Relazione distruttiva
Gentili Dottori,
mi rendo conto che la questione che vi sottopongo può risultare infantile ma mi sta creando seri problemi.Da circa sette mesi ho conosciuto una ragazza toscana (io vivo a milano) di 18 anni attraverso una chat, in una sera in cui ero semplicemente annoiato. Lo sottolineo per dire che non sono un assiduo frequentatore di chat. Inizialmente, come molti, lei si è nascosta dietro una maschera, mentendomi sulle sue generalità e il suo stato sentimentale. Questo iniziale gioco si è protratto per 4 mesi, essendosi lei affezionata e non riuscendo quindi a vuotare il sacco per paura della mia reazione. Sono stati 4 mesi intensi, che hanno creato un legame davvero forte nonostante l'unico contatto che avessimo fosse stato telefonico. Il giorno in cui si è decisa a dirmi la verità ho scoperto che lei una relazione già l'aveva, una relazione di 2 anni, ben avviata, senza problemi e con il forte coinvolgimento della famiglia. Questo ragazzo è molto presente nella sua vita, va e viene da casa come se fosse un fratello, ha la stima da parte di tutti. Ciò nonostante ho deciso di incontrarla, forse nella speranza che potesse lasciare "la strada vecchia per quella nuova". E da quel momento (primi di dicembre) siamo diventati amanti a tutti gli effetti. Lei dice di essere innamorata di me, di voler lasciare lui ma di non riuscirci. Svariate volte ha provato il grande passo senza mai riuscire a fare qualcosa di concreto. Di me non ha parlato con nessuno, nè ha modo di farlo perché non ha amiche "neutrali" in quanto tutto il suo mondo degli ultimi due anni è stato incentrato su di lui e quindi tutte le conoscenze sono in comune. Si definisce confusa, dice di non sapere cosa volere, nè di essere in grado di gestire questa situazione. Più e più volte ha cercato di allontanarmi senza mai riuscire neanche in questo intento. Settimana scorsa sono stato da lei 10 giorni, per darci modo di viverci nella quotidianità e sembrava essere stata una buona soluzione. Era decisa nel fare il grande passo e l'ha fatto, salvo poi tornare indietro quando lui, essendo stato lasciato, ha fatto il naturale gesto di cercare di riconquistarla.
E io in tutto questo? Io, che non sono certo alla prima esperienza, sono totalmente incapace di gestire il tutto e anzichè comportarmi da uomo come dovrei, mi comporto da bambino. Non riesco a prendere una decisione, non riesco a staccarmi pur sapendo che, forse, è la soluzione migliore. Se la sento sto male perché non vedo cambiamenti, se non la sento sto peggio perché mi sento mancare l'aria. Sono preda di attacchi improvvisi di pianto, sono sempre nervoso e il lavoro, anzichè aiutare a svagarmi, mi deprime. Non so più cosa fare nè per me nè per noi perchè alla voglia di mettere la parola fine a questa storia si contrappone, forse nella speranza che tutto cambi prima o poi, la totale incapacità di farlo. Questa situazione mi sta creando un forte disagio al quale non so come porre quantomeno un freno.
