aiutare ad elaborare un lutto
Gentili dottori,
quando si perde una persona cara so che spesso i sentimenti sono anche di rabbia, di rabbia anche contro il mondo...Alla rabbia mio marito aggiunge apatia, mancanza di emozioni e di affetto, voglia si stare solo...Mi chiedo però se sia normale che questa mancanza di emozione/interesse possa riguardare anche me e soprattutto la nostra bambina, come lui mi ha confessato...La cosa mi allarma molto, mi crea ansia, quasi fosse la fine della nostra famiglia...Lui ha accettato di parlarne con una persona qualificata...Io cerco intanto di creargli un clima positivo intorno, ma non è facile, soprattutto perché mi sembra di non essere più amata come prima, visto che quando può cerca di "farmi male" con delle battutine che alludono a quella che sa essere la mia paura più grande: la fine del nostro rapporto...salvo poi ritrattare e dire: sto scherzando, non vado da nessuna parte! La cosa mi destabilizza molto e sta togliendomi sonno e appetito...Ma al momento non voglio essere io il problema, voglio concentrarmi su di lui e aiutarlo...Ma come posso non sbagliare? Mi sembra che lui mi chieda delle certezze...Devo essere sempre forte, concedergli qualsiasi battuta infelice o fargli capire che mi ferisce se e quando lo fa? Inoltre, a livello ancora più pratico...se mi chiede di uscire (me compresa) come ha appena fatto, con delle persone che a me non piacciono, come lui sa, perché per me non sono l'ideale per la situazione psicologica in cui si trova, devo accontentarlo, dire di no o rimandare all'infinito in modo che questa uscita non ci sarà mai?
Grazie
quando si perde una persona cara so che spesso i sentimenti sono anche di rabbia, di rabbia anche contro il mondo...Alla rabbia mio marito aggiunge apatia, mancanza di emozioni e di affetto, voglia si stare solo...Mi chiedo però se sia normale che questa mancanza di emozione/interesse possa riguardare anche me e soprattutto la nostra bambina, come lui mi ha confessato...La cosa mi allarma molto, mi crea ansia, quasi fosse la fine della nostra famiglia...Lui ha accettato di parlarne con una persona qualificata...Io cerco intanto di creargli un clima positivo intorno, ma non è facile, soprattutto perché mi sembra di non essere più amata come prima, visto che quando può cerca di "farmi male" con delle battutine che alludono a quella che sa essere la mia paura più grande: la fine del nostro rapporto...salvo poi ritrattare e dire: sto scherzando, non vado da nessuna parte! La cosa mi destabilizza molto e sta togliendomi sonno e appetito...Ma al momento non voglio essere io il problema, voglio concentrarmi su di lui e aiutarlo...Ma come posso non sbagliare? Mi sembra che lui mi chieda delle certezze...Devo essere sempre forte, concedergli qualsiasi battuta infelice o fargli capire che mi ferisce se e quando lo fa? Inoltre, a livello ancora più pratico...se mi chiede di uscire (me compresa) come ha appena fatto, con delle persone che a me non piacciono, come lui sa, perché per me non sono l'ideale per la situazione psicologica in cui si trova, devo accontentarlo, dire di no o rimandare all'infinito in modo che questa uscita non ci sarà mai?
Grazie
[#1]
>>> La cosa mi allarma molto, mi crea ansia, quasi fosse la fine della nostra famiglia...
>>>
Non è detto. Però è vero che la morte di una persona cara può costringere le persone a riflessioni su eventuali questioni irrisolte, con se stessi o con altri, e sull'ordine di priorità di ciò che conta davvero nella vita.
Se suo marito ha già accettato il confronto con uno specialista, è un'ottima cosa. Nel frattempo lei continui a comportarsi in modo normale, senza tradire troppa ansia, senza forzare.
Cordiali saluti
>>>
Non è detto. Però è vero che la morte di una persona cara può costringere le persone a riflessioni su eventuali questioni irrisolte, con se stessi o con altri, e sull'ordine di priorità di ciò che conta davvero nella vita.
Se suo marito ha già accettato il confronto con uno specialista, è un'ottima cosa. Nel frattempo lei continui a comportarsi in modo normale, senza tradire troppa ansia, senza forzare.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Gentile Signora, le emozioni che accompagnano l'elaborazione di un lutto sono molte e contrastanti. La rabbia, la negazione, la depressione. Sono tutte normali.
Non indica che tipo di rapporto intercorresse fra Suo marito e la persona defunta. Se si tratta di un genitore l'elaborazione e' abbastanza lunga.
