Deviazioni sessuali E Disfunzione Erettile
Buongiorno a tutti, sono un ragazzo gay di 28 anni che ha un problema e scrivo qui perché ho bisogno di ricevere un parere concreto a tale proposito. Descrivo la mia situazione: so di soffrire sin da quando ero piccolo di una deviazione chiamata "flatulofilia" (ossia mi eccito con le flatulenze, ma soltanto maschili). Questa parafilia mi procura da sempre lo stato di eccitamento massimo, ma nel corso della mia postadolescenza e giovinezza sono stato in grado di sostenere tranquillamente (anche per più anni) relazioni di coppia (sempre con altri ragazzi chiaramente) in cui praticavo sesso più "ordinario" (sesso orale, petting, rimming ecc.). Tuttavia, da un po' di tempo a questa parte la flatulofilia pregiudica il mio comportamento omosessuale, ossia difficilmente riesco ad avere un'eccitazione TOTALE (per non parlare poi di eiaculazione) mentre sto praticando sesso orale o masturbazione assieme a un altro ragazzo. Questo comporta una sensazione estrema di frustrazione, perché, dopo l'eccitamento del mio partner sessuale, vengo preso da un senso estremo di ansia (ansia da prestazione forse?) perché vedo che io non sono in grado di soddisfare l'altro né di eccitarmi completamente (dopo il sesso orale, il mio pene si "sgonfia" subito). Il tutto quindi, oltre a rendere il mio partner poco soddisfatto del nostro incontro, genera sempre in me enormi sensi di colpa, inferiorità, rabbia e impotenza. Purtroppo si tratta d un problema di cui non posso parlare in giro a causa della visione "tabù" che gran parte della società ha ancora al riguardo, e benché per un intero anno abbia fatto varie sedute con una psicologa a causa di una sindrome depressivo ansiosa, non ho mai potuto (né voluto) parlarle del mio problema.
Mi sto preoccupando perché negli ultimi tempi tendo sempre più a cercare unicamente pornovideo su Internet e su gruppi particolari dove si trovino scene di pratica di questo genere di fetish - ho avuto anche degli incontri LIVE con uomini che condividevano questo fetish con me (in cui mi piace sia dare che ricevere), ma sono purtroppo rari da trovare. Premetto che a me eccita molto il corpo maschile e ho numerosi altri piccoli fetish (come i piedi, la biancheria intima anche poco pulita) ma temo che tutti i miei feticismi stiano diventando un'ossessione che m'impedisce di avere "relazioni" o "incontri" occasionali di sesso con altri ragazzi e, soprattutto, che mi provoca un eccitamento "a senso unico", in cui cioè se mancano le flatulenze, i piedi, la biancheria sporca ecc. ecc. io NON riesco a eccitarmi altrimenti.
Vorrei il parere di qualche esperto perché sta diventando veramente frustrante per me...
Grazie in anticipo per il tempo che mi concedete!
Mi sto preoccupando perché negli ultimi tempi tendo sempre più a cercare unicamente pornovideo su Internet e su gruppi particolari dove si trovino scene di pratica di questo genere di fetish - ho avuto anche degli incontri LIVE con uomini che condividevano questo fetish con me (in cui mi piace sia dare che ricevere), ma sono purtroppo rari da trovare. Premetto che a me eccita molto il corpo maschile e ho numerosi altri piccoli fetish (come i piedi, la biancheria intima anche poco pulita) ma temo che tutti i miei feticismi stiano diventando un'ossessione che m'impedisce di avere "relazioni" o "incontri" occasionali di sesso con altri ragazzi e, soprattutto, che mi provoca un eccitamento "a senso unico", in cui cioè se mancano le flatulenze, i piedi, la biancheria sporca ecc. ecc. io NON riesco a eccitarmi altrimenti.
Vorrei il parere di qualche esperto perché sta diventando veramente frustrante per me...
Grazie in anticipo per il tempo che mi concedete!
[#1]
Purtroppo il parere concreto che desidera non potrà giungerle online. Se in passato ha già avuto esperienze positive con una psicologa, dovrebbe considerare seriamente di darvi seguito. Senza conoscerla bene non si può esprimere un parere esauriente, ancor più su una situazione particolare come quella che descrive.
