Crisi coppia
Salve,
ho 30 anni e sono fidanzato da due anni. Ho conosciuto la mia ragazza 6 anni fa quando abbiamo avuto una frequentazione di circa un anno interrotta dalla mia mancata volontà di intraprendere un rapporto di coppia fisso. Lei era molto innamorata di me ma io uscivo con le ossa rotta da un’altra relazione, non ero sereno tanto da non essere capace di aprirmi totalmente a lei. Così ci siamo separati, le nostre vite hanno preso strade diverse ma due anni fa ci siamo rincontrati. Lei nel frattempo era fidanzata ma negli anni di separazione aveva continuato a pensare a me, io invece ero libero e pronto ad aprirmi finalmente a lei. Da quel momento ci siamo legati, io mi sono innamorato perdutamente di lei ma ho percepito in lei sempre una sorta di diffidenza poiché non è mai riuscita a dimenticare il mio rifiuto iniziale. Io invece mi aspettavo che fosse lei a scaldarmi con il suo amore, mentre lei invece aveva paura che io non mi potessi innamorare di lei. Nonostante quest’aspetto e nonostante una relazione vissuta a distanza per tutto il tempo abbiamo vissuto due anni stupendi fino a dicembre scorso quando lei mi dice che ha bisogno di un periodo per stare sola, periodo che dura tutt’ora e in cui sentiamo spessissimo. Mi accorgo che è in crisi dal punto di vista personale e non è serena. In più mi rammenta la mancanza di attenzioni e di sicurezza che ha tollerato in tutto questo tempo, io solo ora mi rendo conto di quanto sia stato codardo nel non mettere a nudo i miei sentimenti e nel vivere questa relazione dandola spesso per scontato. So che la colpa è mia ma in questo momento non riesco con tutte le parole possibili a scalfire il muro di rabbia che lei ha alzato tra di noi. Le dico che la amo e che sono disposto a venirle incontro, che questa crisi permetterà un salto di qualità nel nostro rapporto ma lei sembra essere troppo arrabbiata per far attecchire nel suo cuore le mie parole. Le dico che la distanza è stata difficile da gestire, ma niente. Lei però non vuole una separazione definitiva ma per il momento dice che non se la sente di riprendere la relazione. Mi sembra confusa, a volte si lascia andare facendosi scappare frasi sul nostro futuro ma è evidente che ha paura di ricominciare perché teme che non possa funzionare e che debba continuare a soffrire. Può la rabbia e la paura soffocare il sentimento d’amore? Come posso interpretare questo suo momento?
ho 30 anni e sono fidanzato da due anni. Ho conosciuto la mia ragazza 6 anni fa quando abbiamo avuto una frequentazione di circa un anno interrotta dalla mia mancata volontà di intraprendere un rapporto di coppia fisso. Lei era molto innamorata di me ma io uscivo con le ossa rotta da un’altra relazione, non ero sereno tanto da non essere capace di aprirmi totalmente a lei. Così ci siamo separati, le nostre vite hanno preso strade diverse ma due anni fa ci siamo rincontrati. Lei nel frattempo era fidanzata ma negli anni di separazione aveva continuato a pensare a me, io invece ero libero e pronto ad aprirmi finalmente a lei. Da quel momento ci siamo legati, io mi sono innamorato perdutamente di lei ma ho percepito in lei sempre una sorta di diffidenza poiché non è mai riuscita a dimenticare il mio rifiuto iniziale. Io invece mi aspettavo che fosse lei a scaldarmi con il suo amore, mentre lei invece aveva paura che io non mi potessi innamorare di lei. Nonostante quest’aspetto e nonostante una relazione vissuta a distanza per tutto il tempo abbiamo vissuto due anni stupendi fino a dicembre scorso quando lei mi dice che ha bisogno di un periodo per stare sola, periodo che dura tutt’ora e in cui sentiamo spessissimo. Mi accorgo che è in crisi dal punto di vista personale e non è serena. In più mi rammenta la mancanza di attenzioni e di sicurezza che ha tollerato in tutto questo tempo, io solo ora mi rendo conto di quanto sia stato codardo nel non mettere a nudo i miei sentimenti e nel vivere questa relazione dandola spesso per scontato. So che la colpa è mia ma in questo momento non riesco con tutte le parole possibili a scalfire il muro di rabbia che lei ha alzato tra di noi. Le dico che la amo e che sono disposto a venirle incontro, che questa crisi permetterà un salto di qualità nel nostro rapporto ma lei sembra essere troppo arrabbiata per far attecchire nel suo cuore le mie parole. Le dico che la distanza è stata difficile da gestire, ma niente. Lei però non vuole una separazione definitiva ma per il momento dice che non se la sente di riprendere la relazione. Mi sembra confusa, a volte si lascia andare facendosi scappare frasi sul nostro futuro ma è evidente che ha paura di ricominciare perché teme che non possa funzionare e che debba continuare a soffrire. Può la rabbia e la paura soffocare il sentimento d’amore? Come posso interpretare questo suo momento?
