Stato d'animo

Gentili Dottori,
premetto che ho intenzione di usufruire di un aiuto psicologico, ma nel frattempo spero che possiate darmi qualche consiglio.
In generale non sono un ragazzo ansioso ad eccezione di casi sporadici. Questo, però, che sto vivendo è un bruttissimo periodo: all'incirca 2 mesi fa è iniziato un periodo cupo nella relazione tra me e la mia ragazza che mi ha portato a degli stati d'animo negativi fino a raggiungere il culmine 3 settimane fa quando sono stato lasciato da lei. Da allora ho cominciato ad avere seri attacchi di ansia con relativa perdita di appetito e, quelle poche volte che mangiavo, vomitavo tutto (in 3 settimane ho perso 6 Kg di peso). Ad oggi la situazione è migliorata dal punto di vista dell'appetito però continuo ad essere triste e a non accettare tutta questa situazione anche se non nascondo che ci sono giorni in cui sono più "sereno". In più, la notte non riesco a riposare bene perchè mi sveglio in continuazione pensando a lei e il tutto si ripercuote sullo studio e quant'altro. Ho cercato anche di trovare "conforto", se così lo si può definire, in altre ragazze ma senza riuscirci. Lo stesso vale quando sto in compagnia di amici. Infine, credo che questa situazione non potrà passare facilmente perchè, da quando mi ha lasciato, non l'ho più vista e quindi mi sono rimasti in sospeso tanti pensieri e tanti dubbi. A complicare la situazione c'è il fatto che lei non ha alcuna voglia di vedermi e/o di sentirmi.
Sarei felice se foste in grado di dirmi come potrei affrontare al meglio questa situazione, confermando che ho intenzione di recarmi di persona presso uno psicologo.
Sono disponibile a qualsiasi domanda vogliate pormi.
Sentiti ringraziamenti
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile ragazzo, una storia che finisce può far male, sopratutto se finisce per scelta dell'altra persona.

A volte, la si può vivere come una specie di "perdita", come se quella persona si portasse via un pezzetto importante del nostro mondo.

La sua relazione è finita da poco tempo, tutto sommato. Ed è fisiologico che lei possa soffrire.

Come mai ha deciso di rivolgersi ad uno psicologo?
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Utente
Utente
Innanzitutto la ringrazio della risposta.
Comunque ho deciso di andare da uno psicologo perchè, soprattutto in questo caso, sto somatizzando troppo il mio stato d'animo e non ne sono felice anche perchè mi porta a vivere in maniera drastica queste giornate. Inoltre, ci vorrei andare anche perchè in questo periodo ho esigenza di parlare molto con le persone di questa vicenda e forse parlare con una persona esperta e qualificata non può far altro che farmi bene. Lei cosa mi consiglia di fare?
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
>>in questo periodo ho esigenza di parlare molto con le persone di questa vicenda e forse parlare con una persona esperta e qualificata non può far altro che farmi bene.

Non è detto che sia proprio così.

Mi spiego: comprendo che per ora la sua mente possa essere abbastanza occupata da questi pensieri. Non credo che parlare con uno psicologo le possa far male. Ma non credo neppure che lo psicologo sia una sorta di "consigliere qualificato".

Spesso, possiamo essere portati a rimuginare, anche parecchio, su eventi che per noi rappresentano un problema.

Cosa della fine di questa relazione rappresenta per lei un "problema"?
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Utente
Utente
I problemi sono tanti: dal fatto che non l'ho più vista a quello che non mi è stata data una possibilità per dimostrare che ero cambiato nei suoi confronti. E di base c'è il fatto che non riesco ad accettare le motivazioni che mi ha dato, perchè sono tante e per me nessuna valida. Sarà che non le voglio accettare, ma per il momento la situazione è questa.
Pero, vede?! Parlando anche solo così con lei mi fa stare meglio. Certo questa non deve essere una conversazione tra me e lei, però è per farle capire di quanto ho bisogno di parlare.
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Mi sembra arrabbiato, un pò come se pensasse che la sua ex le "dovesse" una possibilità per dimostrarle che era cambiato, e che le motivazioni alla base della rottura fossero "inaccettabili".

Lei può recarsi da uno psicologo e chiedere di essere ascoltato. Ma questo può farlo anche con un amico.

Quello che lo psicologo può fare, ad esempio, è aiutarla a vedere quanto sia fonte di sofferenza "pretendere" che le cose vadano in modo diverso da come vanno.
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Utente
Utente
Io non pretendo nulla, infatti sto rispettando la sua decisione: non la cerco in alcun modo perché so che non farebbe altro che farla arrabbiare e rispetto la sua volontà fino all'ultimo. Il mio problema è che non riesco ad accettare il fatto che non sia più "mia", il fatto che non posso sapere cosa fa e cosa non fa. Il pensiero che tutti i ricordi che ha di me possano finire in uno scatolone mi fa stare male. E' tutto questo che non mi rende felice.
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Probabilmente non lo "pretende", nel senso che non lo chiede alla sua ex.

