Presunto attacco di panico
buongiorno,
non scrivo per conto mio bensì per conto di un signore di 60 anni. Già in passato ha avuto attacchi di panico ed un linfoma non Hodkin ed oggi mentre si trovava in macchina si è imbattuto in una manifestazione pacifica...ma vedendosi chiuso in macchina ha iniziato a percepire i battiti del cuore molto più accelerati, sudore alle mani, mancanza di respiro e l' istinto di abbandonare la macchina e scappare. Poi il piccolo corteo pacifico è passato e con esso anche queste sensazioni. Tutto ciò può rientrare in un normale attacco di panico?? cosa consiglia di fare?
grazie e buona giornata
non scrivo per conto mio bensì per conto di un signore di 60 anni. Già in passato ha avuto attacchi di panico ed un linfoma non Hodkin ed oggi mentre si trovava in macchina si è imbattuto in una manifestazione pacifica...ma vedendosi chiuso in macchina ha iniziato a percepire i battiti del cuore molto più accelerati, sudore alle mani, mancanza di respiro e l' istinto di abbandonare la macchina e scappare. Poi il piccolo corteo pacifico è passato e con esso anche queste sensazioni. Tutto ciò può rientrare in un normale attacco di panico?? cosa consiglia di fare?
grazie e buona giornata
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Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile signora, "diagnosticare" un attacco di panico da qui non è possibile. I sintomi che descrive potrebbero essere sintomi ansiosi, ma non possiamo dirglielo con sicurezza.
In genere, una fetta consistente degli esseri umani sperimenta almeno un attacco di panico nella propria vita, e spesso si tratta di un caso isolato.
Se invece si cominciano a fare delle cose o evitare comportamenti, luoghi e situazioni per paura che ne arrivino altri è possibile cadere in un circolo vizioso di ansia ed evitamenti che, da un punto di vista cognitivo-comportamentale, possono essere l'esordio di un disturbo d'ansia.
Se la situazione dovesse persistere, dovesse creare difficoltà serie alla persona di cui ci parla, o se questa persona dovesse cominciare a temere l'ansia o gli attacchi di panico, allora potreste rivolgervi ad uno psicoterapeuta, meglio se esperto in disturbi d'ansia, ad esempio ad orientamento cognitivo-comportamentale o strategico, per valutare se sia opportuna una eventuale terapia.
Si tratta di metodologie focali, che mirano alla risoluzione dei problemi in tempi ragionevoli.
Cordialmente
In genere, una fetta consistente degli esseri umani sperimenta almeno un attacco di panico nella propria vita, e spesso si tratta di un caso isolato.
Se invece si cominciano a fare delle cose o evitare comportamenti, luoghi e situazioni per paura che ne arrivino altri è possibile cadere in un circolo vizioso di ansia ed evitamenti che, da un punto di vista cognitivo-comportamentale, possono essere l'esordio di un disturbo d'ansia.
Se la situazione dovesse persistere, dovesse creare difficoltà serie alla persona di cui ci parla, o se questa persona dovesse cominciare a temere l'ansia o gli attacchi di panico, allora potreste rivolgervi ad uno psicoterapeuta, meglio se esperto in disturbi d'ansia, ad esempio ad orientamento cognitivo-comportamentale o strategico, per valutare se sia opportuna una eventuale terapia.
Si tratta di metodologie focali, che mirano alla risoluzione dei problemi in tempi ragionevoli.
Cordialmente
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Psicologo, Psicoterapeuta
Non mi occupo di fiori di bach, quei rimedi sono oggetto di studi delle medicine alternative.
Non sempre "togliere l'ansia" è un obiettivo condivisibile. Spesso, anzi, l'idea di voler vivere "senz'ansia" è un problema.
Anche perchè l'ansia ci è utile in moltissime occasioni: se non si provasse un pò d'ansia prima di un esame, ad esempio, si sarebbe poco motivati a studiare; se una strada dissestata, magari con scarsa visibilità, non ci provocasse alcuna ansia forse guideremmo in modo imprudente, e così via.
Quindi, potrebbe essere più utile imparare a gestire l'ansia, più che eliminarla.
E per questo, attualmente, alcune psicoterapie (come quelle che le ho indicato prima) hanno finora dato buone prove di efficacia.
Cordiali saluti
Non sempre "togliere l'ansia" è un obiettivo condivisibile. Spesso, anzi, l'idea di voler vivere "senz'ansia" è un problema.
Anche perchè l'ansia ci è utile in moltissime occasioni: se non si provasse un pò d'ansia prima di un esame, ad esempio, si sarebbe poco motivati a studiare; se una strada dissestata, magari con scarsa visibilità, non ci provocasse alcuna ansia forse guideremmo in modo imprudente, e così via.
Quindi, potrebbe essere più utile imparare a gestire l'ansia, più che eliminarla.
E per questo, attualmente, alcune psicoterapie (come quelle che le ho indicato prima) hanno finora dato buone prove di efficacia.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.4k visite dal 20/03/2012.
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