Attacchi di ansia e principi di attacchi di panico
SALVE!
VORREI SOTTOPORVI 1 COSA CHE MI E' ACCADUTA IL 12 NOVEMBRE DEL 2011.
MI CHIAMO GABRIELE E SONO DI MILANO.PREMETTO CHE NON HO MAI SOFFERTO DI DISTURBI DI ANSIA NE DI ATTACCHI DI PANICO..MA SEMBREREBBE CHE ORA,IL PROBLEMA ESISTA.
PARTO DAL PRINCIPIO:NEL 2008 HO AVUTO 1 EMORRAGGIA INTERNA NELL'OCCHIO DESTRO CHE POI SI E' RISOLTA,MA IL PERIODO IN CUI AVEVO LA VISIONE PIENA DI MACCHIE MI HA,DICIAMO,SEGNATO.TANTO CHE VIVEVO,E MI CAPITA ANCORA,COL TIMORE CHE L'EMORRAGGIA TORNASSE.
AD OGNI MINI MACCHIA CHE USCIVA(MI HANNO DETTO CHE A VOLTE LE MACCHIE ESCONO PER STRESS)..MI ALLARMAVO.L'ANNO SCORSO,A NOVEMBRE 2010 E FEBBRAIO 2011 HO AVUTO 2 AUREE VISIVE SENZA EMICRANIA.NON DICO L'ANSIA CHE HO PROVATO IN QUEI MOMENTI,ANCHE SE COMUNQUE LA CONTROLLAVO,NON DEGENERAVA.
I MIEI TIMORI SULLA RICOMPARSA DELLE MACCHIE SONO TORNATI..L'OCULISTA CHE MI HA VISITATO HA DETTO CHE ERA TUTTO PERFETTO E CHE CAPITA DI AVERE QUESTI FENOMENI..A VOLTE PROPRIO PER STRESS.
ARRIVIAMO AL DUNQUE...
1 SETTIMANA PRIMA DEL 12 NOVEMBRE 2011,MENTRE ERO IN TRENO PER ANDARE DALLA MIA RAGAZZA ASSISTO AD 1 ATTACCO EPILETTICO DI UNA PERSONA IN TRENO.QUESTA COSA MI HA COME INFASTIDITO.NON SO COME DIRE..IL DISPIACERE DI NON AIUTARLO..NON SAPERE COME FARE.MI HA COME SEGNATO.
ARRIVIAMO AL 12 NOVEMBRE
ALLA SERA,GIOCO ALLA PLAYSTATION 3.IN QUESTO GIOCO CI SONO DEI FLASH..E' UN GIOCO A CUI HO GIOCATO MOLTE VOLTE.PREMETTO,NON SONO EPILETTICO,COSI' COME CONFERMATO DAGLI ESAMI CHE FARO' SUCCESSIVAMENTE...
MENTRE VEDO I FLASH..DICO A ME STESSO IN CONTINUAZIONE:"E SE MI VENISSE UN ATTACCO EPILETTICO?"...IL TIMORE SALE...LA PAURA...MI SENTO COME MANCARE...MA NON SVENGO...ANZI..MI SPAVENTO..COL CUORE CHE VA A MILLE...
LA SERATA CONTINUA TRANQUILLA..MA IO NON DICO NIENTE...PER NN ALLARMARE...TENGO TUTTO DENTRO(cOME HO SEMPRE FATTO)...NEI 3 GIORNI SEGUENTI PASSO GIORNATE IN CUI QUESTA SENSAZIONE DI SVENIMENTO TORNA...IL TUTTO DEGENERA...FINISCO AL PRONTO SOCCORSO..E...TUTTI ESAMI PERFETTI...DIAGNOSI:DISTURBO DI ANSIA E ATTACCHI DI PANICO..
QUESTO,A VERONA.
A DICEMBRE,A MILANO,RIFINISCO AL PRONTO SOCCORSO PERCHE' SENTO SEMPRE COME SE MI VENISSE DA SVENIRE...
MI FANNO ESAMI DEL SANGUE,TAC,ELETTROCARDIOGRAMMA...TUTTO PERFETTO.DIAGNOSI:ATTACCHI DI ANSIA E PRINCIPI DI ATTACCHI DI PANICO..
IO NON HO MAI SOFFERTO DI QUESTE COSE..ORA PRENDO SOLO L'ANSIOLITICO "EN" CHE MI TIENE A BADA QUESTI MOMENTI IN CUI SENTO CHE L'ANSIA..E' COME NON FOSSE PIU GESTIBILE.NON ARRIVO MAI ALL'ATTACCO DI PANICO,MA A VOLTE,HO LA SENSAZIONE DI SVENIMENTO CHE MI IMPAURISCE.MI HANNO DETTO CHE E' UNO DEI SINTOMI DELL'ANSIA.