Una cosa però è possibile dirle subito, e cioè che l'eccitazione e il piacere possono benissimo diventare questione di abitudine. Ossia, se lei si abitua a eccitarsi solo in presenza di determinati oggetti e situazioni, alla fine non potrà farne più a meno.
Non è esattamente il suo problema, però può leggere qui per capire cosa intendo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1137-deficit-erettile-e-mancanza-del-desiderio-quanto-e-dannosa-la-pornografia-online.html
e anche questo, non è il suo problema, ma l'idea è la stessa:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/274-il-disturbo-da-vomiting.html
Cordiali saluti
Una cosa però è possibile dirle subito, e cioè che l'eccitazione e il piacere possono benissimo diventare questione di abitudine. Ossia, se lei si abitua a eccitarsi solo in presenza di determinati oggetti e situazioni, alla fine non potrà farne più a meno.
Non è esattamente il suo problema, però può leggere qui per capire cosa intendo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1137-deficit-erettile-e-mancanza-del-desiderio-quanto-e-dannosa-la-pornografia-online.html
e anche questo, non è il suo problema, ma l'idea è la stessa:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/274-il-disturbo-da-vomiting.html
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Mi rendo conto che parlare di sessualità possa essere difficile e lo strumento del consulto anonimo possa rassicurare in tal senso, ma questo mezzo ha lo svantaggio che non la possiamo aiutare "concretamente".
Questo può avvenire solo all'interno del setting psicoterapeutico.
Se non riesce ad aprirsi completamente con la sua psicologa, le posso consigliare di rivolgersi ad uno/una psicoterapeuta con formazione in sessuologia, che possa guidarla nell'affrontare le tematiche per lei più difficili, sicuro che non saranno oggetto di giudizio o tabù.
Un saluto.
Questo può avvenire solo all'interno del setting psicoterapeutico.
Se non riesce ad aprirsi completamente con la sua psicologa, le posso consigliare di rivolgersi ad uno/una psicoterapeuta con formazione in sessuologia, che possa guidarla nell'affrontare le tematiche per lei più difficili, sicuro che non saranno oggetto di giudizio o tabù.
Un saluto.
Dr.ssa Paola Cattelan
psicologa psicoterapeuta
pg.cattelan@hotmail.it
[#3]
Utente
Gentile dott. Santonocito,
innanzitutto La ringrazio vivamente per avermi risposto e per avermi consigliato di leggere i due articoli di cui mi ha trascritto il link. Mi sono letto completamente quello sui danni provocati dall'abuso della pornografia visiva e commerciale, quello in cui Lei parla anche dell'effetto Coolidge. E devo dire che mi ha aperto una sorta di "finestra" nell'animo, o meglio, come dire, mi ha "acceso una lampadina": effettivamente la mia condizione potrebbe essere determinata da un uso massiccio e sconsiderato di video porno realizzati da persone che praticano il FARTING (la mia "deviazione sessuale" o parafilia), perché da 2 anni a questa parte non ho fatto che masturbarmi spesso con video online...O meglio, ho fatto anche alcuni incontri con ragazzi e uomini, sì, alcuni dei quali peraltro estremamente soddisfacenti e voluttuosi..incontri da cui insomma io uscivo molto felice. Ma la parte restante di tempo che mi rimaneva mi masturbavo esclusivamente guardando porno.
Lei scrive nel Suo articolo che potrei aver bisogno di settimane se NON MESI, interrompendo la visione di porno a partire da adesso, per riacquistare la mia libido naturale e la totale funzionalità erettile del mio pene...il problema è ovviamente come resistere alle tentazioni. Lei pensa davvero che dovrei parlarne con la mia psicologa privatamente? Finora non l'ho mai fatto per motivi di timidezza o pudore.