Per quanto riguarda Lei non penso che abbia a doversi preoccupare per il Vostro rapporto. Certamente da qui, senza avere neanche sentito Suo marito non si puo' predire nulla. La crisi che sta attraversando Suo marito e' sua. Lei puo' stargli vicino empatizzando con lui, con pazienza e rispetto. Questo in linea generale.
Ma come mai Lei ha la sensazione che questo lutto possa incrinare il Vostro rapporto?
Ci sono state gia' delle crisi?
Non indica che tipo di rapporto intercorresse fra Suo marito e la persona defunta. Se si tratta di un genitore l'elaborazione e' abbastanza lunga.
Per quanto riguarda Lei non penso che abbia a doversi preoccupare per il Vostro rapporto. Certamente da qui, senza avere neanche sentito Suo marito non si puo' predire nulla. La crisi che sta attraversando Suo marito e' sua. Lei puo' stargli vicino empatizzando con lui, con pazienza e rispetto. Questo in linea generale.
Ma come mai Lei ha la sensazione che questo lutto possa incrinare il Vostro rapporto?
Ci sono state gia' delle crisi?
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#3]
Gentile signora,
da una parte è assolutamente normale sia provare rabbia, sia provare tristezza, delusione, sentirsi apatici.
E le ragioni di questo sentire sono anche molto chiare: che cosa dovrebbe/potrebbe fare una persona che deve fermarsi a rielaborare l'assenza tangibile di una persona che non potrà mai più rivedere nè risentire?
Questo rallentamento (apatia, tristezza) serve proprio per non prendere decisioni avventate, ma anche per conservare energie.
E' la stessa reazione che hanno i bimbi piccolini quando la mamma va via: prima piangono e si disperano (rabbia), poi si mettono in un angolino e non piangono neppure più, perchè la mamma non torna e non possono fare nulla (apatia: si conservano le energie perchè non ha senso disperderle disperandosi).
Noi siamo decisamente più esperti dei bambini e abbiamo molta pià esperienza ma il meccanismo di base è lo stesso di fronte alla perdita.
Quindi non vedrei un problema su questa reazione, neppure se attualmente Suo marito fa fatica a giocare e stare con la figlia.
So che può essere difficile per Lei, ma è proprio in questi casi che si fornisce sostegno e vicinanza, perchè chi subisce una perdita è molto vulnerabile.
Quanto tempo fa è morta questa persona? che tipo di legame aveva con Suo marito?
da una parte è assolutamente normale sia provare rabbia, sia provare tristezza, delusione, sentirsi apatici.
E le ragioni di questo sentire sono anche molto chiare: che cosa dovrebbe/potrebbe fare una persona che deve fermarsi a rielaborare l'assenza tangibile di una persona che non potrà mai più rivedere nè risentire?
Questo rallentamento (apatia, tristezza) serve proprio per non prendere decisioni avventate, ma anche per conservare energie.
E' la stessa reazione che hanno i bimbi piccolini quando la mamma va via: prima piangono e si disperano (rabbia), poi si mettono in un angolino e non piangono neppure più, perchè la mamma non torna e non possono fare nulla (apatia: si conservano le energie perchè non ha senso disperderle disperandosi).
Noi siamo decisamente più esperti dei bambini e abbiamo molta pià esperienza ma il meccanismo di base è lo stesso di fronte alla perdita.
Quindi non vedrei un problema su questa reazione, neppure se attualmente Suo marito fa fatica a giocare e stare con la figlia.
So che può essere difficile per Lei, ma è proprio in questi casi che si fornisce sostegno e vicinanza, perchè chi subisce una perdita è molto vulnerabile.
Quanto tempo fa è morta questa persona? che tipo di legame aveva con Suo marito?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#4]
Utente
Grazie delle risposte dottori,
il lutto è un lutto grave: un giovane fratello. Sono passati quasi due anni e dopo aver quasi finto di nulla gettandosi a capofitto in due lavori, (lui si è preparato al lutto che era imminente dicendo "non posso fare nulla, ho una famiglia a cui pensare") forse ha deciso di farci i conti...Nel nostro matrimonio non ci sono mai state crisi. Mi spaventa quando dice che l'assenza di emozioni riguarda anche me, perché il suo amore per me è stato sempre evidente, concreto, ed era, fino a poche settimane fa, la certezza della mia vita... Poi credo ci sia una signora che voglia "approfittare" di questa sua debolezza...la vede solo sul lavoro e approfitta per angosciarlo nei momenti di pausa, con le sue problematiche (anche lei sta per perdere una persona cara). Forse lui si sente anche "utile" in questo caso...Mi ha detto che "condividono" questa stessa esperienza...ma a dire il vero sarei io quella "autorizzata" a condividerla con lui anche perché anch'io ho avuto un lutto grave (mia madre) pochi mesi prima del suo, ma non ho voluto angosciarlo vista la situazione grave del fratello all'orizzonte...La sensazione forse è di aver sbagliato in questo e che l'altra persona possa prendersi uno spazio mio...forse lui avrebbe voluto consolarmi...e sentirsi utile per me...Ed è con lei ed il suo compagno che mi ha chiesto di uscire e non so che fare...
