, mi stressi, che lei sia un peso: delle volte se ne esce con cose tipo che io la odio, non la sopporto, che se le dico una cosa che la urta, invece di contestualizzarla a quel preciso momento pensa che sia una "vendetta" nei suoi confronti perché covo del risentimento. Esempio: una volta, per giocare, ha preso a farmi le linguacce, le boccacce: allora io le dico "dai, che schifo!" ma pensavo fosse evidente che fosse una battuta legata a quel momento. Lei è rimasta offesa per mezz'ora e si è chiusa nel mutismo perché secondo lei io l'avrei detto per umiliarla, perché la trovo una persona schifosa e covo risentimento.
Io ammetto di non avere un carattere semplice, a volte magari sono arrogante e certi miei comportamenti possono magari urtarla, ma lei esagera nell'ingigantire tutto e, soprattutto, nel decontestualizzare le cose. Non capisce che se ad esempio le dico che a volte ha ragione sua madre quando le dice di essere più responsabile (una discussione nata perché una volta lei tornò tardi a casa senza avvisare e a casa erano preoccupati) è nel suo interesse, per aiutarla a migliorare il rapporto con sua madre che non è molto semplice. No, lei pensa che lo dica perché non la sopporto, per colpevolizzarla.
Non so cosa fare, sto arrivando a un punto di blocco. Anche perché quando discutiamo di questo è impossibile farle razionalizzare le cose: ad esempio, le faccio notare che è assurdo che una persona che non sopporta il partner possa resistere quasi 3 anni insieme a lei, sarebbe masochismo. Niente, è come se avessi disperso le mie parole nel vento. Oppure, io le chiedo cose concrete, del tipo: affermi che io ti odi? Bene, elencami le prove delle mie azioni che dimostrano questo. Niente, dice cose tipo: "eh ma non mi segno tutto, cmq è in generale, è capitato negli ultimi tempi..." ma non porta nessuna prova concreta. Questo dovrebbe farle rendere conto che sono tutte sue costruzioni mentali, ma invece no, insiste e persiste nella sua convinzione.
È poi c'è questa cosa che è fissata di essere un peso, non mi propone mai di portarla da qualche parte perché poi dice io debbo guidare tanto (abitiamo lontano), debbo andare avanti e indietro...ma io gliel'ho detto centinaia di volte, ma se io non mi pongo il problema, perché te lo poni tu? Se te l'ho detto tante volte che non è un problema per me guidare, perché insisti a crearti tu il problema?
Non lo so. Scusate la prolissità.
Lei è ossessionata dall'idea che mi infastidisca, mi stressi, che lei sia un peso: delle volte se ne esce con cose tipo che io la odio, non la sopporto, che se le dico una cosa che la urta, invece di contestualizzarla a quel preciso momento pensa che sia una "vendetta" nei suoi confronti perché covo del risentimento. Esempio: una volta, per giocare, ha preso a farmi le linguacce, le boccacce: allora io le dico "dai, che schifo!" ma pensavo fosse evidente che fosse una battuta legata a quel momento. Lei è rimasta offesa per mezz'ora e si è chiusa nel mutismo perché secondo lei io l'avrei detto per umiliarla, perché la trovo una persona schifosa e covo risentimento.
Io ammetto di non avere un carattere semplice, a volte magari sono arrogante e certi miei comportamenti possono magari urtarla, ma lei esagera nell'ingigantire tutto e, soprattutto, nel decontestualizzare le cose. Non capisce che se ad esempio le dico che a volte ha ragione sua madre quando le dice di essere più responsabile (una discussione nata perché una volta lei tornò tardi a casa senza avvisare e a casa erano preoccupati) è nel suo interesse, per aiutarla a migliorare il rapporto con sua madre che non è molto semplice. No, lei pensa che lo dica perché non la sopporto, per colpevolizzarla.
Non so cosa fare, sto arrivando a un punto di blocco. Anche perché quando discutiamo di questo è impossibile farle razionalizzare le cose: ad esempio, le faccio notare che è assurdo che una persona che non sopporta il partner possa resistere quasi 3 anni insieme a lei, sarebbe masochismo. Niente, è come se avessi disperso le mie parole nel vento. Oppure, io le chiedo cose concrete, del tipo: affermi che io ti odi? Bene, elencami le prove delle mie azioni che dimostrano questo. Niente, dice cose tipo: "eh ma non mi segno tutto, cmq è in generale, è capitato negli ultimi tempi..." ma non porta nessuna prova concreta. Questo dovrebbe farle rendere conto che sono tutte sue costruzioni mentali, ma invece no, insiste e persiste nella sua convinzione.