Comunque quanto Lei ha scritto anche riguardo ai segni concomitanti è riscontrabile in me: irrequietezza, irritabilità, insoddisfazione ecc. Sa, ricordo che durante l'anno passato, quando per diverse settimane dovevo "rinchiudermi" in casa a studiare per prepararmi a esami universitari (senza girovagare troppo su Internet e con la necessità di stare concentrato sul libro che avevo), avvertivo sensazioni di benessere maggiore...come se lo "smettere" temporaneamente di guardare video di questo genere su Internet e su siti simili vari mi facesse comunque sentire meglio. Certo, la libido si faceva sentire dopo un bel po', ma anche psicologicamente, interiormente, ossia dal punto di vista dell'UMORE, mi sentivo meglio. Che sia una casualità? Io poi ho avuto un sacco di problemi l'anno scorso, con la mia psicologa avevo intrapreso un percorso di "psicoterapia" teso a farmi diventare consapevole di molti lati oscuri della mia persona e della mia infanzia...per superare un malessere e un'ansia che tuttora a volte "resuscita" in un modo impressionante. Quindi dovrei parlare di tutto ciò alla mia psicologa (videoporno, ecc.?)
La ringrazio veramente di nuovo dell'attenzione che mi offre,
un cordiale saluto.
innanzitutto La ringrazio vivamente per avermi risposto e per avermi consigliato di leggere i due articoli di cui mi ha trascritto il link. Mi sono letto completamente quello sui danni provocati dall'abuso della pornografia visiva e commerciale, quello in cui Lei parla anche dell'effetto Coolidge. E devo dire che mi ha aperto una sorta di "finestra" nell'animo, o meglio, come dire, mi ha "acceso una lampadina": effettivamente la mia condizione potrebbe essere determinata da un uso massiccio e sconsiderato di video porno realizzati da persone che praticano il FARTING (la mia "deviazione sessuale" o parafilia), perché da 2 anni a questa parte non ho fatto che masturbarmi spesso con video online...O meglio, ho fatto anche alcuni incontri con ragazzi e uomini, sì, alcuni dei quali peraltro estremamente soddisfacenti e voluttuosi..incontri da cui insomma io uscivo molto felice. Ma la parte restante di tempo che mi rimaneva mi masturbavo esclusivamente guardando porno.
Lei scrive nel Suo articolo che potrei aver bisogno di settimane se NON MESI, interrompendo la visione di porno a partire da adesso, per riacquistare la mia libido naturale e la totale funzionalità erettile del mio pene...il problema è ovviamente come resistere alle tentazioni. Lei pensa davvero che dovrei parlarne con la mia psicologa privatamente? Finora non l'ho mai fatto per motivi di timidezza o pudore.
Comunque quanto Lei ha scritto anche riguardo ai segni concomitanti è riscontrabile in me: irrequietezza, irritabilità, insoddisfazione ecc. Sa, ricordo che durante l'anno passato, quando per diverse settimane dovevo "rinchiudermi" in casa a studiare per prepararmi a esami universitari (senza girovagare troppo su Internet e con la necessità di stare concentrato sul libro che avevo), avvertivo sensazioni di benessere maggiore...come se lo "smettere" temporaneamente di guardare video di questo genere su Internet e su siti simili vari mi facesse comunque sentire meglio. Certo, la libido si faceva sentire dopo un bel po', ma anche psicologicamente, interiormente, ossia dal punto di vista dell'UMORE, mi sentivo meglio. Che sia una casualità? Io poi ho avuto un sacco di problemi l'anno scorso, con la mia psicologa avevo intrapreso un percorso di "psicoterapia" teso a farmi diventare consapevole di molti lati oscuri della mia persona e della mia infanzia...per superare un malessere e un'ansia che tuttora a volte "resuscita" in un modo impressionante. Quindi dovrei parlare di tutto ciò alla mia psicologa (videoporno, ecc.?)
La ringrazio veramente di nuovo dell'attenzione che mi offre,
un cordiale saluto.
[#4]
Utente
Gentile dott.ssa Cattelan,
debbo ringraziare anche Lei per essersi interessata al mio intervento, averlo letto e avermi dato una Sua risposta. Io potrei aprirmi con la mia psicologa, anche perché vedo che è estremamente professionale e non avrei alcun dubbio in merito a ciò..anche se ricordo di essermi trovato più di una volta in procinto di affrontare il tema dei miei gusti sessuali "perversi" e di averlo eluso per timore di non essere compreso o comunque per averlo sempre ritenuto un aspetto della mia sessualità estremamente privato. Ma tant'è. Adesso la situazione è questa: non riesco più a lasciarmi andare e ad avere un'erezione quando sto insieme a un ragazzo neanche con le pratiche di sesso più "soft" come, appunto, il sesso orale o la stimolazione manuale altrui.