Vi ringrazio per l'attenzione
mi rendo conto che la questione che vi sottopongo può risultare infantile ma mi sta creando seri problemi.Da circa sette mesi ho conosciuto una ragazza toscana (io vivo a milano) di 18 anni attraverso una chat, in una sera in cui ero semplicemente annoiato. Lo sottolineo per dire che non sono un assiduo frequentatore di chat. Inizialmente, come molti, lei si è nascosta dietro una maschera, mentendomi sulle sue generalità e il suo stato sentimentale. Questo iniziale gioco si è protratto per 4 mesi, essendosi lei affezionata e non riuscendo quindi a vuotare il sacco per paura della mia reazione. Sono stati 4 mesi intensi, che hanno creato un legame davvero forte nonostante l'unico contatto che avessimo fosse stato telefonico. Il giorno in cui si è decisa a dirmi la verità ho scoperto che lei una relazione già l'aveva, una relazione di 2 anni, ben avviata, senza problemi e con il forte coinvolgimento della famiglia. Questo ragazzo è molto presente nella sua vita, va e viene da casa come se fosse un fratello, ha la stima da parte di tutti. Ciò nonostante ho deciso di incontrarla, forse nella speranza che potesse lasciare "la strada vecchia per quella nuova". E da quel momento (primi di dicembre) siamo diventati amanti a tutti gli effetti. Lei dice di essere innamorata di me, di voler lasciare lui ma di non riuscirci. Svariate volte ha provato il grande passo senza mai riuscire a fare qualcosa di concreto. Di me non ha parlato con nessuno, nè ha modo di farlo perché non ha amiche "neutrali" in quanto tutto il suo mondo degli ultimi due anni è stato incentrato su di lui e quindi tutte le conoscenze sono in comune. Si definisce confusa, dice di non sapere cosa volere, nè di essere in grado di gestire questa situazione. Più e più volte ha cercato di allontanarmi senza mai riuscire neanche in questo intento. Settimana scorsa sono stato da lei 10 giorni, per darci modo di viverci nella quotidianità e sembrava essere stata una buona soluzione. Era decisa nel fare il grande passo e l'ha fatto, salvo poi tornare indietro quando lui, essendo stato lasciato, ha fatto il naturale gesto di cercare di riconquistarla.
E io in tutto questo? Io, che non sono certo alla prima esperienza, sono totalmente incapace di gestire il tutto e anzichè comportarmi da uomo come dovrei, mi comporto da bambino. Non riesco a prendere una decisione, non riesco a staccarmi pur sapendo che, forse, è la soluzione migliore. Se la sento sto male perché non vedo cambiamenti, se non la sento sto peggio perché mi sento mancare l'aria. Sono preda di attacchi improvvisi di pianto, sono sempre nervoso e il lavoro, anzichè aiutare a svagarmi, mi deprime. Non so più cosa fare nè per me nè per noi perchè alla voglia di mettere la parola fine a questa storia si contrappone, forse nella speranza che tutto cambi prima o poi, la totale incapacità di farlo. Questa situazione mi sta creando un forte disagio al quale non so come porre quantomeno un freno.
Vi ringrazio per l'attenzione
[#2]
Gentile Utente,
sarebbe opportuno capire che cosa Le sta impedendo di prendere una decisione.
Lei che cosa vuole?
Come crede di ottenerlo?
sarebbe opportuno capire che cosa Le sta impedendo di prendere una decisione.
Lei che cosa vuole?
Come crede di ottenerlo?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Ex utente
L'orgoglio indubbiamente gioca il suo ruolo, come in ogni situazione sentimentale in cui non si è trattati come ci si aspetta.
Io cosa voglio? Beh, la risposta ovvia è che vorrei una situazione stabile, vorrei vivere una relazione normale senza indecisioni o cambi repentini di pensiero da parte sua. Vorrei che i progetti che abbiamo fatto, non ultimo quello di trasferirsi e vivere insieme, diventino realtà. Sono sempliemente innamorato? Credo di sì. E voglio quello che lei dice di provare per me, senza dubbi nè spartizioni, nè rinunce.
Quanto al "come credo di ottenerlo?" non lo so nemmeno io. Ho fatto tutto quello che umanamente era possibile fare, mi mancherebbe solo di lasciare il mio lavoro fisso per trasferirmi là e vedere che succede. Ma non è una cosa che contemplo in questa situazione di totale instabilità. Credo di non poter ottenere nulla io, non dipendentemente da me. A questo punto la palla è nelle sue mani. Tutto quello che posso fare io è farmi da parte, come razionalmente vorrei fare, ma ecco che rispuntano le crisi di pianto, gli isterismi e quel senso di vuoto totale e di inutilità che la sua assenza crea nella mia testa..