[#1]
Gentile Utente,
mi pare che Lei lo abbia già interpretato questo momento, cercando di fare luce sulle ragioni e sulle difficoltà che hanno portato, nel tempo, alla separazione.
Forse si sta domandando adesso che fare ancora per riavvicinarsi alla Sua compagna.
La rabbia è un'emozione che è utilissima, così come la paura: magari la Sua ex ha solo bisogno del tempo per modulare queste emozioni.
Saluti,
mi pare che Lei lo abbia già interpretato questo momento, cercando di fare luce sulle ragioni e sulle difficoltà che hanno portato, nel tempo, alla separazione.
Forse si sta domandando adesso che fare ancora per riavvicinarsi alla Sua compagna.
La rabbia è un'emozione che è utilissima, così come la paura: magari la Sua ex ha solo bisogno del tempo per modulare queste emozioni.
Saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Gentile Utente,
La vostra relazione sembra essere caratterizzata da paura della relazione, ambivalenza ed un sentire non sincronizzato sul vostro legame.
A volte la distanza Fisica serve a mettere bene a fuoco le motivazioni della vostra altalena emozionale, ma altre volte amplifica la distanza emozionale.
L' amore, contiene in se paura, paura del coinvolgimento profondo, paura del futuro e paura dell'abbamdono.
Le dia tempo di riflette e di dedicarsi al suo sentire per lei e per voi, la paura non puo' certo far morire l' amore, forse lo puo' rallentare, ma solo un po'
Saluti
La vostra relazione sembra essere caratterizzata da paura della relazione, ambivalenza ed un sentire non sincronizzato sul vostro legame.
A volte la distanza Fisica serve a mettere bene a fuoco le motivazioni della vostra altalena emozionale, ma altre volte amplifica la distanza emozionale.
L' amore, contiene in se paura, paura del coinvolgimento profondo, paura del futuro e paura dell'abbamdono.
Le dia tempo di riflette e di dedicarsi al suo sentire per lei e per voi, la paura non puo' certo far morire l' amore, forse lo puo' rallentare, ma solo un po'
Saluti
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#3]
Utente
Vi ringrazio per le risposte. Il tempo che stiamo avendo a disposizione per riflettere effettivamente a me sta procurando tanta consapevolezza. Capisco ciò che altrimenti mai avrei capito, mi rendo conto di tante cose senza che sia lei a rammentarmele. Capisco ciò che provo per questa ragazza, ciò di cui lei aveva bisogno, le sue ragioni, le mie ragioni. Mi chiedo solo quale possa essere l'attegiamento più utile da parte mia. Lei vuole che sia io a cercarla, che le lasci tempo e spazio ma che allo stesso modo sia presente, così io cerco di fare il possibile. Tuttavia mi chiedo se non sia meglio sparire e metterla davanti alla possibilità concreta di un mio allontamento per farle riemergere il coraggio di riprendere la relazione, poi ci ripenso e dico: "ma se ha bisogno di certezze non dovrei piuttosto continuare a dargliele?". E' che in quest'ultimo modo non sembra muoversi niente. Mah.
