Idiosincrasia per l'intimità,il sesso etc.

Salve.
Vorrei innanzitutto spiegare in cosa consiste il mio problema e poi quelle che sono le sue cause.
Quando sento parlare di rapporti intimi,esperienze sessuali/sentimentali o comunque affettive,procreazione etc. avverto un senso di disagio fisiologico,come tremori allo stomaco e talvolta inizio a piangere; anche solo l'idea dell'intimità condivisa mi dà fastidio,ma è un fastidio che vorrei superare...
Mi dispiace non poter essere più specifica,ma nella mia vita ho vissuto tutto fuorchè questo tipo di cose;non sono mai stata abusata o picchiata,ma credo che il mio timore di condivisione di intimità con qualcuno nasca da un problema contingente che è stato sempre presente nella mia vita,e che non ha fatto altro che unirsi ad una sensibilità già di per sè forte per aumentarne gli effetti,che considero negativi...
Io ho la parte inferiore del corpo formata da una pelle con grossi angiomi scuri,e per cui da piccola venivo sempre schernita da famigliari e gente che incontravo a mare,solo che gli effetti li ho metabolizzati solo ora,a distanza di tempo.
Mia madre non vuole operarmi perchè dice 'tanto non si vede' ..però come spiegarle che se un giorno vorrò andare di nuovo a mare,prendere il sole o avere rapporti intimi non sarà possibile per la vergogna?
Io soffro tantissimo,ho dovuto subire anni di commenti dispregiativi almeno fino a 4-5 anni fa,a volte mi chiedo perchè non sia potuta nascere come gli altri...
Io non chiedo di essere chissà chi,ma almeno di essere come tutti gli altri...ma non me lo concedono,non so se è normale.
Ne ho provato a parlare con il medico di famiglia,e ha detto che si informerà; ma sono oltre 5 mesi che non fa sapere niente...non so proprio come fare.
Oggi nella rabbia mi sono tagliata proprio in quei punti che odio così tanto con una lama appuntita...credo che siano tutti sordi.
So che dietro ci possono essere anche problemi di natura diversa,che trovano questo come 'capro espiatorio' ma non è giusto che siano tutti sordi verso di me...ho un senso di rigetto nei miei confronti.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragzza,
I problemi estetici possono essere molto penosi per chi li porta addosso, soprattutto riguardo la pelle che e' l'organo che ci mette in contatto con l'esterno.
Forse dovrebbe cercare un aiuto psicologico psicoterapeutico per fronteggiare tutti i vissuti negativi che questi inestetismi hanno prodotto e che si sono riverberati nella Sua psiche.
Inoltre cerchi un consulto dermatologico per affrontare il problema sotto la prospettiva di una soluzione .
Non smetta di cercare di essere ascoltata per il disagio che soffre!
I migliori saluti

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Ragazza,
i disagi estetici, che deturpano il corpo,correlano con un disagio estendibile alla sessualità, consideri che per vivere bene la nudità il primo passo è stare bene con se stessi.
L'essersi tagliata, rappresenta un gesto dimostrativo per far si che il dolore diventi visibile e quantizzabile, per chi invece sembra non sentire.
Inoltre il dolore fisico, è sicuramente più sopportabile di quello psichico.
Si rivolga al suo generico, del resto lei è maggiorenne e valuti le possibili soluzioni terapeutiche al suo disagio corporeo, poi con l'aiuto di uno psicologo, potrà riappacificarsi con la sua sessualità negata.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
Vi ringrazio per il vostro aiuto;io mi sono già rivolta alcuni mesi prima al mio generico,ma ha detto che farà sapere,nel senso che si sarebbe informata sul valutare coloro che,fra le sue conoscenze, sono atti ad esercitare questo tipo di operazione chirurgiche nel modo più efficiente possibile.
Sono diversi mesi che dice che deve ancora incontrare i suoi colleghi,e la mia famiglia utilizza questa come scusa per spostare quanto più le dovute prassi.
Sono d'accordo anche con la dr.essa Esposito,però credo che oltre che un problema dermatologico sia anche un problema psicologico,a cui nessuno nella mia famiglia dà il giusto peso perchè si dà per scontato che io non debba ,un giorno,poter andare a mare,in piscina o vivere una sessualità.
Io credo che il mio medico di famiglia temporeggi perchè sa che il problema non è 'grave' a livello di salute.
Inoltre,in famiglia,nonostante ne abbia parlato solo una volta del disagio che mi crea,vi è gente che tende sempre ad accrescerne i non buoni effetti psicologici che esso mi provoca,facendo insinuazioni e accrescendo le mie frustrazioni.
Sembra quasi che io stia chiedendo chissà che,quando gli altri questo problema non ce l'hanno a priori e per ottenere ciò che hanno non hanno fatto nulla di faticoso.
Questo è uno dei pensieri che mi causa più stress e disagio.
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Dr.ssa Rosa Riccio Psicologo, Psicoterapeuta 247 5
Gentile ragazza,
capisco che questo non sentirsi ascoltata nè compresa nella sua sofferenza proprio dalle persone dalle quali si aspetterebbe maggiore comprensione e sostegno debba essere doloroso, forse più doloroso e più difficile da sopportare del problema dermatologico che ha.
Si ricordi però che lei ha il potere e l'età per prendersi cura di sè stessa, prendere in mano le redini della sua vita e decidere cosa fare o non fare della sua salute, della sua sessualità e più in generale della sua vita.
Lasci che questa frustrazione e questo malessere la portino nella direzione giusta.