Io cosa voglio? Beh, la risposta ovvia è che vorrei una situazione stabile, vorrei vivere una relazione normale senza indecisioni o cambi repentini di pensiero da parte sua. Vorrei che i progetti che abbiamo fatto, non ultimo quello di trasferirsi e vivere insieme, diventino realtà. Sono sempliemente innamorato? Credo di sì. E voglio quello che lei dice di provare per me, senza dubbi nè spartizioni, nè rinunce.
Quanto al "come credo di ottenerlo?" non lo so nemmeno io. Ho fatto tutto quello che umanamente era possibile fare, mi mancherebbe solo di lasciare il mio lavoro fisso per trasferirmi là e vedere che succede. Ma non è una cosa che contemplo in questa situazione di totale instabilità. Credo di non poter ottenere nulla io, non dipendentemente da me. A questo punto la palla è nelle sue mani. Tutto quello che posso fare io è farmi da parte, come razionalmente vorrei fare, ma ecco che rispuntano le crisi di pianto, gli isterismi e quel senso di vuoto totale e di inutilità che la sua assenza crea nella mia testa..
[#4]
Gentilissimo,
penso che sarebbe molto utile capire in che situazione si trovava nel momento in cui ha iniziato ad intrattenere un rapporto a distanza con questa ragazza - o meglio ragazzina, data l'età ma soprattutto il comportamento adolescenziale che, mi sembra, ha contagiato anche lei.
Prima di incrociarla in chat era solo da molto?
Quali sono stati finora i suoi rapporti con le donne?
Ha avuto qualche forte delusione?
E, in ultimo ma non per importanza: in passato ha sofferto di depressione?
penso che sarebbe molto utile capire in che situazione si trovava nel momento in cui ha iniziato ad intrattenere un rapporto a distanza con questa ragazza - o meglio ragazzina, data l'età ma soprattutto il comportamento adolescenziale che, mi sembra, ha contagiato anche lei.
Prima di incrociarla in chat era solo da molto?
Quali sono stati finora i suoi rapporti con le donne?
Ha avuto qualche forte delusione?
E, in ultimo ma non per importanza: in passato ha sofferto di depressione?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#5]
Gentile Ragazzo,
I disagi quando si manifestano, vanno ascoltati e non negati.
I rapporti via etere, sono spesso regolamentati dal tempo dell'attesa, della seduzione, talvolta del falso se' .
Il pc, con il suo monitor, diventa un amico, sostituto amoroso, celando solitudini mascherate.
Evidentemente questa ragazza, ha fatto vibrare corde emozionali importanti,adesso fare finta che non ci sia o tentare di distaccarsi per non soffrire, non serve, ma amplifica il dolore.
Se non dovesse riuscire da solo, valuti l' idea di un supporto psicologico, almeno per fare chiarezza nel suo sentire.
Cari saluti
I disagi quando si manifestano, vanno ascoltati e non negati.
I rapporti via etere, sono spesso regolamentati dal tempo dell'attesa, della seduzione, talvolta del falso se' .
Il pc, con il suo monitor, diventa un amico, sostituto amoroso, celando solitudini mascherate.
Evidentemente questa ragazza, ha fatto vibrare corde emozionali importanti,adesso fare finta che non ci sia o tentare di distaccarsi per non soffrire, non serve, ma amplifica il dolore.
Se non dovesse riuscire da solo, valuti l' idea di un supporto psicologico, almeno per fare chiarezza nel suo sentire.
Cari saluti
[#6]
Ex utente
Ringrazio tutti voi per le vostre risposte..
alla fine la decisione l'ha presa lei e con un assurdo "amo te ma resto con lui" ha deciso di voltare pagina. Le mie esperienze passate non aiutano per nulla, per l'ennesima volta sono quello a cui si può rinunciare con facilità in favore di un altro. 2 volte da amante, 1 da fidanzato. E non mi aiuta considerare la sua età nè i suoi atteggiamenti infantili. Per una volta avrei voluto essere quello per cui combattere, quello per cui, se necessario, rivoluzionare la propria vita per quei sentimenti che, lei per prima nei miei 28 anni di vita, dice di provare. Invece no, invece sono ancora qui ad essere una rinuncia, a fare i conti con i detriti che una storia a cui ho dato anima e corpo mi lascia.