[#4]
Non credo sia possibile indicarle la strada da percorre, anche perche' personalmente credo non ci sia una strada univoca ed unica.
Anzi credo che le strategie in amore, portino a vicoli ciechi ed a navigazioni impervie.
Si ascolti ed ascolti la sua ragazza, a volte "sentire" ' e' piu' difficile che " capire"
Anzi credo che le strategie in amore, portino a vicoli ciechi ed a navigazioni impervie.
Si ascolti ed ascolti la sua ragazza, a volte "sentire" ' e' piu' difficile che " capire"
[#5]
Gentile Utente,
senza conoscervi diventa davvero difficile pronunciarsi in merito.
E poi tenga presente che lo psicologo abitualmente non indica all'utenza che cosa deve fare, ma può esplorare insieme agli utenti i loro vissuti, le loro emozioni, le loro difficoltà e facilitare la presa di consapevolezza.
L'ultima decisione sarà dunque sempre la Sua.
Intanto sento, se ho capito bene, che c'è un costante monitoraggio su quello che la ragazza vorrebbe o che sarebbe opportuno o meno darle.
Ma Lei che scrive come sta?
senza conoscervi diventa davvero difficile pronunciarsi in merito.
E poi tenga presente che lo psicologo abitualmente non indica all'utenza che cosa deve fare, ma può esplorare insieme agli utenti i loro vissuti, le loro emozioni, le loro difficoltà e facilitare la presa di consapevolezza.
L'ultima decisione sarà dunque sempre la Sua.
Intanto sento, se ho capito bene, che c'è un costante monitoraggio su quello che la ragazza vorrebbe o che sarebbe opportuno o meno darle.
Ma Lei che scrive come sta?
[#6]
Utente
Gentile dottore, la sua domanda è stata talmente centrata da strapparmi un sorriso. Non è che presti molta attenzione a me in questo periodo, spesso il senso di colpa si alterna alla frustrazione e all'apprensione. Certe volte sono così arrabbiato con me stesso...altre volte invece la rabbia si sposta su di lei. E' la cosa strana è che quasi mi fa stare meglio essere arrabbiato con me stesso. Per il resto continuo le mie attività ma il pensiero di lei è sempre presente qualsiasi cosa faccia. Se prima avevo tanti interessi e provavo piacere a fare tante cose (tanto da mettere molte volte la mia ragazza in secondo piano) ora è come se percepissi la vanità di tutto senza di lei. Io mi reputo una persona molto sensibile e profonda e in questa relazione avevamo trovato entrambi una profondissima affinità elettiva. E quella mi manca tanto.
[#7]
"Non è che presti molta attenzione a me in questo periodo, spesso il senso di colpa si alterna alla frustrazione e all'apprensione"
Era chiaro da come scriveva... :-)
A questo punto però potrebbe davvero considerare l'ipotesi di chiarirsi anche Lei un po' le idee, perchè da dicembre ad oggi non è passato moltissimo tempo e forse Lei ha bisogno di questo tempo per elaborare la separazione da questa ragazza.
Il "rimuginio" su ciò che avrebbe potuto/dovuto fare è una tendenza tutta umana di sentire un certo controllo su situazioni in cui normalmente non abbiamo alcun controllo: se il partner ci lascia dopo aver meditato una decisione non abbiamo controllo su quella decisione e sull'azione.
Ecco perchè cominciamo a tornare indietro con la mente e con la memoria e a cercare gli "errori" compiuti: da qui il senso di colpa, la rabbia e l'impotenza.
L'unica avvertenza: questo può essere fisiologico per un certo periodo, quando per esempio scrive "...ora è come se percepissi la vanità di tutto senza di lei...", ma faccia attenzione a lasciarsi prendere dallo sconforto.
So che in questo momento le mie parole potranno sembrarLe irrealizzabili (ed è giusto così perchè manca da parte Sua l'elaborazione della perdita), ma il tempo in casi del genere è davvero di grande aiuto e sarà possibile per Lei trovare un'altra persona cui voler bene, anche se ora crede sia impossibile.