Lei mi consiglia di recarmi da uno psicoterapeuta specializzato in sessuologia...non so però a chi potrei chiedere informazioni al riguardo..al mio medico di base? Inoltre, riuscirei a trovarne uno mediante i servizi delle ASL o, secondo Lei, sarebbe più opportuno che cercassi uno specialista in via privata?
La ringrazio ancora per l'attenzione, un cordiale saluto anche a Lei.
debbo ringraziare anche Lei per essersi interessata al mio intervento, averlo letto e avermi dato una Sua risposta. Io potrei aprirmi con la mia psicologa, anche perché vedo che è estremamente professionale e non avrei alcun dubbio in merito a ciò..anche se ricordo di essermi trovato più di una volta in procinto di affrontare il tema dei miei gusti sessuali "perversi" e di averlo eluso per timore di non essere compreso o comunque per averlo sempre ritenuto un aspetto della mia sessualità estremamente privato. Ma tant'è. Adesso la situazione è questa: non riesco più a lasciarmi andare e ad avere un'erezione quando sto insieme a un ragazzo neanche con le pratiche di sesso più "soft" come, appunto, il sesso orale o la stimolazione manuale altrui.
Lei mi consiglia di recarmi da uno psicoterapeuta specializzato in sessuologia...non so però a chi potrei chiedere informazioni al riguardo..al mio medico di base? Inoltre, riuscirei a trovarne uno mediante i servizi delle ASL o, secondo Lei, sarebbe più opportuno che cercassi uno specialista in via privata?
La ringrazio ancora per l'attenzione, un cordiale saluto anche a Lei.
[#5]
Gentile Ragazzo,
Le parafilie necessitano di una diagnosi ad ampio spettro, che comprenda la struttura di personalita' del paziente, le dinamiche della coppia in cui abita e la storia emozionale e sesusale del paziente.
Tal volta il sintomo erettivo, non va tolto, ma analizzato con cura, prima di lavorarci su.
Le allego, qualche articolo sull' argomento, per ulteriori spunti di riflessione, ma consideri che sarebbe opportuno e proficuo un consulto de visu.
Chi svolge il nostro lavoro, oltre ad essere legato al segreto professionale, si astiene dai pareri personali e dalle critiche, ma lavora con passione ed assenza di giudizio.
Saluti
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1869-perversioni-sessuali-o-giochi-erotici-terapia-si-terapia-no.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1813-calo-del-desiderio-sessuale-il-difficile-passaggio-dal-piacere-solitario-al-piacere-condiviso.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1929-mancanza-d-erezione-il-sintomo-va-sempre-tolto-o-talvolta-mantenuto.html
Le parafilie necessitano di una diagnosi ad ampio spettro, che comprenda la struttura di personalita' del paziente, le dinamiche della coppia in cui abita e la storia emozionale e sesusale del paziente.
Tal volta il sintomo erettivo, non va tolto, ma analizzato con cura, prima di lavorarci su.
Le allego, qualche articolo sull' argomento, per ulteriori spunti di riflessione, ma consideri che sarebbe opportuno e proficuo un consulto de visu.
Chi svolge il nostro lavoro, oltre ad essere legato al segreto professionale, si astiene dai pareri personali e dalle critiche, ma lavora con passione ed assenza di giudizio.
Saluti
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1869-perversioni-sessuali-o-giochi-erotici-terapia-si-terapia-no.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1813-calo-del-desiderio-sessuale-il-difficile-passaggio-dal-piacere-solitario-al-piacere-condiviso.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1929-mancanza-d-erezione-il-sintomo-va-sempre-tolto-o-talvolta-mantenuto.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#6]
>>> Quindi dovrei parlare di tutto ciò alla mia psicologa (videoporno, ecc.?)
>>>
Ovviamente sì. La psicologa dovrebbe essere in grado di accogliere la sua richiesta.