Credo che un supporto psicologico sia più he necessario, da solo questa volta non posso proprio farcela. Tra l'inevitabile delusione per la fine di una storia e questo senso di inutilità che mi pervade non credo di riuscire ad andare avanti. Perchè per me non si può combattere? Forse un giorno troverò una risposta.
Di nuovo grazir a tutti voi, signori dottori..
alla fine la decisione l'ha presa lei e con un assurdo "amo te ma resto con lui" ha deciso di voltare pagina. Le mie esperienze passate non aiutano per nulla, per l'ennesima volta sono quello a cui si può rinunciare con facilità in favore di un altro. 2 volte da amante, 1 da fidanzato. E non mi aiuta considerare la sua età nè i suoi atteggiamenti infantili. Per una volta avrei voluto essere quello per cui combattere, quello per cui, se necessario, rivoluzionare la propria vita per quei sentimenti che, lei per prima nei miei 28 anni di vita, dice di provare. Invece no, invece sono ancora qui ad essere una rinuncia, a fare i conti con i detriti che una storia a cui ho dato anima e corpo mi lascia.
Credo che un supporto psicologico sia più he necessario, da solo questa volta non posso proprio farcela. Tra l'inevitabile delusione per la fine di una storia e questo senso di inutilità che mi pervade non credo di riuscire ad andare avanti. Perchè per me non si può combattere? Forse un giorno troverò una risposta.
Di nuovo grazir a tutti voi, signori dottori..
[#7]
Gentile Utente,
con i limiti di un consulto on line, potremmo provare a fare qualche ipotesi e qualche considerazione:
1. Lei dice: "...per l'ennesima volta sono quello a cui si può rinunciare con facilità in favore di un altro. 2 volte da amante, 1 da fidanzato..."
Se questa condizione Le è già capitata e si ritrova anche adesso, sarebbe opportuno domandarsi come mai e quali meccanismi psicologici e relazionali la favoriscono nella Sua vita. Come dirLe: quale modello di relazione e di ragazza ha in mente e che cosa sta cercando in una relazione e in una donna, se ne ha in mente uno?
2. "Per una volta avrei voluto essere quello per cui combattere, quello per cui, se necessario, rivoluzionare la propria vita per quei sentimenti..."
Sta dicendo che avrebbe voluto essere unico e speciale per una persona per Lei significativa. Tutti gli esseri umani hanno questo bisogno. Questo potrebbe diventare per Lei la stella polare che La guida nella scelta e nelle relazioni, ma prima bisognerebbe comprendere cosa fa ora per capire che cosa non funziona.
3. "Tra l'inevitabile delusione per la fine di una storia e questo senso di inutilità che mi pervade..."
Chiudere una storia, separarsi, perdere l'amata è sempre doloroso. Per tutti gli esseri umani. Non siamo progettati per le separazioni e difatti molte persone vanno in crisi quando perdono un amore. Tuttavia dovrebbe cercare di comprendere se questo fatto, che adesso è troppo recente e quindi è normale che La faccia stare male, può o meno minacciare la Sua autostima.
Il sentimento che ha espresso con la frase "...senso di inutilità che mi pervade..." è relativo solo a questo momento è piuttosto pervasivo? si riferisce all'ambito delle relazioni oppure è più generale?
Un cordiale saluto,
con i limiti di un consulto on line, potremmo provare a fare qualche ipotesi e qualche considerazione:
1. Lei dice: "...per l'ennesima volta sono quello a cui si può rinunciare con facilità in favore di un altro. 2 volte da amante, 1 da fidanzato..."
Se questa condizione Le è già capitata e si ritrova anche adesso, sarebbe opportuno domandarsi come mai e quali meccanismi psicologici e relazionali la favoriscono nella Sua vita. Come dirLe: quale modello di relazione e di ragazza ha in mente e che cosa sta cercando in una relazione e in una donna, se ne ha in mente uno?
