senso di vuoto svogliatezza
salve Gentilissimi Dottori
Sono un ragazzo di 30 anni che fino 1 anno fà godevo a piano della vita.
Improvvisamente però la mia salute ha iniziato ha dare qualche problemino.Premetto che sono uno sportivo e che non bevo ne mi drogo di qualsiasi sostanza.
Un giorno metre ero in bagno e facevo urina ho iniziato a ha fare anche del sangue. Subito non me ne sono reso conto della gravità del fatto poio parlandone con il mio dottore mi ha consigliato di recarmi al pronto soccorso. facendo delle visite approfondite mi è stato diagnosticato un tumore benigno.
Da quando che mi è stato digniosticato fino a l'intervento per toglierlo sono passati circa 2 mesi.
da qui inizia il io dramma. Ho invece di essere contento che era benigno mi si è innescato un meccanismo di paura e ansia, in poche parole non ho più la sicureza che avevo una volta. L'intervento è andato benissimo e io fisicamente sto benone.Però a distanza di circa 4 mesi dall'intervento ancora mi sento vuoto dentro mentalmente. non riesco più ad apprezzare la vita come prima, mi sento apatico, svogliato e mi stanno venendo delle paure che non avevo.
La domanda +è seguente: come posso fare per riprendere in mano la mia vita al 100% e godermela soppratutto?
Ho cercato di leggere libri e siti sul pensiero positivo ma non hanno sortito alcuno effetto significativo. grazie in anticipo
Sono un ragazzo di 30 anni che fino 1 anno fà godevo a piano della vita.
Improvvisamente però la mia salute ha iniziato ha dare qualche problemino.Premetto che sono uno sportivo e che non bevo ne mi drogo di qualsiasi sostanza.
Un giorno metre ero in bagno e facevo urina ho iniziato a ha fare anche del sangue. Subito non me ne sono reso conto della gravità del fatto poio parlandone con il mio dottore mi ha consigliato di recarmi al pronto soccorso. facendo delle visite approfondite mi è stato diagnosticato un tumore benigno.
Da quando che mi è stato digniosticato fino a l'intervento per toglierlo sono passati circa 2 mesi.
da qui inizia il io dramma. Ho invece di essere contento che era benigno mi si è innescato un meccanismo di paura e ansia, in poche parole non ho più la sicureza che avevo una volta. L'intervento è andato benissimo e io fisicamente sto benone.Però a distanza di circa 4 mesi dall'intervento ancora mi sento vuoto dentro mentalmente. non riesco più ad apprezzare la vita come prima, mi sento apatico, svogliato e mi stanno venendo delle paure che non avevo.
La domanda +è seguente: come posso fare per riprendere in mano la mia vita al 100% e godermela soppratutto?
Ho cercato di leggere libri e siti sul pensiero positivo ma non hanno sortito alcuno effetto significativo. grazie in anticipo
[#1]
Gentilissimo,
quello che ha affrontato può aver lasciato degli strascichi che non le consentono di ritrovare tutta la serenità che aveva prima di scoprire il tumore.
Il fatto che fosse benigno non cambia molto rispetto alle ansie che sicuramente ha provato sapendo di essersi ammalato e di doversi operare.
In quanto sportivo, poi, lei ci dice di avere una grande attenzione per il corpo e la salute, e rendersi conto che nonostante tutte le attenzioni si sia verificata ugualmente una patologia che poteva anche essere più grave deve averla molto colpita.
E' quindi possibile che scoprire di potersi ammalare (e magari anche di non essere invulnerabile) abbia turbato il suo equilibrio in maniera più profonda di quanto si potesse aspettare.
Il suo stato attuale sarà difficilmente risollevato dalla lettura di libri di psicologia, e dovrà essere eventualmente sottoposto ad uno psicologo per capire se ha sviluppato un disturbo psicologico (di tipo ansioso e/o depressivo) e intervenire di conseguenza.
Con l'operazione il problema è completamente risolto o c'è la possibilità di una recidiva?
Si dovrà sottoporre a futuri controlli?
quello che ha affrontato può aver lasciato degli strascichi che non le consentono di ritrovare tutta la serenità che aveva prima di scoprire il tumore.
Il fatto che fosse benigno non cambia molto rispetto alle ansie che sicuramente ha provato sapendo di essersi ammalato e di doversi operare.
In quanto sportivo, poi, lei ci dice di avere una grande attenzione per il corpo e la salute, e rendersi conto che nonostante tutte le attenzioni si sia verificata ugualmente una patologia che poteva anche essere più grave deve averla molto colpita.
E' quindi possibile che scoprire di potersi ammalare (e magari anche di non essere invulnerabile) abbia turbato il suo equilibrio in maniera più profonda di quanto si potesse aspettare.
Il suo stato attuale sarà difficilmente risollevato dalla lettura di libri di psicologia, e dovrà essere eventualmente sottoposto ad uno psicologo per capire se ha sviluppato un disturbo psicologico (di tipo ansioso e/o depressivo) e intervenire di conseguenza.
Con l'operazione il problema è completamente risolto o c'è la possibilità di una recidiva?
Si dovrà sottoporre a futuri controlli?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Gentile utente,
immagino che la paura provata per questo problema di salute sia stata tanta, com'è normale.
Capita spesso che un problema di salute, seppure non particolarmente grave, ci ponga di fronte a questioni complesse come il nostro benessere, la paura per noi stessi e per la nostra salute e l'ansia che possa capitarci in futuro qualcosa di brutto.
Queste paure sono comprensibili ma spesso non è semplice accettarle come tali e tendiamo a giudicarci molto male per il fatto stesso di sentirci così spaventati e ansiosi.