AVEVO AVUTO 1 MIGLIORAMENTO A GENNAIO.MA SETTIMANA SCORSA,FISSANDOMI ANCORA UNA VOLTA SULLE MACCHIE..RIECCO I SINTOMI DI INQUIETUDINE E TUTTO IL RESTO..CHE PERSISTONO..
AVREI BISOGNO DI UN PARERE DA VOI ESPERTI..E SE POSSIBILE,INDICARMI 1 PSICOTERAPEUTA A MILANO.
DIMENTICAVO:HO 37 ANNI E NON FACCIO USO DI ALCUNA DROGA.
TAC,RISONANZA ENCEFALICA,ECOCARDIOGRAMMA,EGG,ECG TUTTI NEGATIVI.
GABRIELE
VORREI SOTTOPORVI 1 COSA CHE MI E' ACCADUTA IL 12 NOVEMBRE DEL 2011.
MI CHIAMO GABRIELE E SONO DI MILANO.PREMETTO CHE NON HO MAI SOFFERTO DI DISTURBI DI ANSIA NE DI ATTACCHI DI PANICO..MA SEMBREREBBE CHE ORA,IL PROBLEMA ESISTA.
PARTO DAL PRINCIPIO:NEL 2008 HO AVUTO 1 EMORRAGGIA INTERNA NELL'OCCHIO DESTRO CHE POI SI E' RISOLTA,MA IL PERIODO IN CUI AVEVO LA VISIONE PIENA DI MACCHIE MI HA,DICIAMO,SEGNATO.TANTO CHE VIVEVO,E MI CAPITA ANCORA,COL TIMORE CHE L'EMORRAGGIA TORNASSE.
AD OGNI MINI MACCHIA CHE USCIVA(MI HANNO DETTO CHE A VOLTE LE MACCHIE ESCONO PER STRESS)..MI ALLARMAVO.L'ANNO SCORSO,A NOVEMBRE 2010 E FEBBRAIO 2011 HO AVUTO 2 AUREE VISIVE SENZA EMICRANIA.NON DICO L'ANSIA CHE HO PROVATO IN QUEI MOMENTI,ANCHE SE COMUNQUE LA CONTROLLAVO,NON DEGENERAVA.
I MIEI TIMORI SULLA RICOMPARSA DELLE MACCHIE SONO TORNATI..L'OCULISTA CHE MI HA VISITATO HA DETTO CHE ERA TUTTO PERFETTO E CHE CAPITA DI AVERE QUESTI FENOMENI..A VOLTE PROPRIO PER STRESS.
ARRIVIAMO AL DUNQUE...
1 SETTIMANA PRIMA DEL 12 NOVEMBRE 2011,MENTRE ERO IN TRENO PER ANDARE DALLA MIA RAGAZZA ASSISTO AD 1 ATTACCO EPILETTICO DI UNA PERSONA IN TRENO.QUESTA COSA MI HA COME INFASTIDITO.NON SO COME DIRE..IL DISPIACERE DI NON AIUTARLO..NON SAPERE COME FARE.MI HA COME SEGNATO.
ARRIVIAMO AL 12 NOVEMBRE
ALLA SERA,GIOCO ALLA PLAYSTATION 3.IN QUESTO GIOCO CI SONO DEI FLASH..E' UN GIOCO A CUI HO GIOCATO MOLTE VOLTE.PREMETTO,NON SONO EPILETTICO,COSI' COME CONFERMATO DAGLI ESAMI CHE FARO' SUCCESSIVAMENTE...
MENTRE VEDO I FLASH..DICO A ME STESSO IN CONTINUAZIONE:"E SE MI VENISSE UN ATTACCO EPILETTICO?"...IL TIMORE SALE...LA PAURA...MI SENTO COME MANCARE...MA NON SVENGO...ANZI..MI SPAVENTO..COL CUORE CHE VA A MILLE...
LA SERATA CONTINUA TRANQUILLA..MA IO NON DICO NIENTE...PER NN ALLARMARE...TENGO TUTTO DENTRO(cOME HO SEMPRE FATTO)...NEI 3 GIORNI SEGUENTI PASSO GIORNATE IN CUI QUESTA SENSAZIONE DI SVENIMENTO TORNA...IL TUTTO DEGENERA...FINISCO AL PRONTO SOCCORSO..E...TUTTI ESAMI PERFETTI...DIAGNOSI:DISTURBO DI ANSIA E ATTACCHI DI PANICO..
QUESTO,A VERONA.
A DICEMBRE,A MILANO,RIFINISCO AL PRONTO SOCCORSO PERCHE' SENTO SEMPRE COME SE MI VENISSE DA SVENIRE...
MI FANNO ESAMI DEL SANGUE,TAC,ELETTROCARDIOGRAMMA...TUTTO PERFETTO.DIAGNOSI:ATTACCHI DI ANSIA E PRINCIPI DI ATTACCHI DI PANICO..