Un cordiale saluto,
Era chiaro da come scriveva... :-)
A questo punto però potrebbe davvero considerare l'ipotesi di chiarirsi anche Lei un po' le idee, perchè da dicembre ad oggi non è passato moltissimo tempo e forse Lei ha bisogno di questo tempo per elaborare la separazione da questa ragazza.
Il "rimuginio" su ciò che avrebbe potuto/dovuto fare è una tendenza tutta umana di sentire un certo controllo su situazioni in cui normalmente non abbiamo alcun controllo: se il partner ci lascia dopo aver meditato una decisione non abbiamo controllo su quella decisione e sull'azione.
Ecco perchè cominciamo a tornare indietro con la mente e con la memoria e a cercare gli "errori" compiuti: da qui il senso di colpa, la rabbia e l'impotenza.
L'unica avvertenza: questo può essere fisiologico per un certo periodo, quando per esempio scrive "...ora è come se percepissi la vanità di tutto senza di lei...", ma faccia attenzione a lasciarsi prendere dallo sconforto.
So che in questo momento le mie parole potranno sembrarLe irrealizzabili (ed è giusto così perchè manca da parte Sua l'elaborazione della perdita), ma il tempo in casi del genere è davvero di grande aiuto e sarà possibile per Lei trovare un'altra persona cui voler bene, anche se ora crede sia impossibile.
Un cordiale saluto,
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Utente
Come promesso vi teng aggiornati sull'evoluzione. Ci siamo sentiti ieri e le ho fatto presente la mia difficoltà a vivere questa situazione anche alla luce del fatto che sono venuto a sapere da un suo amico che per lei la cosa è chiusa. In realtà dalla telefonata è emerso ancora una volta tanta rabbia da parte sua e non freddezza, mi ha detto che lei mi ha aspettato tanto tempo, che durante gli anni di separazione lei sentiva la mia mancanza, che mi chiamava solo per sentire la mia voce e poi riattaccava perchè non ne aveva il coraggio e io in quella sua sofferenza non c'ero, oggi io invece sono egoista a pretendere qualcosa. Mi ha detto che lei ha messo un muro per difendersi dalla sofferenza e che non è dovuta ad abbassarlo, così io le ho chiesto almeno un senso a questa fase, lei sempre più risentita 2(sembrava che le mie dichiarazioni d'amore nn servissero a niente) mi ha detto che non mi deve dare alcun senso così abbiamo deciso di non sentirci più. Poco dopo l'ho chiamata solo per darle la buonanotte, dirle addio e chiederle scusa e l'ho trovata in lacrime, piangeva a dirotto ogni cosa io dicessi, così a quel punto non ho potuto fare a meno di dirle "ok è evidente che c'è un sentimento forte da parte di entrambi e non vogliamo dirci addio, ci sentiamo in questi giorni" e lei tra le lacrime mi ha detto che era d'accordo. Sembra "Via col vento".
[#13]
Utente
Mi sembra giusto dirvi come è andata a finire: è vero la paura può solo far rallentare l'amore ma non lo cancella. Non ho usato strategie, ho cercato di essere vicino alla mia fidanzata in questi 4 mesi di pausa senza soffocarla ma facendole sentire il mio amore. Non è stato per niente facile, ho dovuto essere molto paziente, ho dovuto gestire i suoi cambi d’umore, la sua rabbia e la sua diffidenza. Ma ho sempre creduto in lei e nel rapporto che abbiamo costruito in questi due anni. Questo però non sarebbe bastato se non mi fossi messo fortemente in discussione. Però quando l’amore c’è vince. Lei è tornata, all’inizio era reticente a vedermi, ma ho fatto in modo che ci vedessimo spesso, così alla fine quando si avverte ancora quella vibrazione nell’incrocio degli sguardi si decide di ripartire con un nuovo entusiasmo e con presupposti diversi. Mi rendo conto che spesso non sono le persone che sono sbagliate ma i rapporti. Perciò credo che l’amore necessiti sempre di una seconda chance.
Questo consulto ha ricevuto 14 risposte e 1.7k visite dal 03/03/2012.
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