Non è chiaro il tipo di psicoterapia che sta facendo, se di quelle dove soprattutto si parla oppure se sta ricevendo anche istruzioni, ma credo che dovrebbe essere orientato almeno sugli aspetti che sta presentando qui.
In altre parole sembra che in questo problema la componente abitudinaria e comportamentale sia notevole, perciò andrebbe trattata opportunamente. Ovviamente ci potranno essere su di esso tutte le riflessioni e interpretazioni del caso, in seduta, ma il grosso del lavoro andrà fatto FUORI dalle sedute, e per questo necessita di essere orientato.
Cordiali saluti
>>>
Ovviamente sì. La psicologa dovrebbe essere in grado di accogliere la sua richiesta.
Non è chiaro il tipo di psicoterapia che sta facendo, se di quelle dove soprattutto si parla oppure se sta ricevendo anche istruzioni, ma credo che dovrebbe essere orientato almeno sugli aspetti che sta presentando qui.
In altre parole sembra che in questo problema la componente abitudinaria e comportamentale sia notevole, perciò andrebbe trattata opportunamente. Ovviamente ci potranno essere su di esso tutte le riflessioni e interpretazioni del caso, in seduta, ma il grosso del lavoro andrà fatto FUORI dalle sedute, e per questo necessita di essere orientato.
Cordiali saluti
[#7]
Utente
Gent.le dott. Santonocito,
io, per l'esattezza, ho fatto con la mia psicologa un percorso di "orientamento psicologico" (a causa di una sindrome depressivo-ansiosa che mi era stata identificata dal mio medico di base) per un intero anno, dopodiché ho interrotto per un mese perché ho dovuto trasferirmi fuori per qualche mese, e io mi vedo così con la mia psicologa appena una volta al mese. Comunque questo "orientamento psicologico", a detta della mia stessa psicologa, è un percorso che si avvicinerebbe molto alla psicoterapia. Si tratta tuttavia di sedute in cui soprattutto parlo...e di un percorso incentrato molto sul "qui" e "ora", sull'analisi delle mie sensazioni "sul momento". Ossia, la mia psicologa spesso esamina le mie reazioni a una determinata cosa o presa di coscienza in loco. Non so però che cosa intenda Lei esattamente quando parla di "istruzioni"...se si riferisce a consigli riguardo a cose da fare DOPO la seduta, beh...sì, devo dire che la mia psicologa me ne ha dati molti in passato. Se intende qualcos'altro di più specifico, non saprei dirle.
Sì, nella mia "coazione" a guardarmi videoporno c'è sicuramente una componente abitudinaria...da quando sono stato lasciato dal mio ex ragazzo (ben 3 anni fa ormai, ossia nel 2009!), non ho fatto altro che concentrarmi più che altro su pornovideo, mentre solo sporadicamente ho fatto incontri sessuali dal vivo. Il fatto è che sono stato molto male per la fine di questa storia, su cui avevo investito tutte le mie amicizie e un sacco di tempo ed energia. ma qui rischio di confluire in altre questioni: la mia psicologa è ben al corrente di tutto ciò e se a fine del 2010 mi sono rivolto a lei, era perché mi ero "bloccato" del tutto, uno stallo totale della mia vita. Non riuscivo più a studiare, più a uscire, ero messo malissimo. Come Le ho scritto ieri, con il tempo e dopo varie sedute, ho ri-acquistato un po' più voglia di studiare e, soprattutto, un po' più tranquillità. Però sinceramente non mi spiego proprio come mai l'altro giorno, durante un incontro sessuale dove non solo il ragazzo con cui ero mi piaceva moltissimo ma ho ricevuto anche masturbazione, sesso orale, stimolazioni di ogni sorta, io non sia riuscito ad avere un'erezione totale...o meglio, ce l'ho avuta ma non mi stava proprio su! Dopo poco mi scendeva e io, preso dalla frustrazione e dall'angoscia, non riuscivo a risollevarmi.
Per me sarà difficilissimo parlare della mia parafilia assieme alla mia psicologa...perché non oso immaginare che faccia farà o che cosa penserà di me...che sono un porco incredibile...(sono un ragazzo dolcissimo in realtà)...ma spero di farcela.
