Psicoterapia sì...o no? Datemi un parere..ho bisogno del vostro aiuto
Gentili dottori,
vi scrivo perchè ho la necessità di sapere se a vostro avviso devo intraprendere un percorso di psicoterapia..e semmai verso che tipo di specialista dovrei rivolgermi.
Sono una ragazza di 23 anni, studio e sono fidanzata da un pò, anche se la storia attraversa alti e bassi e la responsabilità è prevalentemente mia,che sono in perenne crisi per un motivo o per un altro. Beh...il problema principale per il quale scrivo è che circa 3 anni fa, ho conosciuto un ragazzo con il quale c'è stata subito una simpatia,che però non ha avuto risvolti in quanto ho dovuto lasciare la città nella quale ci siamo incontrati. Per un annetto non ho avuto più sue notizie, poi un bel giorno arriva una sua telefonata e ricominciamo a sentirci.Tutto sembra prendere la piega giusta, la complicità che avevamo avuto sin dall'inizio non era svanita, decidiamo assolutamente di rivederci, ci diciamo che la distanza se davvero lo vogliamo non costituirà un problema. Tante belle parole, si risvegliano in me delle emozioni forti, mi sembra di toccare il cielo con un dito..finchè lui un giorno non sparisce, all'improvviso, così come era tornato nella mia vita. Ovviamente ho continuato a cercarlo:telefonate,messaggi, mail..a volte si negava, a volte rispondeva, ma senza dare una reale spiegazione ai miei interrogativi. Insomma, spesso mi sono sentita di impazzire! Mi sentivo dire che era attratto da me, che voleva rivedermi, che mi pensava spesso, ma che era una situazione difficile e che per il momento tra noi non poteva esserci futuro vista la distanza.A quel punto mi sono detta basta..che dovevo rifarmi una vita, e c'ho provato..ma ogni tanto avevo dei cedimenti e cercavo una scusa per risentirlo, anche solo per sapere come stesse.Questa cosa è andata avanti per mesi e mesi. Adesso è un pò di tempo che non lo sento, ma continuo a stare male. Ci sono giornate che non riesco a fare nulla, non riesco a studiare, e le passo pensando a lui o ascoltando delle canzoni che me lo ricordano.Oppure mi attacco a quelle poche cose che mi possono parlare di lui, ad esempio il suo blog, e leggo e rileggo i suoi pensieri sentendolo,stupidamente, più vicino.
Non so davvero cosa fare, perchè questa situazione si ripercuote sul mio studio, sul mio umore, indubbiamente sulla mia storia, che se non avessi questo tipo di pensieri sarebbe sicuramente diversa.
Vi sarei davvero grata se poteste indicarmi una strada da percorrere per uscire da questa situazione.
Molti mi dicono che dovrei ridimensionare e dare il giusto peso al ricordo di questa persona..ma ogni mio tentativo fallisce miseramente.
Spero mi rispondiate al più presto, Viola
vi scrivo perchè ho la necessità di sapere se a vostro avviso devo intraprendere un percorso di psicoterapia..e semmai verso che tipo di specialista dovrei rivolgermi.
