Troncare una relazione

sono in terapia da tempo, tra le altre cose che sono emerse vorrei capire una cosa: da tempo ho una relazione andata avanti a singhiozzo, per causa mia, dopo una fase esplosiva pian piano la passione si è sopita e diversi atteggiamenti di questa persona mi hanno "spento" non saprei come altro dirlo, mi ha soffocato col suo modo di fare e di essere ipersensibile, sempre attenta a cosa provo per lei monitorato minuto per minuto..frasi tipo "avevi detto che andavi a casa invece adesso ti chiamo e ti trovo in giro!"(forse è il momento in cui si è rotto qualcosa, come per la maggior parte della gente trovare il partner a letto con l'amante. Io ho provato a discutere con lei fino allo stremo ma non ci siamo capiti) tralascio quello che non mi sembra importante. Più di una volta giunto allo stremo delle forze sono riuscito a lasciarla e poi lei si è rifatta viva a distanza di tempo e mi ha "fregato" di nuovo! L'ultima volta mi si è avvicinata con alcune telefonate, pensavo di riuscire a gestire la cosa invece dopo aver scatenato in me sensi di colpa con varie frasi forse studiate forse no a un certo punto ci siamo visti, io ho cercato di evitare coinvolgimenti sessuali, pensavo bastasse per essere al sicuro invece una sera mi fa"non mi lascerai di nuovo?" e dentro pensavo..ma non stiamo insieme ma non sono riuscito a dirlo. Poi le cose sono andate avanti mi dà molta più libertà di una volta praticamente non ci vediamo quasi mai ma secondo lei stiamo insieme e io non mi sento legittimato a dire no basta! Perchè? Perchè tutto sommato non sto male adesso ed in passato con lei mi sono sentito libero di allontanarmi da lei solo quando non ce la facevo più e stavo per annichilirmi! Quando la sofferenza che le avrei causato lasciandola era confrontabile con la mia. E' come se fosse il mio malessere a legittimare la mia scelta di andarmene mentre mi blocco all'idea di dire basta semplicemente perchè non c'è più quello che voglio...passione emozioni! Forse mi sento in colpa perchè all'inizio ero innamoratissimo e non pensavo si potesse cambiare idea così come ho hatto io...Forse un po' provo compassione, pietà non so come dirlo per lei per la sua storia per i suoi problemi familiari, ancora una cosa l'età a fianco è sbagliata io ho 38 anni
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Gentile Utente,

ha parlato anche in seduta dell'argomento che ci sta sottoponendo?
Cosa ne dice il suo psicoterapeuta?

Da quanto frequenta "a singhiozzo" questa ragazza?

Da come ce ne parla sembra che lei sia un po' confuso riguardo alle emozioni che prova nei suoi confronti, ma che, pur non essendo soddisfatto di questa situazione, non abbia sufficiente motivazione a troncarla.
Senza conoscere di persona nessuno dei due non è ovviamente possibile dare una risposta a tutti i suoi "perchè?", ed è importante che lei ne parli con chi la segue.

Sembrerebbe che lei tenda a pensare e ad arrovellarsi un po' troppo: è così?
State lavorando anche su questo aspetto in terapia?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Utente
Utente
Da 2 anni!
Se ne ho parlato con lo psicologo? anche troppo
Se sono confuso sulle mie emozioni? Si evidentemente. Molto più tempo fa. Probabilmente quando è finita la passione per lei mi è rimasto un "innamoramento" a livello cerebrale per lei. La consideravo una persona stupenda, perfetta e mi faceva sentire in colpa perchè io non ero così "puro" come vedevo lei.Adesso la cosa sta lentamente evolvendo, non la considero migliore di me neanche su certi piani, diversamente in gamba direi, ma il fatto di non essere più attratto da lei neanche fisicamente mi porterà in ogni caso a troncare, solo vorrei capire perchè non non ci riesco "a cuor leggero" serenamente
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Il suo psicologo cosa pensa di questa situazione?
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Utente
Utente
più o meno dice che non sento le mie emozioni/non mi fido di loro
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Mi sembra che però lei abbia chiaro quello che è successo: ha idealizzato la ragazza considerandola superiore a lei e inarrivabile, e un po' alla volta ha iniziato a vederla in maniera più realistica e a sentirsi sempre meno inferiore a lei.

E' possibile che un rapporto connotato da questo processo sia difficile da troncare, e che richieda non poco tempo per essere superato.