2. "Per una volta avrei voluto essere quello per cui combattere, quello per cui, se necessario, rivoluzionare la propria vita per quei sentimenti..."
Sta dicendo che avrebbe voluto essere unico e speciale per una persona per Lei significativa. Tutti gli esseri umani hanno questo bisogno. Questo potrebbe diventare per Lei la stella polare che La guida nella scelta e nelle relazioni, ma prima bisognerebbe comprendere cosa fa ora per capire che cosa non funziona.
3. "Tra l'inevitabile delusione per la fine di una storia e questo senso di inutilità che mi pervade..."
Chiudere una storia, separarsi, perdere l'amata è sempre doloroso. Per tutti gli esseri umani. Non siamo progettati per le separazioni e difatti molte persone vanno in crisi quando perdono un amore. Tuttavia dovrebbe cercare di comprendere se questo fatto, che adesso è troppo recente e quindi è normale che La faccia stare male, può o meno minacciare la Sua autostima.
Il sentimento che ha espresso con la frase "...senso di inutilità che mi pervade..." è relativo solo a questo momento è piuttosto pervasivo? si riferisce all'ambito delle relazioni oppure è più generale?
Un cordiale saluto,
[#8]
Ex utente
il modella di ragazza e relazione che ho in mente è molto semplice: una ragazza da amare e che mi ami, come succede alla maggior parte degli esseri umani. ma le storie che ho potuto avere fino a questo momento hanno avuto tutte lo stesso filo conduttore: sono stato importante finchè non è sopravvenuto qualcosa di più importante. la situazione in cui mi trovo ora è sfuggita al mio controllo perchè, come si può leggere nel mio primo intervento, all'inizio ero stato tenuto all'oscuro sulla sua relazione sentimentale. e quando ho saputo la verità ero già "compromesso" nei sentimenti, al punto tale di volermela "giocare" fino in fondo, anzichè rinunciare senza nemmeno provarci. non voglio queste situazioni, non sono quello che cerco. credo nell'amore, nonostante tutto credo in quello Vero, quello che spesso forse si idealizza e fa a pugni con la realtà. ci credo ma non ho mai avuto il piacere di riceverlo nonostante io abbia messo tutto me stesso in ogni relazione e mi sia sentito sempre dire "sei una persona meravigliosa". una persona, non un ragazzo..
dopo una relazione di due anni sono stato lasciato per un ragazzo più grande di 13 anni. "mi sono innamorata di lui"..
in una seconda storiella sono stato l'amante, per un mese. lui la picchiava, lei voleva lasciarlo per stare con me ma una sera particolarmente florida sessualmente tra di loro le fece decidere di dargli un'altra possibilità.
(tre anni di vuoto)
in una terza storia sono stato fidanzato: ma un fidanzato segreto, pur essendo lei libera, perchè nessuno doveva sapere che tra di noi c'era qualcosa. 3 mesi intensi, nei quali faccio di tutto. poi prendo il fuoco di s.antonio, lei si rifiuta di vedermi per un mese per paura del contagio e quando ci si rivede che mi sento dire? "in questo mese senza di te ho capito che sei importante come amico, del ragazzo posso farne a meno."
(tre anni di vuoto)
e poi questa..
mi sembra scontato dire quale sia il mio livello di autostima. l'inutilità che sento di provare è riferita alle relazioni perchè questi sono i riscontri che ho avuto. parole, tante parole.. parole a fiumi.. e fatti nessuno. tutte queste relazioni le ho tenute in piedi con le unghie e con i denti, ci ho sempre creduto fino alla fine. ho voluto bene ad ognuna di queste ragazze, un bene profondo, che mi ha sempre portato a dare tutto. non so risparmiarmi, nè rinunciare a qualcosa senza aver provato l'impossibile.
ma questo lo faccio solo io. se avessi mollato prima io nessuna mi sarebbe corsa dietro.