Sono una ragazza di 23 anni, studio e sono fidanzata da un pò, anche se la storia attraversa alti e bassi e la responsabilità è prevalentemente mia,che sono in perenne crisi per un motivo o per un altro. Beh...il problema principale per il quale scrivo è che circa 3 anni fa, ho conosciuto un ragazzo con il quale c'è stata subito una simpatia,che però non ha avuto risvolti in quanto ho dovuto lasciare la città nella quale ci siamo incontrati. Per un annetto non ho avuto più sue notizie, poi un bel giorno arriva una sua telefonata e ricominciamo a sentirci.Tutto sembra prendere la piega giusta, la complicità che avevamo avuto sin dall'inizio non era svanita, decidiamo assolutamente di rivederci, ci diciamo che la distanza se davvero lo vogliamo non costituirà un problema. Tante belle parole, si risvegliano in me delle emozioni forti, mi sembra di toccare il cielo con un dito..finchè lui un giorno non sparisce, all'improvviso, così come era tornato nella mia vita. Ovviamente ho continuato a cercarlo:telefonate,messaggi, mail..a volte si negava, a volte rispondeva, ma senza dare una reale spiegazione ai miei interrogativi. Insomma, spesso mi sono sentita di impazzire! Mi sentivo dire che era attratto da me, che voleva rivedermi, che mi pensava spesso, ma che era una situazione difficile e che per il momento tra noi non poteva esserci futuro vista la distanza.A quel punto mi sono detta basta..che dovevo rifarmi una vita, e c'ho provato..ma ogni tanto avevo dei cedimenti e cercavo una scusa per risentirlo, anche solo per sapere come stesse.Questa cosa è andata avanti per mesi e mesi. Adesso è un pò di tempo che non lo sento, ma continuo a stare male. Ci sono giornate che non riesco a fare nulla, non riesco a studiare, e le passo pensando a lui o ascoltando delle canzoni che me lo ricordano.Oppure mi attacco a quelle poche cose che mi possono parlare di lui, ad esempio il suo blog, e leggo e rileggo i suoi pensieri sentendolo,stupidamente, più vicino.
Non so davvero cosa fare, perchè questa situazione si ripercuote sul mio studio, sul mio umore, indubbiamente sulla mia storia, che se non avessi questo tipo di pensieri sarebbe sicuramente diversa.
Vi sarei davvero grata se poteste indicarmi una strada da percorrere per uscire da questa situazione.
Molti mi dicono che dovrei ridimensionare e dare il giusto peso al ricordo di questa persona..ma ogni mio tentativo fallisce miseramente.
Spero mi rispondiate al più presto, Viola
[#1]
Gentile utente, buongiorno.
Capisco quanto confusione possa esserci in lei in questo momento...
E come è difficile fare i conti con un ragazzo che la tiene legata a lui grazie al suo essere evanescente!
Il rapporto che ha avuto con questo ragazzo sembra essere stato più virtuale che reale,mentre il rapporto con il suo attuale ragazzo è contrassegnato dalla quotidianità. E forse questo rende tutto più difficile. Fare i conti con la realtà richiede probabilmente più fatica e un possibile mettersi in discussione, mentre il rapporto idealizzato sembra essere perfetto...
Rispondendo alla sua domanda ritengo che si, le potrebbe essere utile entrare in contatto con uno psicoterapeuta che la possa aiutare a confrontarsi e trovare risposte utili in breve tempo.
Consulti pure il sito www.ordinepsicologilazio.it/. o cerchi qualche riferimento nella zona in cui vive.
Un caro saluto
Capisco quanto confusione possa esserci in lei in questo momento...
E come è difficile fare i conti con un ragazzo che la tiene legata a lui grazie al suo essere evanescente!
Il rapporto che ha avuto con questo ragazzo sembra essere stato più virtuale che reale,mentre il rapporto con il suo attuale ragazzo è contrassegnato dalla quotidianità. E forse questo rende tutto più difficile. Fare i conti con la realtà richiede probabilmente più fatica e un possibile mettersi in discussione, mentre il rapporto idealizzato sembra essere perfetto...
Rispondendo alla sua domanda ritengo che si, le potrebbe essere utile entrare in contatto con uno psicoterapeuta che la possa aiutare a confrontarsi e trovare risposte utili in breve tempo.
Consulti pure il sito www.ordinepsicologilazio.it/. o cerchi qualche riferimento nella zona in cui vive.
Un caro saluto
Carmelina Di Salvo
Psicoterapeuta ad indirizzo umanistico esistenziale
www.elitadisalvo.altervista.org
[#2]
Utente
Grazie dottoressa...
è stata davvero molto gentile e paziente nel leggere e rispondere così tempestivamente alla mia richiesta d'aiuto.
Secondo lei quale indirizzo dovrebbe avere lo specialista a cui dovrei rivolgermi? Leggo ad esempio che il suo è umanistico esistenziale! Mi aiuterebbe molto saperlo, per facilitarmi nella ricerca!