Ma forse ci rimugina parecchio.

>>Il mio problema è che non riesco ad accettare il fatto che non sia più "mia", il fatto che non posso sapere cosa fa e cosa non fa. Il pensiero che tutti i ricordi che ha di me possano finire in uno scatolone mi fa stare male. E' tutto questo che non mi rende felice.

Che non la renda felice è parecchio comprensibile, e chiunque sia passato attraverso i dolori di una storia che finisce la potrebbe comprendere benissimo.

Ma è un dolore "fisiologico", che nella quasi totalità dei casi, pian piano, va via da sè. Magari un poco alla volta, o tutto insieme, poco importa.

Ma, perchè questo avvenga, sarà molto importante che lei cominci ad accettare fino in fondo la situazione, se non c'è modo di cambiarla. E questo, a volte, richiede un pò di tempo.
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Utente
Utente
<<Ma, perchè questo avvenga, sarà molto importante che lei cominci ad accettare fino in fondo la situazione, se non c'è modo di cambiarla. E questo, a volte, richiede un pò di tempo.>>
Il problema è proprio questo: vorrei cercare di cambiare la situazione ma, data la lontananza tra me e lei (causa anche della fine della storia), mi riesce difficile. Spero che col tempo lei cambi idea.
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
>>Spero che col tempo lei cambi idea.

E' possibile che accada. Ma può anche darsi che non accada mai. In entrambi i casi, mi sembra di capire che possa fare poco per convincere la sua ex, dato che la sua ex non vuole nè vederla nè incontrarla più.

E allora come tornare a star meglio, se "star meglio" significa "stare con lei"?
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Utente
Utente
Il problema è che continuo ad essere innamorato e non riesco a provare rancore nei suoi confronti nonostante non si sia comportata bene ultimamente... Purtroppo non riesco a cambiare pensieri
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
E perchè "dovrebbe" provare rancore? Non sempre è necessario, per "mettersi il cuore in pace. Ma forse un pò più di tempo sì...
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Dr. Antonio Raia Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 140 5
Gentile utente,
ho letto con attenzione la sua storia e mi rendo conto di quanto male le fa questo stato d'animo.
Se posso suggerirle un consiglio la inviterei a rivolgersi ad uno Psicologo che saprà in prima analisi accogliere la sua sofferenza e successivamente comprendere insieme a lei se essa derivi da qualcos'altro oltre che dall'evento che lei giustamente narra.
La saluto cordialmente,
Antonio Raia
www.psicologibnevento.it
329.80.29.784

Dr. Antonio Raia
329.80.29.784
www.centropsicologicodelsannio.it

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Sembra che la fine della sua storia, come a volte accade, stia facendo venir fuori dei lati di lei con i quali lei per primo, forse, non vorrebbe aver a che fare.

Se così fosse andrebbero tenuti separati i due problemi: la fine della storia e le questioni irrisolte verso se stesso.

Per il primo dei due tenderei ad avere lo stesso parere del collega Calì, ovvero il dolore che si sente quando si viene lasciati è normale e fisiologico, e di solito non dovrebbe essere necessario uno psicologo per lenirlo. Si dovrebbe piano piano farsene una ragione da soli. Come le ferite del corpo, che tendono a rimarginarsi da sole.

Lo psicologo potrebbe aver senso, semmai: 1) se entro un po' di tempo si sarà reso conto di non riuscire da solo a superare la fine della relazione; oppure: 2) se sente effettivamente di avere dei lati di lei che le piacerebbe sistemare.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Utente
Utente
Ringrazio tutti dell'attenzione.
Mi rendo conto che solo il tempo è la miglior cura ma vorrei lo stesso andare da uno psicologo non perchè mi ritengo "malato" ma perchè so che stare in queste condizioni non è per niente normale, somatizzo troppo gli eventi che mi travolgono di più. In linea di massima cerco qualcuno che mi sappia dire come farmi "scivolare addosso" quello che mi accade intorno e non so se la figura dello psicologo è quella idonea.
Uno psicologo mi potrebbe servire in questo?
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Assolutamente sì. Probabilmente le serve uno psicologo che sia anche psicoterapeuta.

Cordiali saluti
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Utente
Utente
Lo spero tanto, perchè ci sono momenti nell'arco della giornata che sto veramente male. Eppure sono passate tre settimane... Certo non piango più ma soffro ugualmente.