"il grosso del lavoro andrà fatto FUORI dalle sedute, e per questo necessita di essere orientato." --->
Usando il termine "orientato", Lei parla al proposito di una possibile terapia da seguire? sotto forma di farmaci o altri modi come istruzioni verbali?
La ringrazio infinitamente di nuovo per leggere ciò che scrivo (mi creda che sto male, questa notte non ho mai chiuso occhio!).
Cordiali saluti e buona giornata
io, per l'esattezza, ho fatto con la mia psicologa un percorso di "orientamento psicologico" (a causa di una sindrome depressivo-ansiosa che mi era stata identificata dal mio medico di base) per un intero anno, dopodiché ho interrotto per un mese perché ho dovuto trasferirmi fuori per qualche mese, e io mi vedo così con la mia psicologa appena una volta al mese. Comunque questo "orientamento psicologico", a detta della mia stessa psicologa, è un percorso che si avvicinerebbe molto alla psicoterapia. Si tratta tuttavia di sedute in cui soprattutto parlo...e di un percorso incentrato molto sul "qui" e "ora", sull'analisi delle mie sensazioni "sul momento". Ossia, la mia psicologa spesso esamina le mie reazioni a una determinata cosa o presa di coscienza in loco. Non so però che cosa intenda Lei esattamente quando parla di "istruzioni"...se si riferisce a consigli riguardo a cose da fare DOPO la seduta, beh...sì, devo dire che la mia psicologa me ne ha dati molti in passato. Se intende qualcos'altro di più specifico, non saprei dirle.
Sì, nella mia "coazione" a guardarmi videoporno c'è sicuramente una componente abitudinaria...da quando sono stato lasciato dal mio ex ragazzo (ben 3 anni fa ormai, ossia nel 2009!), non ho fatto altro che concentrarmi più che altro su pornovideo, mentre solo sporadicamente ho fatto incontri sessuali dal vivo. Il fatto è che sono stato molto male per la fine di questa storia, su cui avevo investito tutte le mie amicizie e un sacco di tempo ed energia. ma qui rischio di confluire in altre questioni: la mia psicologa è ben al corrente di tutto ciò e se a fine del 2010 mi sono rivolto a lei, era perché mi ero "bloccato" del tutto, uno stallo totale della mia vita. Non riuscivo più a studiare, più a uscire, ero messo malissimo. Come Le ho scritto ieri, con il tempo e dopo varie sedute, ho ri-acquistato un po' più voglia di studiare e, soprattutto, un po' più tranquillità. Però sinceramente non mi spiego proprio come mai l'altro giorno, durante un incontro sessuale dove non solo il ragazzo con cui ero mi piaceva moltissimo ma ho ricevuto anche masturbazione, sesso orale, stimolazioni di ogni sorta, io non sia riuscito ad avere un'erezione totale...o meglio, ce l'ho avuta ma non mi stava proprio su! Dopo poco mi scendeva e io, preso dalla frustrazione e dall'angoscia, non riuscivo a risollevarmi.
Per me sarà difficilissimo parlare della mia parafilia assieme alla mia psicologa...perché non oso immaginare che faccia farà o che cosa penserà di me...che sono un porco incredibile...(sono un ragazzo dolcissimo in realtà)...ma spero di farcela.
"il grosso del lavoro andrà fatto FUORI dalle sedute, e per questo necessita di essere orientato." --->
Usando il termine "orientato", Lei parla al proposito di una possibile terapia da seguire? sotto forma di farmaci o altri modi come istruzioni verbali?
La ringrazio infinitamente di nuovo per leggere ciò che scrivo (mi creda che sto male, questa notte non ho mai chiuso occhio!).
Cordiali saluti e buona giornata
[#8]
>>> se si riferisce a consigli riguardo a cose da fare DOPO la seduta, beh...sì, devo dire che la mia psicologa me ne ha dati molti in passato
>>>
Sì, mi riferisco a questo.
Ma se ora il problema sta nella videodipendenza e nella parafilia, è di queste che deve parlare alla psicologa. Altrimenti che senso ha continuare ad andarci, se non le parla del problema che più la affligge?