IO NON HO MAI SOFFERTO DI QUESTE COSE..ORA PRENDO SOLO L'ANSIOLITICO "EN" CHE MI TIENE A BADA QUESTI MOMENTI IN CUI SENTO CHE L'ANSIA..E' COME NON FOSSE PIU GESTIBILE.NON ARRIVO MAI ALL'ATTACCO DI PANICO,MA A VOLTE,HO LA SENSAZIONE DI SVENIMENTO CHE MI IMPAURISCE.MI HANNO DETTO CHE E' UNO DEI SINTOMI DELL'ANSIA.
AVEVO AVUTO 1 MIGLIORAMENTO A GENNAIO.MA SETTIMANA SCORSA,FISSANDOMI ANCORA UNA VOLTA SULLE MACCHIE..RIECCO I SINTOMI DI INQUIETUDINE E TUTTO IL RESTO..CHE PERSISTONO..
AVREI BISOGNO DI UN PARERE DA VOI ESPERTI..E SE POSSIBILE,INDICARMI 1 PSICOTERAPEUTA A MILANO.
DIMENTICAVO:HO 37 ANNI E NON FACCIO USO DI ALCUNA DROGA.
TAC,RISONANZA ENCEFALICA,ECOCARDIOGRAMMA,EGG,ECG TUTTI NEGATIVI.
GABRIELE
[#1]
Gentile Ragazzo,
la scelta della psicoterapia è una valida soluzione da associare all'utilizzo della farmacoterapia.
Può cercare all'internod el notro portale, inserendo psicologi psicoterapeuti Milano, troverà validi e formati professionisti, che sapranno dare un nome ed un volto al suo disagio.
Saluti
la scelta della psicoterapia è una valida soluzione da associare all'utilizzo della farmacoterapia.
Può cercare all'internod el notro portale, inserendo psicologi psicoterapeuti Milano, troverà validi e formati professionisti, che sapranno dare un nome ed un volto al suo disagio.
Saluti
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Gentile Utente,
quello che Le è capitato e che Lei ha descritto bene sembra proprio un attacco d'ansia.
"E SE MI VENISSE UN ATTACCO EPILETTICO?"
Probabilmente questa Sua preoccupazione, supportata dalla scena cui ha assistito sul treno ha alimentato e amplificato il Suo timore fino al panico e al PS.
Però bisogna contestualizzare bene l'accaduto e comprendere anche come funzionano queste preziose emozioni quali l'ansia e il panico.
La paura è un prodotto dell’evoluzione. Una specie incapace di provare paura si estinguerebbe velocemente perché non si accorgerebbe dei pericoli e non saprebbe reagirvi. La paura viene dalla previsione di un possibile danno e prepara l’organismo ad affrontare il pericolo nel migliore dei modi, innalzando il tono adrenergico: il cuore batte più velocemente per portare più sangue ai muscoli che servono al movimento; il respiro si fa più frequente per avere più ossigeno a disposizione per tutte le attività; la cute diventa pallida perché il sangue va verso i muscoli, anche per ridurre il rischio di perderlo a seguito di una ferita cutanea; il tono muscolare aumenta fino a causare tremori come negli atleti pronti a scattare per una gara; il tubo digerente sospende le sue attività perché non è il caso di sprecare energie in attività al momento inutili alla sopravvivenza; tutti i sensi aumentano la loro vigilanza sull’ambiente e la loro sensibilità agli stimoli esterni. La paura ha un’espressione transculturale e quindi non appresa, bensì geneticamente determinata e comprensibile a tutti gli esseri umani senza barriera di razza, cultura o lingua.
L’ansia è una reazione di paura di fronte a un evento che normalmente non viene considerato spaventoso. La persona che la sperimenta non è in grado di spiegarselo e la ritiene ingiustificata o perlomeno eccessiva e indesiderata. Questo però solo apparentemente. In realtà la persona che vive un evento innocuo come molto pericoloso e tale da giustificare la reazione di paura vede in pericolo il raggiungimento di alcuni scopi importanti. L’ansia allora non è immotivata e senza senso, ma è causata da precise valutazioni, pur se esagerate e assolute, che trasformano qualcosa di apparentemente innocuo per la maggior parte delle persone in un evento oltremodo pericoloso per il soggetto.