il lutto è un lutto grave: un giovane fratello. Sono passati quasi due anni e dopo aver quasi finto di nulla gettandosi a capofitto in due lavori, (lui si è preparato al lutto che era imminente dicendo "non posso fare nulla, ho una famiglia a cui pensare") forse ha deciso di farci i conti...Nel nostro matrimonio non ci sono mai state crisi. Mi spaventa quando dice che l'assenza di emozioni riguarda anche me, perché il suo amore per me è stato sempre evidente, concreto, ed era, fino a poche settimane fa, la certezza della mia vita... Poi credo ci sia una signora che voglia "approfittare" di questa sua debolezza...la vede solo sul lavoro e approfitta per angosciarlo nei momenti di pausa, con le sue problematiche (anche lei sta per perdere una persona cara). Forse lui si sente anche "utile" in questo caso...Mi ha detto che "condividono" questa stessa esperienza...ma a dire il vero sarei io quella "autorizzata" a condividerla con lui anche perché anch'io ho avuto un lutto grave (mia madre) pochi mesi prima del suo, ma non ho voluto angosciarlo vista la situazione grave del fratello all'orizzonte...La sensazione forse è di aver sbagliato in questo e che l'altra persona possa prendersi uno spazio mio...forse lui avrebbe voluto consolarmi...e sentirsi utile per me...Ed è con lei ed il suo compagno che mi ha chiesto di uscire e non so che fare...
[#5]
Gentile Signora, colludere con questa 'desiderio' penso che non sarebbe positivo ne' per suo marito ne' per Lei . La proposta di coinvolgere anche Lei in questa amicizia Le da" la possibilita' di avere una Sua opinione e di manifestarla. Non deve sentirsi obbligata se questo non cosituisce una occasione gradevole anche per Lei,
Certamente il lutto che ha colpito Suo marito e' brutto, ma due anni potrebbero essere un tempo un po' troppo lungo.
Più' che indulgere nella frequentazione di persone che possano "rinforzare "il suo lutto, suo marito potrebbe chiedere aiuto per questa forma di abbattimento che non e' migliorata ancora. Contattare uno psicologo per una consulenza potrebbe consentirgli degli spazi di elaborazione dei significati simbolici di questo lutto che fino ad ora non si e' concesso.
Potrebbe proporglielo, poi sara' lui a valutare cosa desidera fare
Per ora Le porgo cordiali saluti..
Certamente il lutto che ha colpito Suo marito e' brutto, ma due anni potrebbero essere un tempo un po' troppo lungo.
Più' che indulgere nella frequentazione di persone che possano "rinforzare "il suo lutto, suo marito potrebbe chiedere aiuto per questa forma di abbattimento che non e' migliorata ancora. Contattare uno psicologo per una consulenza potrebbe consentirgli degli spazi di elaborazione dei significati simbolici di questo lutto che fino ad ora non si e' concesso.
Potrebbe proporglielo, poi sara' lui a valutare cosa desidera fare
Per ora Le porgo cordiali saluti..
[#6]
Se suo marito ha accettato di vedere uno psicologo, è su questa "carta" che dovreste puntare. Un conto è l'empatia di un altro che ha avuto un lutto ("tu mi puoi capire"), altra cosa è un professionista che ha gli strumenti per aiutare davvero.
Dopo due anni si può parlare già di "lutto complicato", ossia non superato, perciò è più che giustificato il ricorso allo psicologo.
Se per superare i lutti bastasse parlare con chi ha avuto altri lutti, sarebbe facile: basterebbe guardarsi d'attorno.
Cordiali saluti
Dopo due anni si può parlare già di "lutto complicato", ossia non superato, perciò è più che giustificato il ricorso allo psicologo.