forse ho qualcosa di sbagliato io, forse se a 28 anni ho ricevuto il mio primo "ti amo" qualche mese fa la colpa non è loro ma mia. di certo c'è che, per quanto quest'ultima s"storia" sia stata con una ragazza immatura e forse frivola, arrivare a sentirsi dire "ti amo, i miei sogni con te sono vivissimi in me ma resto con lui" non è semplice da accettare..
dopo una relazione di due anni sono stato lasciato per un ragazzo più grande di 13 anni. "mi sono innamorata di lui"..
in una seconda storiella sono stato l'amante, per un mese. lui la picchiava, lei voleva lasciarlo per stare con me ma una sera particolarmente florida sessualmente tra di loro le fece decidere di dargli un'altra possibilità.
(tre anni di vuoto)
in una terza storia sono stato fidanzato: ma un fidanzato segreto, pur essendo lei libera, perchè nessuno doveva sapere che tra di noi c'era qualcosa. 3 mesi intensi, nei quali faccio di tutto. poi prendo il fuoco di s.antonio, lei si rifiuta di vedermi per un mese per paura del contagio e quando ci si rivede che mi sento dire? "in questo mese senza di te ho capito che sei importante come amico, del ragazzo posso farne a meno."
(tre anni di vuoto)
e poi questa..
mi sembra scontato dire quale sia il mio livello di autostima. l'inutilità che sento di provare è riferita alle relazioni perchè questi sono i riscontri che ho avuto. parole, tante parole.. parole a fiumi.. e fatti nessuno. tutte queste relazioni le ho tenute in piedi con le unghie e con i denti, ci ho sempre creduto fino alla fine. ho voluto bene ad ognuna di queste ragazze, un bene profondo, che mi ha sempre portato a dare tutto. non so risparmiarmi, nè rinunciare a qualcosa senza aver provato l'impossibile.
ma questo lo faccio solo io. se avessi mollato prima io nessuna mi sarebbe corsa dietro.
forse ho qualcosa di sbagliato io, forse se a 28 anni ho ricevuto il mio primo "ti amo" qualche mese fa la colpa non è loro ma mia. di certo c'è che, per quanto quest'ultima s"storia" sia stata con una ragazza immatura e forse frivola, arrivare a sentirsi dire "ti amo, i miei sogni con te sono vivissimi in me ma resto con lui" non è semplice da accettare..
[#9]
"...non voglio queste situazioni, non sono quello che cerco..."
Bene. E' molto importante però sapere non solo che cosa si desidera e che cosa non si desidera affatto da una storia, ma anche essere consapevole di come ci si muove in queste relazioni e di quali reazioni e dinamiche si possono provocare nell'altro.
Ad esempio qui
"...ho voluto bene ad ognuna di queste ragazze, un bene profondo, che mi ha sempre portato a dare tutto. non so risparmiarmi, nè rinunciare a qualcosa senza aver provato l'impossibile.
ma questo lo faccio solo io. "
Gentile Utente, le storie che sono impostate su tali premesse e tali dinamiche non possono avere un destino felice. Oltre al fatto che la vita diventa difficile per Lei, pesante, perchè una relazione, anzichè essere vissuta con piacere, con buona probabilità ha in sè una mission da raggiungere: il bene dell'altra persona, l'eccellenza, lo svuotarsi, il sacrificio per l'altro.
E mentre Lei fa questo come sta?
A Lei chi dà amore nel frattempo? Forse se ne accorge solo dopo la rottura...
Ed è sicuro che l'altra persona stia bene e voglia questo davvero?
Contattare personalmente uno psicologo psicoterapeuta potrebbe esserLe utile in tal senso, non tanto per il dolore che sta provando adesso (ribadisco: è la sensazione normale e sana che chiunque prova per una rottura), quanto per intercettare e "curare" nel senso di cambiare tali Suo meccanismi.