È poi c'è questa cosa che è fissata di essere un peso, non mi propone mai di portarla da qualche parte perché poi dice io debbo guidare tanto (abitiamo lontano), debbo andare avanti e indietro...ma io gliel'ho detto centinaia di volte, ma se io non mi pongo il problema, perché te lo poni tu? Se te l'ho detto tante volte che non è un problema per me guidare, perché insisti a crearti tu il problema?
Non lo so. Scusate la prolissità.
[#1]
Caro Utente,
immagino che la situaizone sia decisamente pesante perchè stare con una persona che si crea continui problemi, che si sente costantemente in colpa per il disturbo che immagina di dare al partner, e che gli attribuisce pensieri e sentimenti ostili che non ha, non è davvero semplice.
Ovviamente da qui e senza poter chiedere nulla alla diretta interessata non è semplice risponderle, ma è ipotizzabile che la ragazza non sia particolarmente equilibrata e che possa forse soffrire di qualche disturbo psicologico e/o aver risentito di modelli familiari negativi, che potrebbero averle trasmesso una concezione negativa del rapporto uomo-donna - ma che potrebbero anche averle fatto pesare tutto quello che hanno fatto per lei nel crescerla.
Sa dirci qualcosa della famiglia della ragazza?
Sa se ha mai sofferto di qualche disturbo in passato?
immagino che la situaizone sia decisamente pesante perchè stare con una persona che si crea continui problemi, che si sente costantemente in colpa per il disturbo che immagina di dare al partner, e che gli attribuisce pensieri e sentimenti ostili che non ha, non è davvero semplice.
Ovviamente da qui e senza poter chiedere nulla alla diretta interessata non è semplice risponderle, ma è ipotizzabile che la ragazza non sia particolarmente equilibrata e che possa forse soffrire di qualche disturbo psicologico e/o aver risentito di modelli familiari negativi, che potrebbero averle trasmesso una concezione negativa del rapporto uomo-donna - ma che potrebbero anche averle fatto pesare tutto quello che hanno fatto per lei nel crescerla.
Sa dirci qualcosa della famiglia della ragazza?
Sa se ha mai sofferto di qualche disturbo in passato?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Utente
Salve Dott.ssa, grazie della celere risposta.
In famiglia le vogliono tutti molto bene, il padre è sempre gentile e attento alle sue esigenze, col fratello più piccolo magari c'è il classico rapporto amore-odio che c'è tra fratelli, la sorella più grande (con cui è in rapporti normali) a volte magari tende a sostituirsi alla madre: ad esempio, è capitato qualche volta che ero con la mia ragazza, che la sorella la chiamasse per chiederle se si fosse portata le chiavi, se avesse il golfino, ecc.
Con la madre il rapporto è più complesso, la madre è più autoritaria, tende a vietarle di fare le cose (ad esempio pur stando insieme da tempo ed essendo grandi, non possiamo andare in vacanza insieme); io penso sia iperprotettiva, però forse sbaglierà i modi.
Per ciò che concerne la sua storia personale, da ragazzina ha avuto problemi fisici che l'hanno costretta a lungo a stare a casa: immagino forse questo l'avrà un po' segnata e avrà condizionato anche la famiglia, che per questo sarà iperprotettiva nei suoi confronti.
In famiglia le vogliono tutti molto bene, il padre è sempre gentile e attento alle sue esigenze, col fratello più piccolo magari c'è il classico rapporto amore-odio che c'è tra fratelli, la sorella più grande (con cui è in rapporti normali) a volte magari tende a sostituirsi alla madre: ad esempio, è capitato qualche volta che ero con la mia ragazza, che la sorella la chiamasse per chiederle se si fosse portata le chiavi, se avesse il golfino, ecc.
Con la madre il rapporto è più complesso, la madre è più autoritaria, tende a vietarle di fare le cose (ad esempio pur stando insieme da tempo ed essendo grandi, non possiamo andare in vacanza insieme); io penso sia iperprotettiva, però forse sbaglierà i modi.
Per ciò che concerne la sua storia personale, da ragazzina ha avuto problemi fisici che l'hanno costretta a lungo a stare a casa: immagino forse questo l'avrà un po' segnata e avrà condizionato anche la famiglia, che per questo sarà iperprotettiva nei suoi confronti.
[#3]
La ragazza non percepisce minimamente nè ammette in nessuna occasione di poter avere un problema?