Se per superare i lutti bastasse parlare con chi ha avuto altri lutti, sarebbe facile: basterebbe guardarsi d'attorno.
Cordiali saluti
[#7]
Utente
Lui dice di provare queste sensazioni non da due anni, ma da tempi più recenti che non saprei però quantificare...Probabilmente all'inizio ha provato a buttarsi nel lavoro...e ora mi dice che non può smettere di lavorare perché non vuole fermarsi a pensare, ma credo abbia capito che è ora di fare i conti con la realtà, non può scappare per sempre ed ignorare che (parole sue) questo fratello "nessuno potrà ridarglielo". Il fatto che abbia deciso di parlarne con qualche specialista credo sia il segno che ha riconosciuto che il problema c'è ed è un passo importante visto che lui ha sempre detto di non "credere" nella psicologia...
[#8]
Gentile Signora, i grandi dolori sono molto spesso forierii di domande, di smarrimenti. Ci si puo' rendere conto che con le proprie forze non si riesce a fare più' di un tanto! Suo marito ha cercato di reagire con il ricorso intensivo al lavoro ma non gli e' bastato. Si e' rivelato una persona con una ottima capacita' di introspezione, dote che e' necessaria ad un lavoro terapeutico efficace.
Ci faccia sapere come vanno le cose, se vuole.
Coordiali saluti.
Ci faccia sapere come vanno le cose, se vuole.
Coordiali saluti.
[#9]
Utente
Gentili dottori,
un'ultima indicazione...Mi è stato chiesto perché temo per il mio matrimonio...Ultimamente quando usciamo con gli amici non fa altro che parlare di uscite da fare solo tra uomini, di donne e di volersi fare un'amante e "consiglia" agli amici di farlo...Non so quanto dare peso a tutto ciò...le battute tra maschi ci sono sempre state e non gli ho dato peso, ma vista la situazione attuale ho cominciato a dare peso a queste frasi, che naturalmente mi fanno stare malissimo...Farsi un'amante! Se ci penso bene, ultimamente lo ha ripetuto diverse volte, al punto da pensare che lo voglia realmente...il famoso "scherzando scherzando si dice la verità"...E se la situazione attuale lo spingesse a farlo, a cercare nuove braccia e nuove spalle su cui piangere? Oppure è solo un modo per "evadere" almeno a parole dalla realtà, dalle responsabilità? Ripeto: il mio matrimonio non ha conosciuto crisi e non vorrei iniziare adesso...
Grazie
un'ultima indicazione...Mi è stato chiesto perché temo per il mio matrimonio...Ultimamente quando usciamo con gli amici non fa altro che parlare di uscite da fare solo tra uomini, di donne e di volersi fare un'amante e "consiglia" agli amici di farlo...Non so quanto dare peso a tutto ciò...le battute tra maschi ci sono sempre state e non gli ho dato peso, ma vista la situazione attuale ho cominciato a dare peso a queste frasi, che naturalmente mi fanno stare malissimo...Farsi un'amante! Se ci penso bene, ultimamente lo ha ripetuto diverse volte, al punto da pensare che lo voglia realmente...il famoso "scherzando scherzando si dice la verità"...E se la situazione attuale lo spingesse a farlo, a cercare nuove braccia e nuove spalle su cui piangere? Oppure è solo un modo per "evadere" almeno a parole dalla realtà, dalle responsabilità? Ripeto: il mio matrimonio non ha conosciuto crisi e non vorrei iniziare adesso...
Grazie
[#10]
Formulare ipotesi su ipotesi servirà solo a confonderla ancora di più.
Dal momento che non possiamo sapere cos'ha in mente suo marito, lavorare di fantasia ha un'alta probabilità di portare a conclusioni errate.
Perciò ribadisco: l'unica cosa sensata è fare insieme una consulenza di coppia, entro la quale lei e suo marito avrete la possibilità di CHIARIRVI.
Purtroppo non possiamo darle da qui le rassicurazioni che vuole senza sapere come stanno esattamente le cose.
Cordiali saluti
Dal momento che non possiamo sapere cos'ha in mente suo marito, lavorare di fantasia ha un'alta probabilità di portare a conclusioni errate.
Perciò ribadisco: l'unica cosa sensata è fare insieme una consulenza di coppia, entro la quale lei e suo marito avrete la possibilità di CHIARIRVI.
Purtroppo non possiamo darle da qui le rassicurazioni che vuole senza sapere come stanno esattamente le cose.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 7k visite dal 09/03/2012.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.