La collega è più che abituata a sentire le cose che le portano i pazienti, anche più strane delle sue, quindi non si faccia problemi in tal senso e vada pure avanti.
Cordiali saluti
>>>
Sì, mi riferisco a questo.
Ma se ora il problema sta nella videodipendenza e nella parafilia, è di queste che deve parlare alla psicologa. Altrimenti che senso ha continuare ad andarci, se non le parla del problema che più la affligge?
La collega è più che abituata a sentire le cose che le portano i pazienti, anche più strane delle sue, quindi non si faccia problemi in tal senso e vada pure avanti.
Cordiali saluti
[#9]
Utente
Gentile dott.ssa Randone,
La ringrazio molto per gli interessanti link che mi ha fornito riguardo a tre Suoi articoli, che ho letto con molta curiosità. A quanto pare il mio disturbo di "flatulofilia" non ruota attorno al solo gusto "erotico", bensì una vera e propria perversione sessuale! Non a caso, infatti, devo ammettere che ho questo gusto particolare sin da quando ero bambino. Anche trascorrendo del tempo assieme ai miei amici da preadolescente mi eccitavo molto in questi momenti di "goliardia". In ogni caso, proverò a seguire il Suo consiglio, ne parlerò con la mia (giovanissima) psicologa, nella speranza che sappia aiutarmi...quanto meno fornirmi alcune strategie per SMETTERE di guardare porno.
Vorrei sottolinearLe che la mia non è una compulsione quotidiana...ossia, non mi metto (né mi mettevo anche in passato) ogni giorno alla ricerca di video porno. Ma quando e ogni volta che avvertivo lo stimolo di masturbarmi, preferivo sempre visitare questi siti, costruirmi profili, riprendermi con video, postarli su Internet ecc. A me basterebbe soltanto ri-acquistare le capacità di lasciarmi andare completamente quando sono in compagnia di un altro ragazzo e godermi i momenti di sesso (sia hard o soft, è indifferente) assieme a lui.
Cordiali saluti anche a Lei e grazie.
La ringrazio molto per gli interessanti link che mi ha fornito riguardo a tre Suoi articoli, che ho letto con molta curiosità. A quanto pare il mio disturbo di "flatulofilia" non ruota attorno al solo gusto "erotico", bensì una vera e propria perversione sessuale! Non a caso, infatti, devo ammettere che ho questo gusto particolare sin da quando ero bambino. Anche trascorrendo del tempo assieme ai miei amici da preadolescente mi eccitavo molto in questi momenti di "goliardia". In ogni caso, proverò a seguire il Suo consiglio, ne parlerò con la mia (giovanissima) psicologa, nella speranza che sappia aiutarmi...quanto meno fornirmi alcune strategie per SMETTERE di guardare porno.
Vorrei sottolinearLe che la mia non è una compulsione quotidiana...ossia, non mi metto (né mi mettevo anche in passato) ogni giorno alla ricerca di video porno. Ma quando e ogni volta che avvertivo lo stimolo di masturbarmi, preferivo sempre visitare questi siti, costruirmi profili, riprendermi con video, postarli su Internet ecc. A me basterebbe soltanto ri-acquistare le capacità di lasciarmi andare completamente quando sono in compagnia di un altro ragazzo e godermi i momenti di sesso (sia hard o soft, è indifferente) assieme a lui.
Cordiali saluti anche a Lei e grazie.