Da quanto ci dice sembra davvero ipersensibile a tutto ciò che può confermare che lei cova dell'ostilità nei suoi confronti ("è ossessionata dall'idea che mi infastidisca, mi stressi, che lei sia un peso: delle volte se ne esce con cose tipo che io la odio, non la sopporto") anche se poi non è in grado di risponderle quando le chiede di fare degli esempi concreti a sostegno delle proprie affermazioni.
Non ho però capito se è stata sempre così o se è cambiata nel tempo.
In passato è successo qualcosa di negativo fra di voi, che può averla portata a diventare prevenuta assumendo questo atteggiamento?
Peraltro, per commentare quello che lei le ha detto si può affermare se fra i due c'è un masochista questa potrebbe essere proprio la ragazza, che sta con uno che ritiene non la sopporti e addirittura possa odiarla.
Gliel'ha fatto notare?
Da quanto ci dice sembra davvero ipersensibile a tutto ciò che può confermare che lei cova dell'ostilità nei suoi confronti ("è ossessionata dall'idea che mi infastidisca, mi stressi, che lei sia un peso: delle volte se ne esce con cose tipo che io la odio, non la sopporto") anche se poi non è in grado di risponderle quando le chiede di fare degli esempi concreti a sostegno delle proprie affermazioni.
Non ho però capito se è stata sempre così o se è cambiata nel tempo.
In passato è successo qualcosa di negativo fra di voi, che può averla portata a diventare prevenuta assumendo questo atteggiamento?
Peraltro, per commentare quello che lei le ha detto si può affermare se fra i due c'è un masochista questa potrebbe essere proprio la ragazza, che sta con uno che ritiene non la sopporti e addirittura possa odiarla.
Gliel'ha fatto notare?
[#4]
Utente
No, è sempre stata così. Ma io ritenevo che tra di noi fosse una cosa legata all'insicurezza iniziale, quando il rapporto non si era stabilizzato e che poi, andando avanti, si sarebbe risolto.
Di negativo tra di noi non è mai successo nulla, è capitato avessimo dei contrasti anche per colpa del mio carattere: a volte, come dicevo, sono magari arrogante, se una persona mi dice una cosa sbagliata invece di dire "sbagli" rispondo con "ma che cosa stai dicendo!" che è più brusco. Ma ho questo difetto in generale e pecco in buona fede, nel senso che non è che se sono sgarbato è perché ho qualcosa contro l'altra persona. Mi rendo conto che questo difetto con una ragazza ipersensibile sia come mettere un elefante in una cristalleria, lo so
"se fra i due c'è un masochista questa potrebbe essere proprio la ragazza, che sta con uno che ritiene non la sopporti e addirittura possa odiarla.
Gliel'ha fatto notare?"
Sì, ma ha risposto con del sarcasmo: "sì sì è come dici tu, sono masochista e paranoica". Evade sempre quando si cerca di metterla di fronte all'evidenza o "con le spalle al muro"
Di negativo tra di noi non è mai successo nulla, è capitato avessimo dei contrasti anche per colpa del mio carattere: a volte, come dicevo, sono magari arrogante, se una persona mi dice una cosa sbagliata invece di dire "sbagli" rispondo con "ma che cosa stai dicendo!" che è più brusco. Ma ho questo difetto in generale e pecco in buona fede, nel senso che non è che se sono sgarbato è perché ho qualcosa contro l'altra persona. Mi rendo conto che questo difetto con una ragazza ipersensibile sia come mettere un elefante in una cristalleria, lo so
"se fra i due c'è un masochista questa potrebbe essere proprio la ragazza, che sta con uno che ritiene non la sopporti e addirittura possa odiarla.
Gliel'ha fatto notare?"
Sì, ma ha risposto con del sarcasmo: "sì sì è come dici tu, sono masochista e paranoica". Evade sempre quando si cerca di metterla di fronte all'evidenza o "con le spalle al muro"
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"è sempre stata così. Ma io ritenevo che tra di noi fosse una cosa legata all'insicurezza iniziale"
Questa ipotesi poteva essere plausibile nei primi tempi, ma a questo punto direi che quello che ci sta riferendo può essere legato piuttosto a possibili disturbi e/o difficoltà di relazione della ragazza.
Si comporta così solo con lei?
Questa ipotesi poteva essere plausibile nei primi tempi, ma a questo punto direi che quello che ci sta riferendo può essere legato piuttosto a possibili disturbi e/o difficoltà di relazione della ragazza.