un caro saluto e in bocca al lupo

Dr.ssa Rosa Riccio
Psicologa-Psicoterapeuta
www.cantupsicologia.com

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Riprovi, le spetta di diritto essere curata ed acsoltata.
Il suo medico di base, è il promo referente, ritorni da lui ed insista.
Risolto il problema estetico, si potrà occupare del resto.
La pelle è un organo di confine, tra dentro e fuori, con svariati significati simbolici.
[#6]
Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
Oggi ho chiesto con calma e razionalità a mia madre perchè se sapeva queste cose non avesse preso provvedimenti quando ero piccola,dato che erano oggetti evidenti...
E lei anzichè rispondere con calma e razionalità come ho fatto io si è messa a sbraitare e a scaricarsi di ogni colpa,perchè non sopporta di averne.
Non vuole mai prendersi le sue responsabilità...io la odio e la sto odiando,per non parlare di altre volte in cui qualsiasi cosa le dicevo del mio passato mi ricordava i suoi aspetti negativi,inutilmente e senza che c'entrasse.
E questo sarebbe il bene che un genitore vuole al proprio figlio? Io la odio,sa solo fare finte e ipocriti coccole ,poi se si tratta di gestire le situazioni più delicate chiama a sua madre o grida inutilmente,o fa vittimismo...e soprattutto fa forza con i deboli e fa debolezza con i forti.
A me non pare che i genitori facciano soffrire i figli inutilmente,e se un difetto è evidente un genitore fin dalla nascita del figlio dovrebbe chiedere almeno informazioni sulla natura di un possibile futuro disagio per prevenire problemi conseguenti...
Purtroppo io misconosco come genitori quelli che fanno soffrire i figli inutilmente,per scherno,per divertimento,pur sapendo che si potrebbe evitare.

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Conprendo la sua rabbia, ma non e' effettuando la caccia alle streghe del colpevole, che trovera' soluzione al suo disagio, ma iniziando a pensare di farcela da sola.
Anche se doloroso e duro, mi sembra l'unica strada possibile.
Cari auguri
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Dr.ssa Giselle Ferretti Psicoterapeuta, Psicologo 615 14
Gentile ragazza, mi permetto di suggerirti un'altra possibile lettura della reazione di tua madre, ma tieni conto del fatto che sono solo ipotesi visto che non vi conosco personalmente.

Potrebbe essere che tua madre reagisca così perché non sa come affrontare la questione: il tuo problema estetico forse ha aperto dei conflitti in lei come madre. Riconosci che tua madre non ama sentirsi in colpa: probabilmente è proprio così, forse sente che è colpa sua se in te ci sono dei "difetti". Questo vuol dire che non è colpa tua e che il punto non è che tua madre non ti vuole bene.

Considera che ogni genitore, prima o poi, si confronta con la delusione che scaturisce dalla differenza tra il figlio ideale (quello pensato ed immaginato) e il figlio reale (in carne ed ossa, con le sue particolarità).

Gli angiomi in te scatenano dei problemi (con la tua immagine corporea, con gli altri), in tua madre forse scatenano altre questioni, senza che lei se ne renda conto.

Come ti hanno suggerito i miei colleghi, sei maggiorenne e puoi decidere di occuparti di te in modo autonomo, sia da un punto di vista medico che psicologico.
Capisco la necessità di vedere accolto il tuo desiderio di ascolto della sofferenza, ma ad un certo punto sarebbe più opportuno che tu decida di fare qualcosa per te. Altrimenti rischi di fossilizzarti nel ruolo di incompresa.

Un caro saluto,

Dott.ssa Giselle Ferretti Psicologa Psicoterapeuta
www.giselleferretti.it
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