Se nella paura il pericolo è presente e vicino, nell’ansia i pericoli sono ipotetici e distanti e per l’ansioso non c’è limite alle ipotesi negative. Questa è la ragione per la quale spesso si instaura il rimuginio che ha per oggetto ciò di più sgradevole può capitare. Inoltre l’ansioso si preoccupa per questioni che non sono modificabili e pertanto preoccuparsene non diminuirà la possibilità che essi potranno realizzarsi e il rimuginio rende la vita indubbiamente più pesante. Chi soffre d’ansia, per questa regione, spreca un sacco di energie. Quindi che cosa accade? Accade che lo scenario che dobbiamo affrontare è decisamente diverso da una savana con pericoli di quel tipo, ma che gli strumenti emotivi a nostra disposizione sono gli stessi. Pertanto il risultato è che quando avvertiamo sul treno ad es. una minaccia nei nostri confronti avremmo voglia di scappare oppure di attaccarlo. Invece dobbiamo restare seduti garbatamente e, sorridendo, cercare di capire e, se possibile, fornire aiuto. Tuttavia si attiva lo stesso meccanismo che si attiverebbe se fossimo davvero nella savana: il sangue viene dirottato verso i muscoli, tachicardia e tachipnea, pallore, blocco della digestione, ecc…
Il panico si distingue dall’intensa paura e dal disagio accompagnato da questa sintomatologia. Ha un inizio improvviso, raggiunge rapidamente l’apice (dieci minuti o meno) ed è accompagnato da un senso di pericolo e di catastrofe imminente e dall’urgenza di allontanarsi. Tra i sintomi somatici o cognitivi ci sono: palpitazioni, sudore, tremori, dispnea, sensazione di soffocamento, sensazione di asfissia, vertigini, sensazioni di testa vuota, derealizzazione o depersonalizzazione, paura di perdere il controllo o di impazzire, paura di morire, vampate di calore, parestesie.
Una psicoterapia molto efficace per la cura di questi disturbi è la psicoterapia cognitivo-comportamentale.
Per scegliere uno psicoterapeuta a Milano può consultare il sito www.opl.it
Buona giornata,
quello che Le è capitato e che Lei ha descritto bene sembra proprio un attacco d'ansia.
"E SE MI VENISSE UN ATTACCO EPILETTICO?"
Probabilmente questa Sua preoccupazione, supportata dalla scena cui ha assistito sul treno ha alimentato e amplificato il Suo timore fino al panico e al PS.
Però bisogna contestualizzare bene l'accaduto e comprendere anche come funzionano queste preziose emozioni quali l'ansia e il panico.
La paura è un prodotto dell’evoluzione. Una specie incapace di provare paura si estinguerebbe velocemente perché non si accorgerebbe dei pericoli e non saprebbe reagirvi. La paura viene dalla previsione di un possibile danno e prepara l’organismo ad affrontare il pericolo nel migliore dei modi, innalzando il tono adrenergico: il cuore batte più velocemente per portare più sangue ai muscoli che servono al movimento; il respiro si fa più frequente per avere più ossigeno a disposizione per tutte le attività; la cute diventa pallida perché il sangue va verso i muscoli, anche per ridurre il rischio di perderlo a seguito di una ferita cutanea; il tono muscolare aumenta fino a causare tremori come negli atleti pronti a scattare per una gara; il tubo digerente sospende le sue attività perché non è il caso di sprecare energie in attività al momento inutili alla sopravvivenza; tutti i sensi aumentano la loro vigilanza sull’ambiente e la loro sensibilità agli stimoli esterni. La paura ha un’espressione transculturale e quindi non appresa, bensì geneticamente determinata e comprensibile a tutti gli esseri umani senza barriera di razza, cultura o lingua.
L’ansia è una reazione di paura di fronte a un evento che normalmente non viene considerato spaventoso. La persona che la sperimenta non è in grado di spiegarselo e la ritiene ingiustificata o perlomeno eccessiva e indesiderata. Questo però solo apparentemente. In realtà la persona che vive un evento innocuo come molto pericoloso e tale da giustificare la reazione di paura vede in pericolo il raggiungimento di alcuni scopi importanti. L’ansia allora non è immotivata e senza senso, ma è causata da precise valutazioni, pur se esagerate e assolute, che trasformano qualcosa di apparentemente innocuo per la maggior parte delle persone in un evento oltremodo pericoloso per il soggetto.
Se nella paura il pericolo è presente e vicino, nell’ansia i pericoli sono ipotetici e distanti e per l’ansioso non c’è limite alle ipotesi negative. Questa è la ragione per la quale spesso si instaura il rimuginio che ha per oggetto ciò di più sgradevole può capitare. Inoltre l’ansioso si preoccupa per questioni che non sono modificabili e pertanto preoccuparsene non diminuirà la possibilità che essi potranno realizzarsi e il rimuginio rende la vita indubbiamente più pesante. Chi soffre d’ansia, per questa regione, spreca un sacco di energie. Quindi che cosa accade? Accade che lo scenario che dobbiamo affrontare è decisamente diverso da una savana con pericoli di quel tipo, ma che gli strumenti emotivi a nostra disposizione sono gli stessi. Pertanto il risultato è che quando avvertiamo sul treno ad es. una minaccia nei nostri confronti avremmo voglia di scappare oppure di attaccarlo. Invece dobbiamo restare seduti garbatamente e, sorridendo, cercare di capire e, se possibile, fornire aiuto. Tuttavia si attiva lo stesso meccanismo che si attiverebbe se fossimo davvero nella savana: il sangue viene dirottato verso i muscoli, tachicardia e tachipnea, pallore, blocco della digestione, ecc…
Il panico si distingue dall’intensa paura e dal disagio accompagnato da questa sintomatologia. Ha un inizio improvviso, raggiunge rapidamente l’apice (dieci minuti o meno) ed è accompagnato da un senso di pericolo e di catastrofe imminente e dall’urgenza di allontanarsi. Tra i sintomi somatici o cognitivi ci sono: palpitazioni, sudore, tremori, dispnea, sensazione di soffocamento, sensazione di asfissia, vertigini, sensazioni di testa vuota, derealizzazione o depersonalizzazione, paura di perdere il controllo o di impazzire, paura di morire, vampate di calore, parestesie.