Si comporta così solo con lei?
[#7]
Penso che, per come stanno le cose, lei debba decidere se e quanto è ancora disposto a sopportare la situazione in assenza della minima disponibilità da parte della sua ragazza ad ammettere alcun problema, nè a farsi aiutare a cambiare il modo in cui si relaziona agli altri (il che include non solo i problemi che ha con lei e con la madre, ma anche il fatto che non ha amicizie o perchè non riesce a costruirne o perchè le ha perse).
Cosa ne pensa?
Se le desse un ultimatum come reagirebbe?
Cosa ne pensa?
Se le desse un ultimatum come reagirebbe?
[#8]
Utente
Io la amo, non mi sento in grado di una cosa simile che temo anche la distruggerebbe. Mi rendo conto di sbagliare in questo modo, come si dice, il medico pietoso fa la piaga cancrenosa.
Io vorrei magari proporle una terapia di coppia, pensa funzionerebbe? Sarebbe un modo soft per dirle di risolvere il problema e che "scaricherebbe" la "colpa" su entrambi, perché proporle di andare dallo psicologo da sola non so come la prenderebbe. Già mentre discutevamo, quando l'ho accusata di essere paranoica (ho sbagliato) mi ha risposto "guarda, preferisco tu vada con un altra piuttosto che farmi trattare da pazza".
Io vorrei magari proporle una terapia di coppia, pensa funzionerebbe? Sarebbe un modo soft per dirle di risolvere il problema e che "scaricherebbe" la "colpa" su entrambi, perché proporle di andare dallo psicologo da sola non so come la prenderebbe. Già mentre discutevamo, quando l'ho accusata di essere paranoica (ho sbagliato) mi ha risposto "guarda, preferisco tu vada con un altra piuttosto che farmi trattare da pazza".
[#12]
Non penso che ci siano particolari indicazioni da darle, se non quella di riflettere su quello che vuole e sulla possibilità di essere lei (se la ragazza rifiutasse) a richiedere un consulto psicologico.
Non potendo infatti conoscervi di persona è difficile farsi un'idea precisa della situazione e soprattutto ipotizzare con certezza cosa spinga la ragazza a comportarsi così - e lei ad averlo subito finora.
Provi a proporle l'idea del percorso di coppia quando lo riterrà opportuno e ci faccia sapere!
Non potendo infatti conoscervi di persona è difficile farsi un'idea precisa della situazione e soprattutto ipotizzare con certezza cosa spinga la ragazza a comportarsi così - e lei ad averlo subito finora.
Provi a proporle l'idea del percorso di coppia quando lo riterrà opportuno e ci faccia sapere!
[#15]
Alle indicazioni della collega Massaro aggiungo che, da un punto di vista pragmatico-strategico, al di là di tutte le interpretazioni che si potrebbero dare della vostra situazione, il comportamento della sua ragazza sta ottenendo un effetto molto pratico: di tenere lei (che ci scrive) in ostaggio.
In alcune persone l'insicurezza fa "aguzzare l'ingegno" a un punto tale da far loro riuscire, tramite ricatti morali e simili, a controllare le persone attorno a sé. Perché? Perché essendo insicure hanno bisogno dell'illusione di riuscire a controllare ciò che succede loro, quindi anche le relazioni significative, per sentirsi più tranquille.
Si tratta di un bisogno spesso patologico, è chiaro.
In altre parole, anche se spesso finite per litigare, il fatto che lei (che ci scrive) abbia deciso di sottostare finora a queste piccole angherie e che stiate sempre insieme, malgrado ciò, rassicura la sua ragazza e le fa da "calmante".
E a lei (che ci scrive) rende sempre più difficile decidere di sovvertire la situazione.
In alcune persone l'insicurezza fa "aguzzare l'ingegno" a un punto tale da far loro riuscire, tramite ricatti morali e simili, a controllare le persone attorno a sé. Perché? Perché essendo insicure hanno bisogno dell'illusione di riuscire a controllare ciò che succede loro, quindi anche le relazioni significative, per sentirsi più tranquille.
Si tratta di un bisogno spesso patologico, è chiaro.
In altre parole, anche se spesso finite per litigare, il fatto che lei (che ci scrive) abbia deciso di sottostare finora a queste piccole angherie e che stiate sempre insieme, malgrado ciò, rassicura la sua ragazza e le fa da "calmante".
E a lei (che ci scrive) rende sempre più difficile decidere di sovvertire la situazione.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 15 risposte e 8.3k visite dal 31/03/2012.
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