Non riesco a superare una rottura
Sono una ragazza di 25 anni che è uscita da poco da una lunga relazione. è gia successo in passato che ci fossimo lasciati ma poi dopo mesi è sempre tornato. Questa volta ho saputo che da poco ha un'altra. Io non riesco a non chiamarlo a non smettere di chiedergli di ripensarci.. Sto rovinando la vita a me e a lui e non riesco a non farlo.. Non dormo la notte, ho attacchi di fame improvvisi ma non ho voglia di niente, mi stanno venendo anche alcune rughe... è solo un mese e mezzo che ci siamo lasciati e qualcosa mi dice che lui tornera ma io vorrei tutto e subito, ma cosi io non riesco ad andare avanti è un pensiero fisso dal quale non riesco a liberarmi.
[#1]
Gentile Ragazza,
oltre all'altalenanza tra unione e separazione, quali sono le motivazioni per cui questo legame naufraga frequentemente?
Conoscere altro di lei, ci aiuterebbe, sembre considerando i limiti del mezzo, ad indirizzarla verso una chiarificazione.
Saluti
oltre all'altalenanza tra unione e separazione, quali sono le motivazioni per cui questo legame naufraga frequentemente?
Conoscere altro di lei, ci aiuterebbe, sembre considerando i limiti del mezzo, ad indirizzarla verso una chiarificazione.
Saluti
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Gentile Ragazza,
oltre che per il suo benessere ed equilibrio psicologico, mi pare opportuno che Lei si rivolga ad uno psicologo di persona per farsi accompagnare e sostenere in questo momento di fragilità e sofferenza anche per queste sue affermazioni:
<<Io non riesco a non chiamarlo a non smettere di chiedergli di ripensarci.. Sto rovinando la vita a me e a lui e non riesco a non farlo>>.
Prima di tutto tale comportamento non può che risultare controproducente, nel caso vi sia effettivamente una speranza di ripensamento da parte del suo ex e, in secondo luogo, il rischio è quello di scivolare senza quasi accorgersene in comportamenti esasperati che potrebbero configurare un vero e proprio reato di stalking.
Le suggerisco di rivolgersi ad un Consultorio della sua città per incontrare uno psicologo in modo da riflettere sul suo disagio e sulle conseguenze negative (soprattutto per Lei) che esso comporta e cercare insieme una possibile soluzione.
Cordiali saluti.
oltre che per il suo benessere ed equilibrio psicologico, mi pare opportuno che Lei si rivolga ad uno psicologo di persona per farsi accompagnare e sostenere in questo momento di fragilità e sofferenza anche per queste sue affermazioni:
<<Io non riesco a non chiamarlo a non smettere di chiedergli di ripensarci.. Sto rovinando la vita a me e a lui e non riesco a non farlo>>.
Prima di tutto tale comportamento non può che risultare controproducente, nel caso vi sia effettivamente una speranza di ripensamento da parte del suo ex e, in secondo luogo, il rischio è quello di scivolare senza quasi accorgersene in comportamenti esasperati che potrebbero configurare un vero e proprio reato di stalking.
Le suggerisco di rivolgersi ad un Consultorio della sua città per incontrare uno psicologo in modo da riflettere sul suo disagio e sulle conseguenze negative (soprattutto per Lei) che esso comporta e cercare insieme una possibile soluzione.
Cordiali saluti.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#3]
Gentile ragazza,
quando una relazione di lunga durata termina, soprattutto quando la rottura si verifica contro la nostra volontà, è davvero doloroso. E' comprensibile il suo stato d'animo, le relazioni di amore sono delle forme di attaccamento molto profonde che quando si spezzano ci fanno sentire vuoti e spersi. Questo si verifica a maggior ragione se in qualche modo ne siamo diventati "dipendenti", se ci siamo isolati o se abbiamo dedicato tutte (o quasi) le nostre energie, soddisfazioni personali, aspirazioni, aspettative nella relazione. Quando c'è una separazione si vive un lutto che ci porta a vissuti di abbandono e solitudine, a volte di rabbia e di profonda tristezza. Lei afferma di "non riuscire ad andare avanti e a liberarsi di questo pensiero"... come se stesse cercando di elaborare questa rottura ma non ci riuscisse ancora... un mese e mezzo è davvero poco tempo... inoltre spera ancora possa non essere definitiva.