[#10]
Utente
Gentile dott. Santonocito,
sì, la mia psicologa mi ha sempre fornito alcune dritte su come devo comportarmi...o che cosa devo fare. Spesso mi chiedeva, vista la mia costante tendenza al rimuginio e al deragliamento, di rimanere (di settimana in settimana, quando non ci vedevamo) semplicemente nel QUI e ADESSO, cercando di astenermi dal GIUDICARE o esprimere un parere, come dire, "morale" su una certa sensazione che si faceva strada in me, ma di sperimentarla e lasciarla correre. Non le dico naturalmente la difficoltà che ho avuto nel gestire questi momenti. Il problema è che non sono affatto un ottimo "auto-esaminatore", mi guardo nell'animo con estrema difficoltà ed è per questo che faccio fatica a identificare quali sono i miei problemi. Sinceramente, la risposta al mio intervento iniziale che Lei mi ha fornito l'altro giorno ha acceso una sorta di "lampadina", o, per riprendere una metafora spesso impiegata dalla mia stessa psicologa, ha "aperto una finestra" all'interno di me: la causa del mio problema può essere effettivamente l'uso un po' troppo esagerato o massiccio di materiale videopornografico. Il punto è che, come giustamente scrive anche la dott.ssa Randone in uno dei suoi articoli, io non avverto la mia PARAFILIA come prolbematica, anzi. E' ciò che mi dà maggior soddisfazione e pur essendo consapevole che siamo in pochi uomini gay a condividere questo fetish, non sono mai riuscito a rinunciarvi fino in fondo. Solo che esistono momenti, nel mio passato, in cui semplicemente sono stato in grado di vivermi e godermi ANCHE tutto il resto della sessualità e del sesso in modo spensierato, senza lasciarmi condizionare troppo da questa mia parafilia ormai divenuta un'OSSESSIONE (chiamiamo le cose con il loro nome).
Ad ogni modo io farò un tentativo...proverò a parlarne con la mia psicologa...nella speranza di ricevere veramente qualche consiglio, dritta, istruzione, rimedio, strategia per tornare un po' indietro...da lei.
Un cordiale saluto anche a Lei e grazie per tutto il tempo che mi ha dedicato leggendomi.
sì, la mia psicologa mi ha sempre fornito alcune dritte su come devo comportarmi...o che cosa devo fare. Spesso mi chiedeva, vista la mia costante tendenza al rimuginio e al deragliamento, di rimanere (di settimana in settimana, quando non ci vedevamo) semplicemente nel QUI e ADESSO, cercando di astenermi dal GIUDICARE o esprimere un parere, come dire, "morale" su una certa sensazione che si faceva strada in me, ma di sperimentarla e lasciarla correre. Non le dico naturalmente la difficoltà che ho avuto nel gestire questi momenti. Il problema è che non sono affatto un ottimo "auto-esaminatore", mi guardo nell'animo con estrema difficoltà ed è per questo che faccio fatica a identificare quali sono i miei problemi. Sinceramente, la risposta al mio intervento iniziale che Lei mi ha fornito l'altro giorno ha acceso una sorta di "lampadina", o, per riprendere una metafora spesso impiegata dalla mia stessa psicologa, ha "aperto una finestra" all'interno di me: la causa del mio problema può essere effettivamente l'uso un po' troppo esagerato o massiccio di materiale videopornografico. Il punto è che, come giustamente scrive anche la dott.ssa Randone in uno dei suoi articoli, io non avverto la mia PARAFILIA come prolbematica, anzi. E' ciò che mi dà maggior soddisfazione e pur essendo consapevole che siamo in pochi uomini gay a condividere questo fetish, non sono mai riuscito a rinunciarvi fino in fondo. Solo che esistono momenti, nel mio passato, in cui semplicemente sono stato in grado di vivermi e godermi ANCHE tutto il resto della sessualità e del sesso in modo spensierato, senza lasciarmi condizionare troppo da questa mia parafilia ormai divenuta un'OSSESSIONE (chiamiamo le cose con il loro nome).
Ad ogni modo io farò un tentativo...proverò a parlarne con la mia psicologa...nella speranza di ricevere veramente qualche consiglio, dritta, istruzione, rimedio, strategia per tornare un po' indietro...da lei.
Un cordiale saluto anche a Lei e grazie per tutto il tempo che mi ha dedicato leggendomi.
[#11]
Condivida con fiducia i suoi pensieri con la sua psicologa, anche se giovane, sapra' aiutarla sicuramante.
Prima di fare diagnosi di perversione, meglio detta parafilia, ci vogliono altri e tanti elementi, che da qui' e' impossibile investigare.
Lieta di esserle stata d' aiuto.
Saluti
Prima di fare diagnosi di perversione, meglio detta parafilia, ci vogliono altri e tanti elementi, che da qui' e' impossibile investigare.
Lieta di esserle stata d' aiuto.
Saluti
Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 6.8k visite dal 27/02/2012.
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