E se inizialmente ci ha rafforzato come coppia
Buongiorno,
vi scrivo per cercare di dare una soluzione o perlomeno avere un parere in merito alla situazione nella quale mi trovo. Ho una relazione stabile da circa 4 anni con una persona che di recente ha subito una grave perdita, questo ha comportato chiaramente dei cambiamenti nella nostra vita, lui mi ha chiesto di stargli piu' vicino possibile, tanto che abbiamo iniziato una convivenza nella sua casa, inizialmente doveva essere solo un momento di passaggio, poi e' diventata una cosa piu' seria di quello che avrei creduto in partenza. Non che non mi sentissi pronta per questo, ma forse non lo ero per farlo in questi termini.
E se inizialmente ci ha rafforzato come coppia, adesso per quanto mi riguarda mi crea qualche difficoltà, mi spiego meglio: sono felicissima di stare con lui, penso che lui sia la persona migliore che mi potesse capitare, ma a tratti non so se sia solo quello che mi sono imposta di credere...questo avviene perche lui, se all'inizio si confidava molto con me circa le sue sensazioni, adesso preferisce farlo con persone che conosce da relativo poco tempo, e questo mi fa stare male, pensare che ogni sera preferisca dormire piuttosto che parlare con me, non mi fa vivere bene e se gli dico qualcosa lui dice che non lo capisco e che sono egoista, non e' così, per lui e per cercare di aiutarlo ho lasciato tutto ( la mia casa, i miei genitori) e l'ho fatto ben volentieri, ma a che prezzo mi chiedo? Sono così stanca di sopportare tutto questo: mi cerca quando ha bisogno, arrivando a chiamarmi anche cinque vote di seguito nell'orario di lavoro pur sapendo benissimo che non posso rispondergli, per lui devo essere sempre disponibile, di contro lui non si ricorda mai niente degli impegni presi con me o degli impegni che io ho, per lui esiste solo il lavoro ( e ne sono felice perche almeno la sua professione riesce a soddisfarlo e a farlo stare bene, ma io dove mi colloco?). Gli ho chiesto piu' volte di farci aiutare da qualcuno, lui per tutta risposta mi dice che il problema e' solo mio e quindi si torna alla partenza.
Non e' che non lo ami, ma certe volte anche quello non basta, forse e' vero sono egoista, ma vorrei costruire qualcosa di serio con lui e se le premesse sono queste non so se ne valga la pena.
Ho cercato e cerco di accontentarlo sempre, seguendolo ovunque, ma nel momento in cui dico di no, lui prende e va da solo. Quello che mi fa piu' stare male e' che non si rende conto di come il nostro rapporto si stia logorando ( da parte mia), ho come la sensazione che ormai la mia presenza sia data per scontata e se e' vero che poi ha dei momenti di altissimo ( arrivando a casa con fiori, regali...) e' anche vero che per la maggior parte e' come se vivessi da sola.
D'istinto tornerei a casa mia e riprenderei a vivere come prima, ma poi so che ci starei solo male per prima io, pero' e' anche vero che non sto bene neppure cosi',come mi devo comportare, secondo voi abbiamo bisogno di aiuto o sono io che mi comporto da egoista.Grazie
vi scrivo per cercare di dare una soluzione o perlomeno avere un parere in merito alla situazione nella quale mi trovo. Ho una relazione stabile da circa 4 anni con una persona che di recente ha subito una grave perdita, questo ha comportato chiaramente dei cambiamenti nella nostra vita, lui mi ha chiesto di stargli piu' vicino possibile, tanto che abbiamo iniziato una convivenza nella sua casa, inizialmente doveva essere solo un momento di passaggio, poi e' diventata una cosa piu' seria di quello che avrei creduto in partenza. Non che non mi sentissi pronta per questo, ma forse non lo ero per farlo in questi termini.
E se inizialmente ci ha rafforzato come coppia, adesso per quanto mi riguarda mi crea qualche difficoltà, mi spiego meglio: sono felicissima di stare con lui, penso che lui sia la persona migliore che mi potesse capitare, ma a tratti non so se sia solo quello che mi sono imposta di credere...questo avviene perche lui, se all'inizio si confidava molto con me circa le sue sensazioni, adesso preferisce farlo con persone che conosce da relativo poco tempo, e questo mi fa stare male, pensare che ogni sera preferisca dormire piuttosto che parlare con me, non mi fa vivere bene e se gli dico qualcosa lui dice che non lo capisco e che sono egoista, non e' così, per lui e per cercare di aiutarlo ho lasciato tutto ( la mia casa, i miei genitori) e l'ho fatto ben volentieri, ma a che prezzo mi chiedo? Sono così stanca di sopportare tutto questo: mi cerca quando ha bisogno, arrivando a chiamarmi anche cinque vote di seguito nell'orario di lavoro pur sapendo benissimo che non posso rispondergli, per lui devo essere sempre disponibile, di contro lui non si ricorda mai niente degli impegni presi con me o degli impegni che io ho, per lui esiste solo il lavoro ( e ne sono felice perche almeno la sua professione riesce a soddisfarlo e a farlo stare bene, ma io dove mi colloco?). Gli ho chiesto piu' volte di farci aiutare da qualcuno, lui per tutta risposta mi dice che il problema e' solo mio e quindi si torna alla partenza.
Non e' che non lo ami, ma certe volte anche quello non basta, forse e' vero sono egoista, ma vorrei costruire qualcosa di serio con lui e se le premesse sono queste non so se ne valga la pena.