Personalmente non mi è chiara la sua richiesta qui su medicitalia... forse un po' di conforto? O pensa che possa esserci qualche cosa dentro di lei sul quale ha bisogno di confrontarsi con uno psicologo? Provi a pensarci un po' su...
quando una relazione di lunga durata termina, soprattutto quando la rottura si verifica contro la nostra volontà, è davvero doloroso. E' comprensibile il suo stato d'animo, le relazioni di amore sono delle forme di attaccamento molto profonde che quando si spezzano ci fanno sentire vuoti e spersi. Questo si verifica a maggior ragione se in qualche modo ne siamo diventati "dipendenti", se ci siamo isolati o se abbiamo dedicato tutte (o quasi) le nostre energie, soddisfazioni personali, aspirazioni, aspettative nella relazione. Quando c'è una separazione si vive un lutto che ci porta a vissuti di abbandono e solitudine, a volte di rabbia e di profonda tristezza. Lei afferma di "non riuscire ad andare avanti e a liberarsi di questo pensiero"... come se stesse cercando di elaborare questa rottura ma non ci riuscisse ancora... un mese e mezzo è davvero poco tempo... inoltre spera ancora possa non essere definitiva.
Personalmente non mi è chiara la sua richiesta qui su medicitalia... forse un po' di conforto? O pensa che possa esserci qualche cosa dentro di lei sul quale ha bisogno di confrontarsi con uno psicologo? Provi a pensarci un po' su...
Sarah Cervi
www.psicologadellosviluppo-roma.blogspot.it
www.comunitalaquiete.blogspot.it
[#4]
Utente
Vi ringrazio per tutte queste risposte. è la seconda volta che ci lasciamo ed entrambe le volte per litigi banali che diventano importanti in quanto lui non fa niente per risolvere le cose quando basterebbe poco. Io vorrei riuscire a smettere di cercarlo perche sentendolo sto solo piu male. scrivo perche mi sento depressa, persa, senza un punto di riferimento.. Mi chiedo quando è il caso di assumere medicinali o quando basta un semplice consulto da uno psicologo. E' come se una parte di me volesse uscire da questa storia e l'altra con la stessa forza voglia rimanerci con il cuore e la testa nel caso ci sia un possibile ritorno. Sto davvero male e non riesco nemmeno a proseguire con la mia vita
[#5]
Dice di sentire da una parte il desiderio e la volontà di uscire da questa relazione mentre dall'altra una "forza" che la trattiene ancorata a questa persona. Se questo "conflitto" tra due "tendenze" le impedisce di proseguire con la sua vita ciò che le suggerisco è di provare a risolvere questo stallo, e se sente di non trovare le risorse dentro di lei di cercarle fuori facendosi aiutare da un professionista che possa sostenerla e aiutarla a trovare dentro di lei la strada migliore. Prima di assumere medicinali sarebbe davvero utile che consultasse uno psicoterapeuta che valuterà se inviarla a chi di competenza per verificare se effettivamente ne ha bisogno. Lei è giovane e vale la pena che faccia un lavoro su se stessa (non affidandosi a una pastiglia ma alle sue risorse interiori) per riconquistare (o conquistare) la sua individualità e serenità.
Un saluto
Un saluto
[#6]
Utente
Vi ringrazio per tutte queste risposte. è la seconda volta che ci lasciamo ed entrambe le volte per litigi banali che diventano importanti in quanto lui non fa niente per risolvere le cose quando basterebbe poco. Io vorrei riuscire a smettere di cercarlo perche sentendolo sto solo piu male. scrivo perche mi sento depressa, persa, senza un punto di riferimento.. Mi chiedo quando è il caso di assumere medicinali o quando basta un semplice consulto da uno psicologo. E' come se una parte di me volesse uscire da questa storia e l'altra con la stessa forza voglia rimanerci con il cuore e la testa nel caso ci sia un possibile ritorno. Sto davvero male e non riesco nemmeno a proseguire con la mia vita
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L'ambivalenza nelle saparazioni, e' data dall' ambivalenza tra capire e sentire.
Valuti lei, magari con un supporto psicologico, se e quanto riesce a stare in questo doloroso ed angosciante stato emozionale.
I farmaci, non stemperano il dolore, lo sedano e non per lungo tempo, il lavoro di tipo pscologico, lavora sulla persona e sulla relazione.
Saluti
Valuti lei, magari con un supporto psicologico, se e quanto riesce a stare in questo doloroso ed angosciante stato emozionale.
I farmaci, non stemperano il dolore, lo sedano e non per lungo tempo, il lavoro di tipo pscologico, lavora sulla persona e sulla relazione.
Saluti
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 5k visite dal 02/03/2012.
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