Ha provato a parlare con un professionista di questo suo malessere?
Penso che potrebbe aiutarla a comprendere cosa, in questo momento, sta accadendo dentro di lei
un caro saluto e in bocca al lupo
immagino che la paura provata per questo problema di salute sia stata tanta, com'è normale.
Capita spesso che un problema di salute, seppure non particolarmente grave, ci ponga di fronte a questioni complesse come il nostro benessere, la paura per noi stessi e per la nostra salute e l'ansia che possa capitarci in futuro qualcosa di brutto.
Queste paure sono comprensibili ma spesso non è semplice accettarle come tali e tendiamo a giudicarci molto male per il fatto stesso di sentirci così spaventati e ansiosi.
Ha provato a parlare con un professionista di questo suo malessere?
Penso che potrebbe aiutarla a comprendere cosa, in questo momento, sta accadendo dentro di lei
un caro saluto e in bocca al lupo
Dr.ssa Rosa Riccio
Psicologa-Psicoterapeuta
www.cantupsicologia.com
[#3]
Gentile signore,
Ha fatto bene a leggere dei libri e a cercare delle soluzioni nel pratico. E' stato un modo di fronteggiare l'angoscia che sempe coglie l'uomo davanti al male!
Purtroppo come ha notato tali letture non sono abbastanza perche' si e' attivato in Lei qualche pensiero, qualche proccupazione inconscia, legata alla malattia, che l'intervento non e' riuscito a eliminare. Ora vive di vita propria.
L'unico intervento utile per la Sua serenita' e' il ricorso ad uno psicologo psicoterapeuta con il quale elaborare tutte le rappresentazioni e le fantasie relative a tale malattia, e che hanno pregiudicato la Sua serenita'.
Le porgo i migliori saluti e se ha desiderio di qualche altra informazione ci scriva di nuovo senza problema!
Ha fatto bene a leggere dei libri e a cercare delle soluzioni nel pratico. E' stato un modo di fronteggiare l'angoscia che sempe coglie l'uomo davanti al male!
Purtroppo come ha notato tali letture non sono abbastanza perche' si e' attivato in Lei qualche pensiero, qualche proccupazione inconscia, legata alla malattia, che l'intervento non e' riuscito a eliminare. Ora vive di vita propria.
L'unico intervento utile per la Sua serenita' e' il ricorso ad uno psicologo psicoterapeuta con il quale elaborare tutte le rappresentazioni e le fantasie relative a tale malattia, e che hanno pregiudicato la Sua serenita'.
Le porgo i migliori saluti e se ha desiderio di qualche altra informazione ci scriva di nuovo senza problema!
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#4]
Ex utente
Vi ringrazio delle veloci risposte che mi avete dato.
Volevo risponde per prima cosa alla Dott Flavia Massaro rigurdo il tumore. No non dovrebbe più tornare perchè non era aggressivo, cmq mi dovrò sottopormi a visite di rutin.
Avete colto in pieno il mio disaggio, forse si è rotto qualche meccanismo dentro di me che non mi permette di tornare ad una vita serena.
Si l'opezione di farmi seguire da un specialista già l'avevo presa in considerazione.
Anche perchè esponendo il mio problema al mio medico di base anche lui è concordo con questa strada, perchè a detta sua mi ha spiegato che io con il tempo potrei anche tornare come prima ma la ferita potrebbe non rimarginarsi mai del tutto anche a distanza di tempo potrebbe tornare tutto a galla.
Quindi come mi ha indicato lui, di iniziare questo corso con un terapeuta per capire perchè ho avuto questa forte reazzione e magari farne un esperienza di vita per un domani.
Vi ringrazio davvero tanto a tutti Voi
Volevo risponde per prima cosa alla Dott Flavia Massaro rigurdo il tumore. No non dovrebbe più tornare perchè non era aggressivo, cmq mi dovrò sottopormi a visite di rutin.
Avete colto in pieno il mio disaggio, forse si è rotto qualche meccanismo dentro di me che non mi permette di tornare ad una vita serena.
Si l'opezione di farmi seguire da un specialista già l'avevo presa in considerazione.
Anche perchè esponendo il mio problema al mio medico di base anche lui è concordo con questa strada, perchè a detta sua mi ha spiegato che io con il tempo potrei anche tornare come prima ma la ferita potrebbe non rimarginarsi mai del tutto anche a distanza di tempo potrebbe tornare tutto a galla.
Quindi come mi ha indicato lui, di iniziare questo corso con un terapeuta per capire perchè ho avuto questa forte reazzione e magari farne un esperienza di vita per un domani.
Vi ringrazio davvero tanto a tutti Voi
[#5]
Gentile Ragazzo,
un danno, qualunque esso sia alla fisicità, scompensa gli equilibri ed al fine di adattarsi a quelli nuovi, spesso disfunzionali in un primo momento, la psiche fa qualche pasticcio.
Un possibile lavoro di tipo psicoterapico, le consentirà di rivisitare il trauma subito, di analizzarlo con occhi nuovi e, di trovare strategie adattive nuove, più funzionali e risolutive, al fine di un amigliore qualità della vita.
Saluti
un danno, qualunque esso sia alla fisicità, scompensa gli equilibri ed al fine di adattarsi a quelli nuovi, spesso disfunzionali in un primo momento, la psiche fa qualche pasticcio.
Un possibile lavoro di tipo psicoterapico, le consentirà di rivisitare il trauma subito, di analizzarlo con occhi nuovi e, di trovare strategie adattive nuove, più funzionali e risolutive, al fine di un amigliore qualità della vita.
Saluti
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 2.5k visite dal 16/03/2012.
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