Saluti e grazie ancora!
è stata davvero molto gentile e paziente nel leggere e rispondere così tempestivamente alla mia richiesta d'aiuto.
Secondo lei quale indirizzo dovrebbe avere lo specialista a cui dovrei rivolgermi? Leggo ad esempio che il suo è umanistico esistenziale! Mi aiuterebbe molto saperlo, per facilitarmi nella ricerca!
Saluti e grazie ancora!
[#3]
Gentile ragazza,
per quali motivi il rapporto con il suo ragazzo la mette in crisi? Cosa sente che manca o che non va secondo lei nel suo rapporto? Come mai sostiene che la responsabilità è prevalentemente sua? In un rapporto di coppia ciascuno dei due partner ha le proprie responsabilità nell'andamento della situazione.
Per il resto come va la sua vita?
In ogni caso se lei spende così tanto tempo ed energie a fantasticare su un ragazzo sfuggente e idealizzato con ripercussioni che investono anche la sua vita pratica, le sarebbe utile iniziare col chiedere un consulto ad uno psicologo/psicoterapeuta per una valutazione diretta della sua situazione, degli elementi che concorrono a determinarla ed un eventuale trattamento terapeutico.
<quale indirizzo dovrebbe avere lo specialista a cui dovrei rivolgermi? >
Provi a leggere l'articolo al link indicato per poter orientarsi con più facilità
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
Cordialmente
per quali motivi il rapporto con il suo ragazzo la mette in crisi? Cosa sente che manca o che non va secondo lei nel suo rapporto? Come mai sostiene che la responsabilità è prevalentemente sua? In un rapporto di coppia ciascuno dei due partner ha le proprie responsabilità nell'andamento della situazione.
Per il resto come va la sua vita?
In ogni caso se lei spende così tanto tempo ed energie a fantasticare su un ragazzo sfuggente e idealizzato con ripercussioni che investono anche la sua vita pratica, le sarebbe utile iniziare col chiedere un consulto ad uno psicologo/psicoterapeuta per una valutazione diretta della sua situazione, degli elementi che concorrono a determinarla ed un eventuale trattamento terapeutico.
<quale indirizzo dovrebbe avere lo specialista a cui dovrei rivolgermi? >
Provi a leggere l'articolo al link indicato per poter orientarsi con più facilità
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
Cordialmente
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#4]
La scelta di un indirizzo piuttosto che un altro è determinato da tanti fattori.
Come avrà avuto modo di leggere anche nell'articolo consigliatole dalla collega, infatti, aldilà dell'orientamento, ci sono aspetti legati alla relazione che si instaura con il terapeuta, alla professionalità mostrata e alla sua capacità di mettersi in gioco.
Oltre gli orientamenti che ha potuto leggere nell'articolo, ne esistono altri, tra cui l'indirizzo umanistico esistenziale, di cui lei prima mi chiedeva.
Questo indirizzo utilizza modelli terapeutici integrati, tra cui, nel mio caso l’Analisi Transazionale e la Terapia della Gestalt, il modello di psicoterapia ad arientamento corporeo, il tutto finalizzato al cambiamento dei sistemi intrapsichici, interpersonali e sociali.
Se vuole può approfondire la conoscenza di un aspetto su:
http://www.scuoledipsicoterapia.it/index2.php?option=com_content&view=article&id=1562&catid=116
A questo punto: BUONA SCELTA!
Un caro saluto
Come avrà avuto modo di leggere anche nell'articolo consigliatole dalla collega, infatti, aldilà dell'orientamento, ci sono aspetti legati alla relazione che si instaura con il terapeuta, alla professionalità mostrata e alla sua capacità di mettersi in gioco.
Oltre gli orientamenti che ha potuto leggere nell'articolo, ne esistono altri, tra cui l'indirizzo umanistico esistenziale, di cui lei prima mi chiedeva.