Saluti,
Bene. E' molto importante però sapere non solo che cosa si desidera e che cosa non si desidera affatto da una storia, ma anche essere consapevole di come ci si muove in queste relazioni e di quali reazioni e dinamiche si possono provocare nell'altro.
Ad esempio qui
"...ho voluto bene ad ognuna di queste ragazze, un bene profondo, che mi ha sempre portato a dare tutto. non so risparmiarmi, nè rinunciare a qualcosa senza aver provato l'impossibile.
ma questo lo faccio solo io. "
Gentile Utente, le storie che sono impostate su tali premesse e tali dinamiche non possono avere un destino felice. Oltre al fatto che la vita diventa difficile per Lei, pesante, perchè una relazione, anzichè essere vissuta con piacere, con buona probabilità ha in sè una mission da raggiungere: il bene dell'altra persona, l'eccellenza, lo svuotarsi, il sacrificio per l'altro.
E mentre Lei fa questo come sta?
A Lei chi dà amore nel frattempo? Forse se ne accorge solo dopo la rottura...
Ed è sicuro che l'altra persona stia bene e voglia questo davvero?
Contattare personalmente uno psicologo psicoterapeuta potrebbe esserLe utile in tal senso, non tanto per il dolore che sta provando adesso (ribadisco: è la sensazione normale e sana che chiunque prova per una rottura), quanto per intercettare e "curare" nel senso di cambiare tali Suo meccanismi.
Saluti,
[#10]
"per l'ennesima volta sono quello a cui si può rinunciare con facilità in favore di un altro"
E' possibile che lei stia inconsapevolmente cercando relazioni difficili che le permettano di mettersi in gioco per ribaltare "almeno per una volta" questa dinamica in una sorta di sfida con sè stesso.
Il fatto che la situazione si riveli sempre la stessa, anche se i passati rapporti con le ragazze dei quali ci ha parlato hanno avuto caratteristiche differenti, può proprio indicare che è lei a scegliere partner sbagliate rispetto al fine che si propone consapevolmente (instaurare una relazione in cui ricevere, oltre che dare, e in cui sentirsi valorizzato e importante).
Se diamo una lettura psicodimamica alla sua vicenda però è possibile che il fine inconsapevole (inconscio) del suo comportamento sia quello che dicevo prima, ed è possibile anche che lei sia "bloccato" in un ruolo che ha radici molto addietro nella sua vita e cioè nelle sue relazioni familiari.
Il discorso non è approfondibile più di tanto in questo tipo di consulenza online, ma se vorrà tentare di capire e risolvere il problema varrà sicuramente la pena di rivolgersi ad uno psicologo per farlo e per prevenire nuove identiche situazioni future in cui lei rischia di trovarsi se i presupposti e i meccanismi rimarranno invariati.
E' possibile che lei stia inconsapevolmente cercando relazioni difficili che le permettano di mettersi in gioco per ribaltare "almeno per una volta" questa dinamica in una sorta di sfida con sè stesso.
Il fatto che la situazione si riveli sempre la stessa, anche se i passati rapporti con le ragazze dei quali ci ha parlato hanno avuto caratteristiche differenti, può proprio indicare che è lei a scegliere partner sbagliate rispetto al fine che si propone consapevolmente (instaurare una relazione in cui ricevere, oltre che dare, e in cui sentirsi valorizzato e importante).
Se diamo una lettura psicodimamica alla sua vicenda però è possibile che il fine inconsapevole (inconscio) del suo comportamento sia quello che dicevo prima, ed è possibile anche che lei sia "bloccato" in un ruolo che ha radici molto addietro nella sua vita e cioè nelle sue relazioni familiari.
Il discorso non è approfondibile più di tanto in questo tipo di consulenza online, ma se vorrà tentare di capire e risolvere il problema varrà sicuramente la pena di rivolgersi ad uno psicologo per farlo e per prevenire nuove identiche situazioni future in cui lei rischia di trovarsi se i presupposti e i meccanismi rimarranno invariati.
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 2.9k visite dal 04/03/2012.
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