Una psicoterapia molto efficace per la cura di questi disturbi è la psicoterapia cognitivo-comportamentale.
Per scegliere uno psicoterapeuta a Milano può consultare il sito www.opl.it
Buona giornata,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Se vuole, può leggere anche questo articolo:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1633-asportazione-chirurgica-dello-stato-ansioso.html
Un cordiale saluto,
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1633-asportazione-chirurgica-dello-stato-ansioso.html
Un cordiale saluto,
[#4]
Ex utente
dottoressa raldone e dottoressa pileci..INFINITE GRAZIE PER LE VOSTRE RISPOSTE...
ora mi sono piu chiare molte cose...e trovo moltissime analogie con cio' che mi disse una mia amica psicologa..
analizzando esattamente quello che mi ha scritto,dottoressa pileci..allora posso affermare che..per quanto in minima parte...si..ho avuto e a volte ho...degli attacchi di panico..non eclatanti..ma ci sono momenti in cui sento vertigini(che mi allarmano da matti)..tachicardia...a volte aumento di respiro...
il 12 novembre avevo addirittura quasi tutti i sintomi sopra descritti...anche l'effetto di derealizzazione..che...per quanto fastidiosissimo e sgradevole..mi porta a pensare quanto possa essere affascinante la mente...rendere un luogo conosciuto..ad esempio...come se fosse quasi etereo..non tangibile...a me estraneo e quasi spaventoso..
cerchero' assolutamente sui link che mi avete mandato uno psicoterapeuta..oltre a leggere attentamente l'articolo riguardo l'ansia.
io preferirei sicuramente un'approccio psicoterapeutico...gia non mi piace il dover assumere un'ansiolitico (ne prendo 3..4 gocce al pomeriggio...e 3,4 gocce la ser prima di dormire..)...e non mi andrebbe affatto di assumere degli antidepressivi (mi sono stati prescritti...ma non gli ho presi...se devo uscirne...non voglio andare ad interagire farmacologicamente con zone del cervello!!)...
come ultimo aggiornamento...posso dire che ora va un po' meglio...anche se ogni tanto..qando sento le vertigini...quest'ansia inizia un po' a salire..la mia ricaduta non e' certo confrontabile con il primo evento...ma..sarebbe opportuno far si' che tutto torni al posto giusto..
posso sempre scrivervi qui per aggiornarvi sulla mia situazione?
gabriele
ora mi sono piu chiare molte cose...e trovo moltissime analogie con cio' che mi disse una mia amica psicologa..
analizzando esattamente quello che mi ha scritto,dottoressa pileci..allora posso affermare che..per quanto in minima parte...si..ho avuto e a volte ho...degli attacchi di panico..non eclatanti..ma ci sono momenti in cui sento vertigini(che mi allarmano da matti)..tachicardia...a volte aumento di respiro...
il 12 novembre avevo addirittura quasi tutti i sintomi sopra descritti...anche l'effetto di derealizzazione..che...per quanto fastidiosissimo e sgradevole..mi porta a pensare quanto possa essere affascinante la mente...rendere un luogo conosciuto..ad esempio...come se fosse quasi etereo..non tangibile...a me estraneo e quasi spaventoso..
cerchero' assolutamente sui link che mi avete mandato uno psicoterapeuta..oltre a leggere attentamente l'articolo riguardo l'ansia.
io preferirei sicuramente un'approccio psicoterapeutico...gia non mi piace il dover assumere un'ansiolitico (ne prendo 3..4 gocce al pomeriggio...e 3,4 gocce la ser prima di dormire..)...e non mi andrebbe affatto di assumere degli antidepressivi (mi sono stati prescritti...ma non gli ho presi...se devo uscirne...non voglio andare ad interagire farmacologicamente con zone del cervello!!)...
come ultimo aggiornamento...posso dire che ora va un po' meglio...anche se ogni tanto..qando sento le vertigini...quest'ansia inizia un po' a salire..la mia ricaduta non e' certo confrontabile con il primo evento...ma..sarebbe opportuno far si' che tutto torni al posto giusto..
posso sempre scrivervi qui per aggiornarvi sulla mia situazione?
gabriele
[#5]
Ex utente
ah...volevo aggiungere una cosa dottoressa pileci!
questa sua frase:"il tono muscolare aumenta fino a causare tremori come negli atleti pronti a scattare per una gara"...ci azzecca in pieno...pensi che quando ho avuto il primo evento,il 12 novembre...fino al mese successivo..avevo proprio questa sensazione...in tutto il corpo....senza contare che avevo come un formicolio alle gambe...come se dai piedi..salisse fino alla testa...era una sensazione terribile..non so se puo' parlare di parestesia..perche' non erano come adormentate le gambe..ma..questo formicolio era tipo..una specie...non saprei..di solletico.