Questo indirizzo utilizza modelli terapeutici integrati, tra cui, nel mio caso l’Analisi Transazionale e la Terapia della Gestalt, il modello di psicoterapia ad arientamento corporeo, il tutto finalizzato al cambiamento dei sistemi intrapsichici, interpersonali e sociali.
Se vuole può approfondire la conoscenza di un aspetto su:
http://www.scuoledipsicoterapia.it/index2.php?option=com_content&view=article&id=1562&catid=116
A questo punto: BUONA SCELTA!
Un caro saluto
[#5]
Utente
Gent.ma dott.ssa Rinella...
diciamo che mi assumo la responsabilità dell'andamento altalenante della storia perchè purtroppo più volte mi sono sentita l'ago della bilancia. Mi spiego meglio...se non sono io a portare i "problemi" nella coppia,va tutto bene, perchè io e il mio attuale ragazzo siamo molto complici e andiamo molto d'accordo oltre a condividere tanti interessi. A volte però, mi faccio prendere da pensieri che riguardano l'altro ragazzo...sto male, e rischio di rovinare tutto. E' come se lui rappresentasse un "fantasma" che aleggia ancora nella mia vita nonostante non ne faccia realmente parte. O forse sono io che non riesco ad allontanarlo definitivamente, anche se faccio fatica a comprenderne la ragione.Forse il problema è che tra me e questa persona è come se sentissi che c'è qualcosa di irrealizzato, forse è solo la curiosità di sapere come sarebbe stato tra noi che mi spinge a cercarlo ancora ..non lo so davvero. Io ho provato più volte a smuovere le acque ma dalla persona in questione ho ricevuto risposte vaghe ma volte sempre a lasciare uno spiraglio.Guardi, con questa persona la mia razionalità si è veramente sgretolata in tanti piccoli pezzi..è stata la prima volta nella mia vita che ho agito veramente di istinto...e devo dire che ho preso proprio una bella batosta!
Per il resto la mia vita è molto tranquilla, sono una studentessa fuorisede, lo studio mi impegna molto ma cerco di coltivare le mie amicizie (che a dire il vero non sono molte!), e poi ho la mia famiglia che è un pò il punto fermo della mia vita!
Con lo studio,non ho mai avuto problemi,anzi mi è sempre piaciuto studiare!Le confesso, però, che con l'università sto incontrando delle difficoltà in quanto vivo con eccessiva ansia ogni esame a causa del mio perfezionismo e della mia tendenza "a buttarmi giù".
Mi scusi se ho messo troppa carne a cuocere, ma volevo offrirle degli elementi che potessero aiutarla a delineare un pò, quella che è la mia situazione...
Grazie infinite...spero fortemente in un suo riscontro...
Viola
diciamo che mi assumo la responsabilità dell'andamento altalenante della storia perchè purtroppo più volte mi sono sentita l'ago della bilancia. Mi spiego meglio...se non sono io a portare i "problemi" nella coppia,va tutto bene, perchè io e il mio attuale ragazzo siamo molto complici e andiamo molto d'accordo oltre a condividere tanti interessi. A volte però, mi faccio prendere da pensieri che riguardano l'altro ragazzo...sto male, e rischio di rovinare tutto. E' come se lui rappresentasse un "fantasma" che aleggia ancora nella mia vita nonostante non ne faccia realmente parte. O forse sono io che non riesco ad allontanarlo definitivamente, anche se faccio fatica a comprenderne la ragione.Forse il problema è che tra me e questa persona è come se sentissi che c'è qualcosa di irrealizzato, forse è solo la curiosità di sapere come sarebbe stato tra noi che mi spinge a cercarlo ancora ..non lo so davvero. Io ho provato più volte a smuovere le acque ma dalla persona in questione ho ricevuto risposte vaghe ma volte sempre a lasciare uno spiraglio.Guardi, con questa persona la mia razionalità si è veramente sgretolata in tanti piccoli pezzi..è stata la prima volta nella mia vita che ho agito veramente di istinto...e devo dire che ho preso proprio una bella batosta!