Ho cercato e cerco di accontentarlo sempre, seguendolo ovunque, ma nel momento in cui dico di no, lui prende e va da solo. Quello che mi fa piu' stare male e' che non si rende conto di come il nostro rapporto si stia logorando ( da parte mia), ho come la sensazione che ormai la mia presenza sia data per scontata e se e' vero che poi ha dei momenti di altissimo ( arrivando a casa con fiori, regali...) e' anche vero che per la maggior parte e' come se vivessi da sola.
D'istinto tornerei a casa mia e riprenderei a vivere come prima, ma poi so che ci starei solo male per prima io, pero' e' anche vero che non sto bene neppure cosi',come mi devo comportare, secondo voi abbiamo bisogno di aiuto o sono io che mi comporto da egoista.Grazie
[#1]
Nelle relazioni interpersonali non si può parlare di responsabilità a senso unico.
Avete effettuato un passo importante, quello della convivenza, spinti da un bisogno: quello del suo compagno di riempire uno spazio dolorosamente vuoto e il suo di aiutarlo e stargli vicino in un momento difficile.
Ma sotto la pressione di quella sofferenza, non c'è stata la possibilità per costruire e "negoziare" una convivenza alla pari. Ora quella situazione è diventata stretta.
Se il suo compagno non vuole rendersi conto del suo malessere e non accetta di parlarne o di venirle incontro con dei colloqui di coppia nei quali un mediatore vi potrebbe aiutare a dialogare, forse può pensare di rivolgersi lei stessa ad uno psicologo.
Dei colloqui potrebbero aiutarla a dipanare quei dubbi che ha sottoposto a noi e a trovare la sua strada.
Avete effettuato un passo importante, quello della convivenza, spinti da un bisogno: quello del suo compagno di riempire uno spazio dolorosamente vuoto e il suo di aiutarlo e stargli vicino in un momento difficile.
Ma sotto la pressione di quella sofferenza, non c'è stata la possibilità per costruire e "negoziare" una convivenza alla pari. Ora quella situazione è diventata stretta.
Se il suo compagno non vuole rendersi conto del suo malessere e non accetta di parlarne o di venirle incontro con dei colloqui di coppia nei quali un mediatore vi potrebbe aiutare a dialogare, forse può pensare di rivolgersi lei stessa ad uno psicologo.
Dei colloqui potrebbero aiutarla a dipanare quei dubbi che ha sottoposto a noi e a trovare la sua strada.
Dr.ssa Paola Cattelan
psicologa psicoterapeuta
pg.cattelan@hotmail.it
[#2]
Gentile Ragazza,
non credo sia una questione di egoismo: accostando la lettura della sua attuale richiesta con quella di circa un mese fa, emerge un quadro piuttosto variegato di situazioni che contribuiscono ad alimentare il suo disagio.
A mio avviso sarebbe davvero opportuno che consultasse uno psicologo di persona individualmente, per iniziare soprattutto a prendersi cura di sé ed affrontare nel modo più adeguato questo periodo di crisi personale e relazionale.
Le sedute che ha effettuato fino ad ora sono state poche per poterle fornire un aiuto a trovare le risposte che cerca, mentre la situazione economica non troppo florida può essere aggirata rivolgendosi alla sua ASL di appartenenza (Consultorio o Servizio di Psicologia).
Cari auguri.
non credo sia una questione di egoismo: accostando la lettura della sua attuale richiesta con quella di circa un mese fa, emerge un quadro piuttosto variegato di situazioni che contribuiscono ad alimentare il suo disagio.
A mio avviso sarebbe davvero opportuno che consultasse uno psicologo di persona individualmente, per iniziare soprattutto a prendersi cura di sé ed affrontare nel modo più adeguato questo periodo di crisi personale e relazionale.
Le sedute che ha effettuato fino ad ora sono state poche per poterle fornire un aiuto a trovare le risposte che cerca, mentre la situazione economica non troppo florida può essere aggirata rivolgendosi alla sua ASL di appartenenza (Consultorio o Servizio di Psicologia).
Cari auguri.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#3]
Buongiorno,
lamenta un malessere all'interno della relazione di coppia e ha fatto presente al suo compagno il bisogno di un aiuto che lui non sente. Ma lei si, e il suo disagio ha tutto il diritto di essere ascoltato: in un percorso di coppia che permetta anche a lui di aiutarla riconoscendo il suo contributo e cercando insieme di far funzionare meglio la vostra relazione o in un percorso individuale che permetta a lei di far chiarezza su quello che vuole ("vorrei costruire qualcosa di serio con lui e se le premesse sono queste non so se ne valga la pena").
Dice: "non si rende conto di come il nostro rapporto si stia logorando". Forse è proprio questo da fargli presente: se il suo malessere ("dice che il problema è solo mio") non viene affrontato insieme, il rischio di rottura è maggiore.
Un saluto.
lamenta un malessere all'interno della relazione di coppia e ha fatto presente al suo compagno il bisogno di un aiuto che lui non sente. Ma lei si, e il suo disagio ha tutto il diritto di essere ascoltato: in un percorso di coppia che permetta anche a lui di aiutarla riconoscendo il suo contributo e cercando insieme di far funzionare meglio la vostra relazione o in un percorso individuale che permetta a lei di far chiarezza su quello che vuole ("vorrei costruire qualcosa di serio con lui e se le premesse sono queste non so se ne valga la pena").
Dice: "non si rende conto di come il nostro rapporto si stia logorando". Forse è proprio questo da fargli presente: se il suo malessere ("dice che il problema è solo mio") non viene affrontato insieme, il rischio di rottura è maggiore.
Un saluto.
Dr.ssa Annalisa De Filippo
Psicologa Psicoterapeuta
www.centropianetapsicologia.com
www.psicologasestosangiovanni.com
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.8k visite dal 16/03/2012.
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