questa sua frase:"il tono muscolare aumenta fino a causare tremori come negli atleti pronti a scattare per una gara"...ci azzecca in pieno...pensi che quando ho avuto il primo evento,il 12 novembre...fino al mese successivo..avevo proprio questa sensazione...in tutto il corpo....senza contare che avevo come un formicolio alle gambe...come se dai piedi..salisse fino alla testa...era una sensazione terribile..non so se puo' parlare di parestesia..perche' non erano come adormentate le gambe..ma..questo formicolio era tipo..una specie...non saprei..di solletico.
[#6]
Gentile Gabriele,
la terapia farmacologica impostata dal medico va discussa con il medico che l'ha prescritta. Anche in caso di difficoltà ad assumerla.
Nei disturbi d'ansia ci sono evidenze empiriche sull'efficacia della terapia farmacologica e psicologica insieme. Quindi non prenda iniziative personali sull'uso dei farmaci, ma può comunicare allo psichiatra che idea ha sui farmaci e sul loro utilizzo, se ha qualche timore di dipendenza dal farmaco, ecc...
Obiettivo della psicoterapia invece è la gestione del sintomo e la comprensione del proprio modo di funzionare. Poi, scoprirà anche come mai gli attacchi di panico si sono verificati proprio in questo momento della Sua vita.
Attendiamo sue notizie.
Un cordiale saluto,
la terapia farmacologica impostata dal medico va discussa con il medico che l'ha prescritta. Anche in caso di difficoltà ad assumerla.
Nei disturbi d'ansia ci sono evidenze empiriche sull'efficacia della terapia farmacologica e psicologica insieme. Quindi non prenda iniziative personali sull'uso dei farmaci, ma può comunicare allo psichiatra che idea ha sui farmaci e sul loro utilizzo, se ha qualche timore di dipendenza dal farmaco, ecc...
Obiettivo della psicoterapia invece è la gestione del sintomo e la comprensione del proprio modo di funzionare. Poi, scoprirà anche come mai gli attacchi di panico si sono verificati proprio in questo momento della Sua vita.
Attendiamo sue notizie.
Un cordiale saluto,
[#7]
Ex utente
dottoressa pileci,grazie per la sua velocita' nella risposta.
in effetti prendere iniziative personali non e' la cosa piu giusta..ha ragione..sa,non credevo che ci fossero delle evidenze empiriche di efficacia farmacologica associata a terapia psicologica.
per intenderci,credevo che facendo psicoterapia,ad esempio..forse...solo degli ansiolitici sarebbero da prendere in considerazione.anche se mi ha appena detto che e' la gestione del sintomo e la comprensione del proprio modo di funzionare.
le faccio un'ultima domanda...una mia ipotesi...
e' vero che ho sempre avuto preoccupazioni riguardo le persone a cui voglio bene...ma..potrei affermare che dopo il 2008...con il mio problema agli occhi e' come se mi fossi sentito di colpo...vulnerabile...quindi..
e' possibile che...le mie continue paure...i miei pensieri..le preoccupazioni per gli occhi..mi abbiano portato a questo?..come appunto un contenitore che...prima o poi...scoppia(l'episodio del treno altro non e' che l'ennesimo elemento da sommare a livello di paure..la cosiddetta goccia che fa traboccare il baso)..
ancora grazie..
un cordiale saluto a lei
e...ho letto il suo articolo....davvero interessantissimo e vero...se puo' linkarmi altri suoi articoli a riguardo..sarei lieto di leggerli..
gabriele
in effetti prendere iniziative personali non e' la cosa piu giusta..ha ragione..sa,non credevo che ci fossero delle evidenze empiriche di efficacia farmacologica associata a terapia psicologica.
per intenderci,credevo che facendo psicoterapia,ad esempio..forse...solo degli ansiolitici sarebbero da prendere in considerazione.anche se mi ha appena detto che e' la gestione del sintomo e la comprensione del proprio modo di funzionare.
le faccio un'ultima domanda...una mia ipotesi...
e' vero che ho sempre avuto preoccupazioni riguardo le persone a cui voglio bene...ma..potrei affermare che dopo il 2008...con il mio problema agli occhi e' come se mi fossi sentito di colpo...vulnerabile...quindi..
e' possibile che...le mie continue paure...i miei pensieri..le preoccupazioni per gli occhi..mi abbiano portato a questo?..come appunto un contenitore che...prima o poi...scoppia(l'episodio del treno altro non e' che l'ennesimo elemento da sommare a livello di paure..la cosiddetta goccia che fa traboccare il baso)..
ancora grazie..
un cordiale saluto a lei
e...ho letto il suo articolo....davvero interessantissimo e vero...se puo' linkarmi altri suoi articoli a riguardo..sarei lieto di leggerli..
gabriele
[#8]
Gentile Gabriele,
le ragioni possono essere molte e diverse tra loro ma è giusto e corretto vederle con uno psicoterapeuta in quanto da qui potremmo fare delle ipotesi che poi dovrebbero essere verificate.