Per il resto la mia vita è molto tranquilla, sono una studentessa fuorisede, lo studio mi impegna molto ma cerco di coltivare le mie amicizie (che a dire il vero non sono molte!), e poi ho la mia famiglia che è un pò il punto fermo della mia vita!
Con lo studio,non ho mai avuto problemi,anzi mi è sempre piaciuto studiare!Le confesso, però, che con l'università sto incontrando delle difficoltà in quanto vivo con eccessiva ansia ogni esame a causa del mio perfezionismo e della mia tendenza "a buttarmi giù".
Mi scusi se ho messo troppa carne a cuocere, ma volevo offrirle degli elementi che potessero aiutarla a delineare un pò, quella che è la mia situazione...
Grazie infinite...spero fortemente in un suo riscontro...
Viola
[#6]
Gentile ragazza,
ha aggiunto elementi che meritano di essere approfonditi attraverso un consulto diretto.
Bisognerebbe comprendere meglio il ruolo e la funzione che ha il suo rincorrere un "fantasma", così come lei lo definisce e approfondire le problematiche legate allo studio, alla tendenza al perfezionismo che lei cita. Le succede spesso di porsi mete elevate, difficili da perseguire?
Da qui purtroppo non disponiamo dei molti elementi utili e necessari anche solo per porre ipotesi dotate di fondamento.
Se è universitaria, potrebbe cominciare col rivolgersi allo sportello di ascolto psicologico della sua facoltà, se presente.
Se crede ci può tenere aggiornati in futuro.
Molti auguri
ha aggiunto elementi che meritano di essere approfonditi attraverso un consulto diretto.
Bisognerebbe comprendere meglio il ruolo e la funzione che ha il suo rincorrere un "fantasma", così come lei lo definisce e approfondire le problematiche legate allo studio, alla tendenza al perfezionismo che lei cita. Le succede spesso di porsi mete elevate, difficili da perseguire?
Da qui purtroppo non disponiamo dei molti elementi utili e necessari anche solo per porre ipotesi dotate di fondamento.
Se è universitaria, potrebbe cominciare col rivolgersi allo sportello di ascolto psicologico della sua facoltà, se presente.
Se crede ci può tenere aggiornati in futuro.
Molti auguri
[#7]
Utente
Ha ragione dottoressa...
ci sono diversi elementi da approfondire...e questa non è la sede idonea, quindi intanto la ringrazio molto per l'attenzione e al più presto mi metterò alla ricerca di uno specialista in grado di aiutarmi ad analizzare meglio le criticità della mia situazione.
Rispondendo brevemente alla sua domanda, beh, sì, mi è capitato spesso di pormi obiettivi difficili (più che altro nello studio) ed ho sempre cercato di dare il meglio di me per riuscire ad esserne all'altezza. Fino al liceo,sono riuscita a tener testa alle mie aspettative, all'università mi sono dovuta un pò ridimensionare...anche se pretendo molto da me stessa ugualmente.
Saluti
Grazie di tutto, a lei, e anche alla dott.ssa Di Salvo!
[#9]
Gentile Ragazza,
una possibile psicoterapia credo sia un valore aggiunto alla persona, caratterizzato dalla crescita personale ed emozionale, tramite il rapporto con parti di sè, magari sconosciute o tramite la conoscenza di stanze chiuse.
L'orientamento è una scelta soggettiva, dipende da infiniti fattori, senza dimenticare l'alleanza terapeutica che si viene a creare tra psicoterapeuta e paziente, caratterizzata da simpatia, empatia , stima e progettualità lavorative
Saluti ed auguri
una possibile psicoterapia credo sia un valore aggiunto alla persona, caratterizzato dalla crescita personale ed emozionale, tramite il rapporto con parti di sè, magari sconosciute o tramite la conoscenza di stanze chiuse.
L'orientamento è una scelta soggettiva, dipende da infiniti fattori, senza dimenticare l'alleanza terapeutica che si viene a creare tra psicoterapeuta e paziente, caratterizzata da simpatia, empatia , stima e progettualità lavorative
Saluti ed auguri
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 2.6k visite dal 28/02/2012.
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