In questo senso trovo poco realistico che lei possa troncare "a cuor leggero" questa relazione, almeno fino a quando non avrà ultimato il processo di "ridimensionamento" delle qualità che ha attribuito irrealisticamente alla ragazza.
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Utente
Utente
a cuor leggero credo sia impossibile ovviamente ma quello che vorrei è capire come fare per sentirmi più forte più sicuro di me e delle mie esigenze per sentirmi libero di scegliere anche a costo di far male ad un'altra persona, c'è qualche esercizio che potrebbe aiutarmi? grazie
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Immagino che lei sia in psicoterapia per occuparsi di tutto questo.
In ogni caso non esistono suggerimenti o esercizi da indicarle, tanto più senza conoscere di persona la situazione.

Che tipo di psicoterapia sta facendo?
Da quanto tempo?
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Utente
Utente
Non so che tipo sia ma dura da più di 1 anno, e mi sembra troppo sinceramente, ho l'impressione che uno psicologo bravo mi avrebbe aiutato in molto meno tempo. Mi sembra a volte di girare attorno al problema o di tornare a distanza di tempo su cose già affrontate magari con maggior consapevolezza di certe dinamiche ma con problema acora irrisolto e comincio a perdere fiducia nella terapia, a volte ho l'impressione che andare dal terapeuta sia un alibi per non risolvere il problema e che senza terapia lo avrei già risolto, magari non nel modo ottimale ma sarebbe risolto. Insomma non si può pensare di impiegare un tempo infinito per una soluzione perfetta ci sarà una via di mezzo no?
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Dr. Alessandro Raggi Psicologo, Psicoterapeuta 483 14
Egregio,
la durata può dipendere anche da quali obiettivi aveva concordato con il suo terapeuta, ma non solo.
Un anno può essere poco o molto in funzione non solo dell'abilità del terapeuta, ma anche di tante altre variabili che lei sembra non considerare: "il tipo di problema" innanzitutto - avevate concordato di intervenire su cosa? su un "sintomo", sulla sua voglia di sentirsi "più forte e sicuro di se", su cos'altro? Inoltre è fondamentale la sua fiducia nel terapeuta, che da come scrive sembra tentennare, la sua voglia di mettersi in gioco, la sua età e da quanto tempo lei manifesta i "problemi" che vuole risolvere. Se si porta dietro da anni un disagio non è detto che in poco tempo lo si risolva, può succedere, ma anche no. Un anno poi non è un tempo "infinito", lei ha avuto questa impressione? Che frequenza ha avuto durante questo anno la sua psicoterapia?
La saluto cordialmente.

Dr. Alessandro Raggi
psicoterapeuta psicoanalista
www.psicheanima.it

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Utente
Utente
Capisco tutto quello che dice perchè sono considerazioni di buon senso, ma quando dicevo un tempo infinito non mi riferivo all'anno, intendevo dire che se avessimo tutto un tempo infinito potremmo cercare la soluzione perfetta ma il tempo passa la vita va avanti e sono stufo. Gli obiettivi non ce li siamo mai dati, frequenza 1 a volte incontri la settimana ma fin che vedo un progresso significativo continuerò, è ovvio che se andassi fino al mio ultimo giorno progressi li vedrò sempre il punto è : quanto devono essere veloci? secondo me ora sono lenti.
Comunque la parte su cui mi iteressa ritornare è quella iniziale del mio consulto, cioè avete consigli su come posso lavorare anche per conto mio al di fuori dalle sedute?
Cordiali saluti
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Ti abbiamo già risposto ieri, e dal mio punto di vista la risposta è la stessa, perché si tratta in fondo della stessa domanda. Devi prima sistemare ciò che c'è da sistemare in te stesso, rimandando a dopo i problemi di relazione.

Altrimenti continuerai a preoccuparti di un amore tormentato con una persona che, parole tue, è soffocante e ipersensibile. Ma quando si gira in tondo in questo modo, impelagati con persone che per primi riconosciamo essere più limitate di noi, di solito è perché non ci si può permettere di meglio.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Utente
Utente
Dottor Santonocito
la ringrazio, chiaro e diretto! So che ha ragione ma è difficile dire prima devo sistemare quello che non va in me e poi mi relazionerò con gli altri, perchè ci sono relazioni già in atto e perchè non ci si può isolare in attesa di essere pronti per gli altri. Ciononostante la sua risposta mi è stata utile l'ho sentita come frustata.
Grazie ancora

codiali saluti