Tenga presente che il maggior esperto sul Suo conto è Lei stesso; lo psicoterapeuta le mostrerà la strada e faciliterà il processo, ma le risposte e i significati devono sempre costruiti insieme.
Saluti,
le ragioni possono essere molte e diverse tra loro ma è giusto e corretto vederle con uno psicoterapeuta in quanto da qui potremmo fare delle ipotesi che poi dovrebbero essere verificate.
Tenga presente che il maggior esperto sul Suo conto è Lei stesso; lo psicoterapeuta le mostrerà la strada e faciliterà il processo, ma le risposte e i significati devono sempre costruiti insieme.
Saluti,
[#9]
Caro Gabriele,
è vero che l'ansia può provocare innumerevoli sintomi fisici ( www.medicitalia.it/minforma/Psicologia/1064/Quando-il-corpo-va-in-ansia-i-sintomi-fisici-dei-Disturbi-d-Ansia ), ma non vorrei che lei iniziasse a pensare di potersi provocare mediante la preoccupazione un'altra emorragia, perchè così non è.
E' molto probabile che, dopo quel primo problema fisico, la sua attenzione si sia talmente spostata sul suo corpo da amplificare la sensazione di vulnerabilità ad eventi non controllabili (come è appunto un'emorragia interna).
E' altrettanto comprensibile che, sentendosi lei fragile e vulnerabile, provi le stesse sensazioni anche nei riguardi delle persone alle quali tiene.
E' certo che vivere con la mente troppo spesso occupata da pensieri di quel tipo può portare ad un accumulo di tensione, che poi si "libera" con l'attacco di panico, ma poichè ogni caso è diverso dagli altri potrà approfondire la questione di persona con l'aiuto di uno psicologo.
Se vuole può reperire uno o più nominativi anche consultando l'elenco degli iscritti a questo sito.
Le faccio tanti auguri,
è vero che l'ansia può provocare innumerevoli sintomi fisici ( www.medicitalia.it/minforma/Psicologia/1064/Quando-il-corpo-va-in-ansia-i-sintomi-fisici-dei-Disturbi-d-Ansia ), ma non vorrei che lei iniziasse a pensare di potersi provocare mediante la preoccupazione un'altra emorragia, perchè così non è.
E' molto probabile che, dopo quel primo problema fisico, la sua attenzione si sia talmente spostata sul suo corpo da amplificare la sensazione di vulnerabilità ad eventi non controllabili (come è appunto un'emorragia interna).
E' altrettanto comprensibile che, sentendosi lei fragile e vulnerabile, provi le stesse sensazioni anche nei riguardi delle persone alle quali tiene.
E' certo che vivere con la mente troppo spesso occupata da pensieri di quel tipo può portare ad un accumulo di tensione, che poi si "libera" con l'attacco di panico, ma poichè ogni caso è diverso dagli altri potrà approfondire la questione di persona con l'aiuto di uno psicologo.
Se vuole può reperire uno o più nominativi anche consultando l'elenco degli iscritti a questo sito.
Le faccio tanti auguri,
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#10]
Ex utente
salve!!Scusate il ritardo nella mia risposta..ma il pc era un po' fuori uso!!:)
no,dottoressa flavia,grazie al cielo non ho il timore di provocarmi un'altra emorraggia attraverso la preoccupazione.
diciamo che pero'..spesso il pensiero che possa tornarmi mi tornenta...cosa assai improbabile..visto che tralaltro nn fumo piu da un'anno(il 26 febbraio :) ) e..da novembre ho smesso anche coi caffe'...
oggi ad esempio..ho avuto un'attaco di ansia..malgrado avessi preso 3 gocce di EN..tutto perche' avendo un'influenza intestinale e sentendomi fuoriposto..il malessere ci ha messo poco a farmi sentire in ansia...con i maledetti giramenti di testa..
volevo sapere una cosa..io probabilmente soffro di ansia generalizzata..i sintomi e lo stato corrispondono perfettamente..proprio perche' gli attacchi arrivano senza motivo apparente..ecco..se prima del 12 novembre..uno stato di ansia mi era comunque gestibile..una volta trasormatosi in disturbo..con il panico annesso..non c'e' la possibilita' che possa regredire?..non so se mi sono spiegato bene..
so che tutto parte da me stesso..ed io dovro' essere il primo a combaterlo..anche insieme allo psicoterapeuta..ma..che a livello inconscio possa risolversi..non e' possibile,vero?
augurandovi un bellissimo sabato sera spero di non essere stato troppo fastidioso con le mie domande curiose!
gabriele
no,dottoressa flavia,grazie al cielo non ho il timore di provocarmi un'altra emorraggia attraverso la preoccupazione.
diciamo che pero'..spesso il pensiero che possa tornarmi mi tornenta...cosa assai improbabile..visto che tralaltro nn fumo piu da un'anno(il 26 febbraio :) ) e..da novembre ho smesso anche coi caffe'...
oggi ad esempio..ho avuto un'attaco di ansia..malgrado avessi preso 3 gocce di EN..tutto perche' avendo un'influenza intestinale e sentendomi fuoriposto..il malessere ci ha messo poco a farmi sentire in ansia...con i maledetti giramenti di testa..
volevo sapere una cosa..io probabilmente soffro di ansia generalizzata..i sintomi e lo stato corrispondono perfettamente..proprio perche' gli attacchi arrivano senza motivo apparente..ecco..se prima del 12 novembre..uno stato di ansia mi era comunque gestibile..una volta trasormatosi in disturbo..con il panico annesso..non c'e' la possibilita' che possa regredire?..non so se mi sono spiegato bene..
so che tutto parte da me stesso..ed io dovro' essere il primo a combaterlo..anche insieme allo psicoterapeuta..ma..che a livello inconscio possa risolversi..non e' possibile,vero?
augurandovi un bellissimo sabato sera spero di non essere stato troppo fastidioso con le mie domande curiose!
gabriele
[#11]
"se prima del 12 novembre..uno stato di ansia mi era comunque gestibile..una volta trasormatosi in disturbo..con il panico annesso..non c'e' la possibilita' che possa regredire?"
Direi di no, perchè la sua sensibilità a quanto accade nel suo corpo si è notevolmente accentuata e infatti lei ci dice:
"ho avuto un'attacco di ansia..malgrado avessi preso 3 gocce di EN..tutto perche' avendo un'influenza intestinale e sentendomi fuoriposto..il malessere ci ha messo poco a farmi sentire in ansia...con i maledetti giramenti di testa..."
Attualmente le basta quindi sentirsi fuori posto fisicamente perchè si scateni l'ansia, il che configura un meccanismo che non può regredire da solo perchè si rinforza ogni volta che lei percepisce un segno di malessere fisico e non è in grado di tranquillizzarsi.
La cosa milgiore che può fare per sè stesso è contattare quanto prima uno psicologo per porre fine a questa dinamica che sta influenzando negativamente la sua vita.
Direi di no, perchè la sua sensibilità a quanto accade nel suo corpo si è notevolmente accentuata e infatti lei ci dice:
"ho avuto un'attacco di ansia..malgrado avessi preso 3 gocce di EN..tutto perche' avendo un'influenza intestinale e sentendomi fuoriposto..il malessere ci ha messo poco a farmi sentire in ansia...con i maledetti giramenti di testa..."
Attualmente le basta quindi sentirsi fuori posto fisicamente perchè si scateni l'ansia, il che configura un meccanismo che non può regredire da solo perchè si rinforza ogni volta che lei percepisce un segno di malessere fisico e non è in grado di tranquillizzarsi.
La cosa milgiore che può fare per sè stesso è contattare quanto prima uno psicologo per porre fine a questa dinamica che sta influenzando negativamente la sua vita.
[#12]
Le sue non sono domande "curiose", sono domande da ansioso. O per essere più precisi, sono richieste di rassicurazione. Solo che le rassicurazioni, all'ansioso, lì per lì lo fanno stare meglio, ma alla lunga possono esacerbare il problema.
Perciò spenga il pc e si rivolga di persona a uno psicologo psicoterapeuta esperto in disturbi d'ansia (ad es. strategico o comportamentale).
Continuare a postare qui le sue ansie contribuirà solo a farle aumentare.
Cordiali saluti
Perciò spenga il pc e si rivolga di persona a uno psicologo psicoterapeuta esperto in disturbi d'ansia (ad es. strategico o comportamentale).
Continuare a postare qui le sue ansie contribuirà solo a farle aumentare.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#15]
Ex utente
salve!ho iniziato il primo incontro con lo psicoterapeuta...ed e' andato benissimo!!:)....ora va molto meglio..anche se a volte...sono soggetto a delle mini ricadute...come stasera..in cui...ho avuto una normalissima extrasistole...e mi e' venuto un'attacco di ansia..con effetto nodo alla gola...
l'ansia..e' davvero una cosa fastidiosissima...
l'ansia..e' davvero una cosa fastidiosissima...
[#17]
Ha appena iniziato, è normale che i sintomi siano ancora presenti.
L'importante è che lei abbia preso e attuato la decisione di farsi aiutare, ed è sicuramente molto positivo che si sia trovato bene con lo psicologo che ha contattato.
Le faccio tanti auguri,
L'importante è che lei abbia preso e attuato la decisione di farsi aiutare, ed è sicuramente molto positivo che si sia trovato bene con lo psicologo che ha contattato.
Le faccio tanti auguri,
Questo consulto ha ricevuto 17 risposte e 4.6k visite dal